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Autore: Madama Pigna    25/04/2012    2 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Crono, Percy, Annabeth e Grover si toglieranno dal mirino e daranno spazio a nuovi mezzosangue per nuove avventure! Tra figli di Apollo sempre nei casini, ragazze che parlano troppo e animali parlanti, ne vedrete di tutti i colori, dal romantico e al drammatico al genere più comico (n.d.a. su questo punto si hanno dei dubbi).
Dal capitolo 15:
Aveva colto il segno. Estia era pur sempre la sorella maggiore tra i figli di Crono. Mentre Afrodite ed Apollo avevano capito che la dea del focolare poteva essere una discreta alleata.
Difatti Era sembrò esitare per un secondo. Poi rispose acida. – Non ho scelto io che si unisse all’ impresa. Sapeva a cosa andava incontro -. Zeus borbottò qualcosa che non si capì. Era nemmeno si voltò per capire quello che aveva detto, cosa che fece arrabbiare il marito non poco (quando si è re degli dei è piuttosto difficile accettare che qualcuno ti ignori). Ricominciarono a litigare, e i sospiri degli altri dei non furono uditi, coperti dalle urla dei due.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell’ autrice:
Dunque, per prima cosa anticipo che è da un po’ che non scrivo, perciò accetto tutte le critiche costruttive (e già che ci sono annuncio il bisogno di una.. come si chiamavano i tizi che correggono le bozze? Beta-reader?). La storia è ambientata quattro anni dopo la sconfitta di Crono, ci saranno i protagonisti della serie con un ruolo un pochino più secondario, altre persone che avevano un ruolo marginale saranno tra i personaggi principali, cose del tutto inaspettate e..insomma mi piace incasinare tutto xD E tre, due, uno.. Ciack, si gira!





Shanon si avviò verso il poligono, con l’intenzione di allenarsi nel tiro con l’arco. A dire la verità, non era poi così brava, di certo non come i figli di Apollo, ne come le Cacciatrici di Artemide. Le sue doti erano altre. Ma riteneva che essere discreti un po’ in tutto non faceva male di certo. Se nel mondo mortale si fosse ritrovata senza spada avrebbe potuto usare l’arco, e viceversa. Anche se aveva sempre altri piccoli assi nella manica, sebbene un po’ pericolosi da portare in giro.
Fortunatamente, però, gli attacchi dei mostri erano un po’ meno frequenti dalla battaglia sull’ Olimpo. Quelli più potenti avevano preferito tenere la testa bassa per qualche secolo, o forse avevano deciso di farsi un altro sonnellino nel Tartaro.
Si immerse nei ricordi. Quando era entrata per la prima volta nel campo mezzosangue, si sentiva abbastanza confusa. Era normale, ovviamente, tutte le matricole erano così. Ma all’epoca la guerra era quasi al culmine. Aveva dovuto combattere la battaglia del labirinto la stessa estate in cui aveva saputo di essere una mezzo sangue. Terrificante. Mai avrebbe dimenticato i riti funebri che ci furono quel giorno, ne quelli successivi. Povero Polluce.. Perdere un fratello così, solo per la volontà del Fato. Poi Charles.. e Lee e Michael.. Tutti avevano perso qualcuno. Forse era per quello che aveva la fissa di saper usare bene le armi; e passava le sue giornate ad allenarsi tanto quanto a lavorare con i suoi compagni della casa nove. Ma basta pensieri negativi, era il momento di centrare il bersaglio (o perlomeno andarci vicino). Ma..
 - Ehi! Che figata pazzesca! Me lo fai provare? Per favooore.
Shanon sospirò, girandosi verso la voce. Ancora quella frase!
Davanti a lei c’era una sedicenne con i capelli del colore dell’ oro, gli occhi azzurri da cerbiatta e un sorriso smagliante.
- Kelly – disse, paziente. – Ti ho già detto che il mio arco non te lo presto. A nessuno. Un conto è costruire una arma, un altro è prestare la propria.
- Ed io ti avevo già detto che non voglio farti faticare inutilmente! E se poi non mi piace? – rispose lei con finta aria angelica.
L’ altra la fissò. – Sappiamo tutt’ e due che a te il tuo arco va benissimo. Sei solo un po’ curiosa-.
Ora, è bene spiegare cos’era questa storia dell’arco. All’inizio dell’ estate, Shanon Simmons aveva costruito un arco. Ma non i classici archi di legno. Era un arco compound, o composto. Di bronzo celeste, con un sistema carrucolare tramite camme si potevano lanciare le frecce con una potenza e una precisione superiore e con meno dispendio di energie. Probabilmente nessuno oltre a lei ne aveva uno perché solo i ragazzi della casa sette erano arcieri, e loro disponevano già di ottima mira. Però rimaneva la curiosità. Dato che la giovane figlia di Efesto (particolarmente gelosa delle sue cose) immaginava che prima o poi avrebbero smesso con le richieste, non aveva minacciato nessuno di attaccarlo con il fuoco greco. Solo Kelly insisteva ancora.
Dato che conoscevano tutti la piccola regola ‘’mai toccare le cose di Shanon se non vuoi che ti insegua per prenderti a martellate’’ nemmeno i figli di Ermes provavano a prendere le sue cose con la forza, tranne qualche matricola avventata che poi veniva quasi strangolato dal suo stesso letto.
Se la contesero per qualche minuto, finché il discorso non cambiò direzione.
 - Sai per caso dove sono Percy e Annabeth? Will voleva parlare con loro di strategia per la prossima partita di Caccia alla Bandiera  -. Disse. L’ altra sorrise. – Perché mai dovete discutere di strategia? Questa volta non farete altro che perdere clamorosamente! – Disse a mo’ di presa in giro.
- Cosa te lo fa pensare?- chiese Kelly.
- Diciamo che anche da noi ci sono piccoli geni.
- Piccoli geni tipo i figli di Ares?
- Piccoli geni e basta. Ma lo capirai stasera. Ora andiamo, è quasi ora di pranzo e voglio rimettere a posto il mio arco.
 
Poco dopo, erano a sacrificare parte del loro pasto agli dei. – Efesto -. Esclamò Shanon.
Prima che si potesse sedere, però, Chirone richiamò l’attenzione di tutti, con il tono di chi vuole rallegrare qualcuno.-  Ragazzi, date il benvenuto alla signorina Adrianna White. Come tutti voi sapete, i primi tempi qui al campo non sono mai facili, quindi non fatela scappare, chiaro?-. Probabilmente la ragazzina (che doveva avere si e no dodici o tredici anni) si era sentita in imbarazzo, perché aveva le gote un po’ rosse, però sembrava arrabbiata. Qualcuno chiese – Regolare o indeterminata? -, e il centauro rispose – Indeterminata -. Rivolse un sorriso incoraggiante alla ragazzina – Ma non dovrebbe volerci molto per questo. Nel  frattempo, puoi sederti nel tavolo di Ermes-. Gli indicò  il tavolo della casa numero undici, e spiegatole di dover sacrificare parte del pasto agli dei, cominciarono a mangiare.
Nel frattempo Jake Mason, un fratello nonché uno dei migliori amici di Shanon, si sedette di fronte alla giovane.- Ciao, Shan! Certo che quella ragazza non è molto fortunata; arrivare proprio il giorno della partita, senza addestramento! Spero non si imbatta nei ragazzi di Ares. Tu piuttosto? Stamattina non ti ho visto nella fucina-.
Lei inghiottì il pezzo di coscia di pollo che stava masticando – No, infatti mi stavo allenando con l’arco. Poi ho incrociato Kelly e abbiamo parlato un po’-. Il capogruppo storse il naso, solidale ma anche un po’ divertito. – Ancora la storia dell’ arco? -. La gelosia verso i propri oggetti era una cosa che capiva.
-Già. Ma cambiando discorso, quelle cose ..
-Tutto pronto per stasera.- Confermò lui. Loro e gli altri ragazzi (quelli più discreti) avevano lavorato sono fino a quel giorno. Di solito non erano così vogliosi di vincere, ma quella volta era diverso. I ragazzi di Efesto erano stati menzionati da alcuni ragazzi di Afrodite come ‘’Strani, inutili e scontrosi quasi come quelli della casa cinque’’. Quel che era peggio è che addirittura uno o due figli di Atena erano d’ accordo (n.d.a. non tutti sono sempre intelligenti o saggi). Per loro, un affronto da sfiatare con la vittoria della loro casa. Proprio per questo avevano lasciato la squadra azzurra e si erano messi a capo della squadra rossa insieme ai figli di Ares, che la ritenevano una giusta causa.

 

 **********

Non riusciva ancora a credere di essere una mezzosangue. Sua madre era una dea! Una ridicola spiegazione sul  perché non l’aveva mai conosciuta.. chissà chi era. Suo padre era sempre stato evasivo quando si parlava di lei. Sostanzialmente l’unica cosa che sapeva della sua mamma è che era (ed è) una donna bella e gentile. Come se bastasse per capire chi fosse! Era ancora arrabbiata con lui per non averglielo mai detto, e, non l’avrebbe mai ammesso, gli mancava tanto . Per anni era stato la sua sola famiglia, e adesso doveva, almeno tutte le estati, separarsi da lui. Alcuni ragazzi figli di Ermes la rassicurarono, dicendo che si sarebbe abituata, che la vita al campo non era poi così male e roba del genere. Pfui a loro, al campo, al coso/centauro e al signor D; che poi per cosa stava la ‘’D’’? Non lo capiva proprio.
Dopo il pranzo  (a cielo aperto! Ma erano scemi? Da quelle parti si stavano avvicinando delle nubi) un bel ragazzo biondo dagli occhi grigi di nome Jonathan Crisby la guidò verso le case, spiegandole a quale divinità erano dedicate, raccontando qualche favoletta e alcune tradizioni di quel manicomio. – Stasera ci sarà una partita di Caccia alla Bandiera. E’ un gioco molto divertente, consiste nel dover rubare la bandiera della squadra avversaria e.. – Adrianna lo interruppe con un gesto della mano – Sentì un po’, Jonathan, non mi interessano questi giochi stupidi. Dimmi solo cosa si fa al campo, quando finisce il periodo estivo e dove si trova la mia stanza-. Di solito era servita e riverita quando parlava con questo tono, eppure quel maleducato le rise in faccia! Anzi, non era stato lui. Era stata una lei. Si voltò, trovandosi di fronte una ragazza della sua età – La tua stanza? Ma hai notato la casa undici? E’ così piccola e vecchia che alcuni ragazzi usano il sacco a pelo! E anche quando e se andrai in un'altra, dubito che avrai una camera da letto personale -, concluse ridendo. Jonathan sobbalzò quando la vide, e balbettando un po’, rosso come un pomodoro, presentò alla nuova arrivata la quattordicenne, che era appoggiata ad una piccola casa fatta in blocchi di pietra su cui erano incisi strani simboli.
- A-adrianna, lei è Si-sibilla…
- Callaway, figlia di Ecate, la dea della magia. Tu sei quella nuova giusto? Perché ti sei conciata così? Sembri la first lady-. Il suo tono era più curioso che scherzoso, neanche si chiedesse come una ragazza con un briciolo di cervello potesse vestirsi con un vestito bianco e addirittura le ballerine. O almeno la pensava così un’ adolescente vestita da rapper con dei sottili rasta verdi raccolti in un disordinato chignon. Effettivamente, comunque, Adrianna era vestita come una scolaretta, e aveva una certa aria da studentessa modello. – Veramente non credo di somigliare alla first lady.. Comunque, non voglio offenderti ma io non credo nella magia. Non è scomoda quell’acconciatura?-. Chiese, pensando fosse meglio cambiare discorso.
- Oh, credo che tu ti debba ricredere. Guarda-. Agitò la mano sopra la testa, e d’ un tratto i suoi capelli si sciolsero, diventano lunghi, biondi e setosi. Poi li fece ritornare come prima – Comodo quando non puoi andare dal parrucchiere, no?-. Probabilmente stava per dire qualcos’ altro, infastidendo ancora di più la tredicenne (era una ragazza un po’ prevenuta e presuntuosa) ma si salvò quando vide Charlie McSpool, un figlio di Ermes solitamente sfruttato come messaggero del campo.- Sibilla! Shanon e Jake ti vogliono vedere. Riguardo a qualcosa per stasera-. Si fermò, ansante per la corsa.- Me lo volete dire che cosa state preparando? Se lo chiedono tutti..-. Sibilla gli sorrise dolcemente. – Ma certo, Charlie! Comunque, ti prometto che questa sera lo scoprirai. E’ una piccola sorpresa-.
-Solo una o di più?- chiese lui, facendo ridere la semidea. – Se te lo dicessi, che sorpresa sarebbe?-.
Lui borbottò qualcosa come ‘’Era meglio se stavi dalla nostra parte’’, ma lei scosse la testa. – Quello che hanno detto della casa nove non è affatto giusto, lo sai. Si deve rimediare! Dobbiamo molto ai figli di Efesto-.
Adrianna guardò Jonathan guardare Charlie quasi con odio, mentre veniva praticamente ignorato. Cercò di attirare l’attenzione verso di sé (che storia era mai quella?), ma inutilmente.
-Per caso quei due vogliono che faccio in fretta?
- Sì; Shanon ha detto che se non ti sbrighi..
- Ok, ok, vado! Peccato che saremo avversarie, Adrianna! Stai lontana dalla casa cinque! Danno dei bruschi benvenuti  ai primini!-. Salutò con la mano e dopodiché se ne andò, inseguita da Charlie.
 
 
Quella ragazza era così irritante! Ad Adrianna pareva una melensa che faceva la scaltra con quel trucchetto dei capelli. Si voltò verso  il ragazzo dagli occhi grigi. – Cosa dicevi a proposito di quel gioco?-
Voleva dimostrare che una primina poteva benissimo giocare a Cerca il Vessillo, con o senza addestramento. Che non sapeva nemmeno di che si trattasse.
Passò il pomeriggio a visitare il campo, finché non capitò in una area dove un gruppo di ragazzi seguiva delle lezioni di scherma da un tizio sui vent’anni, che le diede il benvenuto. – Ciao! Mi chiamo Percy Jackson. Benvenuta al campo! -.
- Io sono Tyson!-. Un giovane ciclope più o meno il triplo di lei la salutò con la mano, con l’aria di uno sempre contento. Notando il suo unico occhio si spaventò a morte, e arretrò, ma sbattè contro qualcosa di morbido, tipo una pelliccia. Un enorme cane abbaiò, e cominciò a odorarla curioso. Adrianna strillò.
- Calma, calma! La signora O’Leary è innocua, nonostante le dimensioni di un camion. Qui, signora O’Leary! Prendi il greco, prendi il greco!- urlò, lanciando da un’ altra parte un vecchio fantoccio. Poi si fermò, capendo che era stata una pessima idea. –Ehm, naturalmente, il mio cane sa che è solo stoffa.. non lo farebbe mai con una persona vera!-.
-In ogni caso, direi di cominciare la lezione! Cominciamo con il farti provare qualche arma. Vediamo qual ‘è quella adatta-. Congedò gli altri e cominciò a farle provare spade, lance, scudi e a simulare dei duelli per spiegarle le nozioni principali e qualche mossa. – Mi dispiace se non abbiamo tanti modelli come al solito, ma finché la partita di stasera non sarà conclusa temo che i ragazzi di Efesto non forgeranno tante armi-.
-Posso sapere perché questi ragazzi sono così offesi? Sono dei  lamentosi per caso? E poi perché non ve le potete fare voi?-. Adrianna era impulsiva quando parlava, il che ricordò a Percy le volte in cui lui veniva quasi carbonizzato per questa iper attività tipica dei mezzosangue. – Sono stati offesi da alcuni ragazzi di altre case, e non l’ hanno presa bene. Riguardo alle armi, è uno dei motivi per cui sono risentiti. Sono gli unici così abili nella metallurgia per farlo-.
-Probabilmente sembrerà una domanda idiota, ma perché?-.
-Perché alcune delle nostre capacità le ereditiamo dai nostri genitori divini. Efesto è il dio del fuoco, della tecnologia, dell'ingegneria, della scultura e della metallurgia. I figli di Atena sono.. molto intelligenti. E di solito anche saggi, esperti nella strategia. Mio padre è Poseidone, il dio dei mari, ed io sono discreto nei giochetti con l’acqua, diciamo-.
-E come faccio a sapere che doti ho, se non so chi è mia madre? Come faccio a sapere se mi riconoscerà?-.
Percy si accigliò. Pensò ad una risposta adatta, non voleva urtare troppo Adrianna. Sapeva come ci si sentiva appena arrivati. –Di solito gli dei riconoscono i propri figli entro i loro tredici anni.. Io prima di scoprire chi fosse mio padre riuscivo già a fare qualcosa, anche se istintivamente e senza spiegarmelo. Sono sicuro che presto saprai chi..-. Si udì il suono di una conchiglia in lontananza. –Ora di cena- disse. –Mangiamo qualcosa-.
-Un momento! Non conosco la formazione delle squadre!-.
-Ah, giusto. Dunque, riconoscerai la squadra azzurra dal pennacchio azzuro sugli elmi. Quella rossa invece ce li avrà.. rossi, ovvio. I rossi questo mese sono formati dalle case di Efesto, Ares, Ecate, Eolo, Dioniso..-. Continuò a dettare nomi di gente che non aveva mai sentito
- Quella azzura, la nostra, da Poseidone, Atena, Apollo, Afrodite e altri..








Pensavo a questa fic da qualche giorno, e ho iniziato a scrivere e a inventare un po' di caratteristiche per i ragazzi. La più difficile è stata Adrianna, credo. Al prossimo capitolo, grazie a chi ha letto fino in fondo, a chi ha messo la storia tra le piaciute, le preferite, da seguire ecc. e una recensione a due non mi dispiacerebbero :) arrivederci!

 
 
  
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