Bene, eccomi qui con una
nuova storia XD ho appena iniziato a scriverla e sarò ufficialmente presa dagli
esami ancora fino al 19, poi potrò dedicarmici u.u
Ovviamente parte da un
sogno che ho fatto ò.ò e se all’inizio doveva essere la base per una
Lily/Severus, poco dopo ho cambiato idea e le cose hanno preso una piega
inaspettata, o meglio… Sono andate avanti da sole XD
Quindi, invitando tutti
voi a recensire… Vi auguro buona lettura! =D
Salvati
Lily
entrò in salotto, sorridendo.
“Jamie
è tardi, Harry deve andare a letto. Capisco che sia Halloween però è ancora
piccolo per festeggiare come si deve…”
“Uff,
e va bene tesoro. Fra poco vengo anch’io comunque: stare sempre chiuso in casa
mi fa sentire più stanco, non so come mai…”
James
prese Harry e lo passò a Lily, che salì le scale con il figlio in braccio
cercando nel contempo di cullarlo.
Un
rumore di porta che si apriva fece allarmare James, che corse nell’ingresso: ma
aveva dimenticato la bacchetta sul divano. Con orrore se ne accorse appena vide
due occhi rossi fissarlo, occhi malvagi e perversi…
“Lily,
prendi Harry e corri! E’ lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo…”
Come
avrebbe fatto non lo sapeva neppure lui, senza bacchetta, però doveva provarci…
Voldemort
rise, sicuro di avere la vittoria in mano, mentre sollevava la bacchetta…
“AVADA
KEDAVRA!”
Gli
occhi rossi si sgranarono all’inverosimile mentre il corpo coperto dalla lunga
tunica nera cadeva in avanti: l’espressione di Voldemort sembrava stupita,
sorpresa, come se non si aspettasse che la morte lo prendesse alla spalle.
E
neppure James capiva come era potuto succedere: non lo capì finché Albus Silente
si tolse il mantello dell’invisibilità e si rivelò all’uomo.
“Albus…
Io… Tu…” farfugliò James, colto alla sprovvista.
“James,
caro. E’ tutto apposto. Lord Voldemort è morto, morto per sempre, e di lui non
rimarrà che un brutto ricordo.”
James
abbassò lo sguardo, osservando ancora per un istante il corpo.
“E’…
E’ morto davvero? Ma come…?”
“Sì,
è finita. Ma ora vieni, andiamo da Lily.”
Albus
prese per mano il giovane, che era sconvolto, e lo condusse di sopra dalla
moglie.
Lily
si era barricata in camera di Harry, la bacchetta nella mano desta tremante e
gli occhi lucidi di lacrime. Lacrime di paura per Harry e di dolore per James,
che credeva morto dopo aver sentito il terribile urlo della maledizione. Ci
vollero parecchi minuti per convincerla del fatto che era Voldemort ad essere
morto e che i due uomini alla porta erano davvero Albus Silente e James Potter,
e non dei trucchi per adescarla e uccidere Harry. James stesso faticava a
crederci, non riusciva a capire come il più potente signore oscuro di tutti i
secoli potesse essere morto nell’ingresso di casa sua.
Dopo
i primi minuti di tensione e incredulità, comunque, le cose sembrarono
ripartire: il ministero venne avvisato, gli Auror – ad esclusione di James che
voleva stare con la famiglia – vennero mobilitati in cerca dei Mangiamorte,
Albus spiegò loro che gli era arrivata una soffiata sul fatto che Voldemort
sarebbe arrivato da loro quella sera e i Potter si trasferirono momentaneamente
a casa dei genitori di James, mentre le autorità verificavano cosa era accaduto
veramente a casa loro.
Nei
giorni seguenti Lily e James vennero interrogati assieme ad Albus, ma nessuno
dei due voleva più separarsi da Harry: parecchi Mangiamorte erano ancora in
libertà e Silente era concorde con loro nel dire che il pericolo non era ancora
passato. Le protezioni sulla casa dei Potter vennero ristabilite e una
settimana dopo la morte del signore oscuro venne catturato Peter Minus, il loro
custode segreto, processato per direttissima e condannato senza alcuna
obbiezione a marcire ad Azkaban per il resto dei propri giorni. James ancora
non riusciva a capire come uno dei suoi migliori amici potesse averlo tradito,
ma non aveva dubbi: lui era il custode segreto, lui era il solo che potesse
rivelare a Voldemort dove si nascondessero.
Con
il passare delle settimane comunque tutto sembrò tornare alla normalità: i
Mangiamorte vennero arrestati e giudicati dal Winzegamot, James, Sirius e gli
altri appartenenti all’Ordine della Fenice che si erano dovuto nascondere per
motivi di sicurezza ripresero a lavorare, le strade divennero sempre più
sicure, il terrore si allentava pian piano per lasciare spazio alla gioia e al
sollievo.
Era
come essersi svegliati da un incubo, e da ogni dove i maghi e le streghe
festeggiavano, fregandosene dello statuto di segretezza e brindando a più non
posso: “Ad Albus Silente, che ci ha liberati dall’oscurità!”