Film > Pirati dei caraibi
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Autore: _Luna_    18/06/2012    3 recensioni
Avete visto il quarto film di pirati dei Caraibi? Bene. Dimenticatelo!
Jack allora la fissò negli occhi e domandò « Mi stai cacciando? » Sbuffò irritata e mentì, dicendo che gli avrebbe fatto preparare una stanza. Quando andò da Mery, però, si raccomandò che il signor Sparrow avesse una camera al pian terreno, quindi lontano da lei e da James « Oh, e Mery? Assicurati che tutti i gioielli e le cose di valore siano chiusi a chiave » abbozzò un sorriso ma di Jack Sparrow poteva fidarsi ben poco. Quando tornò in cucina, notò con preoccupazione il volto interessato di James alla vicenda che gli stava raccontando Jack: « E allora, presi due…»
« Ah! Ma come si è fatto tardi! James, a letto, Jack…la cameriera ti porterà in camera tua » Prese per mano il figlio che però non aveva alcuna intenzione di andare a letto « James, andiamo, domani finirà la storia delle tartarughe marine »
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti, Will Turner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack manovrava il timone con mano sicura, fortunatamente aveva bene in mente la strada per la Fonte e non si era minimamente lasciato distrarre dalle lamentele di Barbossa su chi dovesse portare la Perla. Finalmente assaporava tranquillamente il legno intatto e perfetto del timone che lo aveva portato ovunque nel mondo. Non si preoccupava minimamente di Chevalle che li stava per raggiungere o della possibile guerra che si stava per scatenare per la Fonte. Molto presto avrebbe avuto tutto l’infinito davanti per far scivolare la sua mano su ogni trave e ogni albero della sua nave. Certo, la situazione era alquanto complicata. Se non fossero giunti alla Fonte in tempo, probabilmente sarebbero incappati in Chevalle e non sarebbero stati in grado di scontrarsi con lui. Ma ancora non si preoccupava di questo, tutto ciò che voleva quella notte era stare lì, sul ponte.
« Jack » ovviamente chi poteva rovinare un momento così bello con la sua adorata, se non Turner? Lo guardò di sottecchi e fece un cenno di saluto « Cosa vuoi, William? Pensavo fossi di sotto a festeggiare con la tua adorata mogliettina »
« C’è una cosa che devi sapere sulla Fonte »
Le orecchie del pirata si aprirono subito. Si aspettava di sentire qualche confessione sul matrimonio o qualche atto di poca fedeltà con qualche anima, invece Will si dimostrava sempre utile « Dimmi pure »
William si morse le labbra e aprì la bocca senza far uscire nulla, poi disse « Nulla. Spero solo di arrivarci in tempo, anche se non credo di poterti sopportare all’infinito »  non aggiunse altro e si ritirò sottocoperta, in cerca di Elizabeth. La trovò addormentata su una branda assieme a James. Il suo viso era contratto in una smorfia di preoccupazione, mentre il bambino dormiva quietamente tra le braccia della madre. Osservò attentamente il volto di Elizabeth e scoprì con rammarico delle rughe che prima non aveva notato, dei lineamenti cambiati e le labbra carnose diverse. Gli dispiaceva aver mentito a Jack, ma non poteva essere lui a bere dalla Fonte, no. Doveva essere lei, la sua Elizabeth. Ciò che il pirata non sapeva sulla fonte gli era stato detto da Calypso stessa: ogni cento anni, dalla Fonte scendeva una goccia che permetteva di vivere per sempre, ad una sola persona. Quel particolare, però, non doveva essere conosciuto né da Jack né da Elizabeth perché avrebbe preferito darla al figlio piuttosto che berla lei stessa. Will invece guardava il figlio con occhi estranei. Aveva i capelli diversi dai suoi ma riconosceva la stessa espressione ingenua che aveva lui parecchi anni prima. Gli occhi erano pieni di curiosità che invece appartenevano alla madre. Eppure, sentiva che non si sarebbero mai accettati. Erano due estranei, due sconosciuti. Si sentiva un’egoista, eppure, tutto ciò che voleva era avere Elizabeth accanto a lui, tornare a dieci anni prima e non salire su quella maledetta nave.
Si sedette a terra, per continuare ad osservarli ma il suo movimento non passò inosservato.
« Capitano…» il bambino aveva spalancato gli occhi e lo guardava. Si era sbagliato. Gli occhi conservavano la curiosità della madre, ma il colore era suo, era quello di suo padre « Sei veramente mio padre? »
William era tornato a quando Jack lo aveva scrutato, in prigione, a Port Royale. Si sentiva stupido e inadeguato « Si, James, lo sono davvero »
« Ah… e mi vuoi bene? Perché a me non sembra » era proprio come Elizabeth. Come aveva osato pensare di abbandonarlo? Doveva dire la verità a Jack sulla fonte, e anche a lei. Non poteva mentire, non poteva abbandonare James « La mamma mi diceva sempre che eri un pirata molto coraggioso ma a me non sembra »
« Non è ancora arrivata l’occasione »
« E allora dov’eri quando abbiamo combattuto con i pirati? E quando mamma è stata male? E quando mi sono sbucciato un ginocchio? » la voce di James era ferma senza alcuna nota di crisi infantile. Era già cresciuto, era già grande, sapeva già tutto.
Il capitano provò con un gesto incerto a prenderlo tra le braccia ma il bambino si scostò « Mi spiace, James, mi spiace non esserci stato in questi anni, non è dipeso da me, te lo posso assicurare. Io… non so come si fa il padre, non con uno come me. Io non sarò mai un padre »
Lui si alzò in piedi e urlò « Io sono un figlio e vorrei avere Jack come padre piuttosto che un nuco come te! » Se fosse stato in un altro momento, William avrebbe riso dello sbaglio del bambino sull’insulto che senz’altro aveva sentito da Jack ma non c’era nulla da ridere in quel momento, infatti il bambino salì sul ponte lasciandolo lì. Si mise la testa tra le mani e pregò che fosse solo un brutto sogno. Possibile? Aveva affrontato pirati e maledizioni e ora aveva paura di un bambino.
« Seguilo » Elizabeth si era svegliata e lo fissava con gli occhi socchiusi.
« Ma… »
« Non aver paura, è tuo figlio »
Will si mandò al diavolo e salì le scale che lo portavano sul ponte. Trovò il bambino che guardava il mare con aria assorta e preoccupata « Mi spiace… dammi una possibilità… »
James lo guardò con aria di sufficienza « io non ti voglio »
Con incertezza, gli posò una mano sulla spalla « Io voglio solo recuperare tutto ciò che ho perduto »
Dopotutto, suo padre non era così vigliacco come aveva creduto «  Non mi sembra il momento più adatto… per conoscerci, però va bene… »
Dopotutto, era suo figlio.




N.d.A. Hello! Era da Pasqua che non aggiornavo :') Un tempo abbastanza lungo! Si, lo ammetto, avevo completamente abbandonato questa fanfiction ma ho deciso di continuarla ora che ho più tempo! Fatemi sapere che ne pensate e alla prossima :D
Luna

   
 
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