Sto cercando di contenere l’emozione. E’ la prima volta che pubblico in questo fandom e spero davvero di esser stata degna di questi due bellissimi personaggi! Rivedendo il primo incontro –ovvero il momento in cui Deidara è entrato a far parte dell’Akatsuki- non ho potuto fare a meno di scrivere poiché il tutto è fluito dalle mie dita velocemente… Ripeto, spero di non aver pasticciato e che questo breve scritto possa piacervi^^ Ho un particolare attaccamento verso Deidara-senpai, soltanto due giorni fa ero il suo cosplay X) Grazie in anticipo a tutti coloro che leggeranno!

Disclaimer » Naruto © Masashi Kishimoto.

Se fosse mio, Deidara-senpai e Itachi-san avrebbero perennemente i capelli sciolti

Metamorfosi

I contendenti si scrutano, prossimi a scagliare il proprio attacco per decretare il vincitore.

Un contrasto perfetto e silenzioso: l’artista rilascia il suo potere per avvolgere tra soffocanti spire colui che ha osato sfidarlo. La lingua sciocca, tra qualche istante mieterà la sua vittima e assaporerà il gusto ferruginoso del sangue... Incontrastato emblema della vittoria.

Fin dal primo istante lo sguardo vitreo era stato attratto dalle gemme scarlatte incastonate sul volto etereo del combattente, capaci di mettere in risalto le tenebre di cui era fasciato. Poche motivazioni scorrono nella sala avvolta dalla penombra: il dado era tratto, ma le certezze di ambedue non vacillano nello scambio di parole che determina ora l’inizio della fine.

Il tenace ragazzino ostenta sicurezza, deciso a fermare il fluire veloce di quelle bocche: assurde parole di incompetenti, come tutti coloro che stentavano a comprendere le sue opere… No, si sbagliano ancora: non gliel’avrebbe data vinta, e l’esplosione subentra nella sua affascinante metamorfosi. Povero illuso. Attratto dal fascino oscuro che avvolge la misteriosa figura, non si rende conto di essere sotto il suo giogo, rimasto vittima del suo stesso potere.

Si dibatte. Arrendersi? Mai.

Itachi-san.

Quel maledetto nome rimbomba nella mente come un fastidioso tarlo capace di divorargli il cervello, mentre la folgore del meriggio ferisce i suoi occhi. Poi, nuovamente, l’azzurro più limpido si scontra col vermiglio colore, lo stesso che dapprima aveva bramato sotto diversa foggia. Freme, Deidara, poiché egli lo fissa, come un dio geloso scruta il prossimo servo nell’abbagliante splendore del suo illimitato potere. Austero, intransigente… Perfetto, in una cornice di luce.

Questa è arte.

Il combattente scioglie il vincolo lasciando alla propria vittima la facoltà di valutare quanto appena accaduto, ma l’artista è serio nel giudicare se stesso con sdegno: era meravigliato dall’abilità di qualcun altro? Facendo appello anche al più piccolo brandello d’orgoglio, lo sfida con occhi ricolmi d’ira, ma Itachi ha già vinto… Soltanto Deidara stenta a credere che qualcun altro abbia decretato il suo destino e quello della propria arte.

- Hai perso.- asserisce dando voce ai pensieri dello sfidato.

Dopotutto l’arte non è che cambiamento

E la vita è la continua ricerca della perfezione

Con la conseguenza che aumenta il godimento, ma anche la delusione

Nihila