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Autore: Kiarachu    02/07/2012    4 recensioni
Un'altra AU: E se qualcosa fosse andato storto al Museo di Metro Man, quando Megamind voleva distruggere la statua? Megamind dovrà fare una scelta che cambierà la sua vita: in bene, o in male? Dramma e angst all'inizio, ma poi conforto in futuri capitoli.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Mentre Roxanne stava parlando con Megamind al Carcere per Criminali Dotati, Wayne era seduto, con un’espressione preoccupata, su una sedia, vicino al letto di Bernard, al Metro Hospital.
L’infermiera Angela aveva cambiato la flebo con le droghe, con un’altra flebo per svegliare Bernard dal sonno chimico.
 
L’alieno con i superpoteri stava aspettando il suo risveglio, e si stava anche preoccupando della sua reazione, vedendolo vivo.
Sperava anche che si svegliasse prima del suo incontro con le autorità locali e delegato del Governo.
 
Dopo un po’ Bernard cominciò a stiracchiarsi, e Wayne lo stava guardando speranzosamente.
L’alieno muscoloso era calmo fuori, ma dentro sé aveva una tumulto di emozioni.
Il curatore del Museo gemette, e stiracchiò le braccia, stringendo gli occhi, e aprendoli, sbattendo le palpebre.
Sbatté gli occhi un’altra volta, per mettere a fuoco, ma senza occhiali non vedeva quasi nulla.
 
“Mmmh…dove sono?” chiese con voce roca, quasi a se stesso, poiché non aveva notato che Wayne era al suo fianco.
 
“Ecco, penso che con questi vedrai meglio, Bernard”, Wayne rispose, porgendogli gli occhiali.
 
Incredibilmente, gli occhiali non si erano rotti nell’esplosione.
Quando Bernard sentì quella voce, esitò un pochino, perché era quasi sicuro che fosse un sogno, ma prese gli occhiali.
 
Quindi il curatore del Museo li indosò, guardando in avanti, e poi mosse la testa, lentamente, verso Wayne.
Era senza parole, e l’ex eroe lo guardò grattandosi la nuca, e facendo un mezzo sorriso.
 
Bernard sbatté nuovamente le palpebre, e chiese, “Ok…allora sono morto e nel Paradiso delle persone Gay?”
 
Wayne rise, a scosse la testa, sorridendo un pochino di più.
Questo era un lato di Bernard che gli piaceva molto, e non molte persone conoscevano questo suo aspetto.
 
Il curatore si accigliò, come per pensare, e disse, “Allora sono morto e sono nel Paradiso degli Eroi?”
 
L’alieno muscoloso ridacchiò e scosse nuovamente la testa. “No, Bernie…provadi nuovo”, disse in modo giocoso.
 
L’uomo occhialuto si grattò i capelli arruffati, che erano ancora più spettinati per tutti quei giorni di sonno.
 
“Quindi…mmmh…ah! Lo so! Siamo nel Paradiso degli Uomini con Capelli Trasandati! Sì! Son sicuro di questo: guarda i tuoi capelli: erano sempre così ben pettinati!” lui disse battendo le mani e sorridendo all’alieno.
 
Questa volta Wayne rise di tutto cuore, scuotendo la testa, e nel contempo dando pugni alle ginocchia.
“Oh, no, Bernie, so che mi è cresciuta una bella criniera selvaggia in questo periodo, ma non siamo in Paradiso…prova di nuovo, magari questa volta la dirai giusta”, lui disse, asciugandosi una lacrima che gli era scappata, per il ridere.
 
A quella dichiarazione, gli occhi di Bernard si allargarono in un’espressione shockata, e dichiarò, “Oh no! Allora siamo in Purgatorio! Tu sei obbligato a non raderti la barba e pettinarti i capelli…ed io…ed io sono forzato a…nonso…oh, sì! Sono forzato a guardarti e…mmmh…non toccarti? Qualcosa del genere? Oh, è terribile! Terribile!”   
 
Wayne rise come un matto, tenendosi la pancia per lo sforzo.
Quando riguadagnò la compostezza, prese le mai di Bernard, e sorrise dolcemente all’omo divertente che amava.
 
“No, non è quello. Sei vivo, e così anch’io. So che stavi dicendo che è terribile non potermi più toccare, ma penso che cambierai idea, dopo quello che andrò a dirti”, la’lieno disse, deglutendo, e guardando in basso, con un’espressione colpevole.
 
Bernard era in un turbinio di emozioni: all’inizio era felice di sapere che era ancora vivo, ma ricordando quello che era successo al Museo, e anche quello che era successo alla città, dopo la sua “morte” lo rese arrabbiato.
 
L’uomo occhialuto si accigliò, e disse, “Spiegati, Wayne, devo sapere perché hai fatto questo, e FORSE potrei anche pensare di darti un’altra opportunità!”
 
Wayne annu’, sospirò, e cominciò a raccontargli tutte le cose che aveva detto agli altri, enfatizzando la parte che aveva fatto questo per lui.
Disse rutta la verità, perché non voleva mentire all’uomo che amava.
 
“Volevo chiamarti, quando le cose si fossero sistemate un pochino, ma poi ho letto la notizia, e…oh, Bernie, ero così preoccupato! Mi son detto: Wayne, sei un alieno orribile, ed è tutta colpa tua! Mi son detto che non era importante se avessi fatto saltare in aria la mia copertura, dovevo vederti, e dovevo parlarti. Adesso che conosci la verità, TUTTA la verità, me n’andrò, perché so che non ti merito, non dopo quello che ho fatto. Addio”, lui finì, alzandosi, e camminando via dal letto, verso la porta.
 
Bernard era sbalordito, ma non così tanto. Sapeva di questo suo lato insicuro, e così disse, “Aspetta! Ritorna qui, mio caro Wayne! Hai fatto il tuo discorso, ma adesso voglio parlarti io! Non puoi dirmi quelle cose. E poi andare via in quella maniera! Ritorna qui, e piazza il tuo magnifico culetto su questa sedia, immediatamente!” lui finì in modo autoritario.
 
Wayne si fermò sul suo percorso, e il suo spirito si risollevò un pochino, sentendo Bernard dire quella cosa sul suo didietro.
Sapeva che all’uomo occhialuto piacevano molto le sue natiche scolpite.
Così si girò, e si sedette nuovamente sulla sedia.
 
Un po’ di tempo passò, e poi il curatore del Museo cominciò a parlare: “Voglio dirti la verità: sono arrabbiato, MOLTO arrabbiato con te in questo momento. Ma sono anche felice di vedere che sei ancora vivo. Ma non vuol dire che son disposto a perdonarti, non ancora.”
 
E si fermò per vedere l’effetto. Wayne sollevò la testa, e gli sorrise, annuendo.
 
Quindi continuò, “Hai fatto qualcosa di terribile, e molto poco eroico! Capisco le tue motivazioni, ma c’erano altri metodi per ritirarti. E potevi sempre chiedere consiglio. Lo sai che ti avrei aiutato in quello”; lui disse accigliandosi all’ex eroe.
 
L’alieno muscoloso sospirò, ed annuì, sentendosi molto stupido per non aver pensato a quello.
 
“Per quel che riguarda il tuo precedente comportamento, intendo a scuola, ti rimprovero, perché hai fatto qualcosa di veramente orribile! Lo sai che se non ti fossi comportato in quella maniera, questa situazione non si sarebbe presentata? Stavo pensando che magari tu e Megamind sareste potuti divenire alleati, invece che rivali. Non ci hai pensato?” finì, facendogli quella domanda.
 
Wayne annuì lentamente, e rispose con una voce un poco roca, “So che ero un bulletto, a scuola, e son veramente dispiaciuto per quello. Inoltre so che hai ragione, ci stavo pensando molto in questo periodo, quando ero “morto”. Sono stupido, e son stato dannatamente orgoglioso a non chiedere un consiglio a te o a mia madre. A proposito…devo contattarla per dirle che sono vivo, o potrebbe avere un infarto quando daranno la notizia che son vivo”, disse stringendo la parte alta del naso, chiudendo gli occhi per non piangere.
 
Bernard vide la sua reazione, e seppe all’istante che era davvero dispiaciuto.
Quando faceva il suo lavoro eroico, mostrava un lato confidente, ma quando si rilassava con lui, era insicuro e pieno di dubbi.
 
Il suo carattere era molto simile a quello di Megamind, ma aveva avuto una vita più facile rispetto all’alieno blu, per il fatto che assomigliava di più agli umani.
Ma era anche la ragione per cui era così socialmente goffo, essendo stato adottao da una ricca famiglia.
 
L’uomo occhialuto gli prese l’altra mano, carezzandola per confortare l’ex eroe.
Quel gesto fu la goccia che fece traboccare il vaso, e Wayne cominciò a singhiozzare e piangere, tremando senza controllo.
Pianse, pensando a tutte le brutture che aveva fatto, e pianse perché sapeva che non si meritava le attenzioni di Bernard.
 
“Sssh, sssh…hei…non piangere così. Sei un uomo grande forte, ed io lo so”, Bernard disse con tono malizioso all’uomo – o meglio dire alieno – che aveva rubato il suo cuore.
 
Wayne si calmò un pochino, e abbaiò una risata a quella dichiarazione.
Prese un fazzoletto, e si soffiò il naso e asciugò le lacrime.
Poi prese un respiro tremante, per calmarsi un altro po’.
 
Passò qualche minuto, e poi l’alieno parlò, “Non ti merito, veramente. Sono un fallimento sia come ragazzo che come eroe. Il vero eroe è Megamind; i ha salvato, anche se era colpa sua. Devo parlare anche con lui, e questo pomeriggio dirò alle autorità locali, e al delegato del governo tutta la verità, per fargli percorrere la sua vera strada! E chi lo sa…magari potremmo essere amici, un giorno”, lui disse sorridendo un pochino, poi alzandosi ed andando verso la porta, pensando che Bernard avesse finito la sua chiacchierata.
 
Il curatore del Museo sospirò frustrato. “Hei, dove stai andando? Non ho finito!” lui disse con tono autoritario.
Wayne sbatté le palpebre e si girò, tornando al letto.
Si mise in fondo al letto e aspettò.
 
Bernard scosse la testa, e gli fece il gesto di sedersi nuovamente sulla sedia, e Wayne ubbidì.
L’uomo occhialuto prese di nuovo le sue mani, e Wayne era senza fiato, guardandolo con stupore.
 
Bernard sorrise un  po’ dolcemente ed un po’ in modo birichino, prendendo un bel respiro, e dicendo, “Ok, probabilmente mi pentirò di quello che dirò adesso, ma penso che tu mi meriti. Ti serve qualcuno che ti guidi, e ti supporti nella tua nuova vita, e sono io. Mi hai detto che hai fatto questo per proteggermi, perché hai pensato che ero finalmente l’uomo giusto per te.”
 
“Beh…è la stessa cosa per me. Quando ti ho incontrato son stato attirato dalla tua personalità, non dal fatto che eri famoso. Ed anche dal tuo bel corpo, ma quella è una buona aggiunta. E così, adesso, son disposto a stare con te, e potremmo ricominciare il nostro rapporto, ma ricorda: niente più segreti tra noi, ok?” lui finì, puntando il dito verso l’ex eroe.
 
Wayne si era illuminato, e a quella dichiarazione, annuì come un matto, e abbracciò Bernard.
 
“Grazie, Bernie! Significa molto per me! E penso che lo sai. Oooh…e son anche felice di sentire che era lo stesso per te! E ti prometto di non mentirti, o tenere i miei segreti. A proposito…devi vedere il mio appartamento! Quando verrai dimesso dall’ospedale, potremmo andare là, ok?” lui disse sorridendo dolcemente al suo fantastico ragazzo. 
 
Bernard fu infettato dalla sua gioia, e sorrise pure lui: era un sorriso luminoso, e poche persone avevano avuto l’occasione di vedere quel sorriso.
Normalmente si nascondeva sotto un guscio di sarcasmo e asprezza, ma coi suoi veri amici e ragazzi era allegro, e un pochino malizioso.
 
Stavano per baciarsi, quando qualcuno bussò alla porta, ed entrambi trasalirono, e poi risero.
 
“Avanti!” disse Bernard, e il Dottor Travis entrò nella stanza, notando che forse aveva interrotto qualcosa.
 
Sorrise e disse, “Spero di non aver interrotto qualcosa d’importante. Dobbiamo controllare Mister Smith, per vedere se è a posto. Può lasciare la stanza, Mister Scott?” lui chiese, e l’infermiera Angela arrivò nella stanza.
 
Wayne annuì, e disse a Bernard, facendo l’occhiolino, “Possiamo continuare dopo.”
 
L’uomo occhialuto annuì, e il dottore e infermiere cominciarono a controllarlo.
Dopo un po, uscirono dalla stanza, e parlarono all’alieno muscoloso.
 
“È a posto, e penso che domani lo potremmo dimettere. Può andare a vegliarlo nuovamente, e ricordi quello che le ho detto”, il Dottor Travis disse, a proposito di dire ai cittadini di Metro City la sua preferenza sessuale.
 
Wayne annuì, e ringraziò il medico, e rientrò nella stanza.
Avevano rimosso la flebo, e il curatore del Museo stava sorridendo all’ex eroe.
Si sedette nuovamente sulla sedia, e prese le mani di Bernard.
 
Quindi si sporsero in avanti, e si baciarono dolcemente, Wayne abbracciandolo, con una lacrima che gli era sfuggita nuovamente dai suoi occhi blu.
Bernard si staccò dalla dimostrazione di affetto, e asciugò la lacrima con il pollice.
 
“Hei…che c’è stavolta di sbagliato, ragazzone?” lui disse, carezzando la guancia barbuta del suo ragazzo.
 
Wayne ridacchiò, e spiegò, “Son felice…di rivederti finalmente. Ero così perso in questi giorni di “morte”. Volevo contattarti, ma Megamind stava ancora facendo il suo gioco da “Signore del Male”…e sapevo che non era il momento giusto per uscire dalla mia reclusione, per contattarti. Son così dispiaciuto, Bernie! Volevo tanto vederti, baciarti nuovamente. Oh, son stato così incredibilmente STUPIDO!” lui finì, piangendo di nuovo, premendo le mani sulla sua faccia, per nascondere la tristezza.
 
Bernard sospirò di nuovo, e scosse la testa, poi prese le mani di Wayne via dalla sua faccia, e lo guardò con espressione dolce.
Prese un paio di fazzoletti di carta da una scatola sul comodino, e asciugò quelle lacrime dalla faccia dell’alieno.
Quindi si sporse in avanti, prendendo il viso di Wayne tra le sue mani, e lo baciò completamente e in maniera dolce l’alieno che aveva rubato il suo cuore.
 
L’uomo occhialuto mordicchiò il labbro inferiore di Wayne, e l’alieno fece lo stesso, in totale abbandono.
Bernard fece scivolare la lingua nella bocca dell’alieno, e lui fece lo stesso, e si baciarono alla francese.
“Giocarono” così per un po’, e si abbracciarono istintivamente, e in modo avido, per il tempo perso.
 
Dopo un po’ si staccarono per prendere un po’ d’aria, e gli occhiali di Bernard erano appannati.
Li tolse per pulirli, e poi li rimise addosso, guardando con amore l’alieno muscoloso.
 
“Meglio adesso? A dirti la verità, anch’io ero molto triste per la tua partenza, non solo perché eri “morto”, ma anche perché il mio cuore era dolente per te. Son così felice che tu sia vivo, Wayne! Hai detto che vedrai le autorità locali e il delegato del Governo, vero? Gli spiegherai il tuo…orientamento sessuale anche a loro? Son solo curioso…lo sai, se poi avremmo qualche appuntamento, magari è meglio che sappiano”, Bernard chiese a Wayne.
 
Lui annuì, e disse, “Sì, è mia intenzione dire loro anche quell’informazione. E se a te va bene, lo dirò anche ai cittadini di Metro City. Visto che penso che Megamind e Roxie staranno assieme, ho finalmente il permesso di far vedere la mia sessualità, per dissipare ogni dubbio”, lui finì sorridendo furbescamente. 
 
A quella dichiarazione, Bernard spalancò gli occhi, e chiese, confuso, “Aspetta, cosa? Cos’è sta storia? A proposito di Megamind e Miss Ritchi che stanno assieme…”
 
Wayne rise alla sua espressione, e spiegò quello che aveva notato quando aveva visto il comportamento di Roxanne e Megamind.
 
“Non son sicuro se il sentimento è reciproco, ma ho questa sensazione, e spero di non sbagliarmi. Penso che siano fatti l’un per l’altra, esattamente come noi”, l’alieno finì, con un’espressione malata d’amore verso l’uomo sarcastico. 
 
Bernard sorrise dolcemente, e poi rise di tutto cuore.
“Oh, lo sapevo! Quando cominceranno ad uscire assieme, voglio sbattere in faccia questa informazione ad un mio collega del Museo! Ha riso di me, quando gli ho detto che avevo l’opinion che Megamind stava flirtando con Miss Ritchi! Ah! Riderò di lui!” lui disse con gioia maliziosa, non molto dissimile da quella di Megamind.
 
Wayne conosceva questo lato giocoso dell’uomo spettinato, e rise a sua volta, e poi parlarono di altre cose, fino a che l’alieno doveva andare alla riunione.
Bernard gli augurò buona fortuna, e l’ex eroe lo ringraziò, e camminò verso il suo destino.
  
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