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Autore: MireaAzul    15/04/2012    6 recensioni
Il piccolo Gohan, stanco di vedere sua madre soffrire per la mancanza del padre, esprime il desiderio di farlo tornare sulla terra per un giorno, chiedendogli di risollevarla da tutta quella infelicità. Così Goku non perde un attimo, e corre da lei, deciso a spendere in meglio questo unico giorno che gli è stato concesso.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Guardai Chichi con la coda dell’occhio, volevo vedere la sua reazione a ciò che le stavo facendo mentre, piano piano, appoggiai il mio petto nudo al suo seno scoperto: le sue gote si arrossarono violentemente, socchiuse gli occhi e si fecero brillanti come diamanti. Iniziò a respirare piano e ad alta voce, come se volesse farmi sentire quanto le stava piacendo tutto questo.
Era inutile, era più forte di me, anche controvoglia mi tornò quell’imbarazzo di prima! Forse era naturale, mi dissi, dopotutto in vita mia ho avuto pochissime volte l'onore di vedere e AVERE il corpo di mia moglie tutto per me, e ogni volta la trovavo bellissima.
Piccola mia, mi stavi per regalare l’esperienza più bella di tutta la mia vita, e tu manco te ne stavi accorgendo..
Mi ricordo che quello fu proprio uno dei momenti più felici della mia intera esistenza. Sentirmi un tutt’uno con lei, sentire le nostre emozioni fondersi in qualcosa di spettacolare: gioia, esuberanza, felicità, appartenenza. Mi muovevo freneticamente sopra di lei, il sangue che mi scorreva veloce come non mai dentro le mie vene, il cuore che mi batteva forte e sembrava voler uscire dal mio petto per poter urlare a tutti la sua immensa gioia. Eravamo entrambi sudati fradici, e in un momento diverso forse avremmo provato disgusto per questo, ma non in quell’istante: il nostro sudore era la prova che entrambi ci stavamo impegnando per rendere tutto ciò magico, era la prova che stavamo dando noi stessi a entrambi, io a lei e lei a me. Sentivo di appartenerle come mai lo sentii, e fu lo stesso per Chichi; mi abbracciava fortissima, graffiandomi la schiena con le sue unghie ben curate e addirittura affilate, ma la cosa non mi faceva affatto male, anzi, mi dava ancor più carica, chissà perché, poi. Tra i due però, era lei quella che aveva perso definitivamente la testa, e forse questo era dovuto al fatto che eravamo completamente soli, e fare l’amore all’aperto non è una cosa che una coppia si concede ogni giorno, men che meno noi due!
Oltre che per il sudore, sentivo qualcos’altro bagnarmi la pelle. Mi accorsi che all’interno di un corpo umano c’è ben altro oltre che al sangue; sentivo l’interno di mia moglie farsi sempre più umido, che mi infradiciava.. detto così potrebbe suonare schifoso, ma mi sentivo da Dio, avevo la netta sensazione che tutta quella umidità fosse una reazione più che positiva a tutto ciò che le stavo facendo.
Lei ormai urlava, mentre il mio bacino si faceva sempre più svelto e potente. Quelle urla avrei potuto ascoltarle all’infinito.. Vegeta mi ha sempre detto che un vero sayan deve provare piacere nel sentire le proprie vittime che urlano, disperate e che chiedono pietà, deve provare un immenso piacere a sentire le urla! Forse non aveva tutti i torti, ma le urla che mi accorsi di amare erano tutt’altre che dalle urla che intendeva lui..
“Oh Chichi, hai una voce bellissima sai? In ogni modo! Quando è arrabbiata e urla, quando è felice e ride, quando è triste e singhiozza.. in ogni modo, io la trovo la voce più bella di tutte, e mai nessuna voce mi rassicurerà come fa la tua, nessuna voce mi renderà felice come fa la tua, nessuna voce è BELLA come la tua..”
- G-Goku..! –
Sentirti parlare in mezzo a tutti quei urli mi scosse dai miei pensieri, e ti guardai negli occhi.
- I-io.. t-tra poco vengo Goku.. –
“Tra poco.. tu cosa?”
Certo, ammetto che stavo andando proprio bene (eheh) ma non ero esperto in quelle cose, e davvero non avevo la più pallida idea di cosa stava per fare Chichi. Stava per venire? Ma non era già lì, scusa?
Non volevo rovinare quel momento così perfetto che si era creato, così mi limitai ad annuire e continuai a muovermi, il piacere che cresceva a vista d’occhio dentro di me. Oltre al sangue che viaggiava velocissimo nelle mie vene, sentivo qualcos’altro farsi scorrere nel mio corpo, qualcosa scorrere nella parte inferiore di me..
Mi ricordai di aver già provato quell’emozione, sempre quella famosa volta in cui avevamo concepito Gohan. Feci spazio tra i mille flash back che mi si stavano creando in testa, e tentai di trovare quello giusto che avrebbe risposto alle mie domande. Che cosa stava succedendo? Sapevo benissimo che io e Chichi eravamo alle strette; stavamo godendo come matti, sì, ma eravamo lì da quasi un’oretta e di certo non sarebbe durato ancora tanto, ne ero sicuro.. Ma il mio dubbio più grande non era QUANDO sarebbe terminato, ma COME.
- Tu.. tra quanto v-vieni, Goku?.. – fu la sua debole domanda, un’altra domanda a cui non seppi rispondere.
- N-non lo so Chichi.. tra poco.. CREDO.. –
Improvvisai.
Passò neanche un minuto, e accadde una cosa strana: l’intimità di Chichi ebbe un fremito, una scossa, una vibrazione, e da essa nacque una quantità ancor più grande di umidità e liquidi. Il suo corpo vibrò tutto, lei lanciò un lungo urlo finale, mentre si faceva calda più che mai e si arrossò di colpo.
Accadde tutto velocemente: vederla in quello “stato” mi fece perdere letteralmente la testa, nella mia testa ci fu la nebbia più totale, nebbia causata dal mio forte eccitamento e seppi che ormai l’istinto si era impossessato completamente di me.
Seguendolo a pieni polmoni, diedi a Chichi un’ultima, veloce e potentissima spinta, avendo quasi paura di spaccarle l’utero così (sì, so cos’è un utero.) e scoprii che cos’era quella cosa che mi sentivo scorrere dentro me poco prima: dal mio COSO (…sigh) uscì qualcosa, un liquido strano, ma sentirlo uscire proprio da LI’ mi faceva impazzire, mentre sentivo le mie forze lasciarmi poco a poco e che poco a poco mi svuotavo di quella densità.
Finito di rilasciare quel liquido, mi tolsi da mia moglie, facendo uscire l’aggeggio piano piano; ormai non era più così duro, anzi, s’era pure accorciato e rammollito. Vidi che sulla punta aveva un qualcosa di biancastro, che fosse il liquido che mi sentivo uscire un attimo prima? Non le avevo fatto male inserendo nel corpo di Chichi quel liquido di cui io non sapevo nulla? Era salutare?
Entrambi eravamo sfiniti e sudati, e lentamente scivolai sdraiato al fianco della mia bellissima donna, che respirava affannosamente e ogni tanto si lasciava sfuggire una tremata.
Restammo lì a guardare il cielo azzurro per diversi minuti, lo sguardo perso su di esso, nessuno che proferiva parola e che respirava forte e rumorosamente, entrambi che ci sentivamo stanchi e svuotati dalle proprie energie, come se fare l’amore fosse la cosa più bella e allo stesso tempo faticosa di questo e altri mille pianeti. Quel silenzio, al contrario di molti, mi piaceva; dopo esserci fusi per quell’unione solenne, mi sentivo un tutt’uno con mia moglie anche dopo essere uscito dal suo corpo, sentivo nel profondo del mio cuore di aver fatto la cosa giusta per entrambi, sapevo (e speravo con tutto me stesso) di aver lasciato nella sua mente e nel suo cuore un ricordo indelebile, il ricordo migliore di me.
Anche se ancora un dubbio mi affliggeva..
- Chichi.. – girai il viso verso di lei, ora che avevo riacquistato il fiato per spiccare parola, e lei fece lo stesso, si girò verso di me e mi guardò dritta negli occhi.
- Ma cos’era quella cosa che è uscita dal mio.. ehm.. amico..? – Che imbarazzo, non riuscire nemmeno a dire il nome del proprio organi riproduttore alla propria moglie! Lei mi sorrise serena e rilassata, come se avesse appena avuto la cosa di cui aveva più bisogno.
- Era sperma, amore mio. Con quello si fanno i bambini. E’ con quello che abbiamo fatto il nostro Gohan! –
CON QUELLO SI FANNO COSAAAAA??!!
Spalancai gli occhi e la guardai disorientato, incredulo da ciò che mi aveva appena rivelato. Con quella sostanza biancastra venivano fuori le persone?? Ero così anch’io una volta?!
- I b-bambini, hai detto?! –
Lei annuì.
- M-ma quindi.. avremo u-un altro figlio?! –
Lei arrossì più di quel che non era già, e distolse i suoi occhi dai miei, guardando un punto indefinito nel cielo, come se fosse in imbarazzo e allo stesso tempo contenta.
- Beh sì, potremmo averne uno, se tutto va bene.. – ammise con un tono di voce che sembrava cercare di contenere tutta la gioia che in realtà provava il suo cuore e il suo animo da moglie. – Perché, a te dispiacerebbe, Goku? –
Mi fece quest’ultima domanda con una voce diversa dal solito, un tono di voce mai sentito prima.. sembrava quasi triste, impaurito forse da una mia eventuale risposta negativa.
Iniziai a pensare all’idea di avere un secondogenito. Mi ricordai che quando nacque Gohan mi sentii l’uomo più felice dell’universo, mi ricordai (e mi ricordo) tutto di quel giorno.. Mi ricordai di aver preso in braccio quel neonato non poi così esile rispetto agli altri che c’erano in ospedale, con quel ciuffo nero corvino spettinato come quello del papà e le tenere guanciotte della mamma. Mi ricordai che Chichi mi chiese come volevo chiamarlo e non esitai a risponderle: GOHAN, come l’uomo che mi accolse come sue figlio quando ero appena giunto sulla terra e che mi aveva insegnato i più grandi e saggi valori della vita. Mi ricordavo tutto di quel giorno, e nel ripensarci, una lacrima di gioia mi solcò la guancia, una singola lacrima leggera, che racchiudeva tutta la felicità di avere Gohan come figlio. Sono sempre stato orgogliosissimo di lui..!
Chichi non fece a meno di notare questa mia reazione, e il suo sguardo passò da spaventato a confuso. Sicuramente si sarà chiesta del perché di quella lacrima, e non le do torto.
- Tutto bene, Goku? –
- Sì Chichi, tutto bene.. – lasciai che quella lacrima finisse sull’erba del prato, spacciandosi per una goccia di rugiada, e guardai profondamente mia moglie, quasi cercassi di trasmetterle tutte le emozioni che stavo provando col mio semplice sguardo.
- Chichi.. – sussurrai, dolce e contento. – Sarei felicissimo di avere un altro bambino.. – le avvolsi le gracili spalle col mio braccio muscoloso, stringendola dolcemente a me e cullandola piano, teneramente e pieno d’amore per lei, mentre sentivo la mia pelle bagnarsi: anche a lei sfuggirono delle lacrime di gioia mentre si lasciava cullare da me.
- Ti amo, Goku.. – mi sussurrò piano. Sentivo che da quella semplice frasi traspariva tutto quel sentimento che in lei era cresciuto nel corso di quei anni, quel sentimento che era nato quando eravamo solo bambini e che, eccolo lì, era rimasto invariato dopo tutto quel tempo.
Sorrisi stupidamente tra me e me, un sorriso stupido e gioioso. Finalmente ero riuscito a renderla felice dopo tanto tempo, ero riuscito nell’impresa che mi aveva affidato Gohan e che io stesso mi ero ripromesso di giungere al termine. Mia moglie era felice, e finalmente lo ero anche io.
- Ti amo anche io, Chichi.. – mai glie lo dissi così, fu la prima e l’ultima volta che glie lo dissi con tutto quel sentimento di mezzo, dopo aver fatto l’amore e con l’alta probabilità di aver un altro figlio.
TI AMO CHICHI! TI AMO E MAI SMETTERO’ DI AMARTI!



***


- GOKU! GOKU DOVE TI SEI CACCIATO STAVOLTA? –
Goku sentii chiamarsi all’appello per l’ennesima volta. Ormai aveva finito, era inutile restare lì, così chiuse il suo quaderno, poggiò la biro sul tavolo e uscì dalla casa sull’albero.
A chiamarlo era stato niente mano che Re Kaioh, che in quel momento lo stava guardando furioso e coi pugni serrati.
- MA SI PUO’ SAPERE DOVE TI CACCI OGNI VOLTA?! DALL’ULTIMA VOLTA CHE BABA CI HA FATTO VISITA SEI DIVENTATO STRANO! SALTI QUASI TUTTI I GIORNI I TUOI ALLENAMENTI E SCOMPARI, COSI’, SENZA LASCIARE AVVISI NE NIENTE! –
Nel fare la predica al povero sayan, il quale aveva una goccia di fastidio sulla nuca, il re non fece a meno di notare che esso aveva in mano il solito quaderno arancione.
- Ah, stavi ancora scrivendo su quel quaderno? –
Goku lo strinse a sé più forte, quasi avesse paura di perderlo e di non trovarlo più, ed annuì al re, il quale sospirò arreso.
- Aaah, da quando hai imparato a scrivere ti sei dato sotto con l’esercizio, eh? E’ come quando impari una nuova tecnica e vuoi impararla al meglio, o sbaglio? –
Re Kaioh non aveva tutti i torti: la settimana prima Goku aveva deciso di prendere lezioni di scrittura, essendosi accorto di non sapere ne leggere ne scrivere, ed imparò in un batter d’occhio, soddisfatto di è stesso per i risultati ottenuti.
- Beh sì.. più che esercitarmi, ho provato a scrivere una descrizione di un mio ricordo importante.. da quando Baba mi ha dato il permesso di poter tornare sulla terra per il torneo mondiale di arti marziali, ho ripensato a tutti i miei cari e a quanto mi manchino, e la prima che mi è venuta in mente è stata.. –
Le guance del sayan si fecero improvvisamente rosse, e il suo sguardo si abbassò, imbarazzato. Re Kaioh capì al volo, e sorrise, quasi dispiaciuto di averlo sgridato così pesantemente qualche istante prima.
- Ripensavi all’ultima volta in cui sei stato sulla terra per un giorno, vero? –
Goku annuì, ancora imbarazzato.
- Chichi ha detto che ti somiglia molto, sai? –
Goku alzò lo sguardo di fretta, guardando il maestro con sguardo sorpreso e ricco di curiosità.
- D-DAVVERO? Mi somiglia?? E come l’ha chiamato? –
- L’ha chiamato Goten, e ha già un livello di combattimento superiore al tuo e a quello di Gohan quando avevate la sua età. – rispose contento re Kaioh. Sapeva che il suo allievo desiderava sapere queste notizie, e che dirle non avrebbe fatto altro che portare pace e serenità nel suo cuore.
Goku in tutta risposta sorrise stupidamente e si mise a piangere a dirotto, rimanendo a guardare il re negli occhi.
- Oh re Kaioh, ma è una notizia stupenda! Sono sicuro che quel giovanotto saprà trasformarsi in super sayan dopo neanche un anno di allenamento! Conoscendo quel pacifista di Gohan sono sicuro che non lo sta allenando seriamente, e non ha nemmeno tutti i torti visto che sulla terra ormai c’è periodo di pace.. Ma.. OH CHE GIOIA RE KAIOH! –
Il re trattenne a stento un risolino, combattuto se dire o no al giovanotto che suo figlio sapeva già trasformarsi nel leggendario super sayan.
Senza pudore, quello abbracciò calorosamente e con una forza per niente contenuta il suo superiore, facendogli mozzare il fiato e rischiando di spaccargli la colonna vertebrale.
- G-GOKU! PER DIO MI HAI GiA’ AMMAZZATO UNA VOLTA, VUOI FARLO DI NUOVO?! –
Goku si rese conto di ciò che stava facendo e lo lasciò andare, grattandosi la nuca per l’imbarazzo.
- Mi scusi re Kaioh, mi sono lasciato andare per un attimo.. eheheh –
Il re si ricompose e si sistemò l’abito nero, non facendo caso all’ultimo atto avvenuto.
- Tranquillo ragazzo mio, sono contento per te e comprendo che tu non riesca a contenere la tua gioia. – gli sorrise per un attimo, per poi tornare a essere il serio maestro di arti marziali che era sempre stato.
- Però mese prossimo tornerai sulla terra non per farti un altro erede, ma per il torneo di arti marziali, e io non voglio mandarci un guerriero impreparato, chiaro? –
Goku sorrise, si rizzò con la schiena e pronunciò un forte e sonoro “SISSIGNORE!”
Re Kaioh fu contento di vedere tanta grinta ed energia nel corpo del sayan, sempre più motivato ad allenarlo per renderlo il migliore!
- Perfetto, ed ora, ad allenarci! –
Stava per avviarsi insieme a Goku, quando quest’ultimo si fermò di colpo.
- Aspetti re Kaioh, porto il quaderno in casa e la raggiungo subito! –
- Ok Goku, ma fai in fretta. –
Il sayan annuì e corse dentro la casa sull’albero. Aprì il quaderno per un’ultima volta e lesse velocemente ciò che aveva scritto in quelle pagine, il suo racconto sull’ultima volta che era stato sulla terra, e nel rileggere quelle righe, il suo cuore si riempì di emozione, adrenalina e persino impazienza.
“Chichi, aspettami. Tra meno di un mese sarò di nuovo al tuo fianco e potrò finalmente vedere e abbracciare per la prima volta il frutto del nostro amore. Gohan, figlio mio, sono curioso di vedere come sei cresciuto, come sei cambiato, di sapere come sta andando la tua adolescenza senza una figura paterna.. Chichi, Gohan, Goten, aspettatemi vi prego. Sto per tornare, e giuro su me stesso che mai vi lascerò più soli..”
Poggiò il quaderno sul tavolo, di fianco alla penna che aveva lasciato lì prima.
Uscì dalla casa e corse velocemente al campo di addestramento dell’aldilà, dove si allenavano i defunti guerrieri più forti dell’intero universo.
Goku era impaziente di lasciare quel posto, di tornare sulla terra e di riabbracciare la sua adorata mogliettina Chichi.


Fine.




SPAZIO DELL’AUTRICE:
Ed eccoci alla fine ^^ non che sia stata una fan fiction lunga (solo quattro capitoli xD) ma son contenta di ciò che ne è uscito fuori u.u
Un grazie sincero a quelli che mi hanno seguita in questi giorni e che mi hanno dato consigli su come proseguire al meglio. Grazie mille, siete ciò che mi spinge a scrivere cose sempre più belle! :)
Spero di aver reso al meglio il carattere originale dei personaggi >.< E che il modo in cui ho raccontato la storia vi sia piaciuta :)
Beh.. in realtà ho poco da dire in questo “spazio dell’autrice”, quindi non vedo perché continuare @.@
Ancora grazie a chi mi ha seguita, a chi mi ha messa nei preferiti e a chi ha recensito la mia fan fiction! Siete a dir poco fantastici :D
Baci!
MireaAzul
  
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