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Autore: Emma Wright    27/07/2012    2 recensioni
Longfic che si sviluppa a partire dalla conclusione di “Addio, Fairy Oak“. Felì è partita insieme a Mago Barbo, senza salutare, e le gemelle si ritrovano alle prese con una vita da quindicenni.
La ff sarà aggiornata ogni venerdì.
#Sono fermamente convinta che sarà una long... molto long. come disse qualcuno, vi auguro di restare vivi (?)
Buona lettura! ;)
Dal Capitolo I, "Entrambe sapevano essere molto emotive, quando si trattava di Felì. Dopo quindici anni insieme, le erano molto più che affezionate. La piccola fatina era diventata propriamente parte della loro vita.
Stranamente, non trovò Pervinca nel suo letto. Eppure, la giovane strega del Buio amava rigirarsi tra le lenzuola fino a quando Babù non perdeva la pazienza e iniziava a tirarle le pantofole o qualcosa del genere per costringerla ad alzarsi. Aveva il sonno pesante, Vì."
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Pervinca Periwinkle, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vaniglia stava camminando avanti e indietro per tutto il soggiorno, nervosissima e tesa come la corda di un arco.
Pervinca era accasciata sul divano, il volto affondato in un cuscino, in modo che nessuno la potesse vedere. A quanto pareva, Grisam non era del tutto convinto del fatto che Felì fosse semplicemente andata via, senza neanche salutare le due che avevano costituito il suo primo incarico a tutti gli effetti. Così, aveva chiamato a raccolta parte del suo giro di conoscenze, per studiare al meglio la situazione e decidere che farne.
Flox era lì, seduta accanto a Vì, occupata a lisciare le pieghe dell’ampia gonna blu scuro a fiori grigio perla. Come sempre, era vestita a strati. Per quel giorno, aveva scelto un coordinamento basato sulle tonalità della notte, più una lunghissima sciarpa rosso acceso per smorzare il tutto e aggiungerci un tocco di originalità. La presenza della giovane Pollimon non era del tutto pertinente, dato che la sua fata era già via da più di sette mesi. In ogni caso, le ragazze non avrebbero potuto fare a meno della bizzarra Flox.
Acanti, invece, era rigidamente seduto vicino al tavolo, attento a dare il meno fastidio possibile. La fatina di sua sorella Margherita era fuori con Grisam, che aveva chiamato a raccolta tutte le piccole creature magiche come lei nei paraggi. Era fuori ormai da più di mezz’ora, e il ragazzo Bugle sembrava nervoso.
In effetti, aleggiava un’aria d’attesa per tutta la sala. Nepeta Rose scrutava di sottecchi Francis Corbirock, tranquillamente intento a fissare la parete davanti a sé, come a cercare di capire quali fossero le sue vere intenzioni.
Dalia Periwinkle entrò di botto nel salotto, spezzando la tensione e facendo quasi prendere un colpo a tutti quanti. Perfino Pervinca si degnò di fissarla a metà tra lo sbigottito e il seccato per circa tre secondi, passando poi a concentrarsi nuovamente su quell’interessantissimo cuscino beige che ormai sembrava avere tutta la sua attenzione. Vaniglia si limitò a fermare la sua ridondante corsa, lasciandosi cadere su una delle poltrone.
—Allora, ragazzi — disse Dalia, avanzando con un vassoio carico di biscotti dall’aspetto invitante, un manipolo di tazze e un bricco di cioccolata calda ancora fumante. —Ancora niente?
Posò le vivande sul tavolo, per poi lanciare un’occhiata perplessa al gruppo. Poi cominciò a versare il liquido ancora caldo nelle tazze, senza aspettare una risposta.
—Be’… — cominciò Flox. —Grisam è fuori con alcune fate. Se non la trovano loro, non ho idea di dove possa essersi cacciata Felì…
—Sempre che non sei ne sia andata definitivamente via — sospirò Vaniglia infelice, mentre tutti si voltavano a guardarla. —Be’, che c’è?
—Niente — rispose Nepeta. —Solo che non dici una parola da… da un sacco di tempo, effettivamente.
Babù brontolò irritata qualcosa in proposito della libertà di azione o qualcosa del genere — perché non si può neanche tacere senza venir giudicati? Mi sembra ingiusto, insomma, almeno avrò l’occasione di… — per poi incrociare le braccia, mentre la madre lanciava un’occhiata anche all’altra gemella per poi scuotere la testa. Di rado Vaniglia si lamentava per qualcosa, ma evidentemente stava facendo del suo meglio per non scoppiare a piangere disperata. Si sentiva svuotata, come se mancasse qualcosa di davvero molto importante. Era il suo modo per proteggersi, in un certo senso. Non poteva certo permettersi di fare una figuraccia del genere proprio il giorno del…
—Un momento! — esclamò. — Ma è il nostro compleanno, giusto?
Tutti la osservarono stralunati, la tazza fumante tra le dita, alcuni sul punto di addentare un biscotto. Dalia aveva appena finito di distribuire la cioccolata calda. Solo le gemelle l’avevano rifiutata.
—Giusto — fece Flox in tono allegro. —Avete ricevuto il mio biglietto? L’avevo affidato a Quercia in modo da farvelo trovare stamattina, ma di quell’albero non ci si può mai fidare, e…
—Scusate, Babù, Vì — mormorò invece Nepeta affranta —Io… mi hanno distratta. E dimentico le cose molto facilmente…
Si alzò, dando una sistemata al suo vestito verde smeraldo e riavviandosi i capelli, lunghi e castani, lasciati cadere in morbidi ricci disordinati sulle spalle. Indossava un paio di stivaletti scuri dai lacci sempre verdi ed era davvero molto carina. Nepeta abbracciò Vaniglia, dandole gli auguri, ma quando si voltò per raggiungere anche Pervinca, notò la sua espressione omicida, del tipo prova-ad-avvicinarti-e-ti-trasformo-in-qualcosa-di-molto-spiacevole. Vì aveva scostato appena il cuscino, in modo che si intravvedessero soltanto gli occhi verdi e tempestosi, ma solo da quelli si poteva benissimo intuire che non voleva essere disturbata in alcun modo.
—Ehm… Pervinca… — Altra occhiataccia. — Be’, auguri! È incredibile che abbiate già quindici anni. Pensavo che…
Francis la guardò e Nepeta cominciò a gesticolare, arrossendo furiosamente. Sarebbe stato quasi da ridere, se non fosse intervenuta Flox, dicendo allegra qualcosa come: —Non vedo l’ora di venire alla vostra festa!
Pervinca sembrò riscuotersi. Si rimise seduta composta e impettita, perdendo del tutto l’aria svogliata di pochi minuti prima.
—Quale festa?
Lo sguardo di ogni presente era puntato su Flox. Lei sembrò rendersi conto di qualcosa, perché sprofondò interamente nelle pieghe della sciarpa. Pervinca non si perse d’animo, cominciando a tirarla su per le lunghe trecce brune.
—Ahia! — fece la giovane Pollimon, portandosi le mani alla testa. Vì non mollò la presa finché Flox non riemerse del tutto dal groviglio di lana rossa.
—Mi hai fatto male — protestò, massaggiandosi.
—Lo so. Cos’è che dicevi?
—Cosa?
—Riguardo ad una festa.
—Quale festa?
Pervinca, inaspettatamente, si mise a ridere.
—Mi prendi in giro? Sei una pessima bugiarda, Flox Pollimon.
La diretta interessata lanciò uno sguardo disperato a tutti gli altri.
—Davvero — intervenne Francis. —A che festa ti riferisci?
—Non fare il finto tonto anche tu.
—Bah, Vì, a volte non ti capisco proprio — ribatté Nepeta.
—Per quanto avete intenzione di andare avanti? — chiese Pervinca in tono acido.
—Be’, tanto per cominciare dovresti spiegarti! E, sì, apprezziamo il tuo modo di fare cortese e garbato, se ti può interessare.
—Non scherzare con me, Corbirock.
—Tu…
—Okay, basta! — sbottò la signora Periwinkle. Scoppiò a ridere, coprendosi il volto con una mano. —Può andare, ragazzi, ci abbiamo provato. Se solo…
—Se solo cosa? — domandò Babù.
Dalia cominciò a darsi da fare per raccogliere le tazze vuote. —Questo pomeriggio ci sarebbe stata una festa a sorpresa per voi, ma evidentemente Flox ha la lingua troppo lunga.
Lo disse allegramente, eppure Flox arrossì, affondando di nuovo nella sua fantomatica sciarpa. Dalia uscì canticchiando un motivetto che apparteneva alla tradizione di Fairy Oak.
—Perché non ci avete detto niente? — chiese ancora Vaniglia.
—Be’ — commentò Francis sarcastico —In caso di festa a sorpresa, si presume debba esserci una sorpresa.
—Molto divertente.
—Guarda…
—Non ricominciate — li interruppe Acanti, osservando le espressioni di Francis e Pervinca. —Un momento, ma Grisam?
—Deve ancora rientrare — disse Pervinca mordicchiandosi il labbro, d’un tratto preoccupata. —Mi chiedo dove si sia cacciato…
—Avanti, Periwinkle, lo sanno tutti che il tuo ragazzo è in gamba.
Nessuno poté impedire la solenne cuscinata che Pervinca riservò a Francis, facendolo ruzzolare giù dal divano.
—Pervinca! — la rimproverò la gemella.
—Be’, che c’è?
—Avresti quindici anni — sibilò lei, scuotendo la testa. —Un minimo di…
—Sempre la solita, tu! — si lamentò Francis, issandosi sul divano aiutato da una Nepeta dalle guance molto rosee. —Che gran senso dell’umorismo.
Probabilmente era sul punto di aggiungere qualcos’altro, ma un grido attirò la loro attenzione.




#Notes
Potrei autocitarmi, in questo momento, per la faccenda dell'aggiornare ogni venerdì, ma... ma... occhei, sono una cretina. Purtroppo, ho avuto un problema con il file che conteneva la long, che è stato irremediabilmente danneggiato, di conseguenza, be', ho dovuto riscrivere il riscrivibile, andando a memoria (?)
Spero di procedere con più regolarit, staremo a vedere ._.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento v.v
Anche se è di una banalità assursa, lo so v.v
Emms (?)
   
 
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