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Autore: MegamindArianna    06/06/2012    2 recensioni
Un sogno, un desiderio, una svolta... spero vi piaccia questa mia nuova FF! Da MMA
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Il giorno seguente mi alzai svogliatamente. Megamind era andato a lavoro e io ero rimasta a casa. Non mi andava di girare per la città in cerca di nuove notizie. Mi infilai la tuta rossa che Minion mi aveva confezionato, andai in cucina e mi preparai al volo un panino per colazione. Mi stavo annoiando.
 
Portai lo sguardo alla porta della stanza in cui Megamind era solito pensare: ‘Il muro delle Idee’. Mi avvicinai, la aprii ed entrai.
 
Una valanga di fogli svolazzavano per la camera attaccati al soffitto con dei fili. C’erano ancora le vecchie idee di come creare il nuovo eroe, le immagini e i disegni che sembravano prendere vita.
 
Sorrisi quando vidi il ritratto di una donna. Era il mio ritratto, fatto da lui. –L’uomo dalle mille risorse…- pensai ridendo. Mi sembrava di guardarmi allo specchio. I lineamenti erano letteralmente uguali ai miei e anche il minimo particolare era riportato minuziosamente. In basso c’era una firma. MM; Megamind. Poi c’era scritto Rapire Miss.Ritchi e corretto in Cara Miss.Ritchi...
 
Lo aveva incorniciato e attaccato poco sopra ad un tavolo in legno pregiato. Su di quello c’era un vaso di fiori appoggiato su un centrino nero.
 
Il mobile aveva un cassetto. La maniglia, naturalmente, era a forma di saetta. Curiosa e tentata, la afferrai per aprire. Era vuoto, tranne per una cordicella di spago. Quando la tirai in su, mi si aprì un cassetto nascosto. C’era un bottone. Mi morsi il labbro inferiore. –E ora che faccio… premo o non premo?- mi domandai.
 
 
Non sapevo cosa poteva succedere con quel bottone: poteva, forse, esplodere il Covo? O magari azionare un marchingegno che poteva distruggere Metro City, come il MegaMegamind che qualche giorno prima Megamind aveva erroneamente acceso e poi distrutto senza farmi sapere niente. Infatti mi trovavo a casa mia a lavorare sull’articolo per il nuovo eroe. Non mi aveva neanche avvisato!
 
-Basta… Pensa positivo… Non farti problemi e…- quasi automaticamente, con il palmo della mano, schiacciai quel bottone misterioso.
 
Il mobile si spostò da solo, inserendosi all’interno del muro. Al suo posto uscì fuori una tastiera con luci blu e rosse. –Che sollievo! Non è una bomba!-
 
INSERIRE CODICE! “ disse una voce.
 
“Ci mancava il codice…” e sospirai. “Proviamo con ‘Megamind’…” e lo digitai.
 
ACCESSO NEGATO! TENTATIVI RESTANTI: 2”
 
“Ops… ci sono anche le possibilità numerate… diamine!” e mi misi le mani tra i capelli. “Ci sono!” dissi poi pensando al mio nome. Lo digitai. ‘Roxanne’.
 
ACCESSO NEGATO! TENTATIVI RESTANTI: 1”
 
Ero nei guai. Avevo una sola possibilità e sia il mio nome che quello di Megamind non avevano funzionato. Di certo non era il nome di Minion. Ma cosa poteva mai mettere un tipo come Megamind? Ci riflettei su.  “Proviamo con questo…”
 
ACCESSO CONSENTITO! BENVENUTO”
 
“Tipico…” dissi. Avevo digitato ‘Sono un genio’ e, ovviamente, aveva funzionato. “Il solito modesto…” ed entrai all’interno di una porticina che si era venuta ad aprire con lo spostamento del quadro. Dentro c’erano molti molti altri fogli, sia di accartocciati a terra che di appesi. Alcuni appunti mi incuriosirono:
 
Non è difficile...  Sguardo fisso… Evita di emozionarti… Controlla l’apparato endocrino… Non avere fretta… Non sovraccaricare il sistema nervoso… Aspetta senza agitarti…E’ una frase semplicissima… Resisti all’impulso…Qualunque sia l’esito stai calmo…
 
E ce n’erano molti altri di quel genere. In più erano tutti scritti con colori diversi.
 
Indietreggiai sapendo che Megamind nascondeva i suoi veri piani attraverso l’unione di tutti questi appunti, come era successo quando aveva creato Titan.
 
Continuavo ad andare in retromarcia sperando di avere ragione. Spostavo lo sguardo da destra a sinistra. “Sembro pazza… spero che Megamind non torni a casa proprio in questo momento… magari questo è un luogo in cui nessuno è mai entrato… neanche Minion…e che è sacro per il mio alienuccio bello che se continua a tenermi segrete le cose io…” ma alla fine, un’immagine , venne a formarsi. Una bellissima immagine; tanto bella da lasciarmi a bocca aperta. Mi appoggiai al muro, scivolando fino a terra. Non riuscivo più a sentire le mie gambe. Un’emozione meravigliosa e fortissima si stava espandendo in tutto il mio corpo.
 
I fogli, tutti insieme, formavano un anello d’argento con una pietra blu attraversata da leggeri riflessi neri.
 
“N-Non sto dormendo, vero?” mi dissi dandomi dei piccoli schiaffi sulla guancia. Nel petto, il cuore urlava e scalpitava contento.
 
Accanto all’anello c’era una scritta che avevo già sentito, con la sua voce, nel mio sogno:

 
Roxanne Ritchi, mi vuoi sposare?
 
Quindi… quello del sogno… era veramente un desiderio nascosto di cui non mi rendevo neanche conto? Si…
I sogni sono sempre desideri… di felicità! 
  
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