A volte basta accettare un invito, per ritrovarsi con la vita completamente capovolta. Quando Erwin incontra Levi, non sa ancora che quell'uomo dall'aspetto irritabile e sexy gli farà cambiare completamente la percezione di se stesso e dei suoi desideri.
[Erwin/Levi]

Sospirò, tornando per qualche attimo a rilassarsi a occhi chiusi. Era piacevole starsene sotto le coperte e col pensiero che il proprio compagno di vita fosse proprio a qualche stanza più in là.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week | Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta

Ricordava la sensazione indistinta di liberazione, più mentale che fisica, una volta finito tutto. Non era stato fenomenale, ma era andata bene secondo i suoi standard.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week

Ognuno aveva un ruolo prestabilito nel mondo, specie se nato in una determinata famiglia piuttosto che in un'altra. Erwin lo aveva sempre creduto e, per tale motivo, aveva anche accettato il proprio destino senza lamentarsene, conscio di non poter ambire ad altro.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week | Scritta per la challenge "A una parola da te" indetta dal gruppo facebook Il Giardino di EFP

Sognava un grande palazzo, un senso di oppressione e tanti volti, troppi per ricordarli tutti. Uomini, donne, ragazzini. Lui era lì, al centro della stanza, come se fosse il centro stesso del loro mondo.
Non era una bella sensazione, perché non sapeva cosa si aspettavano da lui. Non sapeva neppure chi era e la persona con cui condivideva il ricordo la pensava allo stesso modo, ma sembrava anche schiacciato e allo stesso tempo rassegnato.
Sognava tanti volti, ma sapeva che ne stava cercando solo uno, che non trovava mai.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta

Quel giorno la neve era caduta copiosa sulla loro piccola cittadina di provincia ed Erwin si era subito attivato per organizzare una partita durante l'intervallo e la pausa pranzo; aveva costruito insieme agli altri bambini dei cumoli di neve dalla forma di montagne – anche se avrebbe voluto che assomigliassero di più a dei castelli – e poi si erano divisi in squadre.

Si fermava per circa un'ora, facendo sempre la stessa ordinazione: un caffelatte e una brioche alla marmellata di ciliegie. Poi andava via alle sette e venticinque, pagando in contanti, lasciandogli sempre qualche monetina di mancia, non prendendo il resto della banconota che gli porgeva ogni volta.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week

Un istante rubato, a una realtà molto più dura di quanto si potesse immaginare. Era un gesto dolce, gentile, carico di un sentimento intenso e inespresso a parole. Ma era vero.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week || Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta

Certo, non lo stava costringendo, anche perché si stavano solo baciando, ma si sentiva mancare la terra da sotto i piedi.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week

Era frustrante, ma non gli disse nulla, catturato da quell'espressione rapita, da quelle dita sottili e quel contatto tra di loro, tra i corpi nudi e già appagati da un orgasmo precedente, che aveva lasciato su Erwin la deliziosa spossatezza della libido soddisfatta.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week

La prima volta che gli era arrivato un messaggio del genere da un numero che non conosceva, Erwin aveva pensato a un semplice scambio di identità: non era così inusuale, dare il contatto sbagliato. Certo, con l'avvio di messaggistica istantanea si poteva verificare facilmente via internet se si stava scrivendo al contatto giusto, ma poteva capitare.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week | Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta

«Che stai facendo?» domandò, riscuotendo il suo commilitone, che gli rivolse lo sguardo chiaro, sebbene non fosse molto visibile, nella fioca luce che proveniva dai radi lampioni che circondavano il perimetro dell'area.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week

Il risveglio, per Levi, era sempre molto graduale.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per "The Writing Week" indetta da Fanwriter.it!

Erwin mantenne lo sguardo azzurro sullo sterno del compagno, evitandone gli occhi color d'acciaio volutamente. Levi sorrise affilato, l'espressività che lo toccava per qualche istante, prima di tornare apparentemente nella sua apatia facciale.
[Levi/Erwin]

«E tu chi sei?» domandò Erwin; puntò la luce verso il basso, in modo da non accecare più l'altro bambino e si accovacciò di fronte a lui. Solo in quel momento si rese conto che aveva una ferita piuttosto estesa sulla gamba e che perdeva sangue.
[Erwin/Levi] ~ Questa storia è stata scritta per la "WordWar" indetta dal gruppo Il Giardino di Efp || Questa storia partecipa alla "Red Challenge" indetta dal gruppo Il Giardino di Efp

Ma ricordava il sogno.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

«Non credevo me lo avresti mai chiesto.»
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

Erwin non aveva mai creduto a ciò che diceva la gente, non lo aveva mai fatto perché lui stesso, ai tempi della scuola, era stato vittima di quel circolo vizioso che era il passaparola.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

«Dormo per terra.» annunciò, come se fosse la diretta conseguenza di quella situazione.
«Non essere stupido; è un letto a due piazze, ci staremo. A patto che non ti allarghi troppo.» il tono usato era strano, ma non avrebbe saputo dire il perché.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

Erwin rideva abbastanza forte da irritarlo.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

Arrivato nella sua zona, riconobbe una figura familiare: schiena ampia, capelli biondi e un’altezza invidiabile. Erwin Smith stava camminando rapidamente, cosa insolita se si considerava che era il tipo che si fermava sempre a parlare nei corridoi. Strano.
E ancora più strano fu il fatto che Levi si sentì in dovere di pedinarlo.
[Erwin/Levi]

«Come è potuto succedere?» lo interrogò, lo sguardo grigio sottile – più del solito – mentre cercava gli occhi azzurri del compagno che, invece, rifuggiva quel contatto.
«Le avevo lasciate sul comodino stamattina, quando siamo stati al mare...»
«... Erwin, non c'erano sul comodino.»
[Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it! || Scritta per l'erwinweek 2018

«Non possiamo farcela fare? Chiama Mike.» Consigliò, mentre fissava malamente l'aggeggio infernale. Erwin rise, scuotendo la testa e avvolgendogli il braccio per spingerlo contro di sé, in quella specie di abbraccio costruito che – seriamente – gli dava sui nervi.
[Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it!

Cosa ci fosse di bello in Lilian non avrebbe saputo dirlo con certezza. Appariva minuta, di un'altezza non eccessiva per una ragazza – al contrario di lei, che era fin troppo alta –, pelle alabastrina, lunghi capelli corvini e fisico asciutto.
[Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it! || Scritta per l'erwinweek 2018

L'aula di musica era sempre deserta all'ora di pranzo ed era lì, che Erwin e Levi si incontravano in gran segreto. Non che ci fosse chissà cosa da nascondere: la relazione tra due studenti non era chissà quale scandalo, eppure la decisione era stata unanime.
[Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it! || Scritta per l'erwinweek 2018

Levi lo guardò scettico. «Non dirmi che te lo sei dimenticato.» fu il suo rimprovero.
Un anniversario? Che giorno era...? Spesso, essere troppo immersi nel lavoro non era un bene e, d'altra parte, Levi glielo faceva presente quasi sempre, specie quando lo vedeva esausto.
«Siamo a ottobre...» gli rammentò e, solo in quel frangente, Erwin scoppiò a ridere.
[Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it! || Scritta per l'erwinweek 2018

«Elise? Che fai sveglia?» le chiese; aveva lo sguardo pacato, di quella pacatezza che spesso era scambiata per indifferenza e apatia, ma che lei sapeva nascondesse mille e mille sfaccettature diverse. «Non eri a letto.» lo rimproverò, ma sorrideva con dolcezza, i lunghi capelli biondi che ricadevano contro il petto di Levi.
[fem!Erwin/Levi] ~ Questa storia partecipa al “Writober” a cura di Fanwriter.it!

«Mi dispiace, per questo.»
«Ti dispiace? Allora liberami!» esclamò, risentito, aggredendolo verbalmente senza paura alcuna; d'altro canto, cosa aveva da perdere ormai? Non aveva alcuna intenzione di arrendersi senza almeno combattere. Magari sarebbe anche riuscito a convincerlo a lasciarlo andare.
«Non posso. Tu appartieni a mio padre.» Levi lo fissò scettico, ma cominciava a comprendere.
[Erwin/Levi] ~ Scritta per l'eruriweek

In un mondo in cui omega e alpha erano la minoranza, Erwin era nato da due semplici beta, da due genitori di sesso opposto, ma genere eguale. Si era aspettato – tutti si aspettavano in verità – che fosse un beta anche lui e il ritardo nel riconoscere i propri geni sembrava dargli ragione, ma poi... Poi era uscita quella verità.
[Rivaille/Erwin]

È stato dopo la prima sconfitta contro di lui dopo i Super Quattro: lo ha guardato e ha visto lo stesso desiderio nei suoi occhi.
[Erwin/Rivaille]

Era stato venduto per sole venti monete d'oro, circa un quarto del prezzo che aveva avuto prima – se non di più, neppure ricordava quanto effettivamente avesse avuto come prezzo all'inizio – e l'uomo lo aveva fatto caricare sul suo carro, controllato da un altro servitore fino alla sua residenza.
[Erwin/Rivaille]

Di un sorriso così, chiunque si sarebbe potuto innamorare perdutamente. E Rivaille non aveva fatto eccezione.
[Erwin/Rivaille]

«Io non ci trovo niente di così fantastico... Ci sarà un macello da pulire a Santo Stefano.»
Erwin si rivolse verso di lui, un sorriso radioso. «Ma smonteremo tutto dopo il sei, non certo prima. Del resto verranno Zoe e gli altri a festeggiare il Capodanno.»
[Erwin/Rivaille] ~ Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!

«Cosa c'è?» gli chiese, ancora prima che questi potesse parlare. Il ragazzino lo guardò intensamente per qualche istante, stringendo tra le dita l'asciugamano. «Non dicevo sul serio ieri.» Erwin notò il modo in cui teneva stretto l'asciugamano, come se quello che stava dicendo, in realtà, gli costasse davvero molto più di quanto volesse dare realmente a vedere e lui non poté che scuotere leggermente il capo.
[Erwin/Rivaille] ~ Scritta per LadyRin

Erwin era uguale ad allora, ma allo stesso tempo diverso. Lo amava, eppure non era lo stesso; lo adorava, ma non c'era la stessa disperazione, lo stesso sentimento totalizzante, la stessa ossessione.
[Erwin/Rivaille]

«Ehm…» aveva aperto bocca, intimidito leggermente, quando era stato nuovamente posato a terra lindo e pulito. Lo sguardo del moro si era posato su di lui e Erwin era arrossito, indeciso se parlare o meno sotto quell’espressione insondabile.
«Che c’è?»
«Tu… Perché mi tratti come un-» non riuscì a terminare neppure il pensiero.
«Moccioso idiota? Perché lo sei. Ti sei messo a piagnucolare come una femminuccia sotto il letto, sporcandoti dalla testa ai piedi. Non è un comportamento idiota, secondo te?»
[child!Erwin/Rivaille] ~ Terza classificata al Beware the... Warning Contest - Seconda edizione indetto da Rota23

«Erwin...?»
Si voltò leggermente di lato, consapevole di chi fosse quella voce e sorrise appena. Rivaille stava ancora con gli occhi appena socchiusi, chiaro segno che si fosse appena svegliato, probabilmente a causa del suo soprassalto, quando aveva aperto gli occhi poco prima. «Shhh... Non è niente, torna a dormire.» Il moretto parve annuire appena, salvo poi spingersi verso di lui e rannicchiarsi meglio contro il suo corpo, sospirando e chiudendo nuovamente gli occhi.
[Erwin/Rivaille] ~ Scritta per LadyRin

Non amava particolarmente l'alcol tuttavia, in quella circostanza, non gli era apparso così strano sedersi e ordinare un Martini, e poi un altro e poi un altro ancora; consapevole di avere una buona resistenza, aveva bevuto un po', tanto da sentirsi brillo e di buon umore – non tanto comunque da risultare molesto o ubriaco – e se ne era rimasto tranquillo al bancone, ad osservare le mani del barista che lo aveva servito, muoversi freneticamente sulla superficie trasparente dei bicchieri che, uno dopo l'altro, asciugava.
[Erwin/Rivaille] ~ Scritta per LadyRin

«Perfetto allora…» sussurrò, mentre si apriva l’accappatoio e passava lentamente una mano sul proprio petto diafano; l’altro lo guardava, ancora a qualche passo da lui, gli occhi azzurri intensi, appena scuri, prima che la distanza tra loro fosse azzerata dallo stesso che gli si posizionò a meno di un passo, continuando a guardare.
[Erwin/Rivaille]

«… Se ti dicessi che lo avevano finito?»
Il bambino lo guardò malissimo, prima di tirargli un pugno a livello della coscia – data la sua scarsa altezza rispetto al ragazzo – per poi sbuffare.
«Sei proprio inutile.»
[Irvin/child!Rivaille]