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Autore: Drake_o    18/05/2012    4 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
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La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
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La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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La storia inizia ad Ottobre del terzo anno ad Hogwarts, l'età dei protagonisti è 13/14 anni. Post libro due, con background più o meno fedele del libro tre.
 
 
 
Autore: Drake_o
Beta: serpeverde_18
Beta: Boann



 
 
 
Me and The Dragon

Capitolo Uno
 
Masquerade


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Il pomeriggio del 31 ottobre, nella sala comune dei Serpeverde, Draco osservava una pergamena appesa nella bacheca. Annunciava una festa in costume in occasione della notte di Halloween. La festa si sarebbe tenuta nella Sala Grande di Hogwarts dalle sette di sera. L'entrata alla festa era negata a chi non indossava un costume.
Draco sospirò. Non era così entusiasta all'idea di travestirsi ma trovava la festa un'ottima occasione per divertirsi alle spalle di qualche Grifondoro.
 
"Dolcetto o Scherzetto!?" Gridò una voce dietro di lui. Draco si voltò di scatto trovandosi davanti il viso di suo padre. Scioccato, fece un incauto passo indietro e quasi inciampò nella gamba di un tavolino ma si riprese, cercando di darsi un contegno, e alzò gli occhi. 
Fu allora che notò l’occhiata stupita di Tiger che teneva in mano una maschera dalle fattezze di Lucius Malfoy.
 
"Come osi? Razza di troglodita!" sbottò a denti stretti. Con un movimento nervoso della bacchetta bruciò la maschera.
Tiger si rese conto che la maschera stava bruciando solo quando la fiamma raggiunse le sue dita. Squittì e la lasciò cadere di colpo, sventolando la mano.
Draco si sentì bruciare il viso per l'imbarazzo. Tutti gli studenti nella sala comune si erano voltati. Nessuno di loro sapeva quanta paura avesse veramente di suo padre. E nessuno avrebbe mai dovuto saperlo.
"Che avete da guardare? Pensate agli affari vostri!" Disse freddamente e se ne andò in camera.
 
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Alle sette e mezzo di sera La Sala Grande era già piuttosto animata e altri studenti entravano mostrando il proprio travestimento, tra le risate.
Draco aveva optato per un costume da vampiro. Aveva dovuto stregare i suoi canini per farli apparire più lunghi degli altri suoi denti e aveva indossato dei normali abiti neri sotto il mantello.
Non si ricordava perché, dopo aver rifiutato numerose volte, aveva lasciato che Pansy Parkinson gli truccasse gli occhi con la matita. Tuttavia doveva ammettere che quella sottile linea nera sotto le iridi grigie, dava un certo stile al suo look.
Quando Harry Ron e Hermione entrarono nella Sala Grande, Draco era seduto a un tavolo con alcuni Serpeverde del terzo anno.
Hermione era vestita da fata, con i capelli tirati su e delle ali trasparenti che, grazie a un incantesimo, si muovevano sulla sua schiena. Era davvero uno splendore nel suo vestito corto e luccicante.
Ron era vestito da vichingo con un grosso elmetto cornuto, due trecce di capelli rossi che uscivano dai lati, un gilet peloso e degli stivali di pelle marrone.
Harry era vestito da Merlino con un abito blu, lungo fino ai piedi, un cappello a punta e una lunghissima barba bianca appesa alle orecchie.
Draco scrutò i tre Grifondoro con aria sufficiente. Distese il braccio sullo schienale della poltrona girandosi verso di loro mentre gli passavano accanto.
La ragazza Nata Babbana sembrava molto più carina di quanto avesse mai pensato, ma i due ragazzi erano assolutamente ridicoli.
"Merlino, Potter?" lo schernì curvando un lato delle labbra in un mezzo sorriso "Davvero epico!"
"Come sei riuscito ad entrare senza un costume, Malfoy?" rispose Harry tranquillamente.
Draco aprì leggermente le labbra in una finta risata. "Attento Potter, ti stai pestando la barba." disse poi seriamente.
 "Oddio, questi due!" sbuffò Hermione affrettandosi ad allontanarsi tirandosi dietro Ron.
Harry si voltò seccato per seguire Hermione e inciampò sulla barba. L'elastico tornò indietro facendola salire di scatto fin sulla sua fronte sollevando i suio occhiali.
Draco premette insieme le labbra, facendo spuntare i canini appuntiti, e rise sommessamente con il naso mentre gli altri Serpeverde ridevano a crepapelle.
Harry si tolse la barba dagli occhi e si sistemò gli occhiali sul naso, in silenzio, seguendo Hermione. Non aveva alcuna intenzione di litigare con Malfoy quella sera. Voleva solo godersi la festa.
 
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La serata proseguiva bene, fiumi di Burrobirra scendevano da costruzioni di ghiaccio. Vari dolciumi e snack salati dalle forme disgustose, tutte rigorosamente in tema con la notte di Halloween, riempivano i vari tavoli disposti nella Sala Grande. Anche l'arredamento era in tema e ovviamente i fantasmi di Hogwarts erano tutti invitati.
Draco non aveva mangiato molto, come suo solito, ma senza rendersene conto aveva bevuto una grossa quantità di Burrobirra che adesso gli danzava fastidiosamente nello stomaco. avvertiva una certa necessità di andare in bagno ma, abituato ad ignorarla fino all'ultimo minuto, non ci fece caso.
Non si divertiva molto spesso, era sempre in guardia e sempre di pessimo umore, raramente si rilassava e quasi mai rideva o sorrideva genuinamente. Quella sera, però, si stava rilassando un po' di più e, a parte le infinite ed insistenti avance di Pansy e di qualche altra ragazza Serpeverde, era riuscito a passare una bella serata.
Gli altri Serpeverde e i suoi amici avevano fortunatamente dimenticato la sua performance del pomeriggio facendola passare per una delle tante manifestazioni del suo nervosismo. 
Erano passate all’incirca quattro ore dall’inizio della festa quando, durante una conversazione con Goyle, Draco si rese conto di non riuscire a stare fermo. Capì in quel momento quanto fosse impellente il bisogno di fare pipì.
Si guardò intorno e dopo essersi scusato con l'amico, s’incamminò verso i bagni. Mentre camminava, si malediva per aver aspettato così a lungo. Non aveva problemi a trattenersi per molte ore, ma sapeva sempre quando era il momento di cercare un bagno prima di finire in umilianti posizioni o di cominciare a pestare i piedi come un bambino.
Questa volta aveva abbassato troppo la guardia e se ne pentiva. Quando arrivò di fronte al bagno e vide la lunga fila che vi si era formata davanti, gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Sprofondò le mani nelle tasche a si mise in fila con un'espressione molto preoccupata. Non poteva smettere di fare passi avanti e indietro, spostando il peso da una gamba all'altra e continuando a guardare oltre quella marmaglia di gente che si muoveva con una lentezza snervante.
 
A un tratto fece un passo indietro e si piegò in avanti gemendo. In quel momento Harry uscì dal bagno strappandosi disgustato la barba di dosso, e gettandola in un secchio. Come si girò, vide Draco piegato in due, con gli occhi chiusi che aspettava il suo turno in fondo alla fila. Non aveva molta voglia di rivolgergli la parola ma vedendolo così non poté che avvicinarsi a lui e domandare:
"Tutto ok Malfoy?"
 
"Mh?" Draco emise un flebile gemito senza neanche tirarsi su.
"É l'epico Merlino che ti parla. Stai bene?" ripeté un po' preoccupato.
Draco si rialzò, tremando, una mano che stringeva il cavallo dei pantaloni. "Direi che sono molto lontano dallo stare bene, Potter!" gracchiò la voce del biondo mentre due lacrime gli rigavano il viso e i canini sporgevano dalle sue labbra.
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso.
Si morse un labbro, trattenendo un sorriso. Il Principe di Ghiaccio se la stava facendo addosso! Quella visione gli stava suscitando una sensazione nuova che non riusciva ancora a definire. Sicuramente provò un po' di compassione per lui. Dopotutto, Harry era una persona amichevole per natura e anche se il Serpeverde non era mai stato carino con lui non se la sentì di lasciarlo in quella situazione.

"C'è un altro bagno non lontano da qui," disse Harry piano."Se vuoi te lo indico."
"Stai scherzando Potter?! Dovrei fidarmi di te?" Sbottò Draco senza riuscire a smettere di battere i piedi per terra con la mano ben salda tra le gambe.
Che cavolo aveva Potter? Non poteva essere vero, quella era sicuramente una trappola!
Draco rabbrividì pensando alla possibilità di poter essere preso in giro da Harry e amici in quella situazione. Però, davvero, un altro bagno lo avrebbe salvato. Sentiva di essere pericolosamente vicino alla catastrofe.
"Ok, se non vuoi... buona serata!" disse Harry girandosi per andare via.
"Aspetta Potter!" chiamò Draco "Ok, dimmi dov'è! Non posso aspettare un minuto di più!"
Harry arrossì. Non pensava realmente che il Serpeverde si sarebbe fidato di lui, evidentemente la situazione era al limite. E comunque non capiva come poteva sentirsi così... vibrante, alla vista di quella scena.

Si affrettò nella penombra di un corridoio deserto mentre Draco lo seguiva gemendo ad ogni passo.
All'improvviso il biondo si fermò incrociando le gambe e piegandosi in avanti.
"Ecco il bagno!" disse Harry davanti ad una porta. Si girò verso il Serpeverde per trovarlo arrotolato su se stesso, tremante come una foglia.
"Non ce la faccio! Sta uscendo!" si lamentò Draco strizzando gli occhi.
"Coraggio, ce la puoi fare!" lo incitò Harry gentilmente.
 
Draco stava provando a trattenersi ma si sentiva come pieno di acqua dalla testa ai piedi. 
Raccolse tutte le forze rimastegli e si gettò verso la porta del bagno ma appena la attraversò si sentì esplodere. Una cascata trasparente sgorgava attraverso le dita ancora chiuse tra le gambe. Draco si chinò appoggiandosi al muro, lo sforzo di trattenersi era ormai inutile. La battaglia era persa. Guardò terrorizzato il liquido inzuppare i suoi pantaloni e scendere fino a formare una pozza sul pavimento. Durò abbastanza a lungo considerando per quanto tempo si era trattenuto. Un periodo in cui Harry non riuscì a togliergli gli occhi di dosso. Draco combatteva i singhiozzi che gli bloccavano la gola.
 
Ormai le lacrime scendevano copiose sul suo viso ma non voleva di certo mettersi a singhiozzare davanti a Potter. Sentiva il viso bruciare e sapeva di avere gli zigomi rossi per la vergogna.
Quando alzò gli occhi vide che anche Harry era piuttosto imbarazzato ma che lo fissava con uno sguardo che non voleva metterlo a disagio.
"Non lo dirò a nessuno, non preoccuparti," disse Harry
Draco non credeva alle sue orecchie. Guardò imbarazzato Harry tirare fuori la sua bacchetta e gettare un incantesimo per pulire i suoi vestiti e il pavimento.
"Grazie," mormorò prima di tornare a guardare l'altro con gli occhi sgranati quando entrambi sentirono una voce echeggiare nel corridoio.
"Dov’è?" la voce si avvicinava.
Draco riconobbe la voce. "Non può essere vero!" sussurrò.
Udirono Gazza indicare la strada a qualcuno: "Li ho visti entrare lì dentro poco fa".
La porta del bagno si spalancò improvvisamente, facendo sobbalzare i due ragazzi.
"Draco!" tuonò Lucius senza neanche considerare la presenza di Harry. "Ero qui a Hogwarts per parlare con Silente. Sono sceso a salutarti, ma non riuscivo a trovarti." Guardò per un attimo i due ragazzi. "Che cosa stai facendo qui con Potter?" L'espressione di Lucius esprimeva il suo disgusto. "E per quale motivo stai piangendo?"
La scena era piuttosto equivoca: Draco in lacrime, spalle al muro, e Harry davanti a lui con la bacchetta in mano.
Draco passò in rassegna nella sua mente alcune possibili bugie, ma nessuna lo avrebbe salvato dall'ira di suo padre.
"Hai aggredito mio figlio!" Ruggì Lucius guardando Harry.
Harry rabbrividì. Lo sguardo di quell'uomo era davvero spaventoso.
Non sapeva cosa dire, aveva notato la tensione fra padre e figlio e anche fare finta di aver aggredito Draco poteva non essere una buona idea. Questo considerando anche il fatto che Lucius avrebbe trovato umiliante la debolezza di Draco.
Draco inspirò profondamente.
"Che sta succedendo qui?" Severus Piton si affacciò alla porta.
Harry impallidì.
"Severus, giusto in tempo." Disse Lucius. “Sono sicuro che puoi occuparti tu di dare la giusta punizione a Potter per aver aggredito Draco."
"Senza dubbio Lucius" rispose Piton con il suo solito tono freddo e distaccato. "Di grazia, posso sapere cosa è successo?"
Harry sospirò.
Prima che Lucius potesse parlare, Draco tagliò corto: "Ho avuto un incidente."
Harry e Piton lo guardarono in silenzio.
"Cosa?" tuonò Lucius infuriato.
Draco tremò per un attimo poi riprese. "Avevo urgente bisogno del bagno ma c’era una fila infinita e Harry mi ha portato qui. Non ce l’ho fatta comunque, ecco il motivo delle lacrime," disse Draco. La sua voce quasi tremava. "Harry ha usato un incantesimo di pulizia, per questo ha in mano la bacchetta. Mi ha solo aiutato.”
Harry sgranò gli occhi. Era sicuro che il Serpeverde avrebbe approfittato della situazione per fargli scontare un'immeritata punizione con Piton - non solo per essere maligno come suo solito ma anche perché, come Harry aveva percepito anche se mai sospettato, aveva molta paura di suo padre.
"Beh, suppongo che possiamo andare," disse Piton. "Il mistero è risolto."Mise una mano sulla spalla di Harry spingendolo gentilmente fuori dal bagno e lanciò uno sguardo a Lucius, che non toglieva il suo dal figlio. "Lucius?" aggiunse stringendo un po' gli occhi.
"Potete andare Severus," disse Lucius senza guardarlo.
Harry guardò Draco che se ne stava con la testa china, completamente rassegnato.
Piton si trascinò dietro Harry e la porta si chiuse dietro di loro. Il ragazzo notò lo sguardo preoccupato dell'insegnante.
"Signore," chiese nervosamente mentre si allontanavano nel corridoio. "Cosa farà Il signor Malfoy?"
"Come posso saperlo Potter? Torna alla tua festa." Disse lui, lasciandolo davanti ala Sala Grande.
Harry sospirò.
 
Rientrato nella sala, si diresse verso un tavolo di Grifondoro. 
"Dove sei stato Harry?" Ron gli dette una piccola spinta, uscendo tutto sudato da un gruppo di studenti che ballavano in mezzo alla sala.
 
"In bagno," disse Harry con la mente altrove.
"Ti senti male?" Chiese Ron preoccupato.
"Oh no, no. Mi sono fermato a parlare."
Per il resto della serata non fece altro che lanciare occhiate alla porta della Sala Grande sperando di veder rientrare Draco.
 
 
-*-
 
Verso la fine della festa, la musica era bassa e la Sala grande piena di coriandoli colorati e di striscie di carta magica arancione e nera, che pendevano dal soffitto. Ancora qualcuno si dondolava al ritmo lento della musica o si accasciava sui divani a forma di zucca. Due studenti del quinto anno si sbaciucchiavano dietro una colonna.
 
Harry era seduto su uno sgabello a forma di ceppo da ghigliottina con tanto di ascia coficcata dentro. Aveva l'aria abbattuta e lo sguardo fisso sulla porta.
 
Hermione si avvicinò a lui. "Harry vuoi dirmi cos'hai? Sembri così preoccupato!" 
Harry raccontò a lei e Ron quello che era successo. I due acconsentirono a non divulgare la notizia ma solo perché Draco aveva fatto un gesto gentile verso Harry risparmiandogli una punizione.
 
"Non conosco per niente Malfoy," disse Hermione, "però ho sentito dire che suo padre è molto severo, molto rigido, e che lo costringe a essere come lui. Credevo fosse solo una diceria... "
"Spero solo che non sia stato troppo duro nel punirlo," commentò Harry.
"Che? Sei preoccupato per Malfoy?" Ridacchiò Ron. "Harry, quante Burrobirre ti sei bevuto stasera?"
Harry arrossì. "No, è che... Lucius Malfoy stasera aveva un’espressione folle. Mi ha fatto venire il mal di stomaco solo guardarlo."
"Perché? lo hai mai visto meglio di così?" gli rispose Ron gettandosi su un grosso cuscino sul pavimento. "Tra un po' me ne vado a letto" sbadigliò.
"Anch'io!" disse Hermione.
 


Draco non si era fatto vivo. Dopo che Ron e Hermione se ne furono andati Harry decise di tornare in quel bagno.
 
Aprì la porta e guardò il muro vuoto su cui si era appoggiato Draco un paio d'ore prima.
Sospirò e, mentre stava per andarsene, sentì un piccolo rumore che lo fece voltare.
"Draco?" chiamò.
Camminò verso i cubicoli dei gabinetti finché vide sbucare un lembo del mantello di Draco.
Bussò alla porta. "Draco? Sei qui?". Non rispose nessuno.
Harry aprì lentamente la porta e vide Draco seduto sul pavimento, con la schiena al muro, e raggomitolato con il viso tra le braccia.
Si chinò di fronte a lui "Draco?”
"Vattene Potter, per favore,” rispose Draco con la voce spezzata.
"Dimmi solo se stai bene." Disse Harry preoccupato.
Draco alzò lentamente la testa e il cuore di Harry si strinse. Il ragazzo aveva un occhio nero, vari graffi sul viso, un labbro sanguinante e sembrava respirare a fatica.
"Draco… mi dispiace. Io.."  Se lo avesse saputo, Harry avrebbe preso la punizione di Piton senza pensarci troppo, dopotutto non avrebbe scrostato più di dieci calderoni. Certo non poteva immaginare quello.
"Non preoccuparti Potter." Draco poggiò la testa al muro. "Ci sono abituato." Si fermò un momento, affaticato, chiudendo gli occhi, poi li riaprì. "É proprio ironica la sorte. Uno di noi soffre perché non ha un padre e l'altro perché ne ha uno così...Non abbiamo qualcosa in comune alla fine?"
Harry lo guardò quasi con le lacrime agli occhi. "Non avresti dovuto dirglielo," disse piano guardando il pavimento."io potevo anche..."
Draco emise un rantolo preoccupante. Sembrava che non riuscisse a respirare. Harry lo guardò meglio aveva poggiato le mani a terra e chinato la testa. "Draco?"
Vedendolo scivolare privo di senesi si precipitò su di lui, afferrandolo prima che urtasse il pavimento con la testa.
"Aiuto!" Gridò Harry senza pensare che nessuno poteva sentirlo.
"Che succede?" Una voce dietro di lui lo fece sobbalzare. Si girò e vide il fantasma.
"Mirtilla, sono così felice che tu sia qui!" disse sollevato.
"Oh Harry!" Gongolò il fantasma. "Mi fai arrossire. Oh! É Malfoy quello? Che gli è successo?"
"Mirtilla, per favore, vai subito a chiamare il professor Piton!" incalzò Harry appoggiando Draco a sé e posandosi la sua testa in grembo.
"Vado subito!" Il fantasma scomparve dentro il water.
Harry toccò il polso di Draco cercando di ricordarsi come si faceva. Sentì un debolissimo battito e sospirò.
Guardò il viso sanguinante di Draco per qualche minuto e spostò i capelli biondi dai suoi occhi con un gesto che subito dopo trovò inopportuno.
Piton entrò nel bagno
"Sono qui!" gridò Harry.
L’insegnante, vedendo Draco, si chinò su di lui.
"L'ho trovato qui," disse Harry confuso. I due si guardarono per un attimo con lo stesso pensiero.
Piton sollevò il corpo esanime di Draco e Harry lo seguì fino all’Infermeria.
 
-*-
 
"Va a dormire Potter." Disse freddamente Piton uscendo dall’Infermeria. "Madama Chips si occuperà di lui. Non c'è di che preoccuparsi.”
 
Quella notte Harry non riuscì a chiudere occhio. Rimase nel suo letto a fissare il baldacchino e ad aspettare la mattina per poter tornare da Draco.
 
 
h+d





 
  
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