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Autore: Sasita    10/06/2012    3 recensioni
Lei è il cavallo bianco e tu il cavallo nero. Chi sia l'auriga, invece, non sapresti dirlo. Il resto, beh, è solo un contorno.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per il resto dei tuoi giorni

 
Arriva un momento nella tua vita in cui ti rendi conto di non essere arrivato dove volevi arrivare. Certo, credevi di esserci riuscito ma in realtà tutto quello che hai ottenuto è stato polvere e silenzio.
Strano, non trovi? E’ strano che a quarantatré anni suonati ti ritrovi a deambulare per le vie di Sacramento senza posare gli occhi su niente e nessuno, senza pensare, senza sentire. E’ come se d’improvviso fossi diventato normale. Niente più giochetti per il mago dell’inganno. Niente più trucchi per il protagonista della scena.
Eppure è quasi piacevole, questa ordinarietà. Sei convinto che ben presto ti ritroverai ad odiarla, ma sei anche consapevole che riavrai la tua vecchia indole senza troppi indugi, devi soltanto assecondare i tuoi bisogni.
Hai sempre considerato gli Epicurei come degli alienati: accontentare i bisogni necessari non porta alla felicità, porta al basilare appagamento che non è niente se non una incrinabile e sottile veste che ti copre di un’inconsistente e momentanea soddisfazione. Per te era sempre stato meglio mettersi alla prova, vietarsi il necessario e donarsi il superfluo, rimanendo comunque sempre nella condizione di insoddisfazione perenne che ti portava al desiderio perverso di spingerti sempre oltre i limiti.
L’insoddisfazione, l’indulgenza in cose che ti facevano del male ma che ti donavano quel brivido sulla schiena; quello è ciò che hai sempre cercato nella tua vita.
Il potere, il dominio, la sottile capacità di addestrare le persone fino a quando queste non fossero totalmente sotto il tuo comando. Deboli, ingenue, plasmabili. Dà quella sensazione inebriante di avere tra le mani il mondo intero. La sensazione che una tua sola parola avrebbe potuto smuovere l’umanità.
Ti è sempre piaciuta l’idea di poter decidere, seppur velatamente, della vita degli altri. Ogni tuo movimento è sempre stato calcolato per istaurare la tua superiorità indiscussa nella mente degli altri senza che questi si rendessero conto del lavorio interiore che facevi scattare in loro, ingenui.
L’hai fatto con tutti, spesso inconsciamente. Anche Teresa ha subito il tuo fascino ammaliante e distruttivo. E’ caduta ai tuoi piedi come la più accanita e docile tra i seguaci. Tu il suo maestro, lei la tua allieva distinta e senza macchia. Tu la mente, il re, il sovrano dall’anima corrotta e lei il tuo candido paladino, pronto a sacrificarsi per te nonostante tutto.
Lei conosce i tuoi difetti, lei vede e critica le tue mosse, ma non le importa. Pensavi che fosse crollata sotto la tua tecnica persuasiva grazie alle tue abilità, ma ti sbagliavi: lei si è voluta sottomettere a te. Lei voleva essere guidata dai tuoi movimenti.
Non ti avrebbe mai detto di no e ti avrebbe sempre seguito ed aiutato, comandandoti verso il bene, non perché tu l’avevi lentamente obbligata senza che lei se ne accorgesse, a farlo. No, è come se lei fosse il cavallo bianco di quella famosa biga alata e tu fossi il cavallo nero. Tu spingi verso il basso e lei verso l’alto.
Ci sarebbe da chiedersi chi sia l’auriga, ma a forza di pensare per metafore e sofismi ti sei accorto che lo siete entrambi.
Non è sottomessa benché lo sembri, Teresa. E’ una creaturina docile, sottile, sensibile e categorica. E’ una donna che si è messa dei freni, che si è tirata su da sola, che è maturata in fretta. E tu invece altro non sei che un biondino dall’aria sperduta che non ha mai perso la sua sindrome di Peter Pan.
Per questo non avevi mai capito il motivo per cui lei ti seguiva senza proferire parola, senza lamentarsi, senza contraddirti.
Oh, non sbagliarti: quel che le sue labbra dicevano erano solo le parole delle convenzioni, se le avesse pensate davvero, non ti avrebbe mai seguito in nessuna delle tue folli teorie, qualsiasi cosa riguardassero.
Ti metteva il broncio, ti guardava male, ti sgridava, ma non ha mai voltato le spalle a te. Non ha mai fatto niente per fermarti davvero. Era sempre pronta al tuo fianco per aiutarti ad arrivare dove volevi, solo per farti rendere conto che le tue mete non erano niente se non uno stereotipo della tua mente.
Avevi detto che l’avresti sempre salvata, ma è stata lei a salvarti.
E quindi ti chiedi, ancora, perché ti seguisse. Solo che adesso l’hai capito. E ciò che ti abbatte non è che lei ti ami, ma che lo faccia incondizionatamente, senza pensare a conseguenze e realtà.
Tu ami lei, glielo hai detto senza mezzi termini. Ora lei sa, anche se non potete andare oltre alla mera consapevolezza.
Ed è per questo che ti abbatti: Epicuro aveva ragione. Puoi rincorrere gli stimoli quanto vuoi, puoi procurarti dolore, sofferenza, insoddisfazione per poi avere quella sferzata di piacere assoluto alla fine. Ma se non riesci ad accontentare i tuoi bisogni più profondi, come l’amore che la tua anima prova incondizionatamente per quella piccola pantera dagli occhi verdi, allora non sei più niente.
Ma ancora non puoi, non puoi lasciarti andare. E in realtà non puoi neppure accontentarti di questo stadio intermedio. Ti preclude tutte le tue capacità, vivere così.
Però non puoi rischiare la sua vita per il tuo egoismo. Sai che lei si lascerebbe andare, non le importerebbe di combattere ogni giorno contro qualcosa di molto più grande di tutti voi. Lo farebbe per te e lo farà sempre.
La tua coscienza, però – quella poca che ti è rimasta – non ti lascerà corrompere anche l’anima più pura e meravigliosa che tu abbia mai incontrato.
Dovrai aspettare di poter cambiare, di poter essere nuovamente un uomo per donare a lei tutto ciò che hai, nella speranza che ogni tua onta possa essere detersa dai suoi sorrisi e le sue mani.
Sai che un giorno accadrà, anche se quel giorno sembra sempre lontano.
Un giorno vi apparterrete, qualsiasi cosa accada. E allora, solo allora, la tua vita sarà completa.
Solo allora, nonostante tutto quello che hai creduto fino ad ora, sarai arrivato dove volevi arrivare. La tua mente si sbagliava, ma il tuo cuore l’ha sempre saputo.
Tu hai bisogno d’amore.
Tu hai bisogno di Teresa.
E non permetterai a nessuno di portare via questa consapevolezza dalla tua mente, adesso che finalmente essa si è piegata ai voleri del tuo cuore.
Finalmente sei libero, niente più catene a spingerti al fondo. L’amore ti ha donato la vita indietro e non la sprecherai di nuovo dietro a vecchi rancori.
Vivrai per lei e per nient’altro.
Per il resto dei tuoi giorni.




Dice l'autore:
Ecco che ritorno all'arrembaggio! Quanto tempo era che non scrivevo in questo fandom? Troppo, forse. Ma è stato un anno duro, davvero. Spero di riprendermi in futuro.
Intanto spero che questa piccola storiella vi possa piacere... 
fatemi sapere!
Un bacione,

Sasy
   
 
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