Videogiochi > Tekken
Ricorda la storia  |      
Autore: Walpurgisnacht    26/07/2012    4 recensioni
Jin Kazama è... una Puella Magi?
"Scusa essere, come mi hai chiamato? Il mio nome è Jin Kazama e, per tua informazione, sono un MASCHIO".
"Oh davvero? E quegli eccellenti codini rosa? E quell'accenno di seno sul petto? Insomma ragazzina, non farmi perdere tempo. Lo facciamo o no questo benedetto contratto? Le streghe scorrazzano per la città e uccidono gente innocente".
...
Mi porto una mano al petto. Ehi, dove sono finite le mie vanghe? Cosa sono questi affarini microscopici?
Tasto.
...
Dio santissimo benedetto immacolato senza peccato. Ho le tette.

[EIP tra Manasama, Kaos e Nyappy! Maggiori info all'interno]
Genere: Azione, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Devil Jin, Hwoarang, Jin Kazama, Steve Fox
Note: AU, Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Puella Magi Jin Kazama Magica

Salve a tutti! Questo è un EIP, ovvero un Extreme Improvisation Project! Manasama, Kaos e io, Nyappy, ci siamo messi su Skype a scrivere un pezzo ciascuno, senza controllo su trama o grammatica. Gli errori sono compresi nel pacchetto, ahimè! Speriamo vi piaccia questa follia :) PS: Per la cronaca, tutto è nato dalla nostra ossessione per MadoMagica e queste fanart. Just sayin'.

Qualcuno mi dica che questo è un incubo.
Vi prego.
Tutto questo non può essere reale.
Ok che la mia vita non è mai stata esattamente normale... e decisamente non sarebbe il primo sogno assurdo che faccio. Voglio dire, l'altra parte di me si diverte parecchio a tormentarmi con incubi che neanche Tarantino se li immagina.
Ma utlimamente rasentiamo il ridicolo.
Prima, quell'incubo assurdo in cui io, Xiao e Hwoarang eravamo diventati degli hillybilly stile Dukes of Hazzard, con maiali viola e altre amenità che non ricordo.
Ora... questo.
"Vuoi contrattare con me?"
Lo sto fissando da almeno dieci minuti buoni.
Dovrebbe essere uno di quegli animaletti che fanno compagnia alle majokko suppongo - o almeno, il corpo e la coda mi fanno pensare a questo.
Ma ha la faccia di Lee Chaolan.
"Allora, lo vogliamo fare questo eccellente contratto o no?".
Mi stai prendendo per il culo, cervello. Non c'è altra spiegazione plausibile. Altrimenti perché sarei vestito come una scolaretta delle medie, nel corridoio di quella che a giudicare dalle stanze dovrebbe essere una scuola ma assomiglia più a un campo di concentramento, di fronte a una specie di gatto con quattro orecchie e la faccia di Lee?
Gatto parlante, peraltro. E fastidioso. Continua a martellarmi con 'sto cacchio di contratto, con lo stesso tono irritante di mio zio e lo stesso sguardo da beota.
"Contratto, contratto. Mi serve un contratto e solo tu puoi darmelo, Madoka".
...
Prego?
"Scusa essere, come mi hai chiamato? Il mio nome è Jin Kazama e, per tua informazione, sono un MASCHIO".
"Oh davvero? E quegli eccellenti codini rosa? E quell'accenno di seno sul petto? Insomma ragazzina, non farmi perdere tempo. Lo facciamo o no questo benedetto contratto? Le streghe scorrazzano per la città e uccidono gente innocente".
...
Mi porto una mano al petto. Ehi, dove sono finite le mie vanghe? Cosa sono questi affarini microscopici?
Tasto.
...
Dio santissimo benedetto immacolato senza peccato. Ho le tette.
"Datemi uno specchio!" urlo. Non m'interessa nulla se è stato troppo breve come un incubo, questo è il momento adatto per svegliarsi.
"Madoka! Non farlo! Sta cercando di fregarti!".
Una voce alle mie spalle. Conosciuta.
Mi volto, piano. Ho un sincero terrore di quel che potrei vedere.
...
...
...
...
Shin... perché sei vestito... dio...
Il viso è suo. I lunghi capelli neri decisamente no. Nemmeno il vestito lillà, o i collant ner - sono collant? - o gli stivaletti. Shin con i tacchi. A quanti traumi siamo già arrivati?
"Shin" mormoro. Cavolo, è davvero la mia voce? Ha un che di sepolcrale che non mi appartiene davvero.
Lui - o lei? - mi corre incontro e si frappone tra me e Lee-la-bestiola, appoggiando una mano sul mio petto. Cioè toccandomi le tette. Che non sono davvero mie, quindi va bene. O no?
Si volta verso di me e mi chiede a bassa voce: "Chi è Shin?" prima di tornare a fissare Lee. "Non la avrai mai, Kyuubey. Non ti è bastato, prima?"
Poi, per quanto assurdo possa sembrare tutto ciò, zio Lee si gratta dietro le orecchie con una zampetta bianca e lo sguardo impassibile.
No, seriamente, qualcuno mi aiuti. Hwoarang deve avermi drogato.
Un istante dopo, Shin ha in mano un mitra e il corpo felino di Lee è bucherellato come quel formaggio europeo di cui non ricordo il nome. Il sogno segreto di ogni trypofobico.
"Shin?!" lo chiamo, vagamente isterico.
"Tzk. Credevo che conoscessi la mia eccellenza." Mi volto di scatto. Con questa frase da schizoide, appare un nuovo Lee. Muove un passettino verso di me quando la sua testa è bucata da parte a parte da una lancia enorme. Senza sangue, ovviamente.
"Ohi, ohi, Akemi!" Appollaiato sulla finestra sta Hwoarang. Parli del diavolo...
Comunque, sapevo che il mio amico avesse problemi e pure gusti un po' strani, ma non che gli piacesse vestirsi da ragazza. Tutto rosso, una tinta più scura dei suoi capelli. Rotea la lancia sopra la testa e mi strizza l'occhio. "Che è quella faccia?" mi domanda. "So fare di meglio con Edea. O Tracy. Secondo te quale dei due è meglio?"
Oh. Santissimi. Kami.
E pure il Dio cristiano, che una garanzia in più è sempre meglio.
"Kyoko!"
Kyoko? Chi sarebbe Kyok- oh.
Hwoarang sarebbe la suddetta Kyoko. E se ne va in giro con una lancia di nome Edea. Vestito da donna.
Beh su questo punto non dovrei proprio parlare, visto come sono conciato.
E a pensarci bene, non è tanto il vestito rosa a lasciarmi perplesso - il che la dice davvero lunga sul mio stato mentale attuale, quanto... l'accenno di tette.
Dei del cielo...
Approfitto del battibecco tra i due, e mi avvicino a una finestra, che riflette abbastanza la mia immagine.
E' agghiacciante.
La faccia è la mia... il resto no.
Sembro il parto di una mente malata che gioca a Frankenstein jr.
Ma poi perchè quei due hanno il loro aspetto normale - va beh... abbigliamento a parte, e io no?! Deve per forza esserci una maniera per tornare me stesso... o quantomeno per far sparire le tette. Sarebbe un enorme miglioramento.
"Posso aiutarti a farle sparire, se vuoi."
Mi volto verso il coso con la faccia di Lee, che a quanto pare sa anche leggere nel pensiero.
"Sarebbe una cosa gradita, in effetti. Sentiamo."
"Molto semplice: contrattiamo. Tu diventi una Puella Magi e io ti concedo un desiderio, qualunque desiderio".
Ooooooh. E dagli con 'sto cazzo di contratto. Si può sapere cosa diavolo vuol dire?
"Pure questo è semplice, cara mia. Io ho il compito di contrattare giovani come te per trasformarle in Puellae Magi, combattenti che affrontano le streghe. Per fare ciò mi serve che tu sia d'accordo con l'idea. Fatto ciò posso provvedere a qualunque tuo bisogno. Anche se, mi permetto, non vedo perché dovresti voler eliminare il tuo seno. È così carino".
Con calma Kazama, con calma. Hai appena visto che non serve a nulla rivalersi fisicamente su di lui, è sopravvissuto - o forse sarebbe meglio dire "rinato" - dopo una scarica di colpi di mitra e una lancia che gli ha attraversato la testa da tempia a tempia. Sei forte e muscoloso ma dubito che possa essere più efficace.
"Senti, mi sto stancando di questo delirio. Se siglo questo benedetto contratto poi potrò andarmene da qui e da quei due cosplayer inetti?".
"Potrai fare quello che ti pare. Avrai il potere, dipenderà solo dalla tua volontà".
"Ok. Allora desidero...".
La mano di Shin mi tappa la bocca. "Madoka! Fermati!" grida. Un po' OOc o sbaglio?
"Ohi, ohi." Hwoa scende con un balzo dalla finestra e si appoggia alla lancia. "Lasciala in pace. Devo ancora capire che razza di problemi hai, Akemi."
"Lo vorrei sapere anch'io!" biascico, anche se la mano che mi tappa la bocca me lo impedisce. Afferrò il polso di Shin e gli mordo il palmo.
"Madoka?" domanda. Niente urla di morte. Peccato, mi sarebbero piaciute.
"Zio Lee, tira fuori il contratto!" urlo, mettendomi a correre.
"Non così in fretta." Shin spunta dal nulla e mi si para davanti. Ma che cazzo... ha la supervelocità?
"Esprimi un desiderio." Sento il fiato caldo di Lee sull'orecchio e il suo naso che mi sfiora i capelli.
Pedo-zio. MA CHE SCHIFO.
Shin è davanti a me con il braccio teso ed una semiautomatica in mano. Zio Lee mi scivola dalla spalla.
"Voglio svegliarmi!" urlo.
Ho gli occhi chiusi. Li riapro. Shin è ancora davanti a me. "Madoka?" chiede a bassa voce.
...oh. Non è un sogno?
"Madoka, ti rendi conto di cosa stavi per fare?!" mi urla Shin, per poi abbracciarmi. Problemi di bipolarismo che non ricordavo?
E poi, ti prego... togliti, mi fai senso.
"Shin vuoi smetterla di abbracciarmi? Da quando tutta questa espansività?!"
Lo spingo via, e lui mi fissa sgomento.
"Sto solo cercando di salvarti la vita!" urla, indicando ciò che resta del... coso. Faccio fatica a trovare un aggettivo.
"Beh è vero che fa senso, ma non mi sembra pericoloso... cosa vuoi che possa fare quel coso? A parte causarmi traumi di un certo peso, intendo."
"Ohi ohi, la tua amichetta in rosa è proprio tonta, Akemi!" si avvicina Hwoarang, la lancia in spalla e una barretta di cioccolato mezza smangiucchiata in bocca.
"Vuoi prenderle, Hwoarang? Non sarebbe nemmeno la prima volta." lo minaccio, ma tutto ciò che ottengo è un sopracciglio inarcato.
"E di grazia, quando avremmo fatto a botte io e te? Ohi ohi, sei proprio strana ragazzina!"
Se dice ancora "ohi ohi" lo impalo con la sua stessa lancia.
"Madoka, tu non ti rendi conto di cosa vuol dire contrattare con Kyuubey!" continua Shin, cercando di persuadermi. Scopro anche che quell'abominio con la coda da gatto e la faccia di zio Lee ha un nome, e si chiama Kyuubey. Ok.
"Oh Akemi, quando la smetterai di fare la bastian contraria?"
...ancora?
Ma soprattutto... questa voce.
"...Lars?"
"Mai, Tomoe. Lo sai. Prima che Madoka contratti con quella caccola bianca dovrete staccarmi braccia e gambe". Shin, sei... sei...
Mi metto una mano sulla fronte, chiudo gli occhi e respiro lentamente. Non mi drogo, bevo molto poco e non fumo. Cosa può giustificare un simile trip da acido? Perché io vedo me stesso e gli altri con facce di persone conosciute e loro si vedono e si chiamano in modi a me misteriosi? Perché tutti pensano che sia una femmina? Se la situazione non fosse così ingarbugliata e spaventosa questo sarebbe l'aspetto che più mi scoccia.
No, basta. Questa cosa deve finire. Ora.
"Adesso basta" sbotto "Tu non ti chiami Akemi, tu sei Shin. Tu non ti chiami in qualunque modo ti si chiami in questo delirio, tu sei Hwoarang. La schifezza a quattro zampe non si chiama Kyubey, è mio zio Lee. Tu non ti chiami Tomoe, sei Lars" dico indicandoli uno alla volta "E, soprattutto, siete MASCHI. Esseri umani, nel caso di Lee. Maschi, capite? Col pisello, i pettorali grossi e tutto quanto".
Si guardano, sconcertati. Nessuno pare trovare il minimo senso in quanto ho detto. Comincia seriamente a venirmi il dubbio che il pazzo sia io, più che altro perché le loro espressioni sono di genuino smarrimento. Davvero non capiscono.
"Cosa posso fare per dimostrarvi che non sto mentendo e che tutto questo non può essere altro che un cazzo di incubo?" chiedo guardando il soffitto, senza rivolgermi direttamente verso nessuno di loro. I loro sguardi smarriti mi toglierebbero quel poco di certezza che ancora stringo.
"Madoka... hai preso qualche botta in testa, per caso? Capisco che questo possa essere sconvolgente per te, ci siamo passate tutte. Ma nessuna di noi ha mai pensato, per un solo istante, di avere crisi d'identità sul proprio sesso" fa Shin, una mano allungata verso la mia spalla.
Lo scaccio. Devo restare lucido e attualmente il minimo contatto sarebbe destabilizzante.
"Mi chiamo Jin. Jin Kazama, non Madoka".
"Madoka!" Un'altra voce che conosco. Steve. Ho paura, ho davvero paura. Non voglio girarmi e non voglio vederlo in gonnella.
"Sakura! Akemi! Cosa volete da lei?"Si para davanti a me, con una minigonna blu e quello che sembra un corpetto. MA PERCHÈ. Almeno ha una spada. Cioè, no, cazzo! Ha solo una spada. Shin prima aveva un mitra in mano, altro che Miracle Blade serie F.
Lars si avvicina a Steve e mi fa da scudo umano con lui. Hwoa è nell'angolo che si sgranocchia un pocky preso chissà dove. Shin ha una pistola puntata su Lee ed un'altra  sui miei bodyguard in tacchi.
"Madoka ha il diritto di contrattare con Kyuubey, Akemi" dice Lars, serio. Steve annuisce senza un perché.
"Scusate..." inizio a bassa voce. "Io sono qui, davanti a voi. Posso avere del cazzo di potere decisionale dato che questo è il MIO sogno?" termino, ringhiando.
Steve si scosta da me e mi guarda, stralunato. Poi gli si conficca un pocky nell'orecchio. "Ohi, pivella. Noi due abbiamo un conto in sospeso."
Se sento un'altra volta "ohi" giuro che non rispondo delle mie azioni.
Steve scaccia il pocky dal suo orecchio, risoluto.
"Non me ne sono dimenticata, tranquilla. Appena avrà finito con Akemi toccherà a te."
Ci manca solo la tipica scena-stacco dipinta, stile anime anni '80, e poi siamo veramente apposto.
Noto il modo in cui si osservano in cagnesco - ma non erano amici, sti due?
Sembrano convintissimi di ciò che dicono, e fieri del loro essere... bho, quello che sono. Non è che mi sia chiara sta storia della Puellae, e delle streghe...
"Le streghe non sono altro che Puellae... impazzite" mi sussurra una voce orribilmente familiare all'orecchio. Ma non sei ancora morto, coso-con-la-faccia-di-Lee?!
Lo scaccio via, inorridito. Dio, se sopravvivo a tutto questo, avrò bisogno di tutta la terapia che non ho mai fatto finora.
"Fate silenzio!" urla Shin, con le pistole ancora puntate contro Steve e Lars. Quest'ultimo mi si para davanti, facendo un inchino e... no Lars, io il tuo culo fasciato da mutandine femminili NON VOLEVO VEDERLO, grazie mille per aver aggiunto altro anni di psicoterapia a quelli già prefissati.
Non solo. Dalla gonna cade una quantità industriale di fucili a pietra focaia. Lars ne afferra uno, e lo punta verso Shin.
"Forse non mi sono spiegata Akemi" sogghigna "Madoka è libera di scegliere!"
Neanche finisce la frase che scarica addosso tutti i fucili che ha a disposizione.
"Lars ma sei impazzito?! Vuoi trasformare l'unico amico che mi è rimasto in un colabrodo?"
"Non avere paura Madoka, Tomoe non può niente contro di me!" sussurra Shin alle mie spalle.
Ho davvero bisogno di uno psichiatra.
Ok. Quel che è troppo è troppo. Specialmente il culo di Lars. Era davvero l'ultima cosa che mi serviva, il classico granellino di sabbia che sfascia la piramide di stuzzicadenti.
"Va bene gente, mi arrendo. Fate quel che volete. Ammazzatevi se ci tenete, non ne voglio sapere nulla. Io vado a cercare un ospedale psichiatrico che ne ho proprio bisogno" dichiaro alzando le mani al cielo con un gesto esasperato.
Loro paiono non reagire più di tanto, impegnati... o impegnate come sono a squadrarsi come cani bavosi due alla volta. Hwoarang sta facendo roteare la lancia con un sorriso da assassino psicotico e Steve gli risponde con un ghigno che infesterà i miei incubi, o qualunque cosa da oggi sarà il loro sostituto, per luuuuuuuuuuungo tempo. Dall'altra parte del corridoio abbiamo Lars e Shin che si puntano le armi addosso, ringhi e altri rumori non identificabili a fare da contorno.
Fottetevi. Per quel che mi riguarda voi non siete le persone che conosco, siete brutti connubi con un majokko fatto male.
Poi, quando ormai sono a pochi metri dalla porta... Shin. Porca eva, la pianti di spuntare fuori come un fantasma? Sei creepy.
"Madoka, ti prego. Non andartene. Là fuori è pericoloso e quel coso potrebbe tentarti ancora. Adesso sono bloccata qui, ma...".
Gli do un pugno nello stomaco. Ne ho i coglioni gonfi e stragonfi di questa storia.
"Levati Shin, o potrei diventare manesco. E anche se credi di no, sai che non è consigliabile farmi arrabbiare".
"Dai Jin, perché non lasci prendere a me il controllo e ci divertiamo un po' con questi travestiti della malora?". Ecco sì, mi mancava giusto Devil a sussurrarmi propositi di sterminio nella testa.
Passatemi dei lacci di scarpe, per favore. Voglio impiccarmi.
Anche se l'idea della mia controparte con le alucce non è male. Ignoro Shin e continuo a parlare con Devil Me. "Interessante. Posso comunque non fidarmi?"
"Fai bene, fai bene..." mi cantilena con voce di velluto. Che è, stai cercando di rimorchiarmi perché adesso ho un po' di tette? "Però, data la situazione, lasciarmi prendere il comando non potrebbe che avvantaggiarti, no? O meglio, avvantaggiarci" continua.
Sì, sta cercando di rimorchiarmi. Ed è una parte di me, per quanto disturbata.
...vabbeh.
"Hai carta bianca per quanto riguarda le botte fantasiose, solo... ti chiedo di non ammazzarli." Mi dispiacerebbe un po'.
Un istante dopo la mia coscienza scivola in un angolino e vedo le cose molto, molto distanti. Devil Me solleva le mani davanti agli occhi: i guanti sono diventati da bianchi a neri.
"Madoka!" grida Shin. "Ti stai trasfromando in una strega? Ma come..."
Cazzo. Non mi ero accorto che non è stato Devil Jin a relegarmi in un angolo.
"Sono Kriemhild Gretchen" una voce femminile stridula echeggia sopra il chiacchiericcio degli altri "e questo corpo mi fa molto comodo."
Kriemhild... ?
"Ops. Qualcosa è andato storto, sembra."
A parlare, stavolta, è il vero me stesso demoniaco. E per assurdo, sono persino lieto di sentirlo, forse perchè è l'unica cosa che mi tiene ancorato alla mia realtà, e non a questa farsa da Teatro No. Rendiamoci conto.
"A quanto pare la strega è arrivata prima di me. Mi sento un pò spodestato in casa mia" commenta indispettito. No ma fa pure, tanto ormai è chiaro che io, qui, valgo quanto un pezzo di scenografia.
Nel frattempo vedo che i quattro in gonnella si sono alleati contro di me - begli stronzi, grazie.
"Come ha fatto a diventare strega?"
"Non ha nemmeno contrattato con Kyuubey, è impossibile!"
"Se è così forse possiamo invertire la trasformazione? Madoka, ci senti?!"
Ancora con 'sta Madoka.
Shin mi osserva con il fallimento dipinto negli occhi. Evidentemente era da questo che voleva proteggermi. Mi sentirei persino in colpa, se solo non avessi scelto io di diventare un enorme umanoide nero che ondeggia... e ha un enorme fiocco rosa in testa. Sia mai si perdesse di casa quel tocco di femminilità che tanto ci piace, eh.
Attorno a noi il mondo è diventato persino più assurdo: colori accecanti, sfondi che sembrano disegnati da bambini delle elementari che si muovono perennemente e fanno quasi venire il mal di mare.
Mi rivolgo al mio inner demon.
"Senti, davvero... non c'è niente che possiamo fare? Quelli cercano di ammazzarmi, e io vorrei uscirne vivo."
"Oh cocchino, è la prima volta che mi parli con così tanta gentilezza. Potrei persino scoppiare a piangere, e non so quanto ti converebbe visto che piango acido solforico. Comunque. Il tuo discorso non fa una grinza, anche perché la nostra coabitazione mi mette in una posizione non proprio invidiabile, cioè di sparire se il tuo corpo fisico morisse. Quindi è solo nel mio interesse che tu sopravviva".
"Grazie per avermi detto cose che già sapevo, professore di Ovviologia di Harvard. Cosa possiamo fare per impedirlo?".
"Tu nulla, temo. La situazione in cui ti sei ritrovato, e tutto il carico psicologico di ritrovarti con le tette e circondato da versioni dei tuoi quasi amici usciti dal Rocky Horror Picture Show, ti hanno indebolito troppo. Io, al contrario, sono nel pieno delle forze. Se c'è uno di noi che può contrastare 'sta roba nera in cui ti sei trasformato sono io".
"E allora fallo, per dio! Non voglio che quelli là mi riempiano di buchi. Fa male, sai?"
"Ok ok, non farmi fretta. E guarda che se urli mi spettini e mi sconcentri. Statti zitto".
La mia nuova forma tutta emo si blocca. Sento che si irrigidisce. Gli sguardi dei quattro sotto di me si sgranano, stupiti.
Poi parte un urlo che riuscirebbe a infrangere qualunque cosa, anche un pensiero. La colonna d'oscurità che al momento mi rappresenta nel mondo reale si piega e si contorce su se stessa.
"Come sta andando?" chiedo a Devil.
"Non saprei. Però almeno sono riuscito a fermarla. Ora ci riprovo".
"Ecco, sì. Riprovaci".
Hwoarang fa due passi in avanti e con un cenno della mano invita gli altri a seguirlo: "Ragazze, ora che è indebolita è il nostro momento. Distruggiamola".
Porca di quella porca di quella puttana incancrenita. State fermi, stronzacci.
"Sono tuoi amici, quindi?" mi - ci? - domanda Kriemhild, garrula. ohccazzo. Quindi ha setito tutta la mia chiacchierata con il Cornuto?
"Può darsi" rispondo, cauto. E' la classica domanda a cui non sai cosa rispondere. Li risparmia o cerca di ammazzarli in modo più cruento? "La bestiola la odio, con quella voglio andarci giù particolarmente pesante" aggiungo. Tanto zio Lee è immortale, che mi frega se crepa in sette modi diversi contemporaneamente? Se posso salvare gli altri, questo e altro.
"Tu sei un cretino." Ehi, Devil Me, cos'era quello, un sospiro?
"Allora inizierò dalla biondina, mmh?" domanda Kriemhild. Batte le mani nere e filamentose. Ohccazzo. Urge riprendere il controllo. Lars non lo tocchi, bella.
"Lasciate fare a me!" Con un ululato alla Xena, Hwoa si lancia contro di me con la lancia che... un attimo. E' normale che si sia divisa in nunchaku multipli e la circondi?
Un momento dopo sento un solletichio sulle gambe - e realizzo di avere all'incirca un centinaio di gambe, in centinaio di punti colpiti. Questo dev'essere Shin. O lo stesso Lars che voglio proteggere e mi sta attaccando.
"Hiyaaaa!" Mulinando due spade, anche Steve si unisce alla mischia.
Ok, non mi stanno facendo altro che carezze. Tempo di riprendere il controllo di questo corpo.
"Concordo" sbuffa Devil Me.
Non posso chiudere gli occhi, ma mi concentro sulla punta delle dita. Scivolo sui palmi, sugli avambracci, prendendo coscienza di come sono fatto. Devo tornare ad essere il capitano. Ahrr, ahrr, mi avrebbe fatto il verso Xiao.
"Ne hai ancora per molto?"
Taci coso. Che tra te e quegli invasati che mi lanciano contro la loro artiglieria è difficile mantenere la concentrazione.
La cosa deve aver preso in contropiede anche loro, perchè noto con la coda dell'occhio che sono fermi attorno a me.
"Si sta trasformando ancora?"
"E' la prima volta che vedo una strega fare una cosa del genere... non è un buon segno"
"Ma non mi dire..."
Per un attimo mi deconcentro, soffocando una risata. In qualunque universo parallelo, Hwoarang non cambia mai.
"Non riesci nemmeno a mantenere la concentrazione necessaria per tornare normale, e pretendi ti tenere a bada me?"
Sento la strega ridere sguaiata nella mia testa. Ma sta un pò zitta, che qui siamo già pieni come un albergo in alta stagione. Però il suo commento mi conferma che almeno sto andando nella giusta direzione.
"Vedi di non distrarti ancora ragazzino, questa cosa non scherza" ringhia ilmio alter ego, che sembra piuttosto in difficoltà "Muoviti, non ho idea di quanto  ancora posso reggere."
L'ansia che mi metti! Ok ok. Posso farcela. Riprendo a concentrarmi solo su me stesso, e pian piano sento che il corpo della strega va deteriorandosi, mentre il mio si ricompone pian piano. E grazie a Dio riesco a far sparire quelle imbarazzanti tette.
"Peccato, mi stavo abituando..."
Rabbrividisco. Mi fai schifo, seriamente.
Ok, forse ci siamo, forse...
"Tiro... Finale!"
...Lars, cazzo.
Devil percepisce il pericolo e, senza neanche avvisare con un "adesso ci penso gnè gnè gnè", prende il controllo del pacchetto e con un balzo salta al di fuori della zona calda. La gigantesca massa d'energia si schianta contro il muro e lo disintegra.
"Torna a cuccia, stronzone con le lucette. Non ho più le tette, il peggio è passato. Nel desolato panorama mentale della mia testa rifilo una gomitata sul suo naso e lo costringo in ginocchio, mostrandogli che il suo l'ha fatto e che ora tocca a me tornare al timone della baracca.
"Non è finita qui, ragazzino".
"Certo omone grosso e cattivo, certo. Ora però fatti un sonnellino, ok?". Gli stampo lo stivale sulla faccia e lo butto all'indietro.
Frattanto, nel mondo di carne e ossa, mi rialzo. Totalmente in controllo. Penso. Spero. Chi lo sa.
Mi tocco un po' dappertutto. I capelli. Il petto liscio. I testicoli. Vestiti di pelle. Dovrei essere tornato intero.
Ora il problema è: loro come mi vedono?
"Tu... tu chi cazzo sei? Madoka che fine ha fatto?" chiede Hwoarang strusciandosi una ciocca di capelli rossi. Cribbio coreano, smettila di avere questi atteggiamenti sensuali. Mi viene un conato di vomito.
Uh. Forse è la volta buona.
Apro le braccia tipo Gesù Salvatore di Rio de Janeiro e ripeto quello che 'sti quattro fessi dovrebbero sapere ad occhi chiusi: "Ora mi credete, finalmente? Non mi chiamo Madoka, non sono una femmina e non capisco il perché del vostro ridicolo cosplay. Sono Jin Kazama, maschio, erede dei Mishima e attuale presidente della Zaibatsu".
Molto bene. Se non altro un passo in avanti è stato fatto. Adesso devo solo capire dov'è l'uscita.
Hwoarang non è per nulla convinto, però, e mi punta la lancia direttamente sulla gola: "Senti un po' bello, tira fuori Madoka. Ora. Non vuoi vedermi arrabbiata".
... non finirai mai di stupirmi con la tua idiozia, tu.
"Calma, piccoletto" gli dico. No, davvero, è un tappo. Supera a malapena i miei fianchi - beh, la lancia è il doppio. Serve a compensare qualcosa che non c'è più, mmh? "Io ERO Madocosa per qualche strano scherzo del destino, poi sono tornato in possesso del mio corpo. Quello vero. Quello maschio" rimarco. Poi mi tasto la nuca, sia mai che un fiocco rosa sia scampato alla trasformazione.
"Ci credi idiote?" mi sussurra Shin all'orecchio. Occristo, si è aggrappato a me tipo scimmia ed ha un revolver puntato alla mia tempia. Ok, ok. Con lui è meglio non scherzare.
"Non ti crediamo!" Steve e Lars mi puntano rispettivamente una cutlass ed un moschetto contro. La vita è bella. Ciao ciao, esistenza.
...che poi, quetso è un sogno, quindi chissene se muioio. Anche se a dire il vero Devil Me ha opposto una resistenza reale che mi ha sfibrato. Non appena realizzo di essere stanco, sento tutti i muscoli farsi pesanti.
"Eccellente." Zio Lee, ancora impiantato in quel corpo felino, zampetta verso di me. "No, non è un sogno. Nene, Jun, disattivate il Madokator" ordina con voce più forte e più reale.
Riapro gli occhi e mi ritrovo legato. KAMI. Un attimo, legato in quello che sembra un laboratorio, con le pareti di metallo lucido che riflettono tutte le lucine.
"Madokator?" domando, mentre sento liberarsi i polsi. Una maschera metallica per gli occhi si scosta dal mio viso e, senza lo schermo protettivo, resto abbagliato da tutti quei led. Pacchiano anche quando deve essere pratico.
"Esatto, nipote! La mia ultima invenzione, un congegno che unisce i più reconditi ricordi d'infanzia con i volti noti e li mescola" Lee appare alla mia destra, seguito dalle sue assistenti in tailleur stringatissimo. E camicetta aperta su un bikini. Beh, approvo "per un'esperienza al limite dell'onirico! Del fantastico!"
"Dello strafatto" sbuffo, appoggiando la testa al metallo. Pensavo ci fosse un qualche cuscino, invece sono rimasto rigido ed immobile per non so quanto tempo - ecco la stanchezza. "Posso chiederti perché io?" gli domando, calcando molto sulla domanda finale.
"Per far restare tutto in famiglia, no?" trilla lui, deliziato. "Comunque, dopo averti catturato..."
Non lo ascolto più, perché le tette delle sue assistenti sono diventate i visi di Hwoa e Lars. Mi tappo la bocca con la mano. Posso urlare, posso?
"...ti ho iniettato uno stimolante per aiutare la tua povera immaginazione."
"Lee Chaolan" sibilo.
"Gli effetti potrebbero durare per un altro paio di giorni. Mi dirai se ci sono effetti collaterali, vero?" domanda lui con innocenza
"Io. Ti."
Lui batte le mani con gli occhi spalancati e le due si avvicinano a me con una siringa. No, non mi avrete, non mi avrete mai! E tu, Hwoarang, piantala di ridere!
"Ammazzo!" termino, alzandomi con uno scatto e finendo dritto tra le braccia di Xiao, che per qualche motivo è gigante, è vestita di nero ed ha una maschera bianca con un ghigno che non mi piace.
Kami, fatemi svenire.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Walpurgisnacht