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Autore: Tactolien    27/04/2012    1 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non seppero mai quanto tempo rimasero lì privi di coscienza, ma quando Raftela riaprì gli occhi
riconobbe subito la Grande Terra.

Non era proprio Nuova Enwar.

Era più un enorme spiazzo arido e sabbioso che nulla aveva a che fare con il bosco in cui abitava.

A poche decine di metri alla sua sinistra... le due gigantesche statue di Nihal e Sennar svettavano imponenti,
con il trono del Tiranno al centro.

L'unico punto della Grande Terra in cui il vecchio Re Learco aveva vietato di imporre l'incantesimo di fertilità per tenere in piedi la foresta: un monito per non dimenticare.

- Tu sia maledetta, Raftela- si rialzò Ryuk, barcollando faticosamente sulle gambe.
Indietreggiò premendosi stretto una mano sulla spalla, doveva essersela slogata durante la caduta.
Ormai era troppo stanco per continuare a combattere, quell'incantesimo di trasporto che li aveva portati lì, lo aveva completamente prosciugato: una magia che aveva attinto da entrambe le parti, persino Raftela
non era più in gran forma rispetto a prima.

- Non mi arrenderò mai a te, lurida strega- continuò lui, evocando una nuova creatura d'ombra, alzandosi
in volo - Non è ancora finita. Ho ancora questo con me- disse mostrandole il Talismano che non aveva smesso un attimo di stringere - E non appena sarò Re... tornerò. E sarà la fine per te, per l'Erak Maar, e per i tuoi mocciosi. Il mio caro cugino Kryss non sarà niente in confronto a me-.

L'Elfa rimase lì, in ginocchio, senza dire una parola.

Senza riuscire a reagire.

Solo un tremito esasperato scosse il suo corpo.

Solo una lacrima le scivolò via dagli occhi.

Era dunque quella la fine?.

Lasciar andare quell'uomo col Talismano del Potere e condannare il Mondo Emerso all'ennesima guerra?.

Rivide i suoi Fammin. E Morgan, Eron e Ally.

Ryuk avrebbe ucciso anche loro.

Sorrise tra i singhiozzi nel ripensare a tutto il tempo che avevano passato insieme.

"Chi l'avrebbe mai detto? Il Mondo Emerso è stato per me molto più casa di Orva".

Abbassò lo guardo.

La sua attenzione attirata dalle sue stesse dita, appena affondate nella sabbia.

Se le guardò sconcertata, ammirando quelle piccole macchie scure attaccate alla pelle.

Pagliuzze nere.

Cristallo nero.

Altri resti della Rocca del Tiranno.

Ebbe un lampo.

"Ma certo!".

Scattò in piedi dimenticando la stanchezza.

Ora sapeva cosa fare.

Ritrovando un'improvvisa energia combattiva, pronunciò una formula in elfico.

Dall'alto della sua creatura volante... Ryuk aggrottò la fronte. Che diavolo stava combinando quella strega?.

 


 

Un'infinita serie di pagliuzze nere e piccole schegge, sbucarono fuori da sottoterra per riunirsi attorno alla
mano di Raftela, facendo blocco unico.

Sorrise. Era lo stesso incantesimo che aveva usato per costruire il suo palazzo nel bosco.

Strinse in pugno il risultato finale.

Una spada di cristallo nero, con la guardia a forma di ali di drago.

Si mise in posizione... e inquadrò bene il bersaglio. Non poteva permettersi sbagliare.

Fu proprio in quel momento che il tempo sembrò andare a rallentatore, come se una qualche forza divina
volesse godersi appieno lo spettacolo.

 


 

- Tks...- sbuffò Ryuk. Non sapeva cosa c'entrasse la spada, ma era meglio disfarsene subito.

Tese nuovamente un braccio, l'immancabile Talismano in mano.

La Maga sussultò. Gli occhi stretti a due fessure violacee.

Era il momento.

- Questo è per Taniro-.

 

E lanciò con tutte le sue forze.

 

 

Solo una sagoma nera roteante apparve a loro.

L'Elfo non se ne accorse neanche.

La punta dell'arma colpì esattamente la pietra centrale del Talismano... per poi ridurlo in mille pezzi... insieme
alla sua mano.

- AARRGH!- gridò quello, più colto dalla sorpresa che dal dolore.

"Solo una lama di cristallo nero poteva distruggere il Talismano del Potere, e liberare le pietre"

sorrise Raftela, mentre guardava i resti del medaglione cadere a terra... e le otto pietre restare sospese a mezz'aria.

Ryuk le contemplò a lungo prima di trovare il coraggio di tendere l'unica mano rimastagli per cercare di prendere.

Inutile.

Tutti i cristalli vennero avvolti da una luce bianca, per poi disperdersi in otto direzioni diverse.

In quello stesso momento... tutti i rispettivi santuari e i loro guardiani tornarono al loro posto, esattamente come doveva essere un secolo fa.

 


 

Terra dell'Acqua.

Il santuario di Aelon tornò al mondo, uscendo dallo stato di Jhar Aelon. Con sorpresa la guardiana d'acqua
ritrovò l'orbita del suo occhio ancora piena della pietra azzurra. Incredibile che dovesse ringraziare un'Elfa.


 

Terra del Mare.

Il guardiano di spuma di mare che dimorava nelle Guglie del Golfo di Lamar, tornò ad ammirare la pietra
blu cupo, incastonata sulla punta del suo tridente.

 
 

Terra del Sole.

Là... sui Monti della Sershet... la pietra d'oro, Glael, riebbe il suo posto sul suo altare, pronta ad esser
tormentata da una nuova solitudine.

 
 

Terra dei Giorni.

Nel suo palazzo dove il tempo non aveva alcuna importanza... l'anziana guardiana sorrise nel toccarsi la fronte
e sentire la pietra grigia di Thoolan.

 
 

Terra della Notte.

Dopo più di un secolo d'attesa... con gioia il guardiano di Goriar ritrovò quella macchia scura sul suo petto.

 

Terra del Fuoco.

Il vulcano Thal eruttò quasi all'improvviso. Nelle sue viscere... il servo prediletto di Shevraar, alzò in alto la
pietra rosso fuoco che gli galleggiava sul palmo della mano, come a volerla mostrare a qualcuno più in alto
di lui.

 

 

Terra delle Rocce.

Nella sua tana non tanto diversa da un qualsiasi buco nel terreno, quel satiro di dubbio gusto, stava ancora giocando con i suoi due Golem quando una luce fece irruzione davanti a lui, e Tarephen fu di nuovo al suo posto.
 

 

Terra del Vento.

Il suo guardiano era morto così come il suo santuario, ma Mawas ritornò con facilità al suo posto, insinuandosi all'interno del tronco del vecchio Padre della Foresta, il cui cuore fu strappato molti anni fa.

 

 

Grande Terra.

Solo un silenzio rotto dal sibilo del vento dimorò per parecchi minuti sulla piana arida, finchè...

"Phuf".

La spada di cristallo nero si sbriciolò dalla mano di Raftela tornando a spargendosi in milioni di piccole
pagliuzze intorno a lei.

Ryuk era riuscito a scappare... ma almeno non sarebbe più stato un pericolo.

Cadde in ginocchio, priva di energia.

Era finita. Finita sul serio.

 
  
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