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Autore: FunnyPink    12/06/2012    17 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao vi ricordate ancora di me? Spero visto che desideravate molto questo capitolo, fin da quando avevo promesso qualche extra. Ecco bene finalmente l'ho sfornato e finalmente si sono...

ci vediamo sotto.

 

 

 

Pov Bella

 

 

 

 

 

Non ci posso credere Isabella!” presa alla sprovvista  dalla voce sobbalzo picchiando la testa nell'anta superiore del mobile che avevo lasciato aperto

Bella che cavolo stai facendo? Vuoi proprio farti male adesso? E che ci fai qui oggi? Lo sapevo che non dovevo farti fare nessuna commissione” mi massaggio la nuca mentre richiudo tutto e mi volto verso Alice la colpevole di questo casino, io stavo facendo una commissione!

Alice avevo da fare”

certo come no proprio oggi, oggi dovevi passare sotto le mie mani”

no, domani devo passare sotto le tue...grinfie”

anche domani!”

non sono mica la creta dei vasi, lasciami fare che mi pare”

no mia cara, e poi che ti viene in mente, è tutto perfetto ormai”

veramente ho appena sistemato due scatoloni portandoli in magazzino in più ho spostato i tavoli e fissato le bacheche al muro e ho segnato al muro dove fissare gli schermi tv. In più sono andata nel mio ufficio dove ho sistemato la mia roba e distribuito i miei scatoloni...tutto questo in due ore, mi pare che roba da fare ce ne sia abbastanza, il più Esme deve passare per dirmi dove possiamo mettere l'insegna fuori voglio anche il suo parere visto che comunque anche lei avrà un ufficio”.

Si diciamo che non avevo preso quella giornata come ferie, mi ero data abbastanza da fare.

D'altronde ero emozionata e nervosa per i prossimi giorni e in più non sarei più tornata qua per quasi un mese quindi dovevo lasciare tutto pronto, al nostro ritorno sarebbero partiti tutti i nostri progetti. Si sarebbe avviato lo studio Cullen, o almeno una parte di questo, sono ancora in cerca di altri collaboratori. Ma anche il mio ufficio di consulenza di arredo, con la collaborazione di Esme, che in questo ultimo periodo mi aveva fatto un corso accelerato sulle leggi che regolamentavano il suo ambiente, avevo trovato alcuni marchi disposti a collaborare in più avevo studiato varie formule di design in corsi e forum dedicati, mi ero fatta una cultura!

Isabella smettila immediatamente di fare tutto quello che stai facendo! sai che dobbiamo partire e dobbiamo andare a vedere che sia tutto perfetto e ci vuole un paio di ore per arrivare” mi guardò assottigliando lo sguardo severa “Rosalie e Esme sono in macchina che aspettano muoviti”

Ok non potevo far aspettare tutti, alzai gli occhi al cielo e uscii fuori chiudendo tutte le porte e spegnendo le luci.

Ma Alice la mia macchina, non posso lasciarla qua” dissi indicando la mini nera dall'altra parte della strada, vidi Esme sporgersi dal lato del guidatore verso il finestrino

Bella torniamo a prenderla dopo, sali sopra! questo è un ordine!”

Mi avviai subito alla portiera posteriore, seguita da Alice.

Mamma guidava perché lei conosceva meglio le strade, oltre a me, sapevano che sarei stata reticente, stavo seduta tra le mie care sorelle, anche se Rosalie mi sorrideva comprensiva e divertita mentre le sue mani giocavano davanti sedile del passeggero, muovendo un pupazzetto con un campanellino dentro.

Linda Esme Cullen era nata da poco più di un mese, in anticipo sui nove mesi previsti, ma senza nessuna complicazione, la bambina era nata sana e per niente sottopeso, era bionda con delle belle labbra carnose,  disegnate e dei bellissimi occhi chiari, somigliava tutto la mamma, per la felicità di tutti, soprattutto del papà che continuava a dire di avere due delle donne più belle del mondo. A nulla valevano le schermaglie di Jasper che continuava a dirgli che un giorno sarebbe stata piena di pretendenti, il padre continuava a dire che sarebbe stata corteggiata ma non per questo ne avrebbe approfittato, un comportamento molto maturo il suo ma non abbiamo capito quanto fosse sia realmente sincero.

Linda tesoro sei contenta di passare un giornata tutte donne? La mamma, le zie e anche la nonna!” Esme sorrideva soddisfatta, lanciando continue occhiate intenerite al seggiolino accanto a lei, ma d'altronde chi di noi non lo faceva, la bimba era una bambolotta, sballottata  insieme al bimbo di braccia in braccia. Sam era un pochino geloso, è normale, è ancora piccolo, anche se adesso era nella fase chiacchierina e scalpitante, correva ovunque e blaterava parole quasi incomprensibili, però non aveva mai fatto dispetti particolarmente gravi, un paio di volte si era messo a piangere, ma eravamo tanti e comunque non era mai stato ignorato, tutti avevano un occhio di riguardo per il piccolo Sam, è comunque l'ometto di casa Cullen.

Arrivammo finalmente a destinazione dopo più di due ore, ci eravamo fermati almeno due volte, una volta la bimba aveva bisogno di rifornimento e l'altra era un pit stop per cambio pannolino.

Quando scendemmo insistetti per portare io la bimba, Rosalie era un po' stanca e le faceva male la schiena e con l'imbracatura del marsupio bortabimbi era comodo scorrazzare la ranocchietta, che si era pure riaddormentata , ma nonostante lo spostamento non risentì di nulla e continuò a dormire profondamente. Rosalie la controllava di continuo con lo sguardo, deformazione professionale, e la nonna lo stesso, io Alice la lasciavamo tranquilla mentre le stava tranquilla in saccoccia appoggiata al mio corpo piccola, morbida e calda.

Fummo accolti da un giovane ragazzo che ci attendeva per una revisione finale delle sale, mancavano solo i fiori che sarebbero stati posizionati la mattina stessa.

Mai, mai mi sarei aspettata in vita mia di sposarmi in un castello. In passato mai avrei pensato di sposarmi, ma in ogni caso l'idea di vecchie mura e castelli come le principesse è rimasto troppo irreale. Invece sarebbe stato proprio qui che fra due giorni io e Edward ci saremmo uniti in matrimonio.

In realtà non era un castello vero e proprio, di quelli originali non se ne trovavano qua, non ci erano vissuti nobili di un tempo. Però era stata una fortezza, un fortino per difendere il territorio, dai predoni e gli indiani, per lungo tempo di proprietà del governo, in seguito acquistato da privati e ristrutturato, tolta l'aura cupa, le armi, era stato riempito di fiori, alberi, verde, fino a farlo somigliare a uno dei castelli europei, solo più piccolo e destinato a cerimonie, conferenze e al più blando turismo.

Avevamo trovato questo posto quasi per caso, passandoci in macchina dal ritorno della nostra crociera. Mentre risalivamo avevamo visto delle indicazioni turistiche su un castello e curiosi, beh io più di Edward, gli avevo chiesto una deviazione, ci eravamo innamorati del luogo all'istante, e con la stessa idea in mente avevamo chiesto informazione, la fortuna voleva che una coppia indecisa non avesse ancora confermato, mentre un'altra si era separata proprio qualche mese dal matrimonio annullando tutto, noi confermammo all'istante versando pure la caparra. Inizialmente la cerimonia doveva svolgersi nel giardino di casa Cullen, avevamo già iniziato a sentire vari prezzi di catering, fiori e allestimenti, ma con lo spostamento fu tutto risolto, visto che loro si servivano di propri fornitori.

La cerimonia sarebbe stata in caso di bel tempo nel chioschetto interno, altrimenti nella chiesetta annessa, stessa cosa per il ricevimento, in giardino o nelle sale interne, da queste parti erano abituati al tempo incerto e piovoso e erano sempre pronti per le due alternative.

Ci mostrarono i tavoli a cerchio allestiti nella sala, i tendaggi non so come ma sembravano ispirati al mio abito, con pizzi e merletti, i menù stampati con le pietanze che già avevamo preparato, l'impianto audio per la musica. La saletta silenziosa dall'altra parte del chiosco che avevamo richiesto per i bambini comprendeva tre culle in affitto e divani, per i genitori, sapevamo ci sarebbero stati diversi bambini piccoli e ci eravamo premuniti. E poi ci portarono nella camera matrimoniale in cui io e mio marito avremmo passato la notte prima di partire il giorno seguente alla volta del viaggio di nozze.

Era tutto perfetto.

Ormai primo pomeriggio inoltrato ci offrirono un pranzo guidandoci in una sala accanto alle cucine.

Quello che non mi aspettavo era che la sala fosse già semi piena!

Angela, Leah con la piccola Loàn, Sue, Kim, Rachel, Clare, Emily e Irina che erano venute apposta da New York, era stata invitata anche Tanya ma aveva scoperto da poco di essere incinta ed avendo rischiato un po' troppo, le avevano sconsigliato un viaggio in aereo. Inoltre c'era la neo-conosciuta Carmen, nipote di Esme, una ragazza molto solare e energica. Finalmente avevo conosciuto altri parenti, compresi i genitori di mamma, che chiamavo per nome, ma erano due vecchietti simpatici, mamma diceva che si erano ammorbiditi con l'età.

Quando varcai la soglia, scoppiò l'applauso e rimasi sulla porta decisamente stupita. Linda, scossa all'improvviso dal frastuono scoppiò a piangere, e noi a ridere, poverina, la mamma la prese e la portò fuori per calmarla, mentre io toglievo l'imbracatura e salutavo tutte le donne. Scoprii essere una festicciola di addio a nubilato, sobria con cibo e musica. Risi un sacco quando mi fecero notare che i camerieri erano solo uomini e facendomi fare una figura assurda, li chiamarono tutti nella stanza facendomi fare la foto in mezzo a loro. Loro era divertiti, io ero rossa come un pomodoro. Non bevvi molto, però riuscii a divertirmi un sacco ballando e scherzando con le ragazze, la trascinatrice era Carmen che mi aveva portato un velo bianco e degli occhiali assurdi e giganteschi e che non perdeva tempo a farmi foto strane e portarmi a ballare, e io la assecondavo perché mi divertiva un sacco quella ragazza e mi sentivo felice e euforica tra le mie amiche, la mia nuova famiglia, sembrava tutto perfetto.

Quando Chiamai Edward scoprii che anche loro avevano avuto una serata solo uomini.

Tesoro come va?”

Tutto benissimo, sono felicissima con le ragazze”

Anche qua siamo tutti uomini mi sto divertendo un sacco era tanto non andavo a vedere una partita di baseball”

quindi niente locale con spogliarello?”

ahahah scherzi? No certo che no anche perché abbiamo due minori”

beh meglio così, dove siete stati?”

siamo a Seattle e Brian è super entusiasta, il piccolo Sam poi è incontenibile esultava sempre, mentre il branco...beh lo sai meglio di me sono un branco di...lasciamo perdere, e mi diverto un sacco con loro...aspetta...si Emmett...Emmett chiede come stanno le sue donne Rosalie gli ha proibito di chiamarla”

stanno benissimo, Linda è coccolata da tutte le donne insieme a Loàn che invece ride di continuo, si puoi tranquillizzare anche Sam immagino sia in apprensione anche lui”

immagini bene era già qua che chiedeva se parlavo con te, adesso ti lascio che abbiamo finito di mangiare e andiamo a casa dai nonni, Fulvio ti manda un bacione e dice che non vede l'ora di farti le foto domani l'altro, beh e io non vedo l'ora di abbracciarti e di sposarti ovviamente non ho capito perché noi dobbiamo stare tre giorni lontani, la tradizione non era solo il giorno prima?”

risi divertita del suo tono, si ci avevano divisi troppo presto

non lo so tesoro, ma sono sicura che almeno tra due giorni ci vediamo, abbiamo un appuntamento all'altare mi raccomando puntuale”

sicuramente sarò puntuale io credo che non dormirò proprio la notte sono già nervoso adesso”

anche io se è per questo ma cercherò di farmelo passare non posso sfigurare con mio marito”

credimi se ti dico che sono io quello che sfigura, ti devo lasciare adesso sono usciti tutti si riparte, a presto principessa, ti amo”

anche io mio principe”

Maritino scalpitante?” chiese Leah avvicinandosi

si volevo sentirlo, i ragazzi sono stati allo stadio a vedere una partita a pranzo e adesso andavano verso casa, approposito Sam era già in pena e anche Emmett”

Emmett è sempre in pena” rispose Alice facendo ridere Rosalie e le altre

Edward mi ha detto che Sam quello piccolo” chiarii facendo l'occhiolino a Leah “era alle stelle e non faceva altro che esultare”

Un'oretta dopo ripartimmo anche noi verso casa, alcune tornarono in hotel, alcune come mamma e le mie sorelle vennero a casa. Casa mia, mia e di Edward.

Ormai abitavamo la da quasi un mese, con calma stavamo riempiendo le stanze e rendendole nostre. Le modifiche erano state velocissime grazie alle amicizie di mamma i muri erano stati spostati ed era nato un bagno nella camera più grande in un batter d'occhio. Io e Esme dormivamo nella mia stanza, mentre Rosalie e Alice e la bimba nell'altra camera che anche se ristretta conteneva un letto matrimoniale nuovo, Carmen dormiva nell'ultima stanza in un lettino.

In casa Cullen invece una stanza era stata destinata ai nonni, Carlisle aveva mantenuto la sua, la terza era occupata da Emmett e Sam, mentre Edward e Jasper erano stati sistemati nel divano letto dello studio, ad immaginare quei due dormire assieme mi scappava da ridere perché Edward dormiva sempre profondo e si muoveva un sacco, e a detta di Alice anche Jasper era solito farlo, come minimo si tiravano cazzotti e ginocchiate la notte.

Quella notte dormii profondamente per fortuna, tutte le feste e le risate di quel giorno mi avevano stancato abbastanza da allietare il sonno tranquillo, solo la mattina quando mi resi conto mentre mangiavo un cornetto realizzai che il giorno dopo mi sarei sposata.

Fu divertente perché ce ne stavamo tutte tranquille a tavola tranne Carmen che dormiva ancora e io mi ero bloccata

Cazzo domani mi sposo!” avevo realizzato, sboccando all'improvviso, non ero stata neanche rimproverata per la parolaccia tanto erano divertite compresa Esme.

Avevamo preso a fare colazione fuori, visto che era bel tempo sfruttavamo il cortile tirando avanti la tettoria e basta senza chiudere le porte a soffietto della stanza esterna. Alice e Rosalie si erano innamorate di questa casa la prima volta che arrivarono qua, Esme ormai la conosceva bene e anche lei la apprezzava ma le ragazze erano impazzite e come noi amavano la stanza esterna che diventava cortile. Alice e Jasper ci avevano detto che sicuramente la casa di New York sarebbe stata venduta, per loro due era troppo grande anche se un giorno avessero avuto dei figli, inoltre da tenere pulita in due stava risultando un'impresa visto anche che non erano molto casalinghi; Alice se la cavava decentemente in cucina non era appassionata e non voleva sperimentare molto per paura di combinare chissà cosa, questa era una delle cose che ci facevano sentire in colpa.

 

La giornata fu trascorsa tra scherzi, tante foto in pose simpatiche e abbracci. Nel pomeriggio si dedicarono alla bellezza con maschere, fanghi, cerette (che Bella odio con tutta se stessa), Esme non si sottrasse da queste con un cameratismo da sorella maggiore, anzi a supporto arrivarono anche Sue pure lei partecipe e Leah. L'unica che non potette partecipare alle creme fu Rosalie che allattando la piccola non poteva utilizzare certi fanghi e creme, mentre Leah ormai dava alla bimba omogenizzati e non aveva più latte fu dei nostri, le foto di questi momenti però penso che resteranno tra noi altrimenti spaventeremo i nostri uomini.

A sera Esme parlò con Carlisle, e tutte le ragazze fecero lo stesso, a me fu concesso meno di un minuto per un saluto veloce prima che mi fosse portato via il cellulare.

Mangiammo pop corn e schifezze buona parte della sera guardando film come “pretty woman” e “notting hill”, mi sentivo un po la Julia Roberts e la Hugh Grant della situazione.

Mi svegliai la mattina non ricordando niente, ne come fossi finita a letto, ne come e quando ci fossi arrivata, mi sentivo davvero strana, però ero sicura di aver dormito.

Buongiorno quasi signora Cullen” squillò una voce vicino a me, guardai un attimo Esme e poi ricordai, dio ero così addormentata?

Esme...”

vieni in cucina tesoro ti ho preparato un bel caffè ristretto ti aiuterà a ricollegare tutto.

Incapace di contraddire o fare domande la seguii, sollevandomi dal letto e con la maglietta larga di Edward e un paio di short addosso, senza ciabatte, arrivai in cucina, le ragazze erano già li che mi aspettavano, il fatto che tutte avessero un sorriso da paresi mi spaventò, ma preferii correre sulla tazza del caffè. Bevvi e mangiai un cornetto al cioccolato, che Edward avrebbe adorato, era bello pieno e grondante di liquido dolce. Uscii di cucina portandomi in bagno, feci una doccia veloce, mi lavai il volto.

Solo che...

oh mio...OH MIO DIO CAZZO OGGI MI SPOSO!”

ero completamente andata che solo adesso stavo realizzando, adesso che il caffè combinato con l'acqua fredda facevano il suo effetto.

Mi ritrovai Alice e Esme ridacchianti

Buongiorno sorellina eh! Alla buon'ora!”

mi volsi di scatto

sono completamente intontita...ho bevuto ieri sera?”

non hai bevuto niente di alcolico se questa è la tua domanda, diciamo che il tè non era solo un tè ma una tisana per dormire molto concentrata. Mi è stata data anche a me la notte prima delle nozze, e lo stesso ho fatto per Rosalie, è sono convinta sia l'unico modo per riposare”

oh Dio mi avete drogata?”

ahahah no sono cose naturali”

la droga viene dalle piantine è naturale anche quella”

ma viene trattata, la nostra era solo una tisana e non una sostanza stupefacente tranquilla, hai dormito e basta e se ti facessero un test non risulteresti sotto l'effetto di niente tranne un po' di sonno”

Ok donne abbiamo perso anche troppo tempo, qui qualcuno mi ha detto che avrei dovuto fare un'opera di trucco e parrucco quindi fatemi spazio e prendetemi tutto il materiale, creme, primer a volontà e la mia trousse speciale”

avevo chiesto un trucco leggero qualcosa di semplice” dissi subito spaventata dal suo entusiasmo

E sarà semplice mia cara, sembrerà semplice, ma per farlo durare un giornata intera dovremo lavorarci un po' sopra”

Rassegnata e inesperta lasciai fare a loro.

Carmen e Alice lavoravano tranquille mentre io me ne stavo ad occhi chiusi ascoltando la musica negli auricolari, ogni tanto un paio di spintarelle mi facevano spalancare gli occhi, loro mi mettevano qualcosa sopra o nel contorno, cercavo di collaborare il più possibile anche se tenere la palpebra aperta era difficile quando qualcuno ti arrivava con qualcosa di appuntito contro.

L'ultima volta che aprii gli occhi le trovai tutte là, che indicavano qualcosa, mi osservavano con occhio critico, erano proprio tutte e anzi si erano raddoppiate e sembravano proprio inquietanti soprattutto se le guardavi muovere la bocca e non sentivi cosa stessero dicendo.

Decisi che forse era il momento di togliere la musica mio malgrado, perché era l'unica cosa che mi teneva rilassata.

ehi...” dissi piano con una vocetta che non mi apparteneva.

Tutte all'unisono mi sorrisero.

cosa...hai finito?”

certo mia cara abbiamo finito, vuoi vederti?”

si...ehm...no...eh..meglio alla fine quando avrò concluso anche con l'abito e i capelli”

capito, beh allora girati così non vedi lo specchio, i capelli  faremo una spiga, ci inseriremo delle perline bianche e poi punteremo il velo dopo che avrai indossato l'abito.

ok è lungo il procedimento? posso rimettere la musica?”

no aspetta, sarà rapido, vero ragazze? Intanto qualcuno deve darti qualcosa...”

Mi voltai trovandomi le donne in fronte, Alice teneva Linda in mano e mi guardava defilata.

Ok bella la tradizione va rispettata quindi abbiamo delle cose per te. Allora il vestito è qualcosa di nuovo...”

Io ho qualcosa di prestato per te” disse Rosalie porgendomi una giarrettiera piena di pizzi “viene dal mio matrimonio e la rivoglio indietro” aggiunse facendomi l'occhiolino.

Io ho per te qualcosa di vecchio” disse porgendomi una piccola confezione di velluto rosso la cara Esme “fanno parte del corredo di mia madre, ne ho regalati un paio anche a Rosalie per questo giorno speciale.

Aprii la scatolina rivelando due orecchini con due gemme che sembravano vivere di luce propria, questi sicuramente erano di grande valore

ma mamma...Esme...io, sei sicura che io...”

tu sei mia figlia Isabella, Bella ti voglio bene come ad Alice e Rosalie e ciò che è stato mio sarà tuo, sono solo degli orecchini tesoro non valgono così tanto per me quanto valete voi ragazze”.

Mi sorrise in un modo così dolce che potevo sentire il suo calore come fosse un abbraccio, mi sentii sua figlia...oh mamma.

Non piangere però tesoro o il trucco anche se resistente all'acqua si sciuperà” aggiunse più divertita, avanti Sue...

ecco io non sono tua madre ti ho conosciuta da poco ma avrei anche io qualcosa per te, è un fermaglio per capelli, mi fu regalato da un gruppo di amiche quando mi sposai, avevo ancora i capelli lunghi allora, non è argento, ma è comunque avorio e contiene qualcosa di blu, se volessi accettarlo io...” non la lasciai finire che la attirai a me abbracciandola.

 

Hai una cicatri... oh ecco perché portavi sempre costumi semi-interi in vacanza” dissero Alice, Rosalie e Esme le uniche rimaste mentre mi spogliavo e infilavo l'abito, ero pudica e mi vergognavo, e loro tre erano lo stretto necessario, non sapevano, ne avevano mai visto il mio corpo più nudo

già, è brutta, antiestetica e mi ricorda...”

mi dispiace tesoro, ma non è così brutta sai non c'è nulla di male, chiunque ha cicatrici, io ho ancora quelle dell'operazione”disse Esme

a me purtroppo è rimasta quella di quando mi tolsero l'appendicite anche se col tempo è un po' sbiadita” aggiunse Alice

fanno parte di noi non devi preoccuparti, spero un giorno riuscirai a superarla...ma adesso vai nel bagno e mettiti l'intimo che abbiamo comprato, le coppe devono essere incollate...hai capito come vero?”

sisi ok” mi cambiai tornando nella camera dove le ragazze reggevano il mio abito da sposa, cercai di prendere dei lunghi respiri, stavo entrando in fibrillazione ed ero emozionatissima

Con delicatezza, e destrezza, per non far toccare l'abito al volto e ai capelli, infilai quell'opera bianca che scendeva a sirena nel mio corpo.

Esme dietro a me stava infilando nelle asole più di cento bottoni bianchi.

oh dio, oh dio...” ripeteva, anzi ripetevano, tutte mi avevano visto nella prima prova, le ragazze attraverso una foto soltanto, ma le seguenti le avevo fatte volutamente da sola, per riservare loro una sorpresa

sei bellissima”

tesoro un incanto”

oddio devono farti posare in abito da sposa”

ti fa un baffo a te Pippa Middeltown”

sono più in carne di lei”

si ma nei punti giusti, siamo tra donne tesoro ma hai un fondo schiena perfetto” disse mamma facendoci ridere tutte.

ok ragazze pronte, guardate dietro” mi volsi facendo vedere loro l'elaborazione di pizzo e tulle, con i bottoncini, il vero vestito era dietro e sulle maniche, il resto era bianco di seta e essenziale nonostante si...lo ammetto mi scendeva molto bene, ma era stato sistemato su misura quindi...

Un “oooooh” mi avvisò che stavano guardando.

oh mio dio questa sfumatura scende quasi fino al sedere, è molto audace ed è bellissimo eppure così semplice... wao bello, ti sta perfetto...è il tuo semplice ma se guardi bene è speciale, ti rispecchia” disse Alice.

Dovetti mordermi il labbro oggi le ragazze erano terribili.

Entro poco tutte le donne in casa ammirarono l'abito e ricevetti enormi complimenti da tutte quante. Poi anche loro si vestirono, e fui ad attendere dandogli consigli e tenendomi occupata, un po' per volta vennero a prenderle.

Arrivarono infine l'auto bianca, la mia auto, l'auto della sposa e quella di papà.

Rosalie, Alice, Esme e Sue sarebbero andate con quella macchina fino al nostro luogo, mentre io sarei andata con papà, i miei papà.

Entrambi apparirono insieme, ed entrambi ebbero la stessa espressione ebete quando mi videro e il parere dei primi due maschi che incontravo mi fece piacere.

papà”

Bella” “tesoro”

wao” risi parlavano pure assieme, distolsero lo sguardo, salutando tutte le belle donne nella stanza, e tutte risposero con entusiasmo e se non avessero inventato il rossetto che non sbavava si sarebbero ritrovati cinque labbra stampate ciascuno.

Anche le ragazze e i ragazzi avevano trovato in Charlie quasi uno zio, Jasper era stato anche a pesca con lui perché aveva chiesto di imparare, sembrava piacerli ed era proprio il tipo paziente che serviva per un'attività del genere.

Sei pronta? Hai preso tutto? I fiori?”

si sono qui”

presi il mazzo colorato dalla scrivania dietro di me e tornai da loro, avevano però un'espressione stupida in volto

che c'è?”

hai perso un pezzo di vestito dietro” disse papà

scoppiai a ridere divertita, mi serviva una risata adesso, mi avvicinai a loro tirandoli per le braccia

avanti non fatemi fare tardi”.

Charlie partì io e Carlisle sedevamo dietro, accesero la radio che dava vecchie canzoni e cantammo insieme qualcosa, erano uno spasso, e completamente stonati.

Fortunatamente per strada non c'era nessuno.

Arrivammo a destinazione senza che me ne accorgessi neanche, c'erano due o tre persone fuori che mi attendevano, una rientrò in fretta, una che stava cullando linda allattandola, mi sorrise e poco dopo rientrò sempre con la bimba in braccio, le avevo chiesto di essere la mia testimone, ma con la bimba piccola e tutti i problemi logistici che sarebbero potuti sorgere aveva dovuto rifiutare, ringraziandomi con una abbraccio affettuoso, così  chiesi oltre a una ovvia Alice, a Leah di essere l'altra mia testimone. Edward invece aveva chiesto a Jasper e Ben.

Fulvio mi venne in contro

sei bellissima Bella, e sono onorato di essere il tuo fotografo”

smettila!” rise

adesso appoggiati all'auto che facciamo qualche foto veloce....fantastico adesso i padri della sposa”

Qualche foto veloce, e poi fui libera, Fulvio entrò nel portone e si avviò verso l'interno, e Charlie con lui.

Presi un respiro intenso e lo rilasciai lentamente, era tutto silenzioso e papà non fiatò finché non ebbi finito

pronta?” chiese poi, mi volsi e sorrisi

si decisamente non vedo l'ora” ridacchiò

ecco l'attacco, vieni bellissima” mi baciò la mano, e prendemmo a camminare ora che le note stavano arrivarono anche a noi, venivano dalla chiesa in questi luoghi così grandi tutto risuonò come se fosse accanto a noi.

Un passò, un altro, la scarpetta con il piccolo tacco rigorosamente bianca sentivo aderiva e accarezzava il pavimento in pietra, attraversammo un grande salone arredato in stile diretti fino alla porta posteriore, quando arrivammo vicini cominciai a vedere gli archi e finalmente il prato e le panche, le persone, i volti sorridenti che al mio arrivo sull'altro arco della porta quando mi fermai si alzarono, ma ripartimmo qualche passo arrivammo all'altezza delle due panche in fondo, presi un altro respiro e facemmo altri due o tre passi e ci fermammo, Carlisle mi baciò la fronte, prese la mia mano e la mise sul braccio di Charlie che tendeva il gomito in fuori aspettando che lo prendessi a braccetto, mi sorrise quasi emozionato forse più Carlisle negli occhi, e poi guardò avanti, e io feci lo stesso.

Mi beai finalmente della vista e degli occhi della persona per me più importante del mondo, di colui che mi aveva sconvolto tutto e aveva reso possibili i sogni di una bambina, riempiendo la mia vita così tanto che a volte pensavo non sarei più stata capace di contenere altro. Colui che mi aveva raccolta da terra, messa sui binari su cui avevo faticato stare e aveva fatto girare la mia vita dal lato giusto, curando tutte le mie ferite.

 

Feci gli ultimi passi senza accorgermene, senza guidare i miei piedi e le mie gambe, bea della visione di lui il mio presente e futuro.

Quando la mia mano fu posata da un ormai commosso Charlie, su quella di Edward non potetti che sorridere, mi sentivo ubriaca fradicia, troppo leggera.

ciao” mi disse sorridendo

ciao” risposi divertita.

Edward vestiva un elegante abito grigio con gilet dello stesso colore, aveva un grazioso fiore appuntato alla giacca, era uno schianto ed era tutto mio!

Inspirai il profumo dei fiori dal chioschetto prima che insieme ci volgessimo verso il reverendo, la musica scemò per concludersi.

Poi furono recitati dei versi bellissimi, avevamo scoperto Neruda assieme leggendolo in crociera, una lettura proposta dalla biblioteca interna della nave e che mi era capitata sotto mano per caso, avevamo iniziato a leggere sui ponti al calar del sole le sue poesie trovando il mondo ancora più perfetto:

 

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio

o freccia di garofani che propagano il fuoco:

t'amo come si amano certe cose oscure,

segretamente, tra l'ombra e l'anima.

 

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca

dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;

grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo

il concentrato aroma che ascese dalla terra.

 

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,

t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti

 

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,

così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,

così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

 

Dopo questi versi iniziò la cerimonia più tradizionale.

Diventammo marito e moglie alle 14,32 del 13 agosto.

 

Ti amo” ripeté girandosi verso di me, risposi allo stesso modo, non riuscivano a dirgli altro.

Bella quando avete deciso questa cosa con Charlie e papà?” chiese Alice alzandosi tra una portata e l'altra

pochi giorni fa, volevo avere entrambi vicino, anche se mi viene strano chiamare Charlie papà, lo è e lo volevo accanto”

E' stata un'idea bellissima, e anche una sorpresa”

anche io non capivo che ci facesse in piedi Charlie finché non sei arrivata” disse mio Marito

come se facessi tanta attenzione a Charlie stavi ballando sul posto” lo prese in giro

anche tu se è per questo” lei gli fece la linguaccia, poi fece il giro del tavolo e buttandosi su di noi ci abbracciò con tanto slancio che Edward se la dovette portare in collo per non cadere tutti, e prendemmo a ridere perché eravamo una banda di matti e i matti si sa ridono sempre, e quel giorno proprio on riuscivamo a smettere.

Mangiammo e poi facemmo foto con tutti i parenti e poi fulvio ci rapì per fare delle foto a giro per il castello.

Sui divani d'epoca, poggiato al cassettone, col gomito sul camino, Edward ci stava davvero prendendo gusto e io con lui, forse avremmo tappezzato casa nostra di foto.

Fummo infine liberi e riprendemmo a parlare con i parenti, finché arrivata la sera fu messa la musica e partirono le danze, da prima qualche lento, dolce romantico e poi ci scatenammo. Mi trovai in una specie di canzone da cowboy a ballare con Jasper e a inventare una salsa con Emmett che mi diceva come muovermi, ballai con Sam, grande e piccolo, con Charlie, Carlisle e Ben, Fulvio e quasi tutto il branco senza stancarmi e succhiando tutta la felicità e ovviamente ridendo!

Fortuna che avevo portato delle ballerine con suola in gomma bianche per il dopo cerimonia, altrimenti avrei avuto da piangere. Risi quando bendarono Edward e Emmett fingendosi me lo stava spogliando, risi quando Edward mi tolse la giarrettiera con i polsi legati dietro, risi quando mi regalarono un mattarello...non per la cucina ma per farlo rigare dritto, risi del kamasutra che fu portato al nostro tavolo e risi dei gavettoni che come bambini ci tirammo a cerimonia quasi finita.

Piansi sorridendo però quando mi presentò come sua moglie a tutti quelli che già conoscevo con quello sguardo orgoglioso e piansi quando cantò per me la canzone degli Aerosmith, versai lacrime anche per i discorsi di Jasper per me e di Emmett per Edward, coloro che ci conoscevano da più tempo.

 

A sera...mattino ormai ci ritirammo nella nostra stanza, ci mise un bel po' a togliere ogni bottoncino dall'asola, e nonostante l'ora e la stanchezza impellente, nonostante le poche ore prima di partire, ci amammo dolcemente.

Il mattino seguente partimmo mossi con stanchezza solo dalla voglia di partire e dalla prospettiva di un lungo viaggio passato a recuperare.

Noi e i nostri grandi zaini da trekking.

Europa On the road con zaini in spalla e solo tre giorni di hotel a Londra come prima tappa prenotati, ecco cosa ci aspettava.

 

 

 

 

 

Questa è la mia end della storia perora, non escludo qualche sporadico altro extra se me ne venisse voglia in effetti al tempo avevo qualche idea ma mai pensata o buttata giù. Intanto troverete la dicitura completa.

Voi avete qualche momento del passato che vorreste fosse riscavato, riproposto o mostrato meglio?qualche punto interrogativo irrisolto? Sarei curiosa di saperlo.

Trovo tanti complimenti e vi ringrazio mille, ma poche domande, quindi o si capisce o avete paura di chiedermi.

(le ultime parole famose... :P )

Spero che la cerimonia vi abbia soddisfatti, non sarà un futuro rosa e fiori, non sarà tutto perfetto, ma sarà comunque meglio del passato turbolento.

Vi ringrazio per i complimenti dell'intervista dello stesso capitolo, non è che sono io brava, sono loro nei giornaletti che fatto le stesse interviste costruite.

Qualcuno ha detto che il mio sembrava un appello reale e che pareva che io fossi li a dire “ehi denunciate” beh io non sono nessuno ma se la storia può dare una spinta, e se qualcuno o io in qualche modo posso dare una mano dio vi prego fatelo davvero, mica per me, ma per voi o le persone che vi stanno a cuore.

 

La vostra

FunnyPink

 

 

 

 

   
 
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