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Autore: Neko    25/03/2012    4 recensioni
Sequel di "Da allievo a maestro" Sono passati anni da quando Kabuto ha combattuto nel suo covo contro i ninja della foglia e compiendo un gesto infimo ha rapito la figlia di Naruto appena venuta al mondo, ma esso non si arrende e continua la sua disperata ricerca con l'aiuto dei suoi amici.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Cap 12:  Aiuto reciproco

 

Pov Naruto

 

“Che ci fai qui?”

“Potrei farti la stessa domanda Sasuke” Lo guardai da capo a piedi per poi continuare “Ma immagino che anche tu abbia qualche cosa da sbollire a giudicare dal tuo morale sotto i piedi!” dissi fissandolo.

“Esattamente e se proprio lo vuoi sapere, è tutta colpa tua. Se solo tenessi il becco chiuso una volta ogni tanto!” disse voltando la testa dall’altra parte piuttosto seccato.

“E se solo tu ti facessi i fatti tuoi!” dissi io di rimando infastidito.

Sasuke si girò e mi fissò non capendo a cosa mi riferissi “Cosa vuoi dire?”

“Lo sai!”

“Senti, non sono in vena di indovinelli. O parli chiaro o puoi pure continuare la tua passeggiata!” mi disse contrariato.

Alzai le spalle e girandomi dissi “Se è questo che vuoi, nemmeno io sono in vena di giocare. Se vuoi fare il finto tonto, fai pure!” ma non feci in tempo a fare nemmeno un metro che la voce di Sasuke mi fermò “Ho raccontato ai miei figli il mio passato!”

Sussultai. Non immaginavo che lo avrebbe fatto, sebbene ritenevo che essere sinceri in famiglia fosse una cosa importante.

Mi girai e lo fissai mentre andava a sedersi su di una panchina e sospirare.

Mi guardai intorno e dopo aver adocchiato un negozio aperto, vi entrai per qualche secondo per poi prendere posto accanto al mio compagno e passargli metà del ghiacciolo che avevo appena acquistato.

Sasuke lo afferrò, guardandomi stranito “Tu odi la menta!”

“Io si, ma si da il caso che sia il tuo gusto preferito e al momento questo mi sembra un modo simpatico per tirarti su di morale. Anche se non te lo meriteresti!” dissi, vedendolo assumere nuovamente un’espressione confusa. Sospirai e chiesi “Come l’hanno presa Fugaku e Itachi?”

Sasuke mi guardò negli occhi come a dirmi che la mia domanda era stupida.

“Dagli il tempo di elaborare la cosa, vedrai che l’accetteranno!”

Sasuke scosse la testa “Avresti dovuto vedere con che occhi mi hanno guardato, Itachi se n’è proprio andato! Se stamattina non avessi accennato al fatto che mi sono fatto soggiogare dall’odio, non saprebbero niente.” mi disse con tono di rimprovero.

“Avresti continuato a nascondere loro la verità? Voi esseri ex cattivi siete proprio tutti uguali!” dissi, riferendomi anche a Kurama. “I tuoi figli dovevano sapere la verità. Inoltre quello che importa è che sei cambiato e i tuoi figli non sono stupidi, lo capiranno presto. Sono degli Uchiha dopo tutto no?”

Lo vidi annuire “Anche se al momento non vorrebbero esserlo!”

“Non credo. Saranno confusi in quanto l’idea che si erano fatti di te può essere cambiata, ma non rinnegheranno il loro clan e nemmeno il loro padre. Per quanto io e te non andiamo d’accordo su molte cose e su molti insegnamenti da trasmettere ai nostri figli, sei un buon padre. E se lo penso io, che ti contraddico sempre, puoi fidarti no?”

“Immagino di si!” disse poco convinto.

“Grazie tante per la fiducia!” dissi e lo vidi alzare gli occhi al cielo per poi finire il suo ghiacciolo. “Dagli tempo una settimana e vedrai che tornerà tutto come prima. E togliti dagli occhi quella paura che leggo di essere respinto dai tuoi figli…non ti si addice proprio!” Gli dissi sincero. Forse era la prima volta che riuscivo a leggere incertezza nei suoi occhi, solitamente era determinato e niente sembrava poterlo sfiorare. Ero talmente abituato a vedere il mio compagno in quel modo, che vederlo diversamente mi faceva uno strano effetto.

Mi alzai sapendo di essere riuscito a tirare almeno un po’ su di morale quel teme, ma per l’ennesima volta esso mi chiamò.

“Dove pensi di andare. Io mi sono confidato con te, ora tocca a te. Non credo che tu sia venuto in questo posto a quest’ora solo perché avevi voglia di sgranchirti le gambe!” mi disse raggiungendomi e posandomi una mano sulla spalla “Cosa c’è che non va? Hai litigato con Sakura?”

Scossi la testa “No, non è niente!” dissi sbuffando.

“Non sei mai stato bravo a mentire, dobe!” mi disse con voce seria.

Rimasi voltato di spalla e chinai la testa dicendo “Ah, adesso sono un dobe eh? Mi sembrava che stamattina avessi usato un nuovo insulto per definirmi!”

Lo sentii sussultare e girandomi di scatto, gli diedi un pugno nello stomaco “Questo è per avermi chiamato mezzo demone. Non osare mai più definirmi in quel modo. Non con quel tono dispregiativo che hai usato oggi, se non vuoi che ti riduca a pezzetti. E non credere che lo dica solo per dire, potrei esserne anche capace dato le mie origini!” dissi guardandolo con aria infastidita.

Sasuke incrociò le braccia intorno al suo stomaco e guardandomi con l’occhio destro, mentre il sinistro era chiuso per attutire il colpo, disse “Kyuubi si è finalmente deciso a parlare!”

“Già e non è stata una piacevole conversazione!” dissi nervoso e stringendo i pugni.

“Ti ha detto che sei un mezzo demone e allora? Che problema c’è? Sei sempre stato una sorta di demone in fin dei conti!” disse Sasuke.

“Prima lo ero in quanto Kurama abitava dentro di me, ma io ero un essere umano…o almeno così credevo, invece ora scopro di avere la stessa natura della volpe!”

“Ti ripongo la domanda, qual è il problema?” mi disse scocciato.

“Voglio vedere quale  sarebbe il tuo atteggiamento se scoprissi che dentro di te, hai il chakra di un demone, che ti rende simile a loro!” dissi infastidito.

“Non dirmi che hai una crisi di identità. Sarebbe patetico!” mi disse sbuffando.

Sgranai gli occhi.

“Cos’è che vai a ripetere, rompendo le scatole a tutti, da quando eri un pivello?” mi chiese, ma non seppi rispondere immediatamente alla domanda.

“Quando qualcuno ti offendeva e ti chiama mostro, cosa gli rispondevi?” mi chiese nuovamente.

Feci uno sforzo di memoria per ricordarmi esattamente che parole usavo “Io sono Naruto Uzumaki e quando sarò hokage vi farò vedere chi sono!”

Lo vidi annuire “Cosa è cambiato da allora? Tralasciando la parte dell’hokage, quale parte del “Io sono Naruto Uzumaki, non comprendi più? Sei forse cambiato? Hai cambiato aspetto, ideali e sentimenti che provi verso gli altri?”

Scossi la testa.

“Allora non capisco dove stia questa tua crisi. Sei il ninja più stupido della foglia e questo sarà sempre uguale, uomo o demone che tu sia!” disse sghignazzando.

Lo guardai con aria stupita.

Lo so, esso aveva ragione, ma vi era un’altra cosa che mi spaventava, qualcosa che Sasuke riuscì a comprendere meglio di quanto fossi stato in grado di fare io.

“Se temi che quella parte demoniaca, faccia di te una minaccia per gli altri, toglitelo dalla testa. Sei tu a scegliere se essere buono o cattivo e non mi sembra che per scegliere la seconda strada, bisogna per forza essere mezzo demone. Guarda me!” disse indicandosi. “Sono stato io a scegliere di essere malvagio e tu se non vuoi esserlo, basta che scegli di continuare a essere quello che sei e che sempre sei stato!” mi disse determinato.

“Io non so ancora di cosa sono capace. Ho sempre creduto che quanto ho fatto in passato di negativo, fosse dovuto alla volpe, ma invece alcune volte il suo zampino non centrava. Cosa succederebbe se perdessi il controllo. Mi è già capitato  di perdere la ragione con conseguenze disastrose. Non voglio che si ripetano situazioni del genere!”

“Non succederanno!” mi disse.

“Non puoi saperlo. Non sono così forte come tutti pensate. Non ho una forza di volontà da riuscire a tenere a freno la mia ira in qualsiasi situazione!”

“Non succederanno per il semplice fatto che io ti fermerò e ti impedirò di fare qualsiasi cosa di cui tu ti possa pentire!” lo fissai negli occhi e riuscii a leggere tutta la sua determinazione a voler mantenere quelle parole.

Sorrisi riconoscente.

Sasuke sospirò “Non credevo che Kyuubi ti avrebbe mai raccontato la verità!”

“A quanto pare un altro aspetto in comune che avete voi due, è quello di rivelare la verità solo quando siete alle strette. Non poteva più continuare a mentire, non dopo che ho percepito un possibile chakra che potrebbe appartenere a mia figlia!”

Lo vidi sussultare nuovamente.

Sgranai gli occhi quando un dubbio mi assalì “Tu lo sapevi, vero?”

Sasuke sospirò “Si, lo sapevo. Kyuubi mi ha chiesto di tacere e anche se non ero pienamente d’accordo, ho accettato!”

Strinsi i pugni “è mia figlia, come avete potuto tenermi nascosto la sua presenza? Avevate il dovere di mettermi al corrente!”

“Lo so e mi  dispiace, ma la situazione è critica e…è stato difficile anche per noi, cosa credi?” disse Sasuke.

Abbassai la testa “Difficile? Vuoi sapere cosa è davvero difficile? Alzarsi ogni giorno e trovare il letto e la stanza che sarebbero dovuti andare a lei, vuoti. Continuare a vivere ogni giorno come se non fosse accaduto niente, mentre ti perdi quei momenti della sua vita che non potrai mai più recuperare ed è difficile riuscire ad accettare l’idea che probabilmente non la troverò mai e di essere stato il padre peggiore che si sia mai visto sulla faccia della terra. Un padre che non è riuscito a salvare la propria bambina e tenerla al sicuro!”

Dissi con ormai le lacrime volevano uscire. Cercai di trattenermi, ma i singhiozzi non riuscii a controllarli e Sasuke poté assistere allo spettacolo di vedermi fragile e debole.

Sentii nuovamente la mano di Sasuke appoggiarsi sulla mia spalla.

“Hai ragione. Non posso minimamente immaginare cosa voglia dire perdere un figlio, ma in quanto padre posso solo cercare di comprendere quella sofferenza. Mi dispiace di non averti detto prima che Kyuubi aveva sentito la presenza di Kumiko, ma avevamo paura che conoscendo il luogo dove si trovasse, potesse essere maggiormente doloroso non poter andare a recuperarla!” mi disse.

“Allora è vero che si trova nel paese del ferro!”

Lo vidi annuire.

Strinsi i pugni, sentendomi nuovamente inutile. Non potevo andare a salvare la mia bambina, non se il mio gesto avrebbe portato nuovamente i paesi ninja a vivere un’altra guerra.

Non potevo permettere che ci fossero altre morti inutili, non per causa mia…non di nuovo. Già lo scontro contro Madara aveva portato numerose vittime e non volevo vedere nuovamente i miei concittadini piangere la perdita di un loro caro. Non volevo assistere alla sofferenza di un genitore alla perdita di un figlio e non volevo sentire le urla delle vedove che avevano perso i loro mariti e non volevo vedere gli occhi di un bambino riempirsi di lacrime a causa di una stupida guerra che lo aveva reso orfano.

Non poteva succedere di nuovo. La pace doveva essere assolutamente preservata il più a lungo possibile, a costo di qualsiasi sacrificio.

Ma non perdetti la speranza.

Per trovare Kumiko, non mi restava che aspettare di avvertire nuovamente quel chakra nelle terre ninja e raggiungerlo prima che sparisca nuovamente.

Sasuke, promettimi una cosa!” gli dissi senza guardarlo negli occhi.

“Non sono uno bravo con le promesse!” mi disse, ma non lo ascoltai.

“Voglio assolutamente che ogni volta che vi è un indizio su mia figlia, tu mi metta immediatamente al corrente!” dissi, sta volta fissandolo con sguardo determinato.

“Non c’è bisogno che te lo prometta. Lo avrei fatto comunque. Anche volendo nasconderti qualcosa, con i poteri che ti ritrovi, niente potrebbe sfuggirti!”

Sorrisi “Grazie!”

 

 

  
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