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Autore: LilacLilium    20/07/2012    1 recensioni
-Capitano... vi prego, non perdete le staffe...-
-Le staffe? Cosa vai blaterando Spugna, sono calmissimo!-
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Capitan Uncino, Spugna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! Allora, niente Harry Potter oggi, ma ho scelto di cimentarmi con Peter Pan (opera che amo molto) e ho anche malamente cercato di imitare il delizioso stile di Barry nelle descrizioni... leggete e ditemi che effetto vi fa... ci vediamo giù.
 
La sfuriata di Uncino
 

 
-Spugna! Cosa vuol dire “ci è di nuovo sfuggito”?!- il pirata si era alzato così velocemente che il suo uncino, al posto della mano destra, aveva graffiato il bracciolo della raffinata poltrona su cui era seduto in attesa che i suoi uomini tornassero dalla caccia ai Bimbi Sperduti.
-Capitano... vi prego, non perdete le staffe...-
-Le staffe? Cosa vai blaterando Spugna, sono calmissimo!- sbraitò Uncino mentre i suoi baffi arricciati fremevano rabbiosi -Pan! Pan, ti prenderò un giorno!- il terribile capitano pestava i piedi per terra come un bambino capriccioso -E ti trafiggerò, maledetto ragazzino!-
A quello sfogo selvaggio di sentimenti negativi qualsiasi uomo sarebbe fuggito in preda al terrore, perché dovete sapere che Giacomo Uncino era molto più spaventoso del solito quando si arrabbiava, ma non Spugna, il fedele nostromo, che rimase a guardarlo mite e paziente sulla soglia  della lussuosa cabina del capitano del Jolly Roger -Ma certo capitano, lo prenderemo. Adesso calmatevi; volete una tazza di tè?- e con quanta gentilezza il poveruomo cercava di risollevare l'umore dell'amico.
Uncino dopo aver assunto un color porpora in preda all'ira stava pericolosamente impallidendo -Sì, un tè. Grazie Spugna.- ormai bianco come un cadavere si era lasciato cadere sulla povera poltrona squartata e giaceva lì, mezzo sdraiato, con gli occhi azzurri teatralmente rivolti al soffitto; quel dannato mal di testa non lo lasciava solo un momento.
-Signore, voi siete un uomo, siate superiore a quel moccioso...- il nostromo Spugna faceva del suo meglio per tirar su il suo capitano. Si diede da fare armeggiando con teiera e tazzine facendo un sacco di rumore e sistemò tutto su un vassoio d'argento, ma il vapore emesso dal beccuccio della teiera di porcellana gli appannò le lenti degli occhiali -Ecco qui! Vi lascio al vostro tè, mio capitano!- sorridendo, il povero Spugna uscì dalla cabina senza veder nulla e per poco non si schiantò contro lo stipite della porta.
Uncino lo seguì con lo sguardo e sorrise lievemente. -”mio capitano”- mormorò osservando pensieroso il suo uncino luccicante -Spugna, ma cosa farei senza di te?- e il leggero sorriso faceva sembrare il volto spigoloso del pirata deliziosamente umano quando una lacrimuccia si fece strada tra le cicatrici lasciate dal mare per sparire nel collo dell'uomo. Uncino lo sapeva perfettamente che il caro vecchio Spugna si faceva sfuggire Peter Pan apposta da anni. Sapeva che se Pan fosse morto, con lui sarebbe morta tutta l'Isolachenoncè, e con loro sarebbe morto anche Uncino. E Uncino sapeva benissimo, anche se mai lo aveva dato a vedere, cosa vuol dire voler bene a un amico.
 

 
Rieccomi. Breve come sempre e senza pretese. Il personaggio di Uncino mi piace troppo, e credo che ci ritornerò presto.
Però recensite eh! Anche negativamente. E se avete tempo date un'occhiata alle altre due mie fanfiction (sì, solo due. Sono una novellina qui) che ho ricevuto pochi commenti e ci sono rimasta male T^T
 
LilacLilium

 
  
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