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Autore: cescapadfoot    28/04/2012    39 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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NOTE: allora, essendo l'ultimo capitolo, voglio che sia l'ultima cosa che leggiate, quindi inzio con le note.
che dire, non so nemmeno io come mi sento: è la prima storia che pubblico e ora vederla finita mi lascia un magone impressionabile!
ecco, se volete, dopo potete andare in alto a sinistra dove c'è scritto Questa storia fa parte della serie L/J (nome schifoso, lo so, ma non ne avevo in testa altri...) e troverete Until the end, il sequel di Always; vi avviso, è a rating rosso, quindi se siete di animo sensibile, non leggetela.
bene, direi che ora c'è la parte dei ringraziamenti: grazie a tutti e tutte voi per aver seguito, letto e recensito questa storia, siete stati davvero fantastici e mi avete reso molto felice nel sapere che vi è piaciuta tantissimo questa storia; e ovviamente spero vi piaccia anche il seguito :)
bene, buona lettura :)





 
 
 
 
 
 
 
 
 

GRAZIE MILLE!!!










 
 
 
 
 
 

La sveglia con la solita canzoncina stupida di Celestina Warbeck risuonò nella stanza; le ragazze si alzarono e guardarono Alice con allegra furia omicida.
- Alice Prewett in Paciock!- sibilò Marlene.
- Sempre se ci arriva al matrimonio.- aggiunse Lily con un ghigno.
- Lily, tesoro…- pigolò Alice.-…lo sai che con quel ghigno fai paura?
- Ah, sì?
Due minuti dopo erano tutte avvinghiate su Alice, che ridendo urlava:
- Frankieeeeeeeee!!!! Salvami!!!
La porta si spalancò e i maschi erano davanti al letto di Alice, ridacchiando.
- Che dite, le separiamo?- chiese Frank con un sorrisetto.
James e Sirius si guardarono, si scambiarono un ghigno e dissero:
- Nah!
- Ora ho paura…- commentò Dorcas.
- Ah, davvero?- fece Mary.
Il resto del discorso si perse quando i maschi saltarono addosso alle ragazze, rischiando di sfondare il letto di Alice.
- Aiuto!- urlò Mary, ridendo nonostante avesse Remus spalmato sulla schiena.
- Ragazze, finchè continuate con quella sveglia…- protestò Remus.
- Tranquillo, Remmie bello!- fece James con un ghigno.- Oggi è stata l’ultima volta che la sentivamo.
Alle parole di James si riversò su di loro una lieve cappa di tristezza che percepirono tutti, ma che cercarono di ignorare: erano ancora lì e volevano essere felici. Così continuarono a ridere e a scherzare.
- Prewett, quella sveglia mi sta spaccando i timpani!- protestò Sirius.
- La spegnerei, ma ho Peter e Frank sulla mia schiena…- borbottò Alice con voce soffocata.
- Ma la prossima volta non potreste stare voi, sotto?- chiese Marlene.
- Marlene, ma che discorsi fai!- sghignazzò maliziosamente James.
- Potter, non fare il volgare!- lo riprese Lily, ridacchiando però.
- E poi sarei io, il malizioso.- commentò James.
- Malizioso?- Lily rise un po’ a fatica, avendo James spiaccicato sopra di sé.- Sei un pervertito, altrochè!
- Ma dove sono finite le classiche dichiarazioni d’amore eterno e imperituro?- chiese seraficamente Mary.
- Ahimè, non esistono più, oramai…- sospirò teatralmente Remus, per quanto il piede di Frank sulla sua schiena glielo consentisse.
Alla fine, fra varie risate e battute, riuscirono a districarsi, poi iniziarono a preparare i loro bauli.
Lily sentì una stretta al cuore: era stato il suo ultimo anno a Hogwarts. Era stato ricco di emozioni e soprese, belle e brutte; era stato l’anno in cui finalmente aveva potuto ammettere i suoi sentimenti, in cui aveva vissuto altre avventure mirabolanti.
In quei sette anni a Hogwarts era cresciuta, aveva tirato fuori il suo carattere e ogni volta, all’ultimo giorno di scuola, preparava il baule, triste ma felice per il fatto che al prossimo primo settembre sarebbe ritornata a casa.
Ma ora? Cosa li aspettava una volta usciti di lì?
C’era la guerra, c’era il caos, Voldemort…
Lily si morse un istante il labbro, poi si toccò la catenina che aveva al collo; aveva una certezza: i suoi amici…e soprattutto James.
Sorrise: non era sola e non lo sarebbe stata.
Sorrise chiedendosi se anche James pensava le stesse cose che pensava lei.
E in effetti era vero.
James Potter, nel preparare il suo baule, pensava al futuro che gli si prospettava davanti. Sarebbe stata dura abbandonare Hogwarts, lo sapeva: era stata il loro rifugio; da quel momento in poi ci sarebbe stato il corso per diventare Auror, ci sarebbero state le ronde e le missioni per l’Ordine della Fenice, ci sarebbero stati il pericolo e il caos, rappresentati da Voldemort…
Provava una forte malinconia, in quel momento.
Hogwarts l’aveva fatto crescere e migliorare; gli aveva fatto incontrare i Malandrini e Lily, gli aveva fatto vivere avventure mirabolanti e spettacolari, fatto scoprire cose nuove. Ma era stata soprattutto il suo porto sicuro, il suo riparo nella tempesta.
Quando sarebbero scesi a Londra avrebbero dovuto affrontare il mondo reale un’altra volta; ma stavolta sarebbe stato per sempre, non soltanto per due o tre banalissimi mesi di vacanza.
Tuttavia sentì anche un forte senso di determinazione: sapeva che non era solo.
Aveva i Malandrini accanto a lui.
E aveva la sua Lily.

*.*


-…ed è tutto.
Erano nell’ufficio di Silente, dove si erano recati dopo colazione. La loro ultima colazione a Hogwarts.
I ragazzi annuirono alle parole del preside, seri e concentrati.
- Bene, potete andare.- disse la McGranitt.
- Professor Silente, avrei una domanda riguardo a Voldemort.- disse Lily.
- Ovvero?- chiese gentilmente il mago.
- Ogni volta che lei lo incontra, lo chiama Tom.- disse Lily.- Come mai?
Silente sorrise tristemente e disse:
- Non so se voi avete mai sentito parlare di Tom Orvoloson Riddle.
- No.- risposero tutti.
- Sì.- dissero James e Sirius.
Tutti si voltarono, sorpresi.
- Davvero?- fece Dorcas, stupita.
- James e io avremmo pulito mille volte per punizione quella targa e quel trofeo a lui dedicati.- disse Sirius scrollando le spalle.
- Anche diecimila volte.- commentò James con un sorrisetto divertito.
La professoressa McGranitt li scrutò torva e tutti si ammutolirono, lasciando continuare il professor Silente.
- Quel ragazzo era orfano di madre fin dalla nascita e fu cresciuto in un orfanotrofio Babbano.- continuò Silente.- Suo padre era un Babbano, e aveva abbandonato la moglie strega, che gli aveva tenuto nascosto il suo segreto sulle sue origini. Venne a Hogwarts, dove rivelò una grande capacità e un talento incredibile; ma rivelò anche la sua vera natura: una natura affascinante ma ambigua, incline al potere, al dominio…logico, direi per alcuni, visto che era un Serpeverde.
- Un Serpeverde?- fece Remus, pensieroso.
- Salazar Serpeverde era anche un suo antenato, fra l’altro.- aggiunse Silente.- Rettilofono, per giunta…vuol dire che è in grado di parlare il Serpentese, la lingua dei serpenti.- spiegò a Lily, che stava per interromperlo sull’argomento.- Sapeva affascinare molte persone; con me non ebbe molta fortuna, visto che non mi sono mai lasciato abbindolare dalla sua indole ambigua, e lui non ebbe mai il coraggio di provarci. I suoi sette anni passati fra queste mura furono caratterizzati da episodi sinistri e spiacevoli; il più oscuro di tutti fu l’apertura della Camera dei Segreti di Serpeverde, dove si dice ci sia un mostro per uccidere tutti gli studenti Babbani o di ascendenza Babbana. Hagrid fu accusato di questo crimine…
- Cosa?!?
James e Sirius guardarono il preside allibiti: i due ragazzi andavano molto d’accordo con l’enorme guardiacaccia - tranne per quanto riguardava la cucina o la passione del guardiacaccia per delle creature magiche un po’ pericolose; sapevano che Hagrid era stato espulso al terzo anno, ma non avevano mai saputo il motivo. Inoltre, l’omone glissava sempre sull’argomento.
- Fu accusato da Riddle stesso, che ricevette quel trofeo, appunto, per aver risolto il caso.- disse Silente.- Dopo aver preso il diploma e aver lavorato per un breve periodo da Magie Sinister a Nocturn Alley, scomparve senza lasciare traccia. Ma poi ritornò, dopo aver visto e fatto cose spaventose, rinnegando le sue origini Babbane per mettere l’accento sulle sue ascendenze magiche…e annagrammando così il suo nome.
Silente tirò fuori la bacchetta magica e tracciò in aria tre parole:
 
 

TOM ORVOLOSON RIDDLE

 

Agitò ancora la bacchetta e le lettere si scambiarono di posto, formando stavolta le parole:
 
 

SON IO LORD VOLDEMORT

 

Le parole svanirono, mentre nella stanza calò il silenzio.
- Ci sta dicendo che il miglior studente che Hogwarts abbia mai avuto è ora il peggior criminale del mondo magico?- chiese Frank, sbigottito.
Silente annuì, rimanendo calmo di fronte alle loro facce basite e stupefatte.
- Non ha mai conosciuto l’amore.- mormorò il preside.- Mai. È sempre stato abbandonato a se stesso, alla sua natura malvagia e per certi versi razionale.
Tutti guardarono Silente, tesi.
- Vedete, lui è guidato dall’odio.- disse Silente.- Ma io sostengo sempre che è l’amore a salvarci. Sempre. Ricordatevelo. È per questo che vi ammiro: avete un profondo legame tra di voi; spero proprio che nessuno di voi osi spezzarlo, perché sono legami come questo che ci aiutano nelle difficoltà.
Lily strinse la mano a James, che rispose a quella stretta cercando di darle forza, sicurezza, un appiglio…
Il loro amore sarebbe bastato per fronteggiare quel mostro?
- Potete andare, ora.- li congedò Silente.- Buon viaggio.
Rientrarono tutti per sistemare un ultima volta i loro bauli.
Lily salì sopra in soffitta per l'ultima volta e si guardò attorno: se chiudeva gli occhi poteva vedere se stessa al sesto anno la prima volta che vi era salita.
La ragazza lanciò uno sguardo a quel vecchio letto a baldacchino e poi di nuovo alla stanza; quel luogo aveva visto di tutto: le prime confidenze con James, la sua disperazione, le chiacchiere con le amiche, le coccole e le notti a far l’amore passate con James…
- Sguardo d’addio?
Lily si voltò verso James, che era appoggiato allo stipite della porta d’entrata, guardandola con affetto; la ragazza scrollò le spalle e disse con un sorrisetto malinconico:
- Mi mancherà…
James annuì, avvicinandosi a lei e schioccandole un bacio sulla fronte.
- Anche a me…- mormorò il ragazzo, memore di tutto ciò che vi aveva passato lì dentro: notti a far baccano con gli amici, tutti quei momenti passati con Lily…erano troppe cose che rendevano loro difficile dire addio.
Entrambi rimasero in silenzio, l’uno di fronte all’altra, presi da tutti quei ricordi belli che avevano vissuto.
- Dobbiamo andare…- mormorò Lily.
James annuì, lasciandola passare; prima di varcare la soglia e uscire per l’ultima volta, il ragazzo si voltò per l’ultimo sguardo.
- Addio…- mormorò il ragazzo.
Quella stanza accolse per l’ultima volta il suono della sua voce.
Poi la porta si chiuse.

*.*


Poco dopo erano davanti alla banchina della stazione di Hogsmeade e trovarono uno scompartimento grande abbastanza per tutti e dieci.
- Devo dire che quest’anno è stato piuttosto…intenso.- considerò Alice, dopo aver ponderato bene la parola.
Lily capì cosa voleva dire Alice: ne avevano viste di tutti i colori, purtroppo e per fortuna. La ragazza fece un bilancio delle cose brutte: era rimasta orfana dei suoi genitori, il padre di Dorcas era stato ucciso, Alice oltre al padre aveva perso anche il suo padrino, aveva sfidato per la seconda volta Lord Voldemort insieme a James, era stata torturata dall’Oscuro in persona, Neville Paciock era morto e non c’erano più possibilità di salvare le persone che si stavano affiliando al lato oscuro. Ma c’erano state anche cose positive: i risultati dei M.A.G.O., l’affiatamento sempre più stretto del gruppo, Dorcas insieme a Sirius, il fidanzamento di Alice e Frank…e lei con James.
Lily strinse forte la mano di James, lei seduta sulle sue ginocchia: c’erano momenti in cui ancora stentava a crederci, in cui credeva che tutto fosse soltanto un gioco della sua immaginazione; sentì il bacio lieve di James sulla sua spalla, come a ricordarle che era tutto vero, tremando leggermente per tutto ciò che in quel momento sentiva.
- Intenso, sì.- rincarò Remus.- Voglio dire…finalmente abbiamo assistito al processo di Potterizzazione di Lily Evans.
- Ecco che ricominciano…- sbuffò James, divertito.
- Ma guarda che è vero!- lo riprese Sirius.- E poi, non hai fatto altro che scassarci i coglioni ogni volta che parlavi di lei.
-Bonjour finesse, Sirius.- lo prese in giro Dorcas dandogli una gomitata fra le costole.
- Sì, è vero!- rise Peter, riprendendo il discorso di Remus.- Era tutto un “Lily qui, Lily là, Lily così, Lily cosà…”; eri diventato davvero logorroico.
- Ma scusate, notiamo una cosa.- disse Mary, ridendo.- Lily Evans seduta sulle ginocchia di James Potter; se gliel’avessimo detto due anni fa, ci avrebbe Cruciato tutti quanti.
- Non tutti.- la corresse Lily.- Forse avrei anche ammazzato Potter a mani nude perché ero seduta sulle sue ginocchia.
- Sì, Evans, anche io ti adoro!- ironizzò James, alzando lo sguardo verso il soffitto dello scompartimento.
In quel momento alla radiolina passarono l’ultimo successo del cugino di James, The time of your life.


“Another turning point, a fork struck in the road…”


E in effetti era vero: era un altro punto di svolta.


“Time grabs you by the wrist, directs you where to go…”


E loro sapevano esattamente dove andare in quel momento: a vivere la loro vita con pienezza nonostante la guerra che infuriava.


“So make the best of this test and don’t ask why; it’s not a question, but a lesson learned in time…”


Avrebbero fatto di tutto per farcela, Lily lo sapeva: ognuno di loro aveva un motivo per farlo e non avrebbero accettato i fallimenti, ma si sarebbero rialzati per combattere.


“So take the photographs and still frames in your mind…”


Avevano foto di quello che avevano vissuto; eppure le foto per James non potevano testimoniare ciò che viveva in quel momento, o che aveva vissuto: la risata di Lily, il suo sguardo verde pieno di vita, il calore della sua pelle, il suo carattere…


“For what is worth, it was worth all the while…”


Avevano avuto valore, quei pezzi di memoria; e l’avevano ancora.


“It’s something unpredictable, but in the end it’s right…I hope you had the time of your life…”


E in effetti, era vero: si erano divertiti quell’anno, nonostante tutto.

*.*


Verso il tardo pomeriggio arrivarono a Londra, al binario nove e tre quarti; presero le loro cose lentamente e con estrema lentezza uscirono dallo scompartimento e scesero dal treno, come per ritardare il momento dell’addio alla loro ormai finita vita da studenti di Hogwarts. Ma poco dopo, erano tutti giù sul binario, mentre la maggior parte degli studenti andava verso la barriera.
- Beh…- iniziò Peter, timoroso.
- È finita…- sospirò Mary con tristezza.
- Già…- borbottò Frank.
- Beh, che dire?- disse Alice con voce un po’ tremante.- Devo dire che ho passato con voi gli anni più intensi della mia vita, con le persone migliori che potessi desiderare e…oh, diamine, avevo anche il discorso in testa!- singhiozzò poi la ragazza, mentre Frank la stringeva a sé dolcemente.
I maschi rimasero in silenzio, mentre le femmine si asciugavano le lacrime che cominciavano ad uscire.
- Non ci credo!- urlò poi James per alleggerire la tensione.
- Nemmeno io!- fece eco Sirius.
- Si sono commosse!- urlarono i due, guardando trionfanti Lily e Dorcas che avevano gli occhi rossi dal pianto.
- E quindi…?- chiese Lily con voce soffocata, sorridendo un po’.
- Vuol dire che i piani pro diabete non sono stati poi così fallimentari.- rispose Sirius in tono ovvio.
- Ma io, questo qui, ora lo butto sotto il primo treno che vedo…- sospirò Dorcas divertita, asciugandosi le lacrime mentre Sirius la stringeva a sé.
- Direi che ora io mi sento realizzato.- rise James, circondando le spalle di Lily con il braccio, mentre Lily rideva fra le lacrime.
Poco dopo, passarono la barriera e si salutarono un ultima volta, abbracciandosi tutti e ridendo.
Alla fine, Lily e James rimasero soli a King’s Cross.
- Vi aspettiamo fuori, immagino che vogliate starvene soli soletti.- disse Sirius, facendo loro l’occhiolino.
- E voi no?- gli chiese James, indicando con il mento lui e Dorcas.
I due ragazzi risero, poi si separarono.
Lily rimase in silenzio. Non c’erano mamma e papà ad attenderla, e questo la rendeva ancora più triste di quanto non fosse già.
- Ehi, che c’è?- le chiese James, sorridendole dolcemente.
- Niente…- mormorò Lily.- È solo…beh, è strano; insomma, non ci sono i miei ad aspettarmi, stavolta…e io e te ora stiamo andando a vivere insieme.
- Hai paura?- le chiese James.
- Un po’…- rispose Lily.- Insomma, è qualcosa di nuovo, credo sia normale.
- Anche io ho paura, Lils.- le confessò James.- Ma vedrai che ce la caveremo alla grande.
- È solo un nuovo inizio, no?
- Un nuovo inizio.
I due si sorrisero e mentre si baciavano non avevano alcun dubbio su di loro.
C’era la guerra, c’era il caos, c’era Voldemort, ma erano sicuri di una cosa: loro due ce l’avrebbero fatta, insieme.
Sempre.



 
 
 
 
 
 

Well, there ain’t no luck in these loaded dies
But baby if you give me just one more try
We can pack up our old dreams
And our old lives
We’ll find a place where the sun still shines
And I will love you baby, always
And I’ll be there forever and a day, always
I’ll be there ‘till the stars don’t shine
‘till the Heavens burst
And the words don’t rhyme
And I know when I die
You’ll be on my mind
And I love you, always…

 
 
 
 
 
 
 
 

FINE (?)

 
  
 
 
  
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