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Autore: albaazzurra    01/06/2012    2 recensioni
Ho deciso di cimentarmi in questa impresa!Questa è un idea che si è evoluta diverse volte nella mia mente,ma la prima volta che l'ho pensata è stato qualche giorno dopo aver visto per la prima volta il film.E da un po'di tempo progettavo di pubblicarla.Spero di non pentirmi di aver iniziato questo universo alternativo!E spero che vi piaccia...pregherei di farmi sapere cosa ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 “Ehilà?Faccia blu?Sei triste per caso?”
 
“E dai lascialo stare,non vorrai farlo arrabbiare!Diventerà…BLU!Ahah!”
 
“Fai anche il razzista!Dovresti vergognarti ad insultare gente malata!Hai visto che è pelato?Probabilmente avrà il cancro o qualcosa del genere!”
 
“No,non ha il cancro.Guardalo,è blu,alieno...stiamogli lontano avrà qualche malattia contagiosa sconosciuta!”
 
“Credo che con il termine ‘pincipe azzurro’ si sia prorpio sul sicuro!”
 
“Il termine ‘alieno’ è giusto.Perchè principe azzurro?Sei per caso innamorata di lui?”
 
“CHE?!Io con un mostro come quello? Che stronzata!”
 
Tutti quagli insulti alle sue spalle gli trapanavano i timpani,attraversandoli e arrivando al cervello.Poi scendevano e giungevano al cuore,il luogo più vulnerabile,che non gradiva affatto tutte le sensazioni terribili di quando veniva deriso che lo colpivano come una freccia nel costato.La reazione improvvisa sarebbe stata quella di reagire,magari con le mani o con la bocca,insultandoli più pesantemente,ma poi si rese conto che ciò avrebbe solo comportato altri problemi,e magari una rissa.Farlo arrabbiare,era quello lo scopo.E inoltre,il cuore frantumato non gli dava nemmeno la forza di parlare,gli stringeva la trachea,e strizzava come dei panni imbevuti d’acqua i condotti lacrimali.Tutto il suo corpo tremava,il suo sguardo risultava cupo e triste.Era deriso da tutti.Grandi e più piccoli.Avrebbe voluto saltare giù dalla finestra,e lasciarsi fra le braccia della morte per non soffrire mai più.Non aveva il coraggio di socializzare,di parlare con qualcuno,e a pranzo si sedeva in un angolo su un tavolo vuoto con lo sguardo fisso a terra.Durante le lezioni veniva colpito da palline di carta,che riportavano scritti insulti anche molto pesanti.Ritornava sempre a casa a piedi,per non rischiare altri problemi.E ogni volta ci ritornava con qualche livido,e lacrime sul viso.Eppure era arrivato a scuola solo da tre giorni.
 
Non aveva ancora avuto il coraggio e la voglia di parlare con sua madre.Non riusciva a spiccicare parola,a farle un gemito alle sue domande,e aveva perso quasi del tutto autostima e voglia di vivere.La sua mente era avvolta da un velo nero,che non gli permetteva di vedere le gioie della vita,che per lui erano inesistenti in quelle situazioni.La sua vita normale si interruppe a tredici anni,e non riuscì più a sostenere alcuna relazione.Ma anche se suo padre fosse stato ancora in vita probabilmente il suo atteggiamento al nuovo liceo sarebbe stato pressocchè simile.
 
Il terzo giorno,era seduto sulla panchina della scuola,contemplando il panorama,mentre tutti gli altri studenti non facevano caso a quella povera anima ferita.Con le ginocchia piegate che sostenevano il viso sospirò,aspettando con ansia il suono della campanella,che lo avrebbe portato alle ultime ore di lezione.Aveva il labbro inferiore un po’maciullato,un occhio gonfio contornato di un leggero colore lillà.Ma nulla nel suo aspetto esteriore poteva essere paragonato a ciò che provava dentro.
 
Intanto gli occhi di Wayne Scott,il campione di rugby e di baseball della scuola,con Mike Philips,e John Jefferson,scrutavano il povero alieno blu,ancora all’oscuro di ciò che stava per accadere.
 
“Ehi…guarda là…c’è BlueBoy!”Indicò Mike.Era un ragazzo con i capelli biondi e occhi neri.John ridacchiò.
 
“Vogliamo suonargliele di nuovo?”
 
“No…oggi è la terza volta che mi rompo la mano su quel capoccione.”Wayne si stropicciò la mano,cercando di massaggiarla.
 
“Allora vendicati!Usa l’altra mano!”
 
“Ha ragione Mike!Sono d’accordo!Non è giusto che tu soffra il male alla mano solo perché lui ha la testa più dura del cemento armato.”Affermò John.
 
“Mh…hai ragione tesoro.”E baciò Mike sulle labbra.Un bacio a stampo.
 
“Allora andiamo!”Esclamò Mike.
 
John prese il ragazzo biondo per il colletto prima che potesse raggiungere Megamind.
 
“No aspetta…non ora.Quando suonerà la campanella,agiremo.Non ci dovranno essere testimoni.”
 
“Ha ragione.Sei sempre stato troppo impulsivo,vero caro?”Gli mise le dita fra i capelli.
 
“Uh…tesoro,smettila!Dai,mi fai il solletico!”
 
Il ragazzo muscoloso,si chinò,e baciò di nuovo il più gracile,questa volta con più passione,e più a lungo.John fece un espressione di disgusto.Si voltò a braccia incrociate.
 
“Urgh…vi dispiacrebbe rintanarvi in un cassonetto?Mi date la nausea!”
 
“E che t’importa?Non guardare se non vuoi assistere!”Ripresero a baciarsi.
 
Dopo qualche minuto,la campanella produsse quel suono fatale.
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN…
 
Megamind guardò il lato positivo.Sarebbero state le sue ultime due ore di agonia,poi ci sarebbe stato il fine settimana.Ma non erano ancora finite le angosce quel giorno.
 
“Su andiamo!Ehi…ragazzi?Ehilà?Ma la volete piantare?!”
 
Finalmente i due ragazzi si staccarono,e il trio si incamminò con aria minacciosa verso il povero alieno blu.Si accorse che stavano avanzando,e senza farsi notare,tentò di accelerare il passo,e di arrivare al portone rosso,la sua salvezza.Ma qulla speranza si dissolse,quando Mike gli tagliò la strada,bloccandolo.Tentò la ricerca di altre vie,ma erano tutte bloccate.Sentì che Wayne si stava avvicinando.All’improvviso,sentì la spina dorsale colta da un violento colpo,che lo costrinse a gettarsi a terra sull’asfalto nero,agonizzante,e con la schiena ricurva.Una fitta al sedere gli provocò un livido viola,oltre che un altro gemito di dolore.Emise un respiro.
 
Cominciarono i calci a raffica,uno dopo l’altro,e i due seguaci Mike,e John,si abbassarono,e cominciarono con le mani.Pugni,schiaffi,spinte,terribili torture che non era in grado di sostenere da solo.Ma sapevano tutti qual’era la parte che a Megamind avrebbe fatto più male.Il cuore.
 
“Ehi,pezzo d’idiota!Dov’è finita la tua astronave?”
 
Megamind rabbrividì,con le iridi e pupille dilatate.
 
“Ehi bastardo!Ti ho fatto una domanda!”
 
Mike si avvicinò e lo riempì di calci,e un raffica di pugni,come se dovesse ucciderlo.E in effetti ci stava riuscendo.Lo colpì con la punta dello stivale nero proprio sullo stomaco.Megamind agonizzante pieno di ferite e con le pelle blu maciullata,si strinse la pancia,e qualche lacrima gli scivolò sulla guancia nera.Incominciò a piangere.
 
“Si mette anche a piangere.”Esclamò Mike.Il trio cominciò a ridere,e al sentire quelle risate non potè fare a meno di stare a terra,e aspettare che tutto finisse.Non aveva la forza di reagire.
 
“Ehi John,oggi pomeriggio verrai all’allenamento di baseball?”Chiese Mike.
 
“Non lo so…devo chiedere il permesso…a mio padre!”Poi si chinò vicino al corpo immobile e ricurvo di Megamind.
 
 “Tu il padre non lo hai non è vero?”Sussurrò.Non rispose,e come risposta John lanciò il suo stivale nello stomaco,quasi ribaltandogli  il fegato.Gli venne un forte senso di nausea.
 
“Bastardo,rispondi alla mia domanda!Non lo hai il padre non è vero?!”
 
Megamind agonizzante,riuscì a prendere un po’di aria dalla bocca ormai viola.
 
“N-no…”
 
John non si accontentò.
 
“Devi darmi del lei,e rispondere ‘No signore’!Hai capito?!”
 
Emise un gemito,misto al sapore delle sue lacrime salate.
 
“No signore…non  ho il padre.”
 
“Lo sospettavo.Probabilmete si sarà suicidato appena avrà visto tua madre incinta.Anzi,scommeto che prima ha ucciso la vera madre,poi si è suicidato.”
 
Megamind era indebolito,stanco,probabilmente con qualche costola rotta,e con qualche piccola emorragia.Ma la forza di volontà e la rabbia fece da antidolorifico per tutti i suoi dolori.Si alzò a fatica con espressione di rabbia sul volto.Ebbe la forza di alzare il braccio,e di sferrare con forza un pugno sul viso del biondo,staccandogli un dente.
 
“Stronzo!Mio padre non si è suicidato,e mia madre è ancora viva!Non vi azzardate più a parlare della mia famiglia in questo modo!Bastardi!”
 
Le sue parole furono fatali.La reazione di Wayne,fu inevitabile.Respirò fra i denti,e lo prese per il collo.
 
“Come osi picchiare il mio ragazzo?!”
 
Megamind ampliò gli occhi.
 
“Cosa?Il tuo ragah-aughh!!”Non riuscì a finire la frase.la trachea era chiusa dalle dita robuste di Wayne.
 
“Si,sono gay!E sono in pochi che lo sanno!Mike,John e tu!Ma ben presto,solo due di voi sapranno che sono gay!E tu non avrai possibilità di sparlare di me con l’intera scuola!”
 
Si divincolava,e cercava di liberarsi dalle mano di Wayne,ma perse la speranza,quando scoprì di non poter fare nulla.Non era una sceneggiata.Era tutto vero.Era capace di ucciderlo.E l’impresa stava riuscendo.
 
Cominciò a vedere dei puntini bianchi,e sentì la testa ronzare.Sapeva che stava per arrivare la sua ora.Ma all’improvviso…
 
“Ehi,lascialo subito in pace è chiaro?!”
 
 
 
Mh…devo dire che non sono molto soddisfatta di questo capitolo…spero di produrre meglio in futuro.
Di chi sarà la voce???Lo si scoprirà nel prossimo capitolo!!Provate ad indovinare!! :D
  
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