Eccomi qui, a lasciarti la mia prima recensione! :D
Sono contenta che l'occasione sia quella di commentare una fic su Assassin's Creed: in verità non conosco a perfezione tutti i capitoli e nemmeno ho giocato mai a questo, ma, in generale, amo la saga, pur con tutte le sue – spesso eclatanti, nonché abbondanti! – imprecisione a livello storico – sì, lo so che si tratta di un videogioco e via di seguito, tuttavia...
Mi è piaciuta la citazione di Foscolo, all'inizio della fic.
Il pezzo, ormai, è un po' vecchiotto – ha quasi quattro anni, anche se non so se l'hai revisionato in tempi più recenti – e, se devo esser sincera, perciò provo un po' di timore nel doverlo giudicare: non so se, a tutti gli effetti, si accordi alle tue attuali capacità o se invece, come capita quasi sempre man mano che si cresce, nel mentre tu sia maturata come autrice – mi sento un pochino a disagio perché io per prima non trovo più adeguati, non agli standard attuali, certi pezzi scritti troppo tempo fa...
Come mio solito, sperando non ti spiaccia troppo, parto in ogni caso con le correzioni! :)
So che, a volte, è molto arduo esprimere concetti o scrivere di una certa scena senza ripetere troppe volte le medesime parole – o nomi, come in questo caso – perché è difficile trovare dei sinonimi adatti, ma è un poco fastidioso leggere molte "Sofia" a così breve distanza l'una dall'altra: si potrebbe, magari, cercare di riformulare le frasi in modo da non dover ripetere il nome più di un paio di volte?
Poi, quando specifichi la qualifica – se così possiamo definirla, lol; e a proposito: in questo caso credo vada in minuscolo – di Yusuf, suggerirei, invece di iniziare una nuova frase, dopo il punto, di mantenerla unica, unita cioè alla precedente, usando quindi o i doppi punti – stai in un certo senso specificando un qualcosa del periodo precedente, il perché della sicurezza di Ezio – o proprio una di queste linee che vedi e che hanno la funzione, per lo più, intramezzi, come fossero delle parentesi.
Ti segnalo che anche che il termine "acrobatico", che mi pareva infatti poco adatto al Quattrocento e al Cinquecento, dovrebbe esser stato introdotto solamente nell'Ottocento; e poi c'è pure "finacata", un piccolo refuso.
Dopo "Magari fosse stato così semplice" avrei messo un tipo di pausa più efficace, invece.
E, appena dopo, sarebbe meglio cambiare "tutto" e "tutti", troppo vicini tra loro.
Hai messo poi "Causa" in maiuscolo: è una scelta personale, per enfatizzare il termine, o si tratta di un nome proprio, specifico, di un qualcosa relativo al videogioco?
Di nuovo, "Sofia" e "Sofia" troppo vicini e lo stesso vale per "Causa" – e, piccola variante, "stessa Causa" – e, ancora, "Assassini" e "Assassino": non segnalerò più nuove ripetizioni o altri errori presenti nel testo; del resto, per eliminarli, basterebbe una rilettura attenta e l'apporto, naturalmente, di opportune ma soprattutto facili correzioni. :D
Lo stile del pezzo, di base è molto semplice: le frasi sono abbastanza corte e il vocabolario non molto elaborato, ma è un genere di scrittura che ben si adatta allo spirito di Assassin's Creed, una serie piuttosto frenetica, basata più sull'azione che sull'introspezione, sebbene quest'ultima non sia assente e non manchino neppure momenti che strizzano l'occhio all'aulico, facendo venire quasi i brividi e la pelle d'oca – ecco, ancora mi emoziono al sol ricordo di Ezio e di suo zio Mario che, dalla sommità di un trespolo, si gettano giù, con la bellissima traccia dedicata alla famiglia Auditore e la panoramica mozzafiato della città di Roma sullo sfondo.
Per quanto riguarda l'ambientazione, se posso essere onesta, non ho avuto la sensazione tu abbia sfruttato a pieno le potenzialità degli scenari forniti dal videogioco. Vero che i luoghi, pur realmente esistenti o esistiti, sono lì ritratti in maniera piuttosto imprecisa, se non propriamente fantasiosa e spesso solo accennata, e che Ezio è pure di fretta, dunque poco propenso – e il lettore con lui – a perdersi in infinite e sterili descrizioni dell'ambiente circostante, ma il punto è che, comunque, ho avuto l'impressione che tu volessi comunicare qualcosa a proposito, rendere vividi quei fondali in 3D, trasmettere verosimiglianza... Tuttavia, a mio avviso, hai dedicato loro parole non abbastanza specifiche, se così si possono definire: ti sei servita di termini che in effetti descrivono elementi oggettivamente presenti nell'ambientazione, ovvero il posto visto da Ezio, ma, allo stesso modo, li ho trovato fin troppo impersonali, tant'è che ben si adatterebbero, proprio per questo motivo, a moltissimi altri luoghi simili, disseminati nello spazio e, persino, nel tempo – la folla, i banchi e le spezie potrebbero cioè trovarsi in qualsivoglia punto della Terra al tempo in cui si svolge la storia, e pure dopo, ma nulla di davvero caratterizzante è stato detto sulla città, che rimane un background piuttosto anonimo.
Molto meglio, invece, con l'IC dei personaggi: in verità, il solo che conosca per davvero è Ezio e quindi non posso valutare appieno gli altri, ma, per quel poco che posso giudicare, mi pare tu abbia reso bene la personalità del nostro eroe. E, anche se forse in maniera immotivata, ho trovato quasi commuovente vedere il caro Auditore, ormai non più giovanissimo in un'epoca dove la vita media era assai breve, ripercorrere la medesima, frenetica via di quando era più giovane, ancora un uomo nel pieno delle forze, e tutto solo per uno sprone del cuore; altrettanto sentimentali e ben apprezzati, i richiami al passato di Ezio e, in particolare, alla sua sfortunata – almeno in parte! – famiglia, col piccolo Federico che rischiava di spezzarmi il petto in due.
La storia, infine, è piuttosto interessante. Come anticipato, non ho mai giocato a questo capitolo e dunque non so se si tratta di un qualcosa di inedito, totalmente o in parte farina del tuo sacco, o se, più semplicemente, come spesso io stessa faccio, hai ricalcato determinate e ben precise scene del gameplay – aggiungendo naturalmente un tuo contributo, tramite l'interpretazione personale di vicende già decise da altri.
In ogni caso, qual sia la sua natura, la storia non è noiosa e si lascia leggere bene.
In definitiva, nonostante i punti deboli della fic, credo di poter lasciare una bandierina verde.
Spero che i miei appunti non ti abbiano troppo seccato – lo ripeto: sono molto puntigliosa; ma del resto eri stata avvertita... ;) – e che, magari, ti riesca di prender qualche spunto dai consigli – che, sia chiaro, sei però assolutamente libera di ignorare.
A prestissimo, allora!!! ^^ |