Cap 12: Aiuto reciproco
Pov Naruto
“Che ci fai qui?”
“Potrei farti la
stessa domanda Sasuke” Lo guardai da capo a piedi per
poi continuare “Ma immagino che anche tu abbia qualche cosa da sbollire a
giudicare dal tuo morale sotto i piedi!” dissi fissandolo.
“Esattamente e se
proprio lo vuoi sapere, è tutta colpa tua. Se solo tenessi il becco chiuso una
volta ogni tanto!” disse voltando la testa dall’altra parte piuttosto seccato.
“E se solo tu ti
facessi i fatti tuoi!” dissi io di rimando infastidito.
Sasuke si girò e mi fissò
non capendo a cosa mi riferissi “Cosa vuoi dire?”
“Lo sai!”
“Senti, non sono in
vena di indovinelli. O parli chiaro o puoi pure continuare la tua passeggiata!”
mi disse contrariato.
Alzai le spalle e
girandomi dissi “Se è questo che vuoi, nemmeno io sono in vena di giocare. Se
vuoi fare il finto tonto, fai pure!” ma non feci in tempo a fare nemmeno un
metro che la voce di Sasuke mi fermò “Ho raccontato
ai miei figli il mio passato!”
Sussultai. Non
immaginavo che lo avrebbe fatto, sebbene ritenevo che essere sinceri in
famiglia fosse una cosa importante.
Mi girai e lo
fissai mentre andava a sedersi su di una panchina e sospirare.
Mi guardai intorno
e dopo aver adocchiato un negozio aperto, vi entrai per qualche secondo per poi
prendere posto accanto al mio compagno e passargli metà del ghiacciolo che
avevo appena acquistato.
Sasuke lo afferrò, guardandomi
stranito “Tu odi la menta!”
“Io si, ma si da il
caso che sia il tuo gusto preferito e al momento questo mi sembra un modo
simpatico per tirarti su di morale. Anche se non te lo meriteresti!” dissi,
vedendolo assumere nuovamente un’espressione confusa. Sospirai e chiesi “Come
l’hanno presa Fugaku e Itachi?”
Sasuke mi guardò negli
occhi come a dirmi che la mia domanda era stupida.
“Dagli il tempo di
elaborare la cosa, vedrai che l’accetteranno!”
Sasuke scosse la testa “Avresti
dovuto vedere con che occhi mi hanno guardato, Itachi
se n’è proprio andato! Se stamattina non avessi accennato al fatto che mi sono
fatto soggiogare dall’odio, non saprebbero niente.” mi disse con tono di
rimprovero.
“Avresti continuato
a nascondere loro la verità? Voi esseri ex cattivi siete proprio tutti uguali!”
dissi, riferendomi anche a Kurama. “I tuoi figli
dovevano sapere la verità. Inoltre quello che importa è che sei cambiato e i
tuoi figli non sono stupidi, lo capiranno presto. Sono degli Uchiha dopo tutto no?”
Lo vidi annuire
“Anche se al momento non vorrebbero esserlo!”
“Non credo. Saranno
confusi in quanto l’idea che si erano fatti di te può essere cambiata, ma non
rinnegheranno il loro clan e nemmeno il loro padre. Per quanto io e te non
andiamo d’accordo su molte cose e su molti insegnamenti da trasmettere ai
nostri figli, sei un buon padre. E se lo penso io, che ti contraddico sempre,
puoi fidarti no?”
“Immagino di si!”
disse poco convinto.
“Grazie tante per
la fiducia!” dissi e lo vidi alzare gli occhi al cielo per poi finire il suo
ghiacciolo. “Dagli tempo una settimana e vedrai che tornerà tutto come prima. E
togliti dagli occhi quella paura che leggo di essere respinto dai tuoi figli…non ti si addice proprio!” Gli dissi sincero. Forse
era la prima volta che riuscivo a leggere incertezza nei suoi occhi,
solitamente era determinato e niente sembrava poterlo sfiorare. Ero talmente
abituato a vedere il mio compagno in quel modo, che vederlo diversamente mi
faceva uno strano effetto.
Mi alzai sapendo di
essere riuscito a tirare almeno un po’ su di morale quel teme, ma per
l’ennesima volta esso mi chiamò.
“Dove pensi di
andare. Io mi sono confidato con te, ora tocca a te. Non credo che tu sia
venuto in questo posto a quest’ora solo perché avevi voglia di sgranchirti le
gambe!” mi disse raggiungendomi e posandomi una mano sulla spalla “Cosa c’è che
non va? Hai litigato con Sakura?”
Scossi la testa
“No, non è niente!” dissi sbuffando.
“Non sei mai stato
bravo a mentire, dobe!” mi disse con voce seria.
Rimasi voltato di
spalla e chinai la testa dicendo “Ah, adesso sono un dobe
eh? Mi sembrava che stamattina avessi usato un nuovo insulto per definirmi!”
Lo sentii
sussultare e girandomi di scatto, gli diedi un pugno nello stomaco “Questo è
per avermi chiamato mezzo demone. Non osare mai più definirmi in quel modo. Non
con quel tono dispregiativo che hai usato oggi, se non vuoi che ti riduca a
pezzetti. E non credere che lo dica solo per dire, potrei esserne anche capace
dato le mie origini!” dissi guardandolo con aria infastidita.
Sasuke incrociò le
braccia intorno al suo stomaco e guardandomi con l’occhio destro, mentre il
sinistro era chiuso per attutire il colpo, disse “Kyuubi
si è finalmente deciso a parlare!”
“Già e non è stata una
piacevole conversazione!” dissi nervoso e stringendo i pugni.
“Ti ha detto che
sei un mezzo demone e allora? Che problema c’è? Sei sempre stato una sorta di
demone in fin dei conti!” disse Sasuke.
“Prima lo ero in
quanto Kurama abitava dentro di me, ma io ero un
essere umano…o almeno così credevo, invece ora scopro
di avere la stessa natura della volpe!”
“Ti ripongo la
domanda, qual è il problema?” mi disse scocciato.
“Voglio vedere
quale sarebbe il tuo atteggiamento se
scoprissi che dentro di te, hai il chakra di un
demone, che ti rende simile a loro!” dissi infastidito.
“Non dirmi che hai
una crisi di identità. Sarebbe patetico!” mi disse sbuffando.
Sgranai gli occhi.
“Cos’è che vai a
ripetere, rompendo le scatole a tutti, da quando eri un pivello?” mi chiese, ma
non seppi rispondere immediatamente alla domanda.
“Quando qualcuno ti
offendeva e ti chiama mostro, cosa gli rispondevi?” mi chiese nuovamente.
Feci uno sforzo di
memoria per ricordarmi esattamente che parole usavo “Io sono Naruto Uzumaki e quando sarò hokage vi farò vedere chi sono!”
Lo vidi annuire
“Cosa è cambiato da allora? Tralasciando la parte dell’hokage,
quale parte del “Io sono Naruto Uzumaki,
non comprendi più? Sei forse cambiato? Hai cambiato aspetto, ideali e
sentimenti che provi verso gli altri?”
Scossi la testa.
“Allora non capisco
dove stia questa tua crisi. Sei il ninja più stupido della foglia e questo sarà
sempre uguale, uomo o demone che tu sia!” disse sghignazzando.
Lo guardai con aria
stupita.
Lo so, esso aveva
ragione, ma vi era un’altra cosa che mi spaventava, qualcosa che Sasuke riuscì a comprendere meglio di quanto fossi stato in
grado di fare io.
“Se temi che quella
parte demoniaca, faccia di te una minaccia per gli altri, toglitelo dalla
testa. Sei tu a scegliere se essere buono o cattivo e non mi sembra che per
scegliere la seconda strada, bisogna per forza essere mezzo demone. Guarda me!”
disse indicandosi. “Sono stato io a scegliere di essere malvagio e tu se non
vuoi esserlo, basta che scegli di continuare a essere quello che sei e che
sempre sei stato!” mi disse determinato.
“Io non so ancora
di cosa sono capace. Ho sempre creduto che quanto ho fatto in passato di
negativo, fosse dovuto alla volpe, ma invece alcune volte il suo zampino non
centrava. Cosa succederebbe se perdessi il controllo. Mi è già capitato di perdere la ragione con conseguenze
disastrose. Non voglio che si ripetano situazioni del genere!”
“Non succederanno!”
mi disse.
“Non puoi saperlo.
Non sono così forte come tutti pensate. Non ho una forza di volontà da riuscire
a tenere a freno la mia ira in qualsiasi situazione!”
“Non succederanno
per il semplice fatto che io ti fermerò e ti impedirò di fare qualsiasi cosa di
cui tu ti possa pentire!” lo fissai negli occhi e riuscii a leggere tutta la
sua determinazione a voler mantenere quelle parole.
Sorrisi
riconoscente.
Sasuke sospirò “Non
credevo che Kyuubi ti avrebbe mai raccontato la
verità!”
“A quanto pare un
altro aspetto in comune che avete voi due, è quello di rivelare la verità solo
quando siete alle strette. Non poteva più continuare a mentire, non dopo che ho
percepito un possibile chakra che potrebbe
appartenere a mia figlia!”
Lo vidi sussultare
nuovamente.
Sgranai gli occhi
quando un dubbio mi assalì “Tu lo sapevi, vero?”
Sasuke sospirò “Si, lo
sapevo. Kyuubi mi ha chiesto di tacere e anche se non
ero pienamente d’accordo, ho accettato!”
Strinsi i pugni “è
mia figlia, come avete potuto tenermi nascosto la sua presenza? Avevate il
dovere di mettermi al corrente!”
“Lo so e mi dispiace, ma la situazione è critica e…è stato difficile anche per noi, cosa credi?” disse Sasuke.
Abbassai la testa
“Difficile? Vuoi sapere cosa è davvero difficile? Alzarsi ogni giorno e trovare
il letto e la stanza che sarebbero dovuti andare a lei, vuoti. Continuare a
vivere ogni giorno come se non fosse accaduto niente, mentre ti perdi quei
momenti della sua vita che non potrai mai più recuperare ed è difficile
riuscire ad accettare l’idea che probabilmente non la troverò mai e di essere
stato il padre peggiore che si sia mai visto sulla faccia della terra. Un padre
che non è riuscito a salvare la propria bambina e tenerla al sicuro!”
Dissi con ormai le
lacrime volevano uscire. Cercai di trattenermi, ma i singhiozzi non riuscii a
controllarli e Sasuke poté assistere allo spettacolo
di vedermi fragile e debole.
Sentii nuovamente
la mano di Sasuke appoggiarsi sulla mia spalla.
“Hai ragione. Non
posso minimamente immaginare cosa voglia dire perdere un figlio, ma in quanto
padre posso solo cercare di comprendere quella sofferenza. Mi dispiace di non
averti detto prima che Kyuubi aveva sentito la
presenza di Kumiko, ma avevamo paura che conoscendo
il luogo dove si trovasse, potesse essere maggiormente doloroso non poter
andare a recuperarla!” mi disse.
“Allora è vero che
si trova nel paese del ferro!”
Lo vidi annuire.
Strinsi i pugni,
sentendomi nuovamente inutile. Non potevo andare a salvare la mia bambina, non
se il mio gesto avrebbe portato nuovamente i paesi ninja a vivere un’altra
guerra.
Non potevo
permettere che ci fossero altre morti inutili, non per causa mia…non di nuovo. Già lo scontro contro Madara
aveva portato numerose vittime e non volevo vedere nuovamente i miei
concittadini piangere la perdita di un loro caro. Non volevo assistere alla
sofferenza di un genitore alla perdita di un figlio e non volevo sentire le
urla delle vedove che avevano perso i loro mariti e non volevo vedere gli occhi
di un bambino riempirsi di lacrime a causa di una stupida guerra che lo aveva
reso orfano.
Non poteva
succedere di nuovo. La pace doveva essere assolutamente preservata il più a
lungo possibile, a costo di qualsiasi sacrificio.
Ma non perdetti la
speranza.
Per trovare Kumiko, non mi restava che aspettare di avvertire
nuovamente quel chakra nelle terre ninja e
raggiungerlo prima che sparisca nuovamente.
“Sasuke, promettimi una cosa!” gli dissi senza guardarlo
negli occhi.
“Non sono uno bravo
con le promesse!” mi disse, ma non lo ascoltai.
“Voglio
assolutamente che ogni volta che vi è un indizio su mia figlia, tu mi metta
immediatamente al corrente!” dissi, sta volta fissandolo con sguardo
determinato.
“Non c’è bisogno
che te lo prometta. Lo avrei fatto comunque. Anche volendo nasconderti
qualcosa, con i poteri che ti ritrovi, niente potrebbe sfuggirti!”
Sorrisi “Grazie!”