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Autore: Tactolien    21/04/2012    2 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il volo tra draghi e viverne fu più faticoso del previsto.

Per quanto più grossa e massiccia fosse la creatura evocata da Ryuk, era molto più veloce di Jamila e Fafnir, e sia Amina che Raftela dovettero spremerli al massimo per riuscire almeno ad avvicinarsi.

L'Elfo non faceva molto caso a loro, e solo ogni tanto si degnava di gettare qualche occhiata dietro di sè, imprecando per non essere ancora riuscito a seminarle.

Ormai all'orizzonte cominciava già ad intravvedersi una striscia di luce che faceva uno strano contrasto con l'oscurità in cui si trovavano. Era ovvio che stavano per uscire dalla Terra della Notte, e visto che andavano verso nord-est... sarebbero entrati più o meno nella Terra dei Giorni.

"Dobbiamo riuscire a fermarlo subito, prima che gli venga in mente di manipolare il Tempo una volta là"

digrignò i denti Raftela, nel pensare alla pietra di Thoolan con una certa preoccupazione.

Solo quando cominciarono ad avvicinarsi a una sorta di alta rupe rocciosa appartenente a una piccola catena montuosa...

- Raftela!- gridò Amina, prendendo tra le mani un vecchio rampino appartenuto a sua nonna Dubhe.

- Sì- capì subito l'altra, tenendosi pronta a qualsiasi imprevisto.

 

 

Lanciò il rampino, avvolgendolo intorno alla zampa della viverna, si lanciò dalla schiena di Jamila e, con uno slancio in avanti degno di una vera Guerriera Ombra, riuscì a raggiungere l'Elfo.

- Cosa...?!- un violento calcio lo colpì in pieno volto del tutto colto alla sprovvista.

Rispettando in pieno i calcoli, sia il principe che la principessa sbalzarono via atterrando proprio sulla rupe a poche braccia sotto di loro.

All'inizio rotolarono come sacchi di patate impolverandosi tutti i vestiti, ma subito si rimisero in piedi senza un graffio.

Poco più in là... troppo stanca per continuare a volare, Jamila calò di quota lasciando che Fafnir andasse avanti.

- Maledetta ragazzina!- ringhiò Ryuk, fuori di sè dalla rabbia nell'accorgersi di quel sangue che gli colava dal naso.

Nessuno, neanche i suoi nemici (fratellastri) avevano mai osato colpirlo.

Un sibilo, e Amina strinse il pugnale.

- Cosa credi di fare?- rise lui, per nulla intimorito.

- Non posso permettere che uno come te metta le mani sul Talismano-.

Istintivamente... l'Elfo si portò la mano al petto, dove penzolava il prezioso cimelio, ma poi cambiò idea.

- Per una come te non vale neanche la pena di sprecare i poteri- e sguainò la spada, facendola roteare.

 

 

Non avendo più un cavaliere che la comandasse, la viverna d'ombra si fermò a mezz'aria nel momento stesso in cui Ryuk fu separato da lei.

Avvicinandosi più che potè insieme a Fafnir, fu con una certa ansia che Raftela impose un leggero incantesimo di fuoco per bruciare le corde che trattenevano i bambini.

- Lady Raftela, siamo qui!- gridò Morgan, sporgendosi appena in avanti.

- Bambini, dovete saltare!-.

Per quanto la viverna fosse prima di anima e volontà... reagiva sempre con violenti scatti ogni volta che Fafnir si avvicinava più del dovuto (un piccolo ricordino di Ryuk) così lui e Raftela furono costretti a stargli a poche decine di braccia più in basso.

- Saltare?- esclamò Eron - Ma sei matta?!-

- Non vi preoccupate, vi prendo io-.

Ma fu proprio in quel momento che, preso da improvviso moto di sfiducia, Morgan strinse a sè i due fratellini come per allontanarli da lei.

- Tu ci hai usati!- disse, accennando ai medaglioni che ancora portavano al collo.

Raftela chiuse gli occhi, sinceramente dispiaciuta. In fin dei conti Morgan aveva ragione.

Perchè mai avrebbero dovuto fidarsi di lei? Una persona che li aveva adottati solo per i suoi scopi.

Nessuno meritava un simile trattamento, e loro meno di tutti.

- Sì, Morgan. E' vero. Ed è stata una cosa orribile, e per questo capirò se non vorrete perdonarmi. Ma in ogni caso sappiate che vi voglio bene! E che farei qualsiasi cosa per voi. Ora però vi dovete buttare!-.

 

 

Nel frattempo, sulla rupe rocciosa, lo scontro tra Amina e Ryuk, si svolgeva a favore di quest'ultimo. Per quando brava fosse la principessa, era comunque stata addestrata per essere una spia, non una guerriera. Senza contare che quell'Elfo era davvero uno spadaccino nato che giocava di potenza, più volte la sua lama finì per incederle la pelle di mani e braccia con profondi tagli rossi.

"Per amor del cielo, Raftela! Sbrigati"

si diceva Amina, indietreggiando sempre più in difficoltà.

 

 

Eron fu il primo ad agire. Prese con sè Ally e insieme si gettarono nel vuoto.

Come promesso... l'Elfa li prese al volo e li accomodò sulla groppa di Fafnir.

- Bene, Morgan...- disse allargando le braccia - Vieni, caro-.

Sentendo il cuore aumentare i battiti, quello si prese un attimo per lanciare occhiate sia a Raftela che all'abisso sotto di lei, come se non sapesse cosa fare. Poi deglutì cercando di scacciare le vertigini, prese un bel respiro profondo e fece per saltare.

- Non c'è fretta!- gridò Ryuk, dall'altra parte.

Uno sciocco di dita... e la viverna d'ombra si dissolse in fumo, lasciando precipitare il bambino, del tutto fuori dalla portata di Raftela.

- Morgan!!- urlò quella, perdendo il respiro.

- AARGH!!!!-.

Fu una lunga fune con un cappio sull'estremità a salvarlo.

Lo agguantò per un piede, facendolo ballonzolare svenuto nel vuoto, rischiando addirittura di farlo sbattere contro la parete rocciosa della rupe.

Sollevando lo sguardo dall'altro capo della fune...

Amina.

Una delle sue tante specialità di Guerriera Ombra.

- Sei una stupida, umana- ghignò trionfante Ryuk, alzando l'arma su di lei.

Ora si trovava veramente nei guai: la ragazza non poteva muoversi. Non era in grado di tenere a bada l'avversario, trattenendo al tempo stesso la corda che reggeva il bambino.

"E se io dovessi morire..."

sarebbe morto anche lui, perchè il suo corpo lo avrebbe lasciato cadere.

L'Elfo calò la spada.

Amina serrò gli occhi e strinse i denti, preparandosi al colpo.

"Clang!.."

risuonò un rumore.

Riaprì gli occhi.

Raftela, tra lei e Ryuk, che bloccava la lama di quell'ultimo con quel piccolo stiletto che era solita tenere nella cintura.

- Ora basta- sibilò quella.

Digrignando i denti, l'uomo indietreggiò afferrando nuovamente il Talismano, ma la donna gli si avventò contro senza lasciargli il tempo di formulare un nuovo incantesimo.

Fu con quello stesso stiletto che riuscì a spezzare la catenella che teneva l'amuleto al collo di Ryuk.

Il prezioso cimelio saltò via, roteando a mezz'aria.

- No!!-.

Entrambi gli Elfi si gettarono all'unisono oltre il ciglio della rupe per prenderlo.

Precipitarono nel vuoto.

- Raftela!!- gridò Amina.

- Mamma Raftela!- dissero invece gli altri due bambini, rimasti a Fafnir.

Uomo e donna non si curarono più l'uno dell'altro. Semplicemente tesero le mani e insieme afferrarono il Talismano al volo.

Sfidando l'aria che sbatteva sulle loro facce e sui loro occhi, fu allo strano incantesimo in lingua elfica della Maga... che una luce bianca purissima li avvolse.

Sparirono nel nulla un'istante prima di schiantarsi al suolo.


 

 
  
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