Recensioni per
Brothers
di Halley Silver Comet

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/01/16, ore 18:06
Cap. 1:

Eccomi qui, a lasciarti la mia prima recensione! :D
Sono contenta che l'occasione sia quella di commentare una fic su Assassin's Creed: in verità non conosco a perfezione tutti i capitoli e nemmeno ho giocato mai a questo, ma, in generale, amo la saga, pur con tutte le sue – spesso eclatanti, nonché abbondanti! – imprecisione a livello storico – sì, lo so che si tratta di un videogioco e via di seguito, tuttavia...
Mi è piaciuta la citazione di Foscolo, all'inizio della fic.
Il pezzo, ormai, è un po' vecchiotto – ha quasi quattro anni, anche se non so se l'hai revisionato in tempi più recenti – e, se devo esser sincera, perciò provo un po' di timore nel doverlo giudicare: non so se, a tutti gli effetti, si accordi alle tue attuali capacità o se invece, come capita quasi sempre man mano che si cresce, nel mentre tu sia maturata come autrice – mi sento un pochino a disagio perché io per prima non trovo più adeguati, non agli standard attuali, certi pezzi scritti troppo tempo fa...
Come mio solito, sperando non ti spiaccia troppo, parto in ogni caso con le correzioni! :)
So che, a volte, è molto arduo esprimere concetti o scrivere di una certa scena senza ripetere troppe volte le medesime parole – o nomi, come in questo caso – perché è difficile trovare dei sinonimi adatti, ma è un poco fastidioso leggere molte "Sofia" a così breve distanza l'una dall'altra: si potrebbe, magari, cercare di riformulare le frasi in modo da non dover ripetere il nome più di un paio di volte?
Poi, quando specifichi la qualifica – se così possiamo definirla, lol; e a proposito: in questo caso credo vada in minuscolo – di Yusuf, suggerirei, invece di iniziare una nuova frase, dopo il punto, di mantenerla unica, unita cioè alla precedente, usando quindi o i doppi punti – stai in un certo senso specificando un qualcosa del periodo precedente, il perché della sicurezza di Ezio – o proprio una di queste linee che vedi e che hanno la funzione, per lo più, intramezzi, come fossero delle parentesi.
Ti segnalo che anche che il termine "acrobatico", che mi pareva infatti poco adatto al Quattrocento e al Cinquecento, dovrebbe esser stato introdotto solamente nell'Ottocento; e poi c'è pure "finacata", un piccolo refuso.
Dopo "Magari fosse stato così semplice" avrei messo un tipo di pausa più efficace, invece.
E, appena dopo, sarebbe meglio cambiare "tutto" e "tutti", troppo vicini tra loro.
Hai messo poi "Causa" in maiuscolo: è una scelta personale, per enfatizzare il termine, o si tratta di un nome proprio, specifico, di un qualcosa relativo al videogioco?
Di nuovo, "Sofia" e "Sofia" troppo vicini e lo stesso vale per "Causa" – e, piccola variante, "stessa Causa" – e, ancora, "Assassini" e "Assassino": non segnalerò più nuove ripetizioni o altri errori presenti nel testo; del resto, per eliminarli, basterebbe una rilettura attenta e l'apporto, naturalmente, di opportune ma soprattutto facili correzioni. :D
Lo stile del pezzo, di base è molto semplice: le frasi sono abbastanza corte e il vocabolario non molto elaborato, ma è un genere di scrittura che ben si adatta allo spirito di Assassin's Creed, una serie piuttosto frenetica, basata più sull'azione che sull'introspezione, sebbene quest'ultima non sia assente e non manchino neppure momenti che strizzano l'occhio all'aulico, facendo venire quasi i brividi e la pelle d'oca – ecco, ancora mi emoziono al sol ricordo di Ezio e di suo zio Mario che, dalla sommità di un trespolo, si gettano giù, con la bellissima traccia dedicata alla famiglia Auditore e la panoramica mozzafiato della città di Roma sullo sfondo.
Per quanto riguarda l'ambientazione, se posso essere onesta, non ho avuto la sensazione tu abbia sfruttato a pieno le potenzialità degli scenari forniti dal videogioco. Vero che i luoghi, pur realmente esistenti o esistiti, sono lì ritratti in maniera piuttosto imprecisa, se non propriamente fantasiosa e spesso solo accennata, e che Ezio è pure di fretta, dunque poco propenso – e il lettore con lui – a perdersi in infinite e sterili descrizioni dell'ambiente circostante, ma il punto è che, comunque, ho avuto l'impressione che tu volessi comunicare qualcosa a proposito, rendere vividi quei fondali in 3D, trasmettere verosimiglianza... Tuttavia, a mio avviso, hai dedicato loro parole non abbastanza specifiche, se così si possono definire: ti sei servita di termini che in effetti descrivono elementi oggettivamente presenti nell'ambientazione, ovvero il posto visto da Ezio, ma, allo stesso modo, li ho trovato fin troppo impersonali, tant'è che ben si adatterebbero, proprio per questo motivo, a moltissimi altri luoghi simili, disseminati nello spazio e, persino, nel tempo – la folla, i banchi e le spezie potrebbero cioè trovarsi in qualsivoglia punto della Terra al tempo in cui si svolge la storia, e pure dopo, ma nulla di davvero caratterizzante è stato detto sulla città, che rimane un background piuttosto anonimo.
Molto meglio, invece, con l'IC dei personaggi: in verità, il solo che conosca per davvero è Ezio e quindi non posso valutare appieno gli altri, ma, per quel poco che posso giudicare, mi pare tu abbia reso bene la personalità del nostro eroe. E, anche se forse in maniera immotivata, ho trovato quasi commuovente vedere il caro Auditore, ormai non più giovanissimo in un'epoca dove la vita media era assai breve, ripercorrere la medesima, frenetica via di quando era più giovane, ancora un uomo nel pieno delle forze, e tutto solo per uno sprone del cuore; altrettanto sentimentali e ben apprezzati, i richiami al passato di Ezio e, in particolare, alla sua sfortunata – almeno in parte! – famiglia, col piccolo Federico che rischiava di spezzarmi il petto in due.
La storia, infine, è piuttosto interessante. Come anticipato, non ho mai giocato a questo capitolo e dunque non so se si tratta di un qualcosa di inedito, totalmente o in parte farina del tuo sacco, o se, più semplicemente, come spesso io stessa faccio, hai ricalcato determinate e ben precise scene del gameplay – aggiungendo naturalmente un tuo contributo, tramite l'interpretazione personale di vicende già decise da altri.
In ogni caso, qual sia la sua natura, la storia non è noiosa e si lascia leggere bene.
In definitiva, nonostante i punti deboli della fic, credo di poter lasciare una bandierina verde.
Spero che i miei appunti non ti abbiano troppo seccato – lo ripeto: sono molto puntigliosa; ma del resto eri stata avvertita... ;) – e che, magari, ti riesca di prender qualche spunto dai consigli – che, sia chiaro, sei però assolutamente libera di ignorare.
A prestissimo, allora!!! ^^

Recensore Veterano
06/01/16, ore 17:31
Cap. 1:

E' la prima volta che leggo - e recensisco - qualcosa di tuo, e devo dire che sei davvero una piacevole scoperta.
Ti anticipo che non conosco nulla di questo fandom - né del videogioco che l'ha originato - dunque ho letto il tuo racconto come un'original, non facendo alcuna fatica a entrare dentro gli eventi e nei personaggi, grazie al modo chiaro e appassionante con cui li hai presentati.
Ovviamente, non posso cogliere tutti i riferimenti ai dettagli e agli eventi passati e presenti - sebbene si intuisca che sono molti, e importanti ai fini della tessitura di trama e intreccio - ma, nonostante questo, la lettura mi ha appassionata, e mi sono fatta un quadro molto preciso di quel che avviene nell'esatto momento della narrazione, che è poi quel che conta per godere di una storia.

Innanzitutto, ti faccio i complimenti per la tua bravura nelle descrizioni: sono molto dettagliate, ma mai pedanti, giusto quel che serve per dare un quadro visivo dell'ambiente, e fomentare l'immaginazione del lettore, che viene calato nel contesto, e può seguirti agevolmente in questo viaggio sopra i tetti di Istanbul.
La location è senza dubbio molto suggestiva, e tu l'hai presentata molto bene, e con dovizia di particolari: ho visitato Bisanzio (o Costantinopoli, o sì... Istanbul), ed è davvero un crocevia affascinante tra occidente e oriente, dove tutto è caos, colori, odori pungenti, traffico di genti e di merci; per questo ho trovato le tue descrizioni così calzanti: non so se ci sei mai stata, ma la descrivi come se l'avessi fatto, e questo traspira nella pagina, deliziando l'occhio del lettore.

Il pezzo ha un carattere molto introspettivo: c'è azione al presente, certo, ma molto avviene anche nella mente del protagonista, che - mentre si appresta alla libreria di Yusuf -rimembra il suo passato tragico, e gli eventi che l'hanno condotto lì, oltre a presentare il suo credo fatto di abnegazione e onore alla causa.
Ho molto apprezzato la scena dell'uccisione della guardia - fatta con rispetto, seppur con freddo calcolo - e il parallelismo tra l'assassinio di Yusuf e quello dell'amato fratello, che dà una dimensione tragica al personaggio, e amplifica l'empatia che il lettore sente verso di lui, nonostante sia anch'egli un assassino. Si intuisce, insomma, un afflato onorevole in lui, e mi rimane la curiosità di sapere cosa lo abbia spinto a entrare in quella setta, e a diventare un killer. Ripeto, non so nulla di questo fandom, dunque le mie sono le curiosità di un lettore ignaro, che può cogliere solo sprazzi del quadro generale, ma il fatto che mi sorgano queste domande è segno che la storia è ricca di sottotesti, che difatti mi spiace non poter cogliere in toto.

Infine lo stile: mi sembra molto buono, ne hai padronanza, e non ho trovato nulla di scorretto a livello formale/grammaticale, se non qualche piccola inezia che ti lascio qua di seguito, sperando di farti cosa gradita; sono solita farlo, sperando di offrire un contributo costruttivo a chi leggo, per migliorare eventualmente ciò che già in partenza è molto buono.

Complimenti, dunque, e a rileggerci senza alcun dubbio! :)

---

Yusuf era un Maestro Assassino, il capo degli Assassini di Istanbul, non avrebbe potuto fallire…
L’Assassino sospirò, inquieto. Da sotto il cappuccio scoccò un’occhiata nervosa al capitano della nave. ---> (c'è una ripetizione del sostantivo "assassino" a breve distanza, e forse sarebbe meglio trovare un sinonimo, o riformulare la frase in modo da ridurre le ripetizioni)

finacata della nave (refuso)

alcun che (si scrive attaccato: alcunché)

Ma quel giorno non vi era tempo da perdere: doveva fare presto. Non che avesse mai avuto tutto questo gran tempo a diposizione (ripetizione di "tempo"; potresti omettere il secondo, che è implicito: Ma quel giorno non vi era tempo da perdere: doveva fare presto. Non che ne avesse mai avuto molto a diposizione )

il nemico non si rese nemmeno conto di ciò che fosse accaduto (mi stona il congiuntivo, dato che non è una frase ipotetica; meglio: il nemico non si rese nemmeno conto di ciò che era accaduto )

Recensore Veterano
18/06/15, ore 12:05
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Voglio fare in modo che questa fanfiction venga inserite fra le scelte della sezione perché oltre ad essere scritta in maniera impeccabile, senza nessun tipo di errori, è forse una delle storie più fedeli al videogioco che io abbia letto sul fandom - e ne ho lette parecchie eh.
Halley ha saputo descrivere al meglio sia l'ambientazione che i personaggi; Ezio in particolare è stato descritto con una tale cura del particolare da far sembrare che tu stia giocando e che lo stia muovendo te, il fatto di farlo salire sui tetti, di farlo nascondere e poi fargli uccidere la guardia, con tutte le riflessioni sul credo, è stata - secondo me - una delle scene migliori della fanfic.
Il ricordo della famiglia è stata straziante, le parole di Federico... chi giocando non ha pensato "magari fosse veramente così, Federico"? Poi l'aggiunta del funerale sulle barche, anche questo dettaglio è stato fantastico, perché Halley è riuscita a inserire mille scene del videogioco senza aggiungere nient'altro di superfluo o OOC. E' tutto dannatamente IC - in senso buono.
Unica piccola pecca: il cognome di Cristina è Vespucci non Calfucci, ma si può correggere subito :)
La frustrazione di Ezio nel vedere Yusuf in quelle condizioni è terribile, io stessa arrivata a quel punto credo di essermi mesa a piangere, perché è veramente un qualcosa che non ti aspetti minimamente, pensi davvero "eccheccavolo è il Maestro Assassino più figo di Istanbul! Non potrà morire! :D" e invece...
Sono rimasta estremamente colpita da questa storia e mi meraviglio di non averla letta prima, finisce fra le mie preferite in assoluto.
Complimenti, Halley <3

Recensore Veterano
01/06/15, ore 15:43
Cap. 1:

Ciao ^^
Allora ho la fortuna di conoscere Assassin's Creed e soprattutto è stata una buona idea riprendere questa vicenda ^^ Per quel poco che si conosce dell'introspezione di Ezio hai fatto un ottimo lavoro, ricostruendo il suo passato e le sue apprensioni. Hai delineato il suo amore per la Causa, la sua missione, il suo amore per Sophia ma anche la sua famiglia "di sangue" e di "causa". Ho amato anche le descrizioni che hai dato di Costantinopoli e come sei riuscita quindi a descrivere bene tutto il circondario e riportarci nella vicenda.
Hai creato anche una bella impostazione nella pagina, non ho notato inoltre nè errori grammaticali nè di battitura. Bello stile e bella storia ^^ Spero di leggere in futuro qualcosa di tuo sul fandom :D

Alla prossima!

Alice Jane Raynor

Recensore Veterano
18/10/14, ore 18:02
Cap. 1:

Eccomi qui, alla fine ce l’ho fatta a passare prima di quanto pensassi.

Impaginazione ordinata e curata nella sua semplicità, mi congratulo per la scelta della poesia di apertura, una delle mie preferite in assoluto, evocativa e adatta alla vicenda.
Per quanto riguarda sintassi e grammatica non ho nulla da obiettare, anzi, mi complimento per la correttezza e la qualità del testo. Il tuo stile mi piace, è essenziale, non dispersivo, sebbene sia in grado di mantenere il lettore attaccato alla pagina fino alla fine.
La trama è lineare,senza stravolgimenti; ho apprezzato soprattutto l’analisi psicologica di Ezio, sei stata molto attenta ai particolari e alle sue emozioni. Devo dire che vederlo perdere un altro “fratello” è quasi straziante; mi sono piaciute le digressioni sulla causa dell’ordine, l’equilibrio del mondo e la fratellanza in generale, una dell’immagini che ho apprezzato di più è quella del tempo come nemico. L’ambientazione è resa bene, anche se non ti perdi troppo in descrizioni, come ovviamente ci si aspettata da una storia di questo genere.

Il racconto non è per niente banale, soltanto perché l’episodio narrato è breve, non significa che la storia ne sia screditata. L’ho trovata azzeccata e piacevole, una lettura davvero ben spesa; sono lieta di scoprire che gli scambi di recensioni alla fine rivelano ancora qualche sorpresa.
A presto, se avrò del tempo, passerò prima o poi a spulciare qualche tua storia!
21century

Recensore Veterano
10/06/12, ore 15:03
Cap. 1:

Bellissima *-*
Davvero, il paragone tra la morte d Federico e quella di Yusuf è azzeccatissima *-*
E poi hai descritto bene gli stati d'animo del povero Auditore, dalla preoccupazione per Sofia all'afflizione per la perdita di un ennesimo amico.
Bhe, per il resto, sai già cosa ne penso, ti ho riempito di complimenti su dA! XD

Spero che ne farai altre su AC, questa mi ha fatto letteralmente impazzire!!! *-*


Monky_Blue

Recensore Veterano
15/02/12, ore 13:17
Cap. 1:

Mi dispiace ma di critiche non ne riesco a formulare nemmeno mezza,anche perchè ho la mente distante impegnata a rievocare gli episodi della vicenda...
Hai riscritto un momento che personalmente mi aveva colpito molto,confesso che quando sono entrata nella stanza e ho trovato il corpo senza vita di Yusuf la mia reazione è stata la stessa del tuo racconto,e ho sorriso notando quanto le stesse situazioni abbiano suscitato le medesime parole.Come il tuo Ezio anch'io non ho potuto credere che in quanto Maestro assassino potesse essere ucciso così facilmente,rimpiangendo soprattutto il sorriso aperto che dava tanta luce a quel volto.
Bellissime le allusioni sull' ordine del mondo e sul senso vero della parola fratellanza.
Un ottimo lavoro, è tutto quello che si può dire.