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Autore: MegamindArianna    13/06/2012    2 recensioni
'Un giorno importante che Megamind ha voluto amorevolmente ricordare a Roxanne. Tutto fila liscio? La giornata prosegue bene? No... Una nuova avventura coinvolge la nostra reporter! Ma sarà una bella cosa?' Spero vi piaccia! Fatemi sapere
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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“Megamind! Ti prego!” dissi inginocchiata avanti a lui.
 
Lui faceva di no con la testa. “N-non sono più innamorato di te.” Tremolava ogni tanto.
 
“Allora come faccio a convincerti che sei ipnotizzato? Devo trovare un modo per farti ritornare in te.” e guardai di nuovo la sedia su cui mi ero seduta. Sorrisi. “Scusa, tesoro mio.” E lo colpii quel poco che bastava per farlo addormentare. Avrebbe funzionato?
 
Lo misi seduto su quella stessa sedia e lo legai con il filo di corda di una tenda per sicurezza. Si risvegliò poco dopo. “Liberami.” E batté i piedi a terra. Era ancora in quello stato.
 
“Non mi arrendo così facilmente, amore! Ti giuro che ti farò tornare com’eri!” e cominciai a camminare avanti e indietro.
 
“Basta, Roxanne! Te l’ho detto: non sono più innamorato di te! In quale altro modo posso farti capire che è la verità e che non sono ipnotizzato?” e mi fissò negli occhi. Le sue iridi erano grigiastre e non più smeraldine come sempre. Era sicuramente ipnotizzato.
 
“Smettila o ti colpisco di nuovo!” e afferrai una statuina di bronzo appoggiata sopra alla scrivania dell’ufficio.
 
“Non lo farai.” Disse in tono di sfida. Poteva anche essere l’uomo di cui mi ero innamorata perdutamente, colui che volevo per sempre al mio fianco, ma in quel momento non mi importava. Non era più lui. Se lo avessi colpito, avrei semplicemente ferito il suo IO falso; non quello vero.
 
“Oh… si che lo farò!” gli appoggiai la statuina sul cranio.
 
La biondina si lamentava e sperava nell’arrivo dei soccorsi. Loro, però, essendo le cattive, rimasero a terra, lasciate a prendere parte della punizione. “Ormai non puoi più fare nulla! E’ così e così rimarrà! Per sempre felice e contento insieme a noi.”
 
Quelle ultime parole fecero scoccare la scintilla nel mio cervello. –Per sempre felici e contenti…- pensai tra me. Spalancai gli occhi.
“Tu!?” chiamai la bimba che avevo abbandonato dietro la porta. “Vieni qui.”
 
Si avvicinò saltellando e facendo venire il mal di mare a Minion nella piccola boccia. “Dimmi quei nomi di nuovo, uno per uno.”
 
“Belle…” e ripensai a ‘La Bella e la Bestia’.
 
“Belle ha spezzato la magia che rendeva il principe un mostro. Poi?” e voltai lo sguardo verso Megamind che mi guardava fisso. Vidi il suo petto alzarsi velocemente.
 
“Odette…” e pensai a ‘L’Incantesimo del Lago’.
 
“Grazie al principe Odette non si trasformò più in un cigno.” E sentii il battito di lui accelerare. “Ancora. Il prossimo.” E mi esaltai.
 
“Giselle… Aurora….” ‘Come d’incanto’ e ‘La Bella addormentata nel Bosco’.
 
“Giselle, come Biancaneve, mangiò una mela avvelenata e…. p-poi… “ tremolai eccitata. “Aurora venne risvegliata dal principe con …” e avanzai verso di Megamind.
 
“C-cosa vuoi fare?” mi chiese tremando. Uno scintillio verde si espanse dalla pupilla nera fino a tutta l’iride, per poi sparire. “Allontanati.” E cercò di spingersi con i piedi senza alcun successo.
 
“Fermati. Voglio salvarti da questa situazione.” E mi avvicinai di più. Appoggiai le mani alle ginocchia. “Non muoverti o ti colpisco. Poi altro che Bella addormentata nel bosco…” e risi a quel pensiero.
 
“Roxanne… da cosa vuoi salvarmi? E soprattutto: come?” disse con un tono basso.
 
“A volte, Megamind, le favole insegnano molte cose. Non fidarsi degli sconosciuti, cercare di conoscere meglio ciò che sembra cattivo e molto altro. Ma una cosa, certamente, la si impara solo guardandola.” E gli sorrisi, sapendo che ciò di cui stavo parlando era stupido. Pensavo avrebbe funzionato.
 
“Roxanne? Rispondimi. Esigo una… r-risposta!” E accentuò l’ultima tremolante parola.
 
“Megamind, guardale.” E le indicai. “Sei stato ipnotizzato da delle oche con le gambe. Io so cosa provi, so ogni tuo piccolo segreto e desiderio.”
 
“Non è vero.” Disse scontroso.
 
“Invece si.” E lo zittii mettendogli un dito sulle labbra. La fanciulla stava per salvare il principe. Che inversione dei ruoli! “Sai qual è l’arma più potente al mondo? Quella che può spezzare qualsiasi incantesimo?” e abbassai la voce mentre mi avvicinavo lentamente.
 
“Non… non lo so…” e sembrò tentato di avvicinarsi, ma si bloccò.
 
Con uno scatto felino gli afferrai le guance fredde e, sorridendo, cominciai a piangere. Uno spiraglio di speranza sembrò aprirsi, ma di poco. Poteva anche non funzionare e farmi stare peggio. Dovevo comunque tentare. Rischiare era sempre stato il mio forte, ma in quel momento così, anche se delicato, avrei compiuto qualsiasi pazzia mi fosse passata per la testa, a cominciare dal fatto di aver ammanettato due ragazze di cui una svenuta dopo aver tentato di ucciderla con un colpo alla testa e l’altra tutto fisico e niente cervello.
 
“Tu sei pazza!” Gridò Shelby. Sentii Dalia mugolare. “Non potrai mai salvarlo!” e cominciò a battere sull’armadio.
 
Respirai profondamente e mi avvicinai per baciare il mio principe.

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