Recensioni per
La question de les racines
di S iberia

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/03/22, ore 17:02
Cap. 7:

Ciao cara, ti scrivo un breve commento qui per lasciare una traccia della mia lettura, per farti sapere, insomma, che continuo a seguire la storia e ad esserne incuriosita: questo è un capitolo di passaggio e mi ha sorpreso come ti sei soffermata sullo scambio con l'infermiere che sembra rappresentare, agli occhi di Germain, quella vanagloria da Übermensch profondamente teutonica, legata all'eugenetica nazista; Germain si sofferma tantissimo sugli attributi fisici di quest'uomo e il confronto con i propri e tutto ciò mi ha ricordato altre atmosfere di altre tue storie di cui ancora conservo la suggestione.
Sei riuscita a trasmettere con grande efficacia il senso di malessere di Germain, per quell'infermiere, il luogo in cui si trovano, quel che è appena successo con quella donna. Anche un momento di passaggio come questo, nelle tue mani, ha sempre un significato ulteriore e l'immagine finale del tipo che lecca la tazza e dice "cerbiatta" mi ha fatto rabbrividire. È veramente inquietante quel posto; sfido a non diventarci pazzi, sia da pazienti che da addetti ai lavori. Germain poi mi sembra giù sull'orlo della pazzia...
Non saprei aggiungere altro se non che spero di leggere il proseguo, quando potrai aggiornare, e spero anche di sentirti per sapere se va tutto bene -- coi tempi che corrono, tra pestilenze e guerre, uno sta sempre sul chi va là xD

Un abbraccio e buona domenica,
Prim

Recensore Junior
29/12/21, ore 17:56
Cap. 6:

Mia cara, come stai? Risbuco come il coniglio bianco di Alice nel paese delle meraviglie, presa un po' dalla meraviglia, lo ammetto, dopo aver letto i capitoli che hai pubblicato. Sono finalmente riuscita a dedicarmi alla storia; ho approfittato delle vacanze di Natale per rileggere i vecchi capitoli e mettermi in pari e che dire? Difficile trovare le parole, ma ci proverò *si rimbocca le maniche*.
Prima di tutto, come ti avevo già accennato, purtroppo non ricordavo molto bene questa storia, quindi è stata una lettura in un certo senso "vergine" la mia, come se appunto la stessi leggendo per la prima volta. Ricordavo la questione delle clinica e qualcosa mi è suonato nella prima conversazione tra Spieler e Germain, il resto invece mi è giunto nuovo e mi chiedo - e te lo chiedo, già che ci sono - quanto hai cambiato nella revisione perché mi sembra abbastanza, perlomeno stando ai miei foschi ricordi, ma potrei sbagliarmi. In ogni caso è stato un piacere rituffarsi nelle atmosfere disturbanti e raffinate che sai magistralmente creare, nei tuoi dialoghi che sembrano sempre nascondere qualcos'altro, una verità incrinata intravedibile dietro una superficie di vetro (vedi? mi rendi poetica), e nei tuoi personaggi ambigui, veri e terribili. Spieler è l'incarnazione del dottore (Doktor) ariano, con la sua pacata e serafica freddezza, mentre Germain un uomo estremamente complessato, ridotto a fare il lavoro sporco ma affascinato dal sublime (Klaus?). Umano troppo umano, direi, in un mondo che vuole solo creare Übermensch (mi fai rispolverare pure Nietzsche, inevitabilmente).
La trama, lo ammetto, l'ho trovata un po' rarefatta, sto cercando di capire esattamente che piega sta prendendo perché questi ultimi capitoli, con il cambio di ambientazione, mi hanno abbastanza spiazzata. Ma la trama non è importante, si vede che questa non è una di quelle storie lineari dove conta quel che succede, piuttosto conta quel che si sente, quel che i personaggi percepiscono e come lo restituiscono. È tutto atmosfera, con delle descrizioni bellissime, barocche senza essere pesanti.
La parte della donna legata in questo capitolo mi ha davvero colpito: il parallelo con la "civetta" torturata da Didier e uccisa dallo stesso Germain è stato tremendo, di quell'orrore affascinante, un'attrazione repulsiva, che puoi ritrovare solo nei libri, in cui ti ci immergi per catarsi, non so come spiegare... mi son venuti i brividi per tutta la scena e soprattutto mi son vista davanti agli occhi questa donna "indiavolata", legata e maltrattata, con l'umiliazione dei vinti e il rigore dei giusti negli occhi, questi occhi vivi  "della stessa fissità fiera e selvatica di chi ha ormai svalicato il limite del panico ed è pronto a vender cara la pelle" (che immagine!). È un po' crudele da parte tua interrompere la scena proprio quando Germain sta per perdere il controllo e per un attimo non lo perde, crudele quasi quanto è stato lui, ma ti perdoniamo ^^
Spero continuerai ad aggiornare perché sarei molto interessata a capire come questo episodio si leghi al progetto di Spieler e cosa hai in serbo per Germain. Immagino non sia facile scrivere una storia del genere, così particolare e complessa, quindi, in caso ti servissero, ti mando delle vibes positive di ispirazione e tanti tanti cari auguri di buon fine anno <3
Prim 
 

Nuovo recensore
16/10/21, ore 00:31

Deve essere una coincidenza cosmica perché anche io sto riscrivendo una delle mie vecchie storie. Sarà l'effetto pandemia? 

Recensore Junior
21/06/21, ore 16:03
Cap. 4:

Cosa vedono le mie fosche pupille #firstreactionshock

Carissima, non so se ti ricordi di me: ero un'allegra virgulta che bazzicava nella sezione storica di EFP molti anni fa e che aveva avuto la fortuna di incrociarti. Dopo un po' di anni me ne sono andata perché in grande blocco creativo, ma ora sono tornata con un nuovo account però con lo stesso nick, Primavere, senza il Rouge. Scrivevo di francesini e russi e adoravo gli slavi come te, oltre che le canaglie malate di potere *___* 
Una delle prime cose che ho fatto è stata proprio risegnarmi le tue storie tra i preferiti, ma non avrei mai sperato di vedere questo tuo avviso. Mi hai illuminato la settimana, giuro. Si può sperare quindi in un aggiornamento ora che stai revisionando i capitoli? Ti devo confessare, ahimè, che avendo la memoria di un criceto, non ricordo quasi nulla di questa storia, quindi la revisione capita a fagiolo e sarà un piacere (ri)leggere. La metto di sicuro in lista ora.

... questa non è una vera recensione ma più un "wow, guarda chi c'è". Son davvero contenta di ri-incrociarti e volevo fartelo sapere ^^
Prim

Recensore Veterano
21/01/15, ore 13:12

Mi sono resa conto solo adesso di non mai averti lasciato una recensione per questa storia (anche se, a onor del vero, ultimamente non è che io stia recensendo moltissimo, né scrivendo in generale), ed ho dovuto subito provvedere. Cominciamo dal principio - partendo dal fatto che, nella mia imperdonabile e incorreggibile distrazione - tratto di famiglia, argh - non avevo realizzato che questa storia fosse collegata ad un'altra. Devo assolutamente scovarla e leggere anche quella. 
Inoltre, mio malgrado, sono stata risucchiata dal ritmo incalzante eppure delicatamente descrittivo del capitolo, crudo e morbido al contempo (non so come fai, hai tutta la mia ammirazione); nella sezione 'storico' si trovano degli obbrobbri di dimensioni stratosferiche, ma per fortuna non è questo il caso - anzi, hai uno stile straordinariamente verosimile , e questo mi consola. Diciamo pure che leggere tue storie mi rassicura - del tipo: allora su questo sito c'è ancora qualcuno che si salva! (ti assicuro che raramente mi capita di trovare autori che sappiano veramente scrivere qui su EFP çç ogni volta devo infilarli fra gli autori preferiti per paura che scappino, o chessò). 
Detto ciò - ciancio alle bande, ti starò annoiando terribilmente con tutte queste sdolcinatezze - la figura di Spieler mi affascina incredibilmente. Sembra quel genere di persona che, se conoscessi 'dal vivo', mi spaventerebbe a morte, con la sua pacata e serafica freddezza. Inoltre, mi incuriosisce il suo interesse scientifico-ossessivo per il detto Klaus, che sembra incarnare per lui l'ideale di uomo ariano - e, si potrebbe dire, "mi piace" (è un'espressione da prendere con le pinze, le virgolette sono d'obbligo u.u) il modo in cui interpreta un'attrazione omosessuale all'interno dell'ideologia del tempo. 
Germain, invece, non mi convince; sarà perché è la voce narrante, ma mi risulta difficile da individuare, come personaggio. Sembra subdolo, ma forse la mia opinione cambierà in seguito - detto ciò, non vedo l'ora di continuare a leggere (ringraziando il cielo, la febbre mi ha ritagliato un po' di tempo per farlo xD). 
Inoltre, sono assolutamente rapita dalla tua attinenza storica, e l'uso del termine "ballaestexistenz" mi dimostra che la sai veramente lunga *ammirazione*. 
Ora fuggo, sono ansiosa di leggere il seguito. Un bacio gigaenorme, i miei complimenti!

Nuovo recensore
21/05/13, ore 23:30
Cap. 2:

Ottima transizione!
Non so bene perché, ma Traurig e Padre Kruger mi sembrano due personaggi indivisibili, per quanto siano diversi. Certo, il loro è un rapporto malsano, ma c'è qualcosa d'indefinibile che li lega, una sorta d'affezione appena accennata e distorta, magari?
A parte questo, Traurig è davvero intrigante, molto onirico e surreale. Mi piacerebbe sapere che relazione abbia con Dante.
Hai intenzione di riprendere a scrivere questo racconto?

Nuovo recensore
20/05/13, ore 01:44
Cap. 3:

Solitamente i dialoghi sono considerati un punto cruciale da molti scrittori, ma al contrario, è proprio qui che forse dai il meglio di te: questo capitolo è basato principalmente sui dialoghi, attraverso essi capiamo i "retroscena" e le fondamenta della storia.
Dunque Klaus ha a che fare con la Romania?
E' bello anche riallacciare gl'avvenimenti qui narrati all'altra tua storia ambientata nel futuro.
Germain mi sembra un personaggio molto realista.

Nuovo recensore
19/05/13, ore 01:38

Ciao!
E' interessante notare come questo racconto sembri svolgersi subito in una parte più concreta e diretta ed abbia il lato introspettivo come sfondo ben costruito, mentre il precedente parte da una prospettiva che è a metà tra interiore ed esteriore, ovvero, dove le relazioni tra i protagonisti e lo svolgimento dei fatti sono più o meno paralleli.
Germain m'intriga: di sicuro ha una situazione difficile e complessa alle spalle, un passato che spero venga alla luce a poco a poco, lentamente. Non ho inquadrato molto bene Spieler, però mi sembra che le due personalità contrastino egregiamente, anche se forse in modo non troppo immediato.
Che dire, la psicologia m'interessa, specialmente questa psicologia. Sai di cosa parlo!

Recensore Junior
08/04/13, ore 15:50
Cap. 2:

Mi sono inoltrata anche in questa storia... in questo periodo di vita sento di avere bisogno molto delle tue storie, anche perchè sono così particolari che mi trasportano in un altro modo. Prima, non avrei mai saputo definire il tuo modo di scrivere, ma credo si possa chiamare "flusso di pensiero", e che si possa di re che questo flusso è così fluido che scorre perfettamente. Sì, il tuo modo di scrivere ha qualcosa di onirico, di evocativo, e anche se non mi ricordo il nome del dottore che aveva i PoV nel primi capitolo, mi ha fatta una stranissima impressione Dante. Nell'altro Trauma è cambiato tantissimo, qui sembra veramente un essere che ha nella natura propria la seduzione, un angelo capriccioso, e Dio, non riuscivo a capacitarmene... Parlando del terzo capitolo: è quello che mi ha colpito e mi è piaciuto di più. Ammetto di non avere le capacità psicoanalitica per riuscire a dare un giudizio anche accennato alla personalità di questo...Traurig... ma già lo amo, già sento di amarlo. Questa metafora delle larve che si trasformano in farfalle la trovo bellissima e fisolosofica, mi ha fatta per un attimo immergere nella bellezza della tua storia scritta in prosa ma così poetica... gli stessi pensieri di Traurig sono magnifici bellissimi, mentre il prete consuma il suo atto di "purificazione"... ascendenti, passa da un argomento all'altro parlando della sua vita senza che quest risulti sforzato (la figura della madre mi incuriosisce... e le stesse dinamiche della sua nascita). E anche la sua maniera di vedere il prete è degna di considerezione, per la complessità che sembra avere questo personaggio... non lo vede come un essere meschino e mostrouso, anzi prosa una sorta di pena mischia ad indifferenza per quell'uomo.... e sulla parte della pelle che si sgretola c'è stato un attimo d'inquietudine, deve esserci davvero qualcosa di marcio che sente dentro sè per pensare queste cose. Come sempre i tuoi personaggi sono degni di nota. Dio, giuro che potrei diventare estremamente pericolosa, perchè visti i risultati rischio di eggere tutte le cose da te pubblicate e lasciarti queste recensioni tartassanti (che tra l'altro presto o tardi comincerai davvero ad odiare). Ma al costo d farmi detestare te lo ripeto, tu sei bravissima. Tu. Scrivi benissimo.

Recensore Veterano
26/08/12, ore 00:44
Cap. 2:

Dun dun dun. Ho recensito ben DUE capitoli in una sera. Mi sciocco da sola.
Anyway, questo era spettacolare. Capitolo di transizione stocazz', era stupendo. Forte nelle tematiche, scava a fondo nel cervello di entrambi i protagonisti, Traurig e Padre Kruger. Il secondo morboso e deviato, perso nella sua follia che sta tra il macabro e l'ossessivo, eppure è ugualmente umano; perchè mi sembra che in realtà si rende conto di che cosa abbia in testa, in realtà quando smette di essere un deviato sessualmente, ritorna il prete con la "pudicizia da seminario" che dall'esterno forse sarebbe insospettabile. Seppellisce tutto, in una cripta. Traurig invece... è ingenuo nelle sue speranze, eppure privo di innocenza per come comprende le oscenità e la crudezza di ciò che lo circonda, forse potrebbe essere persino cinico se non lo divorasse la schizofrenia delle sue larve inquietanti. Ha paura, ma sopravvive.
Sono assai incuriosita dalla questione del padre e ho fatto ipotesi malsane, tra cui incesto e altre cose che è possibile vedere come causa di una malattia mentale. La figura della madre è qualcosa di malinconico eppure forte e il rapporto tra loro è doloroso e molto tenero, delicato. Bello davvero.
Pensa, tra l'altro, che nel leggere Dante io ho pensato ad Alighieri. XD E sul momento non avevo capito proprio il collegamento, poi ho concluso che deve trattarsi di un altro personaggio (mica è il ragazzino di Klaus?). Ecco, forse l'unica cosa che mi sento di dire è il registro del capitolo: se il ragazzino non ha avuto un'istruzione (o magari l'ha avuta, ma propenderei per il no) e vive per strada, oltre ad aver passato del tempo in clinica, mi estrania il fatto che parli e formuli pensieri con un registro linguistico così alto e con frasi e costruzioni che certe volte sfiorano la poesia. Mi sembra quasi incongruente.
A parte ciò, ottima la trama, si sta sviluppando anche se ancora non ha ingranato, si può dire di essere sempre all'inizio. Ma attendo più che volentieri di leggere il seguito. A presto. 8D

Recensore Veterano
26/08/12, ore 00:02
Cap. 3:

Io sono lenta non solo a scrivere, ma pure a leggere. 8D E raggiungo tempi biblici.
A parte questo, ho finito il capitolo. Parto con le cose da segnalare: ogni tanto ti sei scordata delle virgole, l'accetto sul dà e qualche altra cosina del genere.
Finite le segnalazioni, il resto è leggenda.
A parte gli scherzi, la caratterizzazione di Germain è strepitosa. Un uomo che crede profondamente nella teoria della razza, che si sente in colpa per la propria metà francese e arriva persino a rinnegarla e disprezzarla, orgoglioso, eppure insoddisfatto se non invidioso, e poi altri aggettivi che potrei sforzarmi di trovare, ma in realtà non serve neppure. Non serve perchè si descrive da solo, per il modo in cui pensa e agisce. Un'ottima introspezione. Stesso discorso vale per Klaus e per il ragazzino, non hai avuto bisogno di nessun aggettivo, descrizione o che altro per rendere vividi i due personaggi. Sono entrambi affascinanti (e, diciamocelo, tra Germain e Klaus mi sono flashata dell'hatesex coi fiocchi.)
Apprezzo molto il fatto del rapporto pederasta, un po' alla greca, ma soprattutto mi è piaciuto come il ragazzo abbia questa caratterizzazione infantile che eppure già si avvia verso qualcosa di più forte (le idee marxiste e tutto il resto), che sia dipendente da Klaus eppure che possieda quell'accenno di forza sufficiente a non renderlo un burattino. E adoro, adoro la cattiveria intrinseca sia di Klaus che di Germain. Non sono dei "malvagi", ma possiedono la dose sufficiente di cinismo che riesce a renderli molto umani e figli del loro tempo.
La trama non è proseguita profondamente, ma hai svelato, chiarito e migliorato certi intrecci di fondo che personalmente ho trovato appassionanti. Lo svisceramento dei personaggi è la cosa più bella.
Leggerò a breve (spero) anche il prossimo capitolo. E ti perdono per la lentezza degli aggiornamenti perchè, credimi, so fare di peggio.

Kupò.

Recensore Junior
24/06/12, ore 19:52

Привет! )))
Sai già dalle prime righe vorrei dirti tantissime cose attinenti alla storia e non e dato che ho in capo un tale pout pourri di parole proverò a darmi un ordine, cosicché io non dimentichi di dirti nulla. Spero che avrai la pazienza di leggere le mie righe, pecco un po' di prolissità
Innanzitutto mi sembra doveroso dirti come io abbia trovato te девочка e i tuoi scritti, siccome le cose non sembrano piovere dal cielo così all'improvviso. Dunque annoiata dalle solite parole "intrecciate" al solito modo e sui soliti monotoni argomenti mi sono buttata all'avanscoperta sul genere storico, sperando di trovare qualche cosa di valido per non uccidere del tutto i miei neuroni. Così incappo in colei che detiene il guinness di commenti per la sezione stessa et voilà! Apro la pagina, leggo la tua presentazione e i titoli delle storie e mi dico rincuorata "leggiamo!". Ho scelto la storia delle bambole, dato che mi incuriosiva la presentazione annessa e lo stesso titolo in Deutsche. Tutto questo per dirti insomma che grazie al fato e alla tua grande opera di lettura ti sei guadagnata una lettrice in più! 
Al primo impatto ho letteralmente amato il tuo stile talvolta cinico, lì distaccato e freddo, molto ben supportato dalle informazioni storiche. Potrei dire che solo per una lettura non potrei definire già a priori il modo in cui esprimi il tuo estro creativo scrittorio, ma da quello che ho letto nelle altre presentazioni pare che tu sia dotata di un tale ingegno senza uno sviluppo graduale raggiunto con la stesura di altre storie. Questa l'impressione datami dalla tua pagina. L'apprezzo molto.
Veniamo poi al genere che tratti. Grossomodo rimani fedele al solito filone storico unito a vari sottogeneri e sperimentazioni, a prova di un amore viscerale per quello che probabilmente impegna i tuoi studi, ma sicuramente la tua sete di conoscenza. Non sai quanto io lo trovi meraviglioso, denota una persona che vive nel presente oltre che nel passato, una mente che merita di essere chiamata brillante. E se ti giungerà strano tutto questo insieme di complimenti, peraltro a un primo impatto, sappi che mai su questo sito avevo letto una pagina di fan fiction tanto ben fatta e originale. Certo, si può essere perfetti e fuori dal luogo comune come si vuole e può, ma tu sei l'esempio lampante di quella raffinata genialità che si va cercando oggigiorno.
Peccato che non a tutti interessino gli argomenti che tu tratti, seppure siano a mio parere estremamente affascinanti (anche perché sennò non sarei qui a lasciarti un commento e nemmeno avrei letto la storia!)
Il font si adatta all'atmosfera descritta, penso che un altro sarebbe stato inopportuno o stridente col contenuto stesso. E già questo ti ha fatto guadagnare molti punti ai miei occhi, perché tengo moltissimo al contenuto, alla correttezza grammaticale e sintattica, ma non per questo credo che il layout debba essere trascurato. 
I personaggi sono molto intriganti, non c'è che dire, e il tuo modo di descriverli nelle loro uniformi, di dare piccoli assaggi lentamente dell'ambiente circostante è tocco di maestro. Mi intriga molto questo modo di aprire il sipario e dare una prospettiva gradualemente, senza mostrare tutto a 360° quasi fosse una abbuffata di parole miste a immagini. 
Ad ogni modo, cercherò di essere specifica nei prossimi capitoli riguardo ai due e agli eventuali venuti e vittime
In generale posso dirmi avida lettrice di storie a contenuto omosessuale, non perché vada di moda o qualsivoglia motivo di carattere frivolo, semplicemente ho una idea diversa dalla massa comune concernente la sessualità; e come amo le letture di questo genere, di conseguenza (direi) adoro scrivere delle piccole e umili storielle a carattere omosessuale. Ora non deviamo troppo dalla via, torniamo alla storia. Direi quindi a fronte di ciò detto precedentemente che l'elemento puramente omosessuale (considerato il mio schieramento a favore prelettura) non stona col tutto, anzi, evidenzia una parte del vissuto collettivo di tale pezzo di storia. 
La mia è una mente letteraria e non scientifica, dedita alla lettura di classici e di opere di bravura di ogni sorta, pertanto i riferimenti alla medicina mi sono ben poco chiari. Mi affido nelle tue mani, sconsolata del fatto di non poterti dare qualche suggerimento o affini nel caso ve ne fosse bisogno; ma vista la tua bravura direi che nemmeno ne avresti bisogno, tuttosommato ne sai abbastanza al riguardo!
Ho apprezzato l'aneddoto sulla sigaretta russa, davvero. Come penso te, visto l'uso di molte parole russe, ne amo la cultura e letteratura (ho visto che adori Bulgakov! Grandissima donna!) pertanto ritrovare riferimenti mi fa immenso piacere. 
Ciononostante il mio attaccamento al campo sovietico e russo, non disprezzo neanche la cultura tedesca. Nel senso non che io sostenga certe ideologie malate di entrambi i campi, sia chiaro e voglio mettere le mani avanti, però mi sento profondamente affascinata dalle loro ideologie e "malattie" (mentali direi) diffuse attraverso l'uso della parola, propaganda e qualsivoglia mezzo di comunicazione verbale e fisico o coercitivo.
In parte capirai perché mi sono buttata a capofitto sulla tua storia ;)
Corro a leggere il secondo capitolo!

Recensore Master
11/05/12, ore 10:17
Cap. 2:

Eccomi qui, mia cara (hai cambiato nick? oddio ora che avevo imparato a scrivere quello prima senza andare a guardare xD Questo cosa significa? *me curiosa*)
Che capitolo che hai scritto, uhm.
Parto col dire che non so esattamente che dire: questo capitolo mi ha lasciata di sasso. Mi ha trasmesso un mucchio di sensazioni contrastanti e non ultimo un senso di oppressione e fastidio, quello che credo volevi far trasparire nel raccontare una scena così... non saprei come definirla... estrema, in bilico su quell'orlo più profondo, insondabile e sinistro della psiche umana. Perché qui c'è morbosità, oh sì, c'è feticismo, c'è squilibrio mentale e chi ne ha più ne metta, il tutto raccontato col tuo stile lucido e impietoso, io lo definirei quasi "chirurgico" dato che siamo in tema medico, appunto per la capacità di essere come un bisturi nell'incidere le zone d'ombra più nascoste della pische. Uno stile che per certi versi mi ricorda anche l'elaborata suggestività di Poe (fermami se sto dicendo fregnacce) perché, oddio, è stato un po' come leggere uno dei suoi racconti in cui il macabro va di pari passo con un linguaggio evocativo attento soprattutto all'elemento psicologico. Ne sono rimasta molto impressionata: fino adesso di tuo non avevo mai letto una cosa del genere e ciò mi conferma tutta l'ammirazione nei tuoi confronti e non mi fa certo pentire di aspettare i tuoi aggiornamenti. Che mi frega se sei lenta se poi mi scrivi perle del genere? Aspetterei anche secoli a questo punto!
Dato per assodato, quindi, che tematiche del genere non mi dispiacciono, che mi stuzzicano, mi inquietano e mi affascinano alla stessa maniera, parliamo di questo Taurig. Che ritratto che ne hai fatto, cavolo. Amo come riesci a sondare la psicologia dei tuoi personaggi senza mai essere pesante, e soprattutto li amo perché sono così irrimediabilmente, traumaticamente, umanamente imperfetti. A leggere delle larve mi è venuto qualche brivido, giuro. Lì è stato quasi come se la scrittura fosse diventata tattile, visiva: ho visto e sentito il brulicare di quelle larve su un corpo giovane e marchiato già prima di nascere, un corpo che non ha mai avuto il diritto all'innocenza. Toglimi una curiosità: l'hai presa da qualche parte questa idea delle larve, è un disturbo frequente per certe malattie mentali, o è una tua invenzione? Perché, veramente, non so che dire. E' raccapricciante e magnifico, ti sembra di essere lì.
Poi questo padre Kruger... represso, fanatico, composto nel suo squilibrio, come scrivi tu  C’è in lui il senso della pena che si mescola al senso del vacuo…è una sensazione complessa. E' un personaggio complesso. Fa paura, eppure la tua abilità è proprio nel farlo umano.
L'ultima parte fa ben sperare in un proseguo. Taurig quindi è il paziente designato? Sarà lui ad essere scovato da Germain? Se voleva qualcuno con un qualche squilibrio credo se lo sia trovato. E qual è l'anima che Taurig dovrà baciare per cercare il proprio equilibrio? Oh sono troppo curiosa. Bravissima, davvero, lo dico a tutti i tuoi capitoli, ma a questo ancora di più. Ti sei veramente superata.
un grande abbraccio e alla prossima!
Primavere 
L'ultimE' un persona 

Recensore Junior
06/05/12, ore 10:25
Cap. 2:

E dopo la recensione chilometrica che ho lasciato all’ultimo capitolo di Trauma: Herr Meister Hält Die Fäden, torno qui, a questa side story che mi ha colpito fin da subito.
Inutile ribadire che adoro il tuo modo di scrivere: tu non sarai pienamente soddisfatta di questo nuovo capitolo, ma a me ha catturato ogni singola parola, ogni singola descrizione o pensiero che ci è stato introdotto da questo nuovo personaggio.
Taurig mi fa tanta, tantissima tenerezza.
Mi ricorda molto un bambino che si affaccia per la prima volta ad una finestra che da sul mondo, un’anima insicura che si aggrappa alla sua mamma per conoscere, lasciarsi rassicurare e confortare, specie se da questi sogni che tormentano le sue notti.
Un bambino che, nonostante questa parvenza di candida innocenza, è costretto a farsi maneggiare come una bambolina rotta da gente come Padre Kruger, che insiste sul fatto che questo piccolo angelo sia stato generato dal demonio.
Dal demonio sicuramente no, eppure qui capiamo che suo padre non dev’essere stato proprio un santo, e questo lo rende una specie di capro espiatorio per il resto delle persone che sussurrano intorno a lui, flagellandolo con i loro bisbigli e le loro occhiate bieche.
Sono proprio curiosa di sapere l’identità di suo padre e la sua relazione con Dante (♥♥), che mi mancava come l’aria, devo ammetterlo.
[…] Ha una presenza calda ed avvolgente mamma, come il frammento di luce riflesso da quel gioiello. […].
Qui mi sono quasi commossa, perché questa frase descrive splendidamente il modo in cui Taurig vede la sua mamma, ed è una cosa che scalda il cuore, davvero.
Commento breve, lo so, ma ti assicuro che ho amato questo capitolo nonostante i toni cupi che hanno prevalso durante il pezzo in cui compare la singolare fissazione di Padre Kruger, e non vedo l’ora di leggere il prossimo (specie se ha come protagonisti Dante e Taurig)!♥
Meravigliosa come sempre, Prusskij! :D

Nuovo recensore
27/03/12, ore 04:41
Cap. 3:

Ciao cara, pur scrivendo anche io di militari e di congiure neonazi, faccio sempre fatica a reggere i nazi veri, quelli del periodo 33- 45... anche perché essendo loro germanici- tutti- i discendenti degli JUTI di Scandinavia, sono in realtà i veri... giudei! E ora ti rivelerò un segreto sconvolgente, fatto su anni e anni di studi, i veri Indoari sono le popolazioni della fascia MEDIA, i Mediopersiani, dell' India, dell' Iran ( Aryan ), dell' Italia ( Itarya/ Athy Arya, Benedetta la Terra Aria ), della Romania, della Bulgaria, dell' Ungheria, della Spagna ( Ispania, da Isphahan, vecchia capitale persiana dell' Iran ), dell' Irlanda, del Portogallo e tutti i 'farsi' ( o principi, parola che vuole dire sia 'persiani' che 'primi nati' ) che hanno le bandiere con i tre colori di rosso, bianco, verde, o le varianti bianco- azzurre degli Elleni ( Alyanoi, come Italyanoi ) e rosso oro o verde- rosso degli ispanici. Facci caso, le bandiere di Iran, India ( i primissimi indoariani ) e dell' Italia, dell' Irlanda, della Romania, della Bulgaria, dell' Ungheria, sono UGUALI.

Purtroppo c' è stata una rapina di identità proprio sotto Hitler: gli ariani sono i medo- persiani della fascia mediterranea, c' entrano nulla i nordici. Non a caso le lingue indoarie sono indicate come sanscrito, avestico, greco, latino, paleoslavo, e derivate romanze. Le lingue gotico- anglosassoni sono solo dette lingue europee ( Saxons, da 'Isaac Sons'... Israeliti! Altro che Ariani! )

Ma qusto è un discorso che qualcuno additerebbe come complottismo, nonostante questa cosa sia ben nota ai glottologi e ai linguisti... i veri ariani non sono biondi e non hanno occhi azzurri, sono mori con occhi ambrati! il mio Sergj armeno con pelle olivastra etc. è mille volte più ariano di quanto non lo sarà mai il suo cyberdio nordico Freyr: gli Scandinavi poi hanno un aplogruppo, l' I, che è correlato strettamente all' aplogruppo ebraico e fenicio J.

Per questo in una vecchia side story Tom da bravo massone anglosassone 'che sa' si burlava di Asher dicendogli... 'sei sicuro di non avere nullla in comune col mio sangue gota, kosher- boy?' Juti/Judi/Goti sono lo stesso ceppo di popolazione... vengono tutti da Nord... che a loro piaccia o no.

Comunque venendo a te e alla tua storia... come sempre bella e impeccabile nello stile, accurata nelle descrizioni, tra i personaggi incuriosisce Klaus, che ha una personalità contorta che ben si attaglia all' atmosfera cupa di quegli anni, anche se davvero mi chiedo come farai tu a rendere 'buono un nazi'... ma forse non è nemmeno il tuo scopo... ;)

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