Recensioni per
Chronicles of a Battlefield
di Evakai

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/12/12, ore 21:33

E siamo all’epilogo, 186 giorni dall’esplosione di Vegeta-sei.
Zarbon ha ottenuto ciò che voleva, esattamente come lo voleva. Il pianeta arido e sterile è scomparso, gli scimmioni sono scomparsi, l’universo è libero dalla feccia che lo infestava. O quasi. Rimangono un principe senza terra e senza trono, la sua guardia del corpo e lui, il giovane saiyan capelluto che aveva osato essere orgoglioso di essere la bestia che era. Ora non ride più: sconforto e umiliazione hanno preso il posto delle risate e della fierezza di appartenere a un popolo di primati sottosviluppati. Ha vinto. O almeno, Zarbon – caratterizzazione magnifica, non smetterò mai di ripeterlo – è convinto di aver vinto annichilendo per sempre la superbia di Radish. In realtà non ha mai capito davvero i saiyan, il loro immenso orgoglio. Radish è rimasto devastato dalla notizia dell’esplosione del suo pianeta e poi ancora di più dalla sottomissione del suo principe al mostro che era diventato il loro nuovo padrone. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che l’ha costretto a gettar fuori il dolore a suon di lacrime per non essere dal dolore divorato. Ma da quel momento, Radish ha iniziato a reagire. E se anche non riavrà mai più indietro ciò che per lui era tutta la sua esistenza, l’esistenza di un intero popolo è dentro di lui. Lui sarà la memoria di quanti non ci sono più e dal loro ricordo trarrà la forza per andare avanti. Zarbon, alla fine, l’ha fatto sopravvivere solo per ottenere nient’altro che una vittoria effimera, un pugno di mosche. Peggio: permettendo a Radish di sopravvivere, ha condannato senza saperlo alla futura rovina il suo signore e padrone. No, proprio grazie a Radish i saiyan non saranno mai solo polvere di stelle. Incredibile come la sopravvivenza di un solo essere possa avere conseguenze devastanti per il futuro…
Grazie per questa perla, merita di essere sul podio del contest cui ha partecipato. Concludo segnalandoti una svista: I saiyan non sarebbe mai stati solo un nome.
Bene, è tutto, non so più che complimenti farti, ormai sei una delle mie autrici preferite, è stato un piacere commentare ogni tuo capitolo e non vedo l’ora di cominciare a leggere la tua ultima fatica, che mi accorgo con dispiacere essere ferma da tempo. Spero la riprenderai presto in mano, intanto ti faccio i miei più entusiasti complimenti, un'ovazione e un lungo applauso: bravissima!

Recensore Master
30/11/12, ore 15:01

Perdere tutto proprio quando si è conquistato tutto. Il traguardo di guerriero, il rispetto dei compagni nonostante non sia tra i combattenti più forti, le conquiste su pianeti lontani. È arrivato là dove voleva arrivare, ha ottenuto ciò che voleva, ma più lo ha stretto fra le dita, più se ne è sentito appagato, e più è sgusciato via.
I neonati restano in gran parte alla base, invece di essere inviati a conquistare mondi. Molte squadre spariscono nel nulla o tornano smembrate. Il mondo di Radish si sta incrinando sempre di più, in modo quasi discreto le crepe si diramano facendo scricchiolare una realtà dove serpeggiano tensione e diffidenza, dubbi e domande che non si vogliono affrontare.
Turles è lagnoso, petulante, forse allarmista, ma offre a Radish la possibilità di affrontare finalmente l’inquietudine sottile che lo pervade per guardare in faccia una realtà sempre più distorta e che rischia di precipitare da un momento all’altro. E anche di rendersi conto che la parola amicizia potrà pure essere bandita dal loro vocabolario, ma non può essere bandita dal cuore: Radish si scopre preoccupato per la prima volta per il suo compagno d’infanzia e per quanto cerchi di negarlo tentando di uniformarsi agli standard imposti dalla società saiyan, Turles gli prospetta una visione diversa delle cose e gli apre gli occhi.
Tuttavia né la visione di Corbet e di altri due saiyan ridotti in fin di vita, né la consapevolezza che stanno accadendo avvenimenti sempre più inquietanti lo preparano per la mazzata finale: l’inchino non al suo re, ma al loro vero padrone, Freezer. È l’inizio della fine del loro orgoglio saiyan e lo sa. E per quanto vorrebbe opporsi, sono proprio gli stessi saiyan a costringerlo alla sottomissione.
Radish non ride più, l’incanto è finito, qualcosa dentro di lui si è spezzato per sempre. Potrebbe forse sognare il riscatto del suo popolo, se il suo pianeta e tutti coloro che ci vivono non diventassero polvere interstellare in quello stesso universo che tanto i saiyan hanno fatto per conquistare. La vittoria di Zarbon su di lui diventa allora completa, ripromettendosi che avrebbe fatto buon uso di quel regalo così prezioso.
L’ultima frase che lo riguarda fa venire i brividi. Le ultime quattro frasi del capitolo sono un pugno nello stomaco.
Non vedo l’ora di rileggere l’epilogo, intanto complimenti cosmici e grazie per aver colmato la lacuna di come Radish abbia fatto a sopravvivere all’esplosione del suo pianeta, lui, un’inutile Terza Classe. In The Spirit of De Grisogono si chiede perché sia sopravvissuto, come abbia fatto. Adesso lo sappiamo.
Di nuovo complimenti per la caratterizzazione dei personaggi, anche originali, ma soprattutto per come sei in grado di mostrarci ogni angolatura dell’universo saiyan senza mai scadere nel banale, ma anzi sorprendendoci ogni volta con una storia originale.
Bravissima, alla prossima!

Recensore Master
24/11/12, ore 18:19

Eccomi, finalmente, perdona il ritardo! T__T
La prima volta che ho letto questo capitolo non mi aveva colpita particolarmente. È scritto bene, ci mancherebbe, ma non ne avevo compreso appieno il senso, o meglio, la portata. Adesso che l’ho riletto, col senno di poi, sono riuscita ad apprezzare lo sforzo che hai fatto per farci capire quanto questo capitolo sia importante.
Tutta la lunga parte riguardante Radish avrebbe infatti poco o per nulla senso se non ci fosse alla fine Zarbon a fare da contraltare: la felicità di Radish per gli obiettivi raggiunti, per le missioni di conquista andate in porto, per il semplice fatto di essere un guerriero che vive per il combattimento e che nell’esaltazione dello scontro dà il meglio di sé e ne ottiene il massimo appagamento possibile per un saiyan, tutta la soddisfazione di Radish per essere ciò che è e per il fatto di trovarsi dove si trova diventano motivo di scorno per Zarbon che non capisce la loro natura, né si capacita che possa esistere una simile razza di bestie. Il godimento di Radish diventa allora la sua condanna, mano a mano che l’irritazione di Zarbon cresce fino a tracimare. Proprio nel mostrarci ciò che Radish non vivrà mai più mostri anche come il giovane riesce a salvarsi dalla distruzione del suo pianeta, perché la sua felicità momentanea diventa la sua “condanna” alla sopravvivenza quando tutto il suo mondo scomparirà nel nulla e lui, forse, avrebbe preferito sparire con esso. Allora tutta la parte dedicata a lui e a Corbet e a Celery acquista un senso, anzi, un peso terribile, perché capisci che quella è davvero la prima ma anche l’ultima volta in cui Radish sarà davvero felice: è proprio per vedere la risata, la gioia, la soddisfazione per essere ciò che è morire sulla faccia del giovane saiyan che Zarbon chiederà a Freezer di risparmiarlo. Vuole vederlo disperarsi, vuole vederlo chiedersi affranto perché il destino l’ha risparmiato, vuole vedere la luce spegnersi dentro di lui fino a pentirsi di essere sopravvissuto. Di essere saiyan.
Un’unica cosa del capitolo non mi ha convinta: Zarbon che si prepara il bagno da solo, quando avrebbe potuto chiamare schiave a frotte pronte a eseguire i suoi ordini. A parte ciò, un bel capitolo: la guerra fredda che a distanza si sta consumando a senso unico diventa sempre più interessante, l’epilogo è ormai vicino e purtroppo conosciamo già il vincitore.
Ti segnalo un paio di sviste: in quel esatto istante → quell’esatto; era possibile che, un tale ritardo, non venisse → queste due virgole devono sparire: la prima interrompe l’ipotetica, la seconda è fra soggetto e verbo. Anche se parlando facciamo diverse pause, scrivendo non sempre possiamo metterci le virgole.
Bene, spero di non metterci troppo a recensire il prossimo capitolo, intanto complimenti vivissimi per questo! *_*

Recensore Master
09/11/12, ore 11:49
Cap. 2:

Eccomi qui a recensire il secondo capitolo! *_* L'ho trovato molto interessante e divertente, perché mostra un lato per me "inedito" di Radish, se così si può dire: la sua infanzia. Come ti ho scritto nel precedente commento, mi ero ormai talmente abituata al Radish malmenato dal destino di Copper Color e di The Spirit of De Grisogono da dimenticare che anche lui, da bambino, è stato sottoposto a un duro addestramento, ha dovuto superare l'esame per diventare a tutti gli effetti un soldato e si è fatto delle "amicizie" della sua età. Grazie quindi per aver colmato questa lacuna! ^__^ Certo, continua a farmi strano vederlo quasi spensierato che scherza con un compagno, addirittura lo prende in giro per la sua cotta verso una compagna. In questa ff Radish appare come un qualunque saiyan che cerca in ogni modo di dimostrare, sin da bambino, ciò che vale: vuole diventare un soldato, vuole che suo padre sia fiero di lui, vuole combattere nell’Arena, perché arrivare a combattere nell’Arena vuol dire aver dimostrato di essere un vero saiyan. Radish sogna come tutti i bambini e come tutti i bambini nota elementi fuori posto che non si spiega perché ancora non comprende.
Il giorno tanto atteso in cui Radish, superato l’ultimo test, verrà riconosciuto come soldato è arrivato. È il giorno che è valso tutta una vita passata a farsi massacrare ed è talmente felice di aver superato l’ultimo esame che si permette battute ai danni dell’amico d’infanzia: bisogna festeggiare, adesso, perché finalmente lui e Corbet sono stati riconosciuti come guerrieri, non devono più lottare per la propria vita. Alla luce della rilettura inizio a comprendere perché ci hai mostrato questa fase della vita di Radish: vuoi mostrarci ciò che non sarà mai più. Radish è felice perché ha raggiunto il traguardo agognato, niente sembra turbare il suo futuro, è il momento più bello della sua vita, superato forse solo dal momento in cui il sovrano riconoscerà ufficialmente i nuovi soldati nell’Arena che lui ha sognato di calpestare fin da bambino. Quella sarà l’apoteosi della sua vita come guerriero. Sono ricordi che Radish dovrà scolpirsi nella memoria, perché momenti così felici non si ripeteranno mai più. Il giorno del suo riconoscimento ufficiale, infatti, mentre dimostra dopo i compagni di che pasta è fatto (a proposito, gli fai addirittura azzannare l’avversario, lol, ma posso adorarlo più di così? *ç*), non c’è solo il re ad assistere, ma anche il nuovo alleato, posto però più in alto rispetto al trono di Vegeta. Ed è un’atmosfera strana quella che pervade l’Arena, i saiyan sono tutti inspiegabilmente tesi, persino lui non si sente pienamente a suo agio, anche perché ha gli occhi di Zarbon – lo stesso guerriero effeminato che aveva incontrato due anni prima – puntati nei suoi. C’è qualcosa di strano che gli sfugge e a cui non dà più importanza nel momento in cui tocca a lui combattere per dimostrare di essersi meritato il grado di soldato. E allora la sua concentrazione si focalizza tutta sullo scontro che deve sostenere. Non ci sono più né Freezer, né Zarbon, né altri. Sarebbe diventato un buon soldato, Radish, se il destino non gli avesse riservato la sorte più amara della sua vita.
Sorte che in quel momento lo sta guardando con estremo disgusto. Zarbon detesta i saiyan con tutto se stesso, quelle scimmie rozze e sottosviluppate lo ripugnano al punto da dover dissimulare il proprio ribrezzo a Freezer: non comprende infatti come il suo padrone possa trovarli interessanti, il marmocchio tutto capelli ha appena azzannato l’avversario, come un animale. Che orrore. Ma sono irriducibili, come spiega Freezer. E pure tanti. Troppi. E allora Zarbon capisce: possono finire per diventare pericolosi. Ecco spiegato l’interesse di Freezer: vuole conoscerli per sfruttarli al meglio e poi eliminarli. Me lo immagino Zarbon che gongola alla prospettiva che Freezer voglia disfarsene: una razza ripugnante in meno nell’universo. E Radish combatte, ignaro di tutto, e anche se noi sappiamo che si salverà dall’ecatombe che aspetta i saiyan al varco, non possiamo fare a meno di rabbrividire all’idea che proprio nel suo momento più importante – il rito di passaggio da recluta a guerriero – il destino di questo popolo è stato deciso.
Brava, non ho altre parole. Brava anche a caratterizzare personaggi originali come Corbet e Celery. È triste pensare alla fine che faranno: sono così giovani, hanno tutta una vita di combattimenti davanti, lei poi, così promettente…  ç__ç
Ti segnalo una svista: Li guardava con in modo curioso... E una frase che non mi convince: ...facendo particolarmente cura alle sue parole... mi suona strana, ti consiglio di modificarla scrivendo "facendo particolarmente attenzione" oppure "scegliendo con cura" (l'avverbio è superfluo).
Alla prossima, ancora complimenti! *_*

Recensore Master
06/11/12, ore 13:33

Ciao, eccomi, scusa il ritardo! ^^;;
Allora, come ti ho anticipato ho letto la ff un capitolo dietro l'altro, per cui recensisco col senno di poi, conoscendo già l’evoluzione della storia e il suo epilogo. ^^
Di questo primo capitolo due cose mi hanno colpito: l'interazione di Radish (bambino) con Zarbon - che mette i brividi e non fa presagire nulla di buono per il futuro del primo - e il fatto più importante che hai ‘abbandonato’ lo stile introspettivo ed evocativo, tagliente e amaro, quasi senza speranza di The Spirit of De Grisogono per un vero e proprio stile narrativo e la cosa, lo confesso, mi ha spiazzata. °_° XDD Mi sono chiesta un po’ spaesata dove fosse il Radish disilluso della ff precedente, ma lo spiazzamento è durato poco, perché la narrazione è comunque coinvolgente ed ero curiosa di sapere dove volevi andare a parare facendo “incontrare” un Radish ancora infante con sua signoria lo schizzinoso Zarbon (posso ribattezzarlo choosy? XDD): cosa avevi in serbo per noi? La caratterizzazione dei personaggi, manco a dirlo, è perfetta, non so se adorare di più gli zotici saiyan o l’effeminato Lord verdognolo, mi sembrava di sentirla la sua puzza sotto al naso, mi sembrava di vederlo mentre cercava in ogni modo di non essere contaminato neppure di striscio dal luogo in cui era “ospite”! XDDD E che dire di Radish bambino? È adorabile quanto determinato e precoce nel fiutare il pericolo! *__* A modo suo è ancora così innocente, così sognatore, fa davvero tenerezza… ç__ç E Bardak che combatte, vabbé, che te lo dico a fare, è da violenza immediata e ripetuta! XDDD
Bien, spero di commentare al più presto il seguito, ti lascio con una segnalazione: Hai fatto una cazzata madornale, maledizione -> considerando che i saiyan non conoscono la Madonna, l'espressione è un tantino fuori luogo... ^_- XDD
Alla prossima! *_*

Recensore Veterano
29/03/12, ore 19:52

GRAMMATICA: In un testo così lungo ho riscontrato davvero pochi errori. Te li segnalo comunque:” la bocca si apriva per una sorpresa tanto intensa da inghiottire l'aria” non è un vero e proprio errore, ma quando costruisci una subordinata consecutiva il termine, in questo caso tanto, che fa da spia, se così vogliamo dire andrebbe inserito facendo riferimento all’azione dell’aprirsi della bocca, non della sorpresa. Degli errorini di battitura, assolutamente comprensibili in oltre 14000 parole: “ludicità” al posto di lucidità; e “tornando a guardare Turles che non aveva spesso di osservarlo neanche per un istante.”, probabilmente intendevi smesso. Nella frase “gli occhi ribaltati all'indietro e la bocca deformata ad una smorfia di agonia.” È il caso di sostituire quel ad con IN. “Il rumore di ossa che si spezzano risuonò per tutta l'arena.”, visto che la narrazione è al passato è meglio volgere all’imperfetto anche il verbo spezzare. Questa è solo una pignoleria.
Un errore di punteggiatura: “Lo percepì con il corpo prima che i suoi occhi corressero in suo aiuto; Corbet stava per sbucare alla sua sinistra.”: il punto e virgola è meglio sostituirlo con un due punti visto che dai la spiegazione di quanto espresso nella prima frase.
Ad un certo punto parli di tre navicelle su otto che sono ritornate alla base, alla luce di questo suona disorientante la frase “Inoltre, gli altri tre non sono in buone condizioni!”, sembra infatti che ci siano altre tre navicelle con altrettanti sopravvissuti. Il mio consiglio è di cambiare semplicemente con “quei”. “l'ambra caldo”, ambra è femminile, quindi anche l’aggettivo va al femminile: calda. Infine: “Voi non mi chiamate "lo sporco" e mi umiliate continuamente”, detta così, sembra che i due compagni lo umilino, quando è il contrario, quindi sostituirei quella e coordinante con un “né”.

STILE E LESSICO: stile molto fluido e anche piuttosto elevato ma che di tanto in tanto cade in uno stile colloquiale, lontano dall’impostazione data fin dalle prima battute. Mi riferisco soprattutto ad alcuni spezzoni in cui il protagonista, focus del narratore è Radish. Impeccabile invece quando si tratta di Zarbon. Mi sento di fare solo un appunto, che vuole suonare come un consiglio per quanto riguarda l’impaginazione, che influisce anche sullo stile: segnerei più nettamente il passaggio da un protagonista o l’altro. A volte lo spazio bianco di un paio di righe non è sufficiente. Basterebbe anche mettere dei semplici asterischi, che aiuterebbero la comprensione del lettore. A livello di lessico invece c’è qualche problemino che riguarda alcuni termine. Sono sincera, il mio vocabolario di italiano risale al 2001, quindi non è proprio recente, ma nemmeno così vecchio. Questo per dirti che ho cercato certi termini da te usati, ma non sono riuscita a trovarli; mi riferisco in particolare a: rizzelò, probabilmente dal verbo rizzelarsi, che se ho ben capito può essere sostituito con rizzarsi; inquantificabile, che andrebbe scritto staccato, cioè senza unione del prefisso in; non se ne adonò, che se ho ben capito hai utilizzato come sinonimo di stupirsi, interessarsi a; flautava nel senso che suonava come un flauto, ma che non esiste come verbo, solo come aggettivo (flautata).

ATTINENZA ALLA TRAMA: La scelta dei due personaggi protagonisti è sicuramente interessante: sono due personaggi piuttosto secondari nella serie. Interessante anche la decisione di affrontare un particolare periodo ogni capitolo: ci sono anni di distanza tra un capitolo e l’altro, ma sono tutti legati da un ben costruito fil-rouge. Tuttavia, visto anche quello che dici nella nota autore, metterei tra gli avvertimenti “What if?”. Ho riscontrato esperienza per quanto riguarda il contesto da te scelto, che è risultato quindi uno sprazzo di vita saiyan alquanto interessante.

CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI, COERENZA ALL'INTERNO DELLA NARRAZIONE: parto con il dire che Zarbon mi è sembrato fin da subito ben tratteggiato: è lui, spocchioso e vanesio, iracondo ma controllato, tronfio e orgoglioso della sua posizione alla destra del tiranno. Anche quel suo rigetto, senso di raccapriccio provato nei confronti della razza sayan è ben tangibile e magistralmente tratteggiato. Radish, anche lui costruito bene, non è tanto solido quanto Zarbon, ogni tanto sembra che stia come per crollare, ma nel complesso l’ho trovato ben costruito e mosso con naturalezza all’interno della trama. Cozzano un po’ alcuni tratti del suo carattere come quando morde l’avversario nell’arena fino a strappargli un pezzo di carne e poi alla fine scoppia in un pianto disperato. Una cosa che ho apprezzato moltissimo è il rapporto che lega il terzetto Radish-Corbet- Celery. La scena che decisamente è stata d’effetto a mio parere, è risultato il discorso schematico di Freezer, quasi ermetico, che fa comprendere il nefasto futuro –imminente e inevitabile- della razza saiyan e dell’intero pianeta.

Utilizzo del prompt
Ambedue trattati con riguardo. In particolare, l’arena risulta decisamente presente e sembra quasi il punto fondamentale della storia, in cui l’ego dei guerrieri, la loro indole, viene ben messa in risalto.

-Gradimento personale
Una long-fiction articolata, diversa dal comune, ma davvero ben realizzata. Podio meritato^^

Recensore Master
05/03/12, ore 16:45

Q^Q è quasi un peccato che la storia sia finita, ma non c'era finale migliore e continuarla non so quanto le avrebbe giovato. Ho adorato questo capitolo dalla prima all'ultima parola. Inoltre, stavolta si assiste dapprima alla gioia di Zarbon e poi al dolore di Radish. Ripeto, Zarbon è inquietante e perverso. Mi ha fatto quasi ridere quando stava per venirgli un orgasmo alla vista di Radish in quello stato pietoso. "Ti accontenti di poco" mi è venuto da dire, anche se poco non è e non c'è nulla da ridere. E' un indiviuduo malato, folle, terrorizzato da se stesso, ossessionato dalla sua bellezza e geloso di quella altrui. Sono convinta che in fondo al cuore abbia provato paura che Radish potesse divenire quel fiore che secondo lui non sarebbe mai stato. Allora perché incazzarsi al solo vederlo? Inconsciamente ha compreso il valore di quel pargolo, lo stesso che solo dopo tutto quel tempo si è abbandonato al pianto. Lo stesso che ha provato disgusto e ha compreso ogni cosa una volta in presenza di Freezer. Chissà se anche Vegeta si è accorto di cosa c'era dietro quella carezza. Napa forse se n'è reso conto, perché mi sembrava molto molto teso ed indignato.
Oh, insomma, io adoro quando scrivi di radish Q^Q complimenti anche stavolta e perdona il ritardo con le recensioni.

Recensore Master
05/03/12, ore 16:25

Se il capitolo precedente era la calma, questa è la tempesta che sconquassa tutto. I tempi felici sono finiti, i sayan iniziano a sparire e le missioni dei piccoli di basso livello vengono dimezzate, suppongo per ordine di Freezer, per evitare di averne di più di cui preoccuparsi, o forse per colpa del Re stesso che preferirebbe evitare che questi vengano annientati lungo la rotta. Chissà, fatto sta che qui salta fuori Turles, che sembra così innocente qui. Mi fa quasi paura XD
Scherzi a parte, l'ansia di Radish è quasi palpabile, quando ha controllato che Corbet fosse fra i tre, mi sono detta "fa che ci sia >_<" ed eccolo lì, ridotto malissimo. Immagino il sollievo di Radish e ne sento la rabbia e lo sgomento nel doversi chinare a Freezer. In un solo giorno ha compreso cos'è l'amicizia, ha provato il terrore di perdere il suo più caro amico, si è sentito parte di un gruppo (Perché Turles e Corbet sono diversi dagli altri, e simili fra loro, si rispettano e Radish li rispetta, forse non sono amici intimi, ma compagni si, almeno Radish e Turles) e il suo orgoglio è stato spezzato. E forse ancora non comprende quanto grave sia la cosa, perché non immagina cosa succederà.
Ecco, il pianeta è esploso e anche Bardack è andato Q^Q volo a vedere l'ultimo capitolo...

Recensore Master
05/03/12, ore 15:56

Questo capitolo è semplicemente splendido e all'inizio sembra che nulla potrà turbare la felicità di Radis, Corbet e Celery. Nonostante facciano a botte, sembrano quasi persone, ragazzini, normali e non guerrieri dispensatori di morte. Hai fatto un'ottima scelta a presentare nello stesso capitolo (ma questo anche nei precedenti) sia il punto di vista di Radish che quello di Zarbon. Quest'ultimo in particolare, l'ho trovato decisamente crudele e folle. Insomma, la sua antipatia è una cosa a pelle, Radish non gli ha mai fatto nulla, neppure lo conosce. Semplicemente, nel suo essere "sudicio" rappresenta tutto ciò che Zarbon cerca di nascondere. Il mostro che è e non solo nella mente.
Corbet... povero ragazzo, anche Celery a modo suo ti fa la corte... se ne accorgerà?
Ho apprezzato tantissimo il dilemma esistenziale di Radish durante la lotta, per non parlare dela sua risata sincera. Davvero ottimo capitolo. Il finale spezza il cuore Q^Q

Recensore Master
04/03/12, ore 20:52
Cap. 2:

Questo capitolo è fantastico. Intanto adoro sia Corbet che Celery e i loro continui battibecchi. Lei sembra tanto spocchiosa, ma lui quando combatte non è da meno. Da dove vengono i loro nomi? Perché Celery mi ricorda tanto la parola Celere, ma siccome ci sono tante parole traditrici in inglese, c'è una verdura che si chiama così? E Corbet, coi suoi capelli più chiari mi fa pensare che non sia un sayan puro, ma magari mi sbaglio. Cooomunque, riguardo l'Accademia, che razza di combattimenti fanno fare a dei ragazzini? o.o e non parlo dell'esame, ma della scena dell'arena. Vedo che non si preoccupano molto del perdere i loro eredi, questi sayan. Radish ha lasciato tutti di stucco. Me per prima. Pensavo che Bardack non la prendesse bene questa del morso, ma forse ho pensato male. All'inizio l'ho presa come una mossa disperata, ma poi, a pensarci bene, forse era solo l'unica cosa che poteva fare. E diciamocelo, se l'altro non si fosse fatto vincere dalla paura, forse poteva anche riempire di pugni prima di polverizzarlo. Ha traumatizzato Zarbon, oh poverino XD E vedo che Freezer inizia già a maturare l'idea dello sterminio... porcaccia. Sono felicissima per il fatto che Radish abbia avuto quella sua prima vittoria su tutti i fronti, visto quanto ci tiene al giudizio di suo padre. Ottime le riflessioni sulla paura **

Recensore Master
04/03/12, ore 20:46

Sono finalmente riuscita ad iniziare a leggere la fic *O*
Dunque, questo primo capitolo è molto carino, specie mi piace l'idea del piccolo Radish in veste di curiosone tutto capelli. E la sua reazione quando viene scoperto. Si vergogna di far vergognareil padre, ma i suoi occhi brillano poi d'orgoglio e, ancora meglio, quando arriva Zarbon e Bardack difende suo figlio (anche senza fare scenate smielose xD) avevo i lacrimoni. Del tipo -Ma allora in fondo gli vuoi bene!!- Perché lui sembra così menefreghista anche coi figli, ma comunque si preoccupa per loro, per Radish almeno, qui.
Mi piace l'idea dell'Accademia ** perciò complimenti per la pensata a Bluemary e poi a te che ce l'hai presentata **

Recensore Veterano
02/03/12, ore 13:58

Ok, alla fine ci sono e riesco a commentare anche quest'ultimo capitolo prima che escano i risultati! Sappi che rileggerlo, pur sapendo quello che succedeva e pur avendo già subito il trauma del finale almeno due o tre volte, mi ha comunque fatto venire il magone.
La prima parte, in cui ci presenti il pov di Zarbon, è come al solito descritta in maniera superba e mi ha regalato il consueto connubio di approvazione per come hai rappresentato il secondo di Freezer, caratterizzazione perfetta, senza alcuna sbavatura, e odio viscerale per il suo essere così viscidamente stronzo. Davvero, hai racchiuso la sua essenza in ogni riga, dimostrando ogni sfumatura della sua personalità: il narcisismo estremo con cui si ammira, si fa pettinare i capelli (verdemerda), arrivando a uccidere la schiava che eventualmente gliene avesse strappato anche solo uno (mai sentito parlare di normale caduta dei capelli, Zarbon?), con cui si guarda allo specchio, ammirandosi, tanto innamorato del proprio aspetto da non cogliere il riflesso del mostro che riposa dentro di lui. Poi il suo essere totalmente in antitesi con i saiyan, la sua avversione nei loro confronti, che lo porta a gioire in maniera selvaggia (stronzone) della distruzione di Vegeta-sei, il disprezzo con cui li considera. Infine la calma che alberga nel suo cuore da quando l'odiata stirpe è stata dissolta in polvere di stelle nell'universo (forse aveva presagito anche il proprio destino, la propria morte per mano di uno di questi "sporchi scimmioni", oltre a vederli come un oggettivo pericolo?), da quando non deve più condividere l'estistenza con un popolo così incomprensibile e lontano dalla sua natura; e quella gioia sadica di avere nelle sue mani il giovane saiyan che tanto lo aveva irritato, un giocattolo da tormentare, di cui gustarsi le lacrime e l'umiliazione. Mi hai fatto venire i brividi con i suoi pensieri nei confronti di Radish, il suo volerlo addirittura sfiorare per sentire sulla propria pelle il suo dolore. Devo davvero farti i complimenti per come l'hai caratterizzato: come personaggio ti è uscito un capolavoro! E io l'ho odiato e lo odio all'ennesima potenza, sappilo!
Non ho potuto poi non apprezzare i riferimenti a Bardak e Vegeta: l'uno, descritto nella morte con quel sottofondo di compiacimento per la consapevolezza di avere la possibilità di rifarsi su suo figlio; e l'altro presentato come un principe ridotto in schiavitù.
E passiamo alla seconda parte, ancor più straziante della prima. Con Radish ti sei superata, ormai è il TUO personaggio, vista l'abilità con cui lo gestisci e le mille sfumature di cui lo arricchisci a ogni sua nuova comparsa, sempre rimanendo plausibile per quel che ci è stato mostrato della sua razza. Mi si è stretto il cuore nel leggere che lui stesse contando le linee del soffitto per evitare di pensare; con una semplice frase hai dato benissimo l'idea di quanto lui sia stato segnato dalla distruzione del proprio pianeta e di quale dolore alberghi nel suo animo. Il fatto che si ritrovi con come unici compagni due saiyan tanto diversi da lui, serve solo ad acuire la sua solitudine. Il pianto mi è parsa la reazione più adatta: è vero che è un saiyan, ma non si è trattato di un segno di debolezza da saiyan mollaccione come quelli che si ritrovano sempre più spesso nelle storie; il suo è stato uno sfogo necessario, indispensabile per potersi risollevare, e l'ho trovato perfettamente intonato alla sua caratterizzazione e alle circostanze. Bello anche il modo in cui si concede di ricordare tutti i saiyan più importanti della sua vita (il padre, Corbet, Celery, Turles e il vecchio veterano, ognuno secondo le proprie caratteristiche) in modo da portarli sempre dentro di sé. Zarbon gli ha già tolto tutto, lo può tormentare, lo può picchiare, lo può umiliare. Ma Radish non si piegherà e, da bravo saiyan, quell'unico momento di debolezza è tutto ciò che si permetterà, perché "I saiyan non sarebbe mai stati solo un nome. Non sarebbero mai stati solo polvere di stelle." (e qui puoi immaginarmi con i lacrimoni, conclusione più perfetta non la potevi trovare ç__ç)
Questo capitolo è un degno finale per una splendida storia. I miei complimenti li hai già, sai bene quanto io abbia amato le avventure di Radish caro, adorabile fin da piccolo, di Corbet e di Celery, e di quanto io stia aspettando lo spin-off; mi limito a ribadirti che questa storia merita senza dubbio di arrivare nei posti più alti della classifica (giusto per non sbilanciarmi troppo XD) e che meriterebbe davvero molte più recensioni. Ma spero almeno che per questo valga la regola del poche ma buone^^ In bocca al lupo, e complimenti ancora per questa storia che ho amato come poche altre nel fandom!

Recensore Veterano
26/02/12, ore 11:47

Ciao, ed eccomi anche qui^^
Ma è possibile che ad ogni finale di una tua storia mi venga il nodo in gola e gli occhi iniziano ad inumidirsi? Perchè mi fai commuovere come una bimba? Non so che mi prende, ma io rimango sempre colpita dalle parole perfette ed azzeccatissime dei tuoi finali. Ma io ti adoro, sei una delle poche autrici che riescono ad emozionarmi in questa maniera. Non la smetterò mai di dirti quanto sei brava, quanto talento possiedi! *V* Congratulazioni!
Zarbon si sente realizzato e veramente felice. Si sente potente e la sua vanità è a livelli da far schifo, questo devo dirlo xD Mi è piaciuta la parte in cui si fa acconciare i suoi capelli setosi, e guai a strapparne uno, la schiava avrebbe fatto sicuramente una brutta fine! Cavolo, quanta delicatezza Zarbon, sei proprio una femmina mancata! Anzi è peggio di una femmina! Comunque lasciamo perdere la sua vanità perchè mi fa venire i capelli dritti (se viene a sapere che noi siamo mooolto più attratte dai saiyan, si metterà a vomitare xD).
E' finalmente rilassato e completo dentro perchè finalmente il suo amato padrone ha distrutto Vegeta-sei polverizzando così tutti i suoi rozzi abitanti (per la disperazione delle fan dei scimmioni ç__ç) Finalmente non dovrà più provar disprezzo, tranne quando si ritrova davanti i tre sopravvissuti. Ecco, il punto, i sopravvissuti. Ora Lady Zarbon può giocare con il suo regalo, il povero, piccolo Radish, che si ritrova in una gabbia fatta di sofferenze e umiliazioni. Quello str....zzz... di Zarbon ha anche osato offendere Bardak!!! E' stato veramente crudele: "Sorrise beffardo al ricordo di quello stupido saiyan che aveva osato pensare di cambiare le sorti di un popolo già condannato; ridicolo e rozzo, era stato il primo a bruciare, quando quel sole crudele era stato lanciato." Già, con questo ricorda l'episodio dell'arena, in cui si era sentito offeso da Bardak, quindi possiamo immaginare benissimo la sua felicità nel vederlo bruciare per primo.
"Chissà che faccia avrebbe fatto se avesse saputo che lui aveva salvato suo figlio per il puro gusto di avvelenarlo a poco a poco, fino a rovinarlo completamente, a farlo sfiorire come il fiore che non era mai stato ma di cui pretendeva la genuina bellezza." Zarbon si diverte ad immaginare la reazione di Bardak di fronte a tale crudeltà; ha fatto salvare Radish per rovinarlo poco a poco, con il passare degli anni, fino a non farlo crescere come il saiyan che sarebbe diventato se Vegeta-sei non fosse stato distrutto. La metafora del fiore è stata perfetta, complimentoni!
Poi mi ha fatto rabbrividire il passo in cui Zarbon ricorda il momento in cui Radish aveva scoperto della scomparsa del suo pianeta, provando piacere nel vedere la sofferenza negli occhi scuri del giovane guerriero, divertendosi, perchè la sua vendetta si stava realizzando. Cattiveria allo stato puro è Lady Zarbon! Peggio di quello di Toriyama! Mi piace comunque così ;)
Passiamo al piccolo Radish, che pur di non farsi annegare dai ricordi, si distrae in qualsiasi modo, anche contando le linee del soffitto. Il suo dolore è profondo, quasi impossibile da nascondere perchè è stata distrutta la parte integrante di lui. Il suo essere saiyan stava scomparendo sotto la montagna di dolore e umiliazione, e di questo se ne vergogna. In più il fatto di trovarsi in compagnia di Nappa e Vegeta non è il massimo. Appunto, con loro ha in comune solo la razza ma null'altro. Gli altri due sono prime classi, prime classi che considerano inferiore una terza. Ulteriore quindi è l'umiliazione. Prova a lasciarsi andare una volta, lascia che le lacrime gli bagnino il viso, e spera che quello possa bastare. E invece no, la sofferenza persiste. Poi ricorda tutti i saiyan che hanno fatto parte della sua vita, ricordando i motivi per cui erano rimasti nei suoi ricordi, ricordi che non avrebbe lasciato scolorire dal tempo. "Bardak ed un vecchio sogno infranto." Il sogno di divenire come suo padre è stato distrutto. "Corbet, i suoi capelli strani e un sorriso scanzonato. Celery e la sua incredibile potenza. Turles e la sua solitudine." Ricorda coloro che gli sono stati più vicini durante l'infanzia, come Corbet e Turles, saiyan diversi che però per lui erano più vicini. Poi c'era Celery, la ragazzina dal comportamento saiyan perfetto. Rammenta anche il suo vecchio istruttore, quello che gli aveva insegnato come combattere e come a non arrendersi mai.
Quattordici anni e una vita già rovinata troppo, Radish però vive con il ricordo di un popolo che sarebbe stato suo per sempre, popolo che non sarebbe stato dimenticato.
"I saiyan non sarebbe mai stati solo un nome. Non sarebbero mai stati solo polvere di stelle." Qui si ho sentito la lacrime fare cammino verso gli occhi ç__ç Bravissima, ti auguro di arrivare in alto nella classifica, perchè questa storia merita sul serio. Oltre ad essere scritta splendidamente è profondissima, e veritiera! Brava, brava, brava!
Baci.

Recensore Junior
25/02/12, ore 00:03

Eccomi, l'avevo detto che prima o poi sarei arrivata! *prepara la scorta di fazzoletti*
Non preoccuparti se il capitolo è breve, è talmente bello che nemmeno ci si accorge del fatto che è corto...! Non ho parole per descrivere quanto mi sia piaciuto questo capitolo...intanto procedo con la recensione, altrimenti non vado più avanti!
Il capitolo si apre con il nostro caro (?) Zarbon che, in un momento dedicato a se stesso (immagino che attimi come questo per lui siano alquanto rari...ehm...) ripensa a qualche mese prima, al momento in cui Vegeta-sei è stato distrutto. Per lui ovviamente non poteva accadere nulla di più bello: vedere la "bruttezza" di quella razza persa per sempre nello spazio è stato qualcosa di estremamente appagante, non solo perché ora i saiyan non esistono più, ma anche perché con loro è sparita quella perfetta felicità rappresentata da Radish. Zarbon è tornato ad essere colui che si avvicina di più alla perfezione, e ha intenzione di godersi ogni attimo in cui vedrà appassire sempre di più quel ragazzino che tempo prima era stato in grado di ridere tanto spontaneamente da far sorgere, nel suo animo, un moto di invidia senza precedenti.
Ho gradito tantissimo il riferimento a Bardak che, con il suo coraggio e la sua tenacia, pur sapendo di non avere possibilità ha sfidato Freezer per tentare di rovesciare le sorti della sua stirpe. Ma Zarbon non lo vede certo sotto questo aspetto: per lui quel saiyan non è stato altro che un pazzo nel suo tentativo di sfidare il destino, destino che in quel mondo è rappresentato dallo stesso tiranno. E Zarbon gode ancora di più nel pensare che quel saiyan è proprio il padre di quel ragazzino che ora è in suo possesso. Giorno dopo giorno, sempre di più Radish sarà costretto a chinare la testa dinanzi a coloro che hanno eliminato la sua stessa razza. Ed è proprio il veleno nato dall'umiliazione e dal rancore ciò di cui si nutrirà Zarbon da ora in poi. Il sorriso genuino e perfetto che tempo priva aveva solcato il volto di Radish non sarà altro che un pallido ricordo che prima o poi sparirà per sempre dalla mente dell'ufficiale di Freezer.
Con la distruzione del pianeta, la morte del padre e degli amici, Radish è stato letteralmente catapultato nella terribile realtà, che non è come il mondo e la stirpe incrollabile che si era sempre immaginato. Da allora i giorni sono trascorsi lenti e tutti uguali, almeno penso che sia stato così, visto che addirittura lui li ha contati uno per uno senza nemmeno accorgersene. Nonostante l'orgoglio gli impedisca di sfogarsi e di lasciarsi troppo andare al dolore, Radish resta sempre e comunque un ragazzino che si è visto ridurre in frammenti, in un attimo, tutti i sogni e le speranze. Gli viene naturale il rifiuto di chinare il capo dinanzi a Freezer, e colgo l'occasione per farti i complimenti per questa parte: Il principe Vegeta non era un bambino comune; nei suoi occhi bui e penetranti aveva scorto un'ambizione malsana, troppo precoce e nociva per la sua età. Lo aveva visto inchinarsi di fronte a quel mostro e lasciare che questi immergesse nella spessa chioma una mano, nascondendo in una gentile carezza il marchio di un possesso che gli aveva fatto venire i brividi....beh, questa parte ha fatto venire i brividi anche a me. Sottolinea quanto sia davvero definitiva la fine di una razza orgogliosa come quella saiyan.
Obbedisci e fai silenzio. China il capo. E' lui il tuo nuovo padrone.
Aveva deglutito saliva che sapeva di fiele e la vergogna aveva assunto un colore diverso dal rosso del sangue. Era viola come le labbra lascive di quell'essere. Del colore osceno di quella bestia piena di bozzi.
Era giada come iridi di ghiaccio, che lo avevano percorso sornione e lo avevano fatto tremare come neanche suo padre era mai riuscito.

Anche qui...che dire...il mio cuore ha fatto un salto. Più che mai la realtà crolla addosso a Radish con il peso di un macigno: non c'è più un re da servire con sincera fedeltà, ma un tiranno dinanzi a cui deve per forza chinare il capo. Non c'è più un padre da temere, ma due iridi di ghiaccio di cui avere terrore. E l'orgoglio, dinanzi a questa crudele realtà, non può che essere sotterrato, mandato giù in un boccone che "sa di fiele", quel veleno di cui Zarbon si nutre giorno dopo giorno.
Ma ecco che avviene un cambiamento: Radish decide infine di lasciarsi andare al dolore e piange, piange per il padre, gli amici che non ha più. La tristezza così scorre insieme alle lacrime, l'orgoglio per una volta viene messo volontariamente da parte, per far sì che quel dolore, una volta sfogato, possa imprimere nel suo animo l'immagine degli amici così come lui li ricorda, vivi e al suo fianco. Perché loro in fondo vivono davvero, vivono "nell'arena della sua storia", dentro di lui, protetti da quell'orgoglio che, alla fine, non crollerà mai.
Lo decise in quella stanza, quel giorno, quando, le guance deterse, uscì in corridoio facendo una promessa.
I saiyan non sarebbe mai stati solo un nome. Non sarebbero mai stati solo polvere di stelle.

*getta un fazzoletto annegato sulla montagnola accanto alla scrivania* Le ultime due frasi sono qualcosa di unico e spettacolare. Ora è Radish che porta dentro di sé la testimonianza di tutta la forza e l'orgoglio di cui sono caratterizzati i saiyan: per ché lui è un saiyan e questo non lo dovrà mai dimenticare. Camminerà sempre a testa alta nel nome di quella stirpe il cui nome non sparirà mai dall'universo, mai e poi mai.
Insomma cara...non so che dire...è bellissima!!! *^* Scritta benissimo, grammatica impeccabile, e il tuo stile...beh, lo adoro! I personaggi sono davvero ben caratterizzati, ti faccio i miei complimenti in particolare per Zarbon, Radish e Corbet (sì hai capito, lo adoro*____*)...ma insomma, tutti i personaggi sono eccezionali, che sto a dire! XD Allora ti auguro un enorme in bocca al lupo per il contest, intanto io torno a far di nuovo scorta di fazzoletti, che non si sa mai.
Per concludere, vorrei scusarmi per aver recensito così in ritardo questo capitolo. Me ne vergogno tantissimo, ora se vuoi puoi anche lapidarmi...oh! Guarda! C'è Radish completamente nudo e gnocco dietro di te!!! *scappa e urla da lontano*
A presto!
Kitsune
(Recensione modificata il 25/02/2012 - 12:05 am)

Recensore Veterano
24/02/12, ore 19:40

Ciao!^^
Mi dispiace di essere così in ritardo, avevo letto questo capitolo, ma non sono riuscita a recensirlo perchè ho avuto problemi al pc, e purtroppo non sono stata nemmeno bene (l'influenza stranamente mi ha colpita), quindi un po' alla volta mi rifaccio ^^'
Bene, questo capitolo è stato stupendo, ma triste al contempo! Rispetto al capitolo scorso Radish è cresciuto, ed ormai sta diventando un giovane uomo, e in due anni ormai ha fatto l'abitudine su quel ruolo che tanto lo riempiva d'ambizione quando era bambino: il ruolo del guerriero. Ora è fa parte del suo vivere quotidiano, e con questo capisce che gli conviene proprio riposarsi dopo una missione e l'altra, c'è sempre tanto lavoro! xD
Comunque arriviamo al momento che mi ha messo una leggera ansia! Ho subito sentito il cuore in gola quando ho letto la conversazione tra Radish e Turles. Corbet, no, quel saiyan tanto adorabile! Pensa te, in tre capitoli mi sono affezionata a lui, vabbè, ovviamente non quanto Radish!
Allora, come al solito non posso che farti i complimenti per il modo che caratterizzi il nostro capellone preferito, non un attimo ti lasci scivolare nell'OOC!
Senza volerlo Radish è molto preoccupato per il suo compagno, quel compagno che gli è stato tanto vicino durante l'infanzia, e con cui può dire di aver un rapporto più stretto. Nemmeno lui sa se definirla amicizia, e da come tutti noi fan immaginiamo, l'amicizia per i saiyan è cosa da deboli. Proprio per questo anche Radish nasconde (cerca di nascondere) il suo nervosismo rispetto a quella notizia che non lo fa nemmeno riaddormentare. Mi è piaciuto anche molto il fatto che Radish dentro di sé si arrabbia con Corbet, volendolo ammazzare solo per essersi fatto ammazzare. Tipico comportamento dei saiyan, quindi bravissima, tu sai sempre cosa scrivere!
Arriviamo anche a Turles. Povero, mi fa pena. In effetti cosa ci si può aspettare dai saiyan quando si trovano davanti qualcuno con qualche diversità. Lo sporco addirittura, solo per il colore della pelle. Oh, come stimo Radish! Lui è tra i pochi che non si prende gioco degli altri, di chi è un po' diverso. Questo è sintomo di intelligenza, gran bella malattia! :D Comunque, il povero Corbet è stato ridotto malissimo, e mi sa che non ce l'avrebbe fatta, nemmeno se il pianeta Vegeta non fosse saltato in aria... No, non ci arriviamo ancora!
E' comprensibile che un senso di nausea travolgesse Radish; il giovane guerriero si rende conto che forse ci teneva davvero parecchio al compagno, e non quindi non vuole perderlo. La stessa cosa vale per Turles. Nemmeno lui vorrebbe perdere chi lo accetta per quello che è, senza giudicarlo per l'apparenza. I due mi sono sembrati anche molto umani in questo lato del loro carattere. Umani al punto giusto! ^^ Immagino che comunque ad aver ridotto così la squadra di Corbet, siano stati proprio i soldati di Freezer. Quindi avevano già iniziato a massacrare i team in missione, come faranno per quello di Bardak su Meat. Vabbè, torniamo alla storia.
Fa una breve comparsa anche Celery, che a quanto pare non è affatto cambiata, anche se un po' di interesse verso lo "slavato" c'era. Poi c'è Freezer, quell'odioso essere, che inizia ad umiliare in modo atroce il popolo dei saiyan. Quanto lo odio! Breve ma intensa la scena dell'inchino! Tutti i saiyan sono costretti ad inchinarsi alla lucertolona, e in quel momento Radish capisce che è vicina la fine del suo popolo, e della loro dignità. Appunto si è rotto qualcosa in lui, quella certezza che i saiyan erano liberi, e che ora non lo sono più.
Ed ecco Zarbon, che si sente sempre più felice nel sapere che i saiyan stanno giungere al termine... e che tutti si inchinano di fronte al suo amato Freezer! Sei stata davvero molto brava a farlo così odioso, e diabolico, ma forse te l'ho già detto xD e poi il suo regalo è Radish, un regalo che deve trattare bene. Proprio come un oggetto lo tratta, come se lo avesse comprato! In più provava piacere nel vedere il piccolo saiyan in difficoltà, veramente, è uno s******o ! xD
Perdonami per questa recensione stupida, te ne lascerò una molto più dignitosa all'ultimo capitolo! Ora devo tornare sui libri, mmh, maledetta scuola!
Complimenti, sei una scrittrice!
Baci.

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