i can be your hero?
In your eyes, I see the deepness of the sea.
I see the deepness of the love - Diana Krall
I secondi, i minuti, le ore sembravano trascorrere con infinita e devastante lentezza
da quando Stefan aveva deciso di accettare l'accordo di Caroline la mattina precedente.
L'attesa era letteralmente devastante. Stefan si ritrovava a picchiettare nervosamente la gamba sul selciato,
cercando di placare la fame che offuscava la debole voce della ragione. Il petto si muoveva ritmicamento in preda alla crisi
d'astinenza, come se fosse alla ricerca disperata di ossigeno che lo aiutasse a recuperare le facoltà mentali che cominciavano
a vacillare. Proprio quando aveva deciso di assecondare la sua natura andando a sfamarsi altrove,
Caroline apparve con un portentoso sorriso:
"Bene, ti sei presentato all'appuntamento. Questo è un'enorme passo avanti.
Vuol dire che sei realmente intenzionato a darti una seconda possibilità."
"Ho fame." digrignò il giovane Salvatore con voce cupa e scomposta.
Caroline sollevò le sopracciglia preoccupata per le reali condizioni di Stefan...
non lo aveva mai visto in quello stato. Era davvero disperato.
"Ok, sta calmo. Respira profondamente, così come faccio io..."
Cominciò a illustrare in modo piuttosto comico a vedersi nonostante fosse totalmente seria,
il metodo più efficace per la corretta respirazione. Stefan la osservò imitandola,
anche se si sentiva particolarmente ridicolo.
"Bravissimo. Lentamente...Inspira, esprira..."
Miracolosamente Stefan si accorse che i suoi sensi si placarono e l'inspiegabile rabbia si tramutò in controllo.
Caroline si avvicinò poggiando la mano sulla spalla destra e parlando con tono pacifico e carezzevole:
"Va tutto bene. Hai avuto la meglio. Sei riuscito a dominare il tuo lato demoniaco.
Adesso devi solo imparare a nutrirti senza esagerare."
Stefan guardò quegli intensi occhi azzurri che trasmettevano una serenità sovraumana.
"Perché non hai paura di me?" chiese con voce pacata.
"La domanda più corretta sarebbe: perché dovrei averne?
Io sono come te. Siamo uguali. Sò cosa provi. E sò chi sei realmente."
"Ti dispiacerebbe spiegarlo anche a me? Perché ultime non sò più chi sono."
aggiunse con un sorriso tristo e malinconico stampato sul volto.
"A tempo debito." rispose Caroline
"Adesso l'unica cosa che devi imparare è..."
socchiuse gli occhi, affinando la vista e l'udito.
"individuare la tua preda."
Stefan aggrottò le folte sopracciglia perplesso, seguendo lo sguardo della vampira rivolto sul cespuglio alle sue spalle.
Dei piccoli e impercettibili movimenti facevano presagire la presenza di un'animale selvatico nascosto nei paraggi.
Rivolse di nuovo il suo sguardo interrogativo su Caroline che gli indicò di mantenere il massimo silenzio per non spaventare
l'animale mentre avanzavano verso di lui. Con passi lenti e felpati raggiunsero insieme il cespuglio, poi Caroline si precipito
sull'animale addedandolo con forza sul corpicino indifeso. Il piccolo coniglietto muoveva velocemente le zampe
per fuggire dalle fauci dello spietato predatore che non accennava a volersi arrestare.
Poi sfinito Rallentò i movimenti fino a quando cessarono del tutto.
Fu allora che Caroline liberò l'animale, ormai morto, dalla terribile tortura.
Si voltò verso Stefan con le labbra ancora sporche di sangue e mostrando
vittoriosa la propria preda.
"Ecco. Adesso hai di che sfamarti."
Stefan si avvicinò piegandosi sulle ginocchia e osservando il piccolo corpicino senza vita fra le mani di Caroline.
Lentamente avvicinò il viso e annusò l'odore del sangue che fuoriusciva dai forellini soprastanti.
Il suo viso si trasformò senza preavviso, spinto dall'insaziabile fame.
Con voracità cominciò a nutrirsi dell'essere, dilaniando la carne con i canini appuntiti e affilati.
Caroline lo lasciò proseguire senza interromperlo fino a quando, prosciugato il corpo dell'animale,
diede segno dei primi cedimenti. Lo squastatore stava cercando di riemergere, ma Caroline non l'avrebbe
permesso. Si liberò dall'animale prendendo fra le mani il viso completamente insanguinato di Stefan.
"Ehi, ehi...guardami."
Gli occhi Di Stefan continuavano a fissare l'animale, ancora troppo affamato per smettere di nutrirsi.
"Guardami ho detto!" urlò la vampira attirando finalmente la sua attenzione.
"Basta. Per oggi ti sei nutrito abbastanza."
Stefan digrigno a denti stretti il suo disappunto cercando di rialzarsi, ma Caroline lo trattenne ancora a sé.
"No, Stefan...puoi farcela, ricordi? Inspira, espira.."
Stefan chiuse gli occhi inalando profondamente l'aria per poi rilasciarla...
Due, tre, quattro volte... Lentamente il suo viso riprese le sembianze umane.
Caroline gli accarezzò la guancia preoccupata, aveva già vissuto un situazione simile in passato con Tyler.
Quest'esperienza non l'aiutava di certo a voltare pagina. Il fantasma di Tyler era costantemente
presente nella sua mente provocandole infinito dolore. Quando Stefan riapri gli occhi per osservarla,
lei gli mostrò un sorriso caldo e affettuoso nonostante dentro si sentisse morire.
"Grazie." sussurrò semplicemente Stefan.
Lei scosse la testa abbracciandolo forte, mentre una lacrima involotaria le solcava il viso.
Stefan rimase immobile, coccolato dal caloroso abbraccio della ragazza.
Si sentiva al sicuro, protetto...amato. Dopo tanto tempo nella sua vita era ritornata la luce.
[To be continued]