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Autore: Anguisa    30/07/2012    8 recensioni
-Scorpius..- lo chiamò la rossa.
-Sì?-
-MiaiuterestiatrovareunfintofidanzatoperfaringelosireFinnigan?- chiese
tutto d’un fiato la ragazza.
-Eh?-
-Mi aiuteresti a trovare un finto fidanzato per far ingelosire
Finnigan?- ripeté Rose con voce ferma mentre le sue orecchie assumevano un colorito bordeaux.
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Mezzora dopo uno Scorpius alquanto confuso guardava la lista alla quale aveva accennato poco fa la rossa: lei e Dominique avevano scelto un “pretendente” per Casa, in modo da rendere la scelta più facile.
-Penso che tu mi deva delle spiegazioni.- aveva esordito lui dopo aver letto e riletto i quattro nomi.
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-Allora penso proprio di dover rimediare.- disse Scorpius accarezzandole un seno da sopra la camicetta.
-E cosa hai intenzione di fare?- chiese Rose mentre gettava il capo all’indietro, godendosi quelle carezze fameliche.
-Ho intenzione di propormi come quinto pretendente.-
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I 5 pretendenti
 

 
Era una normale giornata di Marzo e Rose e Scorpius erano seduti sotto la quercia vicino al Lago Nero.
-Scorpius..- lo chiamò la rossa.
-Sì?-
-MiaiuterestiatrovareunfintofidanzatoperfaringelosireFinnigan?- chiese tutto d’un fiato la ragazza.
-Eh?-
-Mi aiuteresti a trovare un finto fidanzato per far ingelosire Finnigan?- ripeté Rose con voce ferma mentre le sue orecchie assumevano un colorito bordeaux.
Il ragazzo s’immobilizzò, sperando di aver sentito male ma, quando la rossa gli rivolse uno sguardo imbarazzato pieno di aspettative, capì di aver compreso perfettamente la frase ed uno strano formicolio gli fece accapponare la pelle: era sicuro che quella rabbia cieca che lo stava invadendo fosse gelosia.
Cercando di calmare il battito accelerato del cuore, il biondino pensò velocemente ad una soluzione… Sapeva che scappare, oltre a macchiare il suo orgoglio, avrebbe intristito Rose, perciò trovò unicamente due ipotesi: rispondere negativamente e, costretto a dare delle spiegazioni, dichiarare i propri sentimenti alla ragazza che lo avrebbe immediatamente respinto, negandogli successivamente la propria amicizia per non causare eventuali “problemi”, oppure annuire e complottare contro Finnigan per conquistare finalmente la rossa.
Sapeva –sì, sapeva: era inutile negarlo- che all’amica –quell’amica che amava e su cui faceva sogni erotici- piaceva Dean Finnigan, ma dal saperlo all’avere la certezza proprio da parte sua lo innervosiva.
Sospirò pesantemente e all’ennesima occhiata imbarazzata dell’amica, Scorpius annuì lievemente in segno di risposta. Lei gli saltò al collo, abbracciandolo con entusiasmo, mentre gli parlava di una lista di “pretendenti”  che aveva stilato insieme a Dominique quell’estate.

Mezzora dopo uno Scorpius alquanto confuso guardava la lista alla quale aveva accennato poco fa la rossa: lei e Dominique avevano scelto un “pretendente” per Casa, in modo da rendere la scelta più facile.
-Penso che tu mi deva delle spiegazioni.- aveva esordito lui dopo aver letto e riletto i quattro nomi.
-Giusto.. hai ragione- rispose febbrilmente lei.
-Allora?-
-Ecco… sai che io e Dean Finnigan ci frequentiamo da un po’…-
-Appunto: vi frequentate già. Che bisogno c’è di farlo ingelosire?-
-Beh, non ci frequentiamo ufficialmente… Sai, lui continua a dirmi di amarmi ma, appena gli chiedo una relazione seria, inizia a dirmi che siamo troppo giovani e che forse dovremo aspettare…-
-Oh, andiamo: non dovrete mica sposarvi!- gridò divertito il ragazzo mentre un brivido gli percorreva la schiena: non osava immaginare come avrebbe potuto reagire alla comunicazione del matrimonio tra Rose e Finnigan.
-Lo so! Una volta gliel’ho fatto notare…-
-E lui?-
-E’ svenuto.-
A questo punto Scorpius non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere.
-E adesso cosa c’è da ridere?- sbottò offesa Rose.
-Niente, niente solo che.. accidenti, deve avere un cuor di leone quel Finnigan: svenire per una sciocchezza del genere.-
-Beh, secondo me aveva paura che potessi davvero fargli una proposta di matrimonio..- ammise la rossa in imbarazzo -… penso di essere stata un po’, ehm, stressante con questa storia.-
-E adesso vuoi farlo ingelosire in modo che il grande uomo che c’è in lui reagisca e marchi finalmente il suo territorio.- concluse il biondo con una nota di divertimento nella voce: prendere in giro Finnigan era davvero appagante, soprattutto se lo faceva davanti a Rose e quest’ultima non ribatteva, dandogli, con il suo silenzio, ragione.
Dopo un breve istante la rossa spezzò il silenzio che si era creato.
-Adesso, se hai finito di fare battutine di cattivo gusto, che ne dici di iniziare?-
-Come mai tutta questa fretta, Weasley?- ribeccarla utilizzando il suo cognome gli ricordava il loro primo incontro, e tutti quelli precedenti alla nascita della loro amicizia: si poteva dire che il rapporto tra i due diventava più intenso ed intimo con il passare degli anni, e Scorpius era più che deciso a mantenere questa tradizione, fin quando il loro non sarebbe diventato amore –non più semplice amicizia o complicità-.
 -Perché, Malfoy, questo è l’ultimo anno di Dean ad Hogwarts e poi sarebbe un po’ difficile tentare di farlo ingelosire visto la lontananza che ci separa, non credi?- tono acido da saputella e pronuncia calcata sul suo cognome: chiunque al posto del ragazzo sarebbe scappato –o avrebbe chiesto scusa- perché quando Rose chiamava qualcuno per cognome lo faceva perché era infuriata con il diretto interessato, o semplicemente si trattava di un professore.
-E, cara la mia sapientona, non hai pensato che il prossimo anno, visto la lontananza che vi separerà, Finnigan possa strisciare ai tuoi piedi e farti una dichiarazione d’amore davanti a mezzo mondo magico, chiedendoti di fidanzarti ufficialmente con lui?-.
Davanti alle gote arrossate di lei il giovane Serpeverde comprese che no, questo pensiero non aveva minimamente sfiorato la Grifondoro.
-In realtà- disse lei facendo uno sforzo immane per non guardare il ragazzo negli occhi –avevo pensato che, con la lontananza, si sarebbe dimenticato di me.-
Il ragazzo si concesse un momento di esultazione: doveva ringraziare l’insicurezza della ragazza –e la stupidità di Finnigan- per essersi ritrovato in quella situazione, pronto a togliere, una volta per tutte, quel Dean dai pensieri della sua Grifona.
-Va bene.- disse poi per chiudere il discorso.
-Va bene?- sbottò lei.
-Sì, va bene.-
-Va bene cosa? Ma hai capito quello che ti ho appena detto?- chiese la rossa furiosa.
-Sì, ho capito che sei maledettamente insicura e l’unico modo per risolvere la faccenda è farlo ingelosire-
Farlo ingelosire,penso il ragazzo,tsk, sembra Lord Voldemort: non oso nemmeno pronunciare il nome di quel-quello, ah.. di quel maledetto Finnigan.
-Quindi la discussione è chiusa?- chiese la ragazza per avere un’ulteriore conferma.
-La discussione è chiusa.-
-Perfetto. Allora andiamo… c’è tanto da fare.-
-Aspetta.-
-Cosa c’è?-
-Ho un’ultima domanda.-
-Hai un’ultima domanda?- chiese retoricamente la rossa con un tono di voce ironico.
-Sì.- rispose placidamente lui.
-E sarebbe?- sbottò Rose irritata.
-Perché non hai chiesto aiuto a Dominique?-
-Perché.. Perché non ho chiesto aiuto a Dominique? Merlino Malfoy, ma ti senti quando parli? Dominique non frequenta più Hogwarts!-
-E allora?-
-E allora? E ALLORA?- iniziò a gridare la rossa –Per i più consulti slip di Merlino… Come pensi che Dominique possa aiutarmi visto che si trova a centinaia di kilometri da qui.-
-Ah… Beh, allora perché non hai chiesto aiuto a James?-
-Non dovevi farmi solo più una domanda?-
-Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?-
-Tecnicamente sì, ma il mio migliore amico non l’ha mai capito e mi ha influenzato con questa sua brutta abitudine.-
-Touchè… Allora, perché non hai chiesto aiuto a James?-
-Mi sembra ovvio: avrebbe torturato Dean fin quando lui non mi avrebbe chiesto ufficialmente di fidanzarci.-
-E questo non avrebbe risolto più velocemente il tuo problema?-
-Forse, ma io voglio che Dean mi faccia la proposta perché lo desidera davvero. E poi non volevo che James finisse ad Azkaban per tortura colposa.-
-Capito.-
-Davvero? Hai capito?-
-Sì-
-Oh, bene. Adesso possiamo finalmente andare!-
-Ma ho ancora una domanda.-
La ragazza sospirò rassegnata e gli fece cenno di andare avanti.
-Perché non hai chiesto aiuto ad Albus o Lily?-
-Ingegnoso Malfoy: due domande in una.-
-Sì beh, mi sembra di averti torturata abbastanza.-
-Albus è troppo… ehm… ingenuo. Insomma, di sicuro si scandalizzerebbe se scoprisse ciò che sto facendo, quindi l’ho eliminato a priori. Per quanto riguarda Lily, lei è troppo piccola e non capirebbe mai ciò il perché delle mie azioni. Soddisfatto?-
-Molto. Allora, andiamo?-
-Non aspetto altro.-
E così i due si avviarono verso l’entrata della scuola, pronti a trovare il giusto “pretendente”.
 

-Dove stiamo andando?- chiese Scorpius: appena entrati nella scuola la Grifondoro l’aveva preso per mano –e lui aveva ignorato quel calore che gli aveva invaso le vene facendogli arrossire le guance- per poi trascinarlo per i vari corridoi di Hogwarts.
La ragazza non rispose e, poco dopo, si fermò davanti ad una porta. Il ragazzo, dopo aver dato una rapida occhiata alle loro mani ancora intrecciate, alzò lo sguardo e sul suo viso si dipinse un’espressione di puro stupore.
-Stai scherzando, vero?- disse il biondo una volta riacquistata la parola –Prima mi hai fatto tutta quella ramanzina dicendomi che ti facevo perdere tempo, e adesso mi porti in Biblioteca per studiare? Ma non volevi mettere in atto il tuo brillante piano il prima possibile?-
La ragazza non si scompose più di tanto e, facendogli segno di fare silenzio, lo trascinò dentro la Biblioteca –le loro mani ancora intrecciate- per poi fermarsi in prossimità di un tavolo vicino agli scaffali con libri riguardanti Aritmanzia. Lì era seduto un ragazzo alto, mingherlino, con la carnagione leggermente abbronzata. Aveva i capelli neri e, una volta che Scorpius riuscì ad avvicinarsi maggiormente, dietro al ciuffo disordinato erano visibili due occhi azzurri.
- Antony Davies, Corvonero, Sesto anno. E’ uno degli studenti più bravi di Hogwarts, ed ha anche fascino da vendere. Nonostante abbia un fan club e molte spasimanti, è single.- bisbigliò la rossa nell’orecchio di lui, mentre dei brividi attraversavano la spina dorsale del ragazzo: quella ragazza aveva il potere di incendiarlo con il solo sguardo.
Annuendo vigorosamente alle parole di lei e cercando di trattenersi dal sbatterla contro lo scaffale e baciarla con ardente passione, osservò nuovamente il ragazzo cercando di individuare un qualsiasi difetto per snobbarlo. Sospirò lievemente, senza farsi sentire da Rose: era evidente che la rossa e Dominique avessero studiato attentamente i vari “pretendenti” e questo Antony, Scorpius dovette ammetterlo, era l’ideale perfetto di ragazzo per la Grifona. Mentre si stava girando verso Rose per dirle che, probabilmente, la loro ricerca era finita, la frase bisbigliata poco fa da lei gli fece venire un’illuminazione.
Nonostante abbia un fan club e molte spasimanti, è single. Ghignando, il biondo si rivolse all’amica.
-E’ troppo frigido.-
-Cosa?- chiese la ragazza cercando di non farsi sentire da Antony.
-E’ troppo frigido. Per il nostro.. ehm.. tuo piano abbiamo bisogno di un ragazzo più disinvolto, un ragazzo pronto a limonarti davanti al tuo adorato Dean, e questo Antony è troppo puritano per farlo.-
-Che cosa te lo fa pensare?-
Senza degnarla di una risposta, Scorpius prese l’amica in braccio e si avvicinò all’estremità del tavolo al quale sedeva Davies, poggiandovela. Allo sguardo sorpreso ed interrogativo di lei, il biondo si chinò per –finalmente- baciarla con passione. Dapprima Rose cercò di divincolarsi ma la presa decisa di lui e l’essersi ricordata che Madama Pince era dall’altra parte della Biblioteca, la fece desistere e si abbandonò al bacio che, da un lieve sfioramento di labbra, diventò una lotta lingua contro lingua.
Il Serpeverde, preso da un’illimitata euforia, iniziò ad accarezzare i polpacci dell’amica, completamente privi di collant. La sua mano continuò il percorso ed arrivò all’interno coscia della ragazza che, con grande sorpresa di Scorpius, aprì le gambe permettendogli di sfiorarle le mutandine. Gemendo di fronte a questa iniziativa, il biondo fece scontrare la sua intimità con quella della rossa, ed entrambi gemettero senza contegno.
In un lampo di lucidità, lui le fece segno di guardare Antony: quest’ultimo continuava a leggere indisturbato il suo libro, come se i gemiti dei due ragazzi fossero estranei al suo mondo.
-Hai capito?- chiese affannosamente Scorpius, ancora scosso dal loro bacio –e qualcosa di più-.
-Sì- rispose lievemente Rose mentre cercava, inutilmente, di calmare i battiti del suo cuore.
Dopo un attimo d’imbarazzo, la ragazza scese dal tavolo e, alzando leggermente la gonna, si sistemò le mutandine. Il Serpeverde arrossì vistosamente e distolse lo sguardo, ma la voce dell’amica lo riportò alla realtà.
-Penso che dovremo andare.-
-Ehm.. sì, certo.. Ma… ehm.. ecco, io prima dovrei andare in bagno.- rispose lui con uno sguardo malizioso che faceva a pugni con il colorito bordeaux delle sue guance.
A quell’affermazione Rose lo guardò, per poi soffermarsi sull’evidente rigonfiamento della patta dei suoi pantaloni; a quella vista la rossa arrossì ed annuì velocemente.
 

Una volta uscito dal bagno –dove aveva provveduto alla sua dolorosa eccitazione- Scorpius e Rose si diressero verso la Sala Grande.
Arrivati a destinazione, la ragazza gli indicò il tavolo dei Tassorosso dove sedeva un gruppo di ragazzi del Settimo anno. Cercando di passare inosservati, i due si avvicinarono al gruppo.
-Primo ragazzo a destra.- bisbigliò Rose –questa volta però si era mantenuta a debita distanza-.
Scorpius guardò il ragazzo indicatogli dall’amica: era un po’ basso, muscoloso, carnagione chiara, capelli rossicci –non dello stesso rosso di Rose… di sicuro quelli del ragazzo erano tinti- e occhi verdi. Una volta finito l’esame, il Serpeverde si voltò verso la rossa chiedendogli, mutamente, maggiori informazioni.
-Francis Smith, Tassorosso, Settimo anno…- iniziò lei ad elencare per poi arrossire -… dicono sia un gran donnaiolo.-
Il giovane Malfoy ghignò all’ultima frase pronunciata dalla Grifona e decise di punzecchiarla un po’.
-Cosa hai detto?- chiese, fingendo di non aver sentito bene.
-Ho detto che si chiama Francis Smith, che è un Tassoros…-
-Sì, sì, ho capito. Ma non ho sentito l’ultima frase.-
-Ho deto che è un.. un.. un donnaiolo.-
-Davvero? Beh, che ne dici di appurare se le voci che girano sono vere?- chiese lui con un’espressione maliziosa mentre le accarezzava lascivamente un fianco. Le sue azioni e il suo ghigno facevano però a pugni con le sue guance e le sue orecchie bordeaux –da quando manifestava l’imbarazzo alla Weasley? Era sicuro che, prima d’allora, le sue orecchie non fossero mai arrossite-.
Anche la ragazza aveva assunto un delizioso colore rossiccio –simile ai capelli tinti di Smith- ma, decisa a trovare il prima possibile il giusto “pretendente”, replicò alla battuta dell’amico.
-S..Scorpius, concentriamoci sulla nostra ricerca.- disse allontanandosi dal tocco del Serpeverde.
Quest’ultimo annuì ma, mentre si girava per trovare anche in quel “pretendente” un difetto, fu travolto da una massa di capelli rossi –tinti- che lo scaraventò addosso all’amica. Entrambi caddero rovinosamente per terra e il ragazzo, sfortunatamente, poteva chiaramente sentire il seno della ragazza, ricoperto solo da una leggera camicetta e un reggiseno di pizzo bianco che era visibile grazie ai primi tre bottoni slacciati, contro il suo petto.
-Scusate ragazzi.- disse Francis –Sono inciampato e ho perso l’equilibrio. Vi siete fatti male?- chiese poi porgendo la mano a Scorpius e Rose per aiutarli ad alzarsi. I due negarono ed accettarono l’aiuto ma la rossa, una volta afferrata la mano destra di Smith, sentì una sostanza oleosa che la ricopriva e capì troppo tardi di aver perso la presa, cadendo nuovamente a terra e sbattendo la testa contro il tavolo dei Corvonero.
Scorpius si precipitò ad aiutare l’amica, impedendo a Smith di combinare ulteriori guai. Una volta in piedi, Rose notò lo sguardo insistente del biondo sulla sua scollatura e, con grande imbarazzo, scoprì che, durante la caduta, il reggiseno si era leggermente spostato lasciando scoperta una parte del suo seno. Si affrettò ad aggiustare il danno e, una volta rialzato lo sguardo, vide che sia Scorpius che Francis la guardavano famelici e tossicchiò lievemente per distogliere l’attenzione dei due dalla sua scollatura.
Una volta ripresosi, i due ebbero la decenza di arrossire.
-Scusa..- disse Smith, ed in quel momento Rose non capiva se si riferisse all’incidente o al fatto che l’avesse guardata in un modo così… impudico –Avevo la mano destra sporca di burro. Mi dispiace molto, davvero. Ti sei fatta male?-
-No, non preoccuparti.- disse lei con un sorriso di circostanza.
-Beh, adesso devo andare. Chiedo ancora scusa per il danno che ho fatto.-
-Non preoccuparti, davvero.- disse gelido Scorpius.
Una volta che Francis uscì, Rose e Scorpius sospirarono sollevati.
-Troppo imbranato.- dissero in coro, per poi scoppiare a ridere.
-E poi ha i capelli tinti.- aggiunse il Serpeverde.
-E questo che c’entra?-
-Boh.. Però di sicuro è un punto a suo sfavore.-
 

-Bene- disse la Grifondoro sconsolata –ci rimangono ancora due pretendenti… Andiamo: prima finiamo meglio è.-
-D’accordo.- asserì Scorpius senza chiedere informazioni sulla nuova meta: di sicuro la ragazza non si sarebbe degnata di rispondere.
Non ci fu bisogno però di aspettare: una volta che il ragazzo si ritrovò a salire la settima rampa di scale –con il fiato corto: a quanto pare nemmeno gli allenamenti di Quiddicht preparavano il corpo ad una fatica del genere- capì che si stavano dirigendo alla Torre di Astronomia.
Una volta arrivati in cima, la ragazza aprì la porta e si fermò sulla soglia indicando con il capo un ragazzo alla loro destra seduto a gambe incrociate. Il Serpeverde l’esaminò accuratamente: era alto, abbastanza muscoloso, carnagione chiara, capelli castani ed occhi marroni.
- Andrew McLaggen, Grifondoro, Sesto anno. E’ molto gentile e simpatico… e poi lo conosco perciò chiedergli di aiutarmi sarebbe meno imbarazzante.-
Scorpius aprì bocca per ribattere all’ultima affermazione della rossa, ma fu interrotto da Andrew.
-Ehi Rose! Come va?-
-Bene Andrew, grazie.- poi la ragazza strattonò Scorpius per avvicinarlo maggiormente al Grifondoro –Scorp, lui è Andrew McLaggen. Andrew, questo è Scorpius Malfoy, un mio amico.-
-Piacere.- disse il Grifondoro porgendo la mano al ragazzo.
-Piacere.- rispose l’altro.
-Cosa stai facendo?- chiese curiosa Rose al suo compagno di Casa.
-Stavo aspettando che la prima stella spunti… mi affascina guardare i mille puntini brillare nel cielo notturno. E’ uno spettacolo sensazionale.-
-Sei un appassionato di astronomia?- chiese il Serpeverde: tanto valeva informarsi maggiormente su questo “pretendente” di cui Rose era sicura fosse quello giusto.
-Sì proprio così.- iniziò il Grifondoro euforico –Sai, in realtà stasera ho intenzione di saltare la cena per guardare la costellazione del Dragone.-
Ahia, errore madornale: quel Grifondoro da strapazzo avrebbe sicuramente dovuto rileggere attentamente il libro di Astronomia, perché la costellazione del Dragone era visibile a Giugno, non nel mese di Marzo.
-Ma davvero?- chiese ghignando Scorpius –Io che pensavo fossimo nel mese di Marzo… Anche perché, se fossimo a Giugno, saremo tutti pronti per tornare a casa…- disse poi lasciando la frase in sospeso.
Notò con piacere che le guance di Andrew erano diventate rosse mentre Rose guardava sconfitta il compagno: era pronta a cancellare un altro pretendente dalla sua lista.
Sorridendo soddisfatto, il Serpeverde si preparò a cambiare meta ma, con suo grande stupore, Rose si alzò e lo prese da parte, chiedendo scusa a McLaggen.
-Ecco, a parte il fatto che non è bravo nell’Astronomia, non pensi che Andrew possa essere il “pretendente” perfetto?- chiese la rossa una volta lontani dal Grifondoro.
-No.- rispose seccamente lui.
-No?- gli fece eco la ragazza.
-No.-
-E perché no?.-
Giusto, si chiese mentalmente Scorpius, perché no? Oltre alla stupidità, in comune con quel Finnigan a quanto pare, e che Rose non vuole prendere in considerazione, cos’altro posso trovare come scusa?
Poi, guardando attentamente Andrew dietro le spalle di Rose, capì.
-Ha, come tutti i Grifi, questa mania di andare incontro a morte certa.-
-Eh?-
-Ha la mania di andare incontro a morte certa.-
-E cosa te lo fa dire?-
-Il fatto che, mentre era intento ad elogiare le sfere luminose, fissava languidamente il tuo seno prosperoso.- disse facendola arrossire –Non che lo biasimi.- aggiunse guardando divertito le orecchie di lei assumere varie tonalità di rosso.
-E adesso, mentre stiamo parlando, è intento a fissare il tuo sedere.- disse poi afferrando una natica della ragazza che si lasciò sfuggire un lieve gemito.
Continuando a guardarsi negli occhi, sfidandosi con lo sguardo, il ragazzo continuò a massaggiare la natica della Grifona mentre quest’ultima iniziò a sfilare lentamente i bottoni dalle loro asole della camicia di lui, accarezzandogli la live peluria che gli ricopriva il petto.
Lentamente le mani del ragazzo sgusciarono sotto la gonna, scostando le mutandine e massaggiando delicatamente la parte più intima della ragazza. Lei, trattenendosi dal genere senza pudore, iniziò a mordicchiare e giocare con la lingua con i capezzoli del biondo, gioendo del ringhio roco che riuscì a strappargli.
-Allora Rosie, convinta che McLaggen non sia il “pretendente” adatto?- chiese Scorpius con voce roca.
Rose, dal canto suo, non riuscì a parlare e si limitò ad annuire, continuando a succhiare i capezzoli del ragazzo.
Il biondo, in un attimo di lucidità, si scansò ansimante dalla ragazza, supplicandola con gli occhi di andare via da lì. Lei capì il messaggio e, salutando rapidamente Andrew, prese Scorpius per mano.
 

Scese due rampe di scale, Rose sbatté Scorpius contro il muro ed iniziò a baciarlo con ardore. Lui rispose con altrettanta passione, mordicchiandole le labbra ed esplorandole con perizia la cavità orale.
-Mhmhmm..- gemette lei mentre il biondo si accingeva a leccarle e mordicchiarle dolcemente il collo.
-Chi è il prossimo?- chiese il Serpeverde.
-Eduard Nott, Serpeverde, Settimo anno..-
-Fidanzato.- disse lui mentre le riempiva il viso di piccoli baci: due baci sulle guance, uno sugli occhi socchiusi, uno sul mento leggermente appuntito e poi un altro sulle dolce labbra, mentre le lingue iniziavano nuovamente a lottare tra di loro, per poi fare pace ed accarezzarsi a vicenda.
-Fidanzato?- chiese lei mentre con le mani gli accarezzava il petto scoperto.
-Fidanzato. Allora, la caccia al “pretendente” è finita?- chiese ansimando.
-E’ finita.- disse lei mordendogli il capezzolo. Lui gemette –di dolore o eccitazione?-
-Questo- spiegò lei –E’ perché adesso, per colpa tua, non ho più nessun “pretendente”.-
-Allora penso proprio di dover rimediare.- disse Scorpius accarezzandole un seno da sopra la camicetta.
-E cosa hai intenzione di fare?- chiese Rose mentre gettava il capo all’indietro, godendosi quelle carezze fameliche.
-Ho intenzione di propormi come quinto pretendente.-
-Proposta allettante, accetto.- disse la rossa gemendo incontrollata alle carezze sempre più spinte del ragazzo.
-Rose.- la chiamò lui mentre le sbottonava la camicetta.
-Sì?-
-Come facevi a sapere dove erano tutti i tuoi “pretendenti”?-
-Ho le mie fonti.- spiegò lei con lo sguardo acceso dalla passione.
-E perché non hai chiesto aiuto alle tue fonti per la caccia al “pretendente”?- chiese guardandole famelico il seno ricoperto dal reggiseno di pizzo bianco.
-Perché volevo arrivare a questo.- spiegò lei, scendendo con la mano ad accarezzargli la patta dei pantaloni: il membro del ragazzo, già pulsante e dolorante, iniziò a scalpitare per ricevere maggiori attenzioni -senza i vestiti a fare da barriera-.
-Questo cosa?- chiese lui con un gemito roco.
-Volevo arrivare al quinto “pretendente”- spiegò lei.
-Cosa?- domandò lui confuso.
-Io e Dean ci siamo lasciati due mesi fa.- disse Rose.
All’improvviso il ragazzo capì: il piano della Grifona era sempre stato un altro.
-Oh..- fu tutto ciò che riuscì a dire prima di riprendersi.
-Sei malefica.-
-Lo so.-
In un attimo di follia, Scorpius prese Rose in braccio, entrambi con la camicia sbottonata, e scese si corsa tutte le rampe di scale fino ad arrivare alla Stanza delle Necessità.
Una volta aperta la porta, il biondino posò delicatamente la suaperché ormai poteva definirla tale- Grifondoro sul letto, per poi guardarle famelicamente il seno.
-E’ tutto il giorno che sogno di strapparti questo delizioso reggiseno di pizzo per potermi dedicare al tuo seno prosperoso.- asserì lui con lo sguardo appannato dall’eccitazione.
-Ed io è tutto l’anno che sogno di prendermi cura del tuo amichetto.- ribatté lei aprendogli la cerniera dei pantaloni e togliendoglieli.
Il Serpeverde, eccitato ulteriormente dalla frase della rossa, iniziò a baciarle con perizia l’incavo tra i seni, ed entrambi si lasciarono trasportare dalla passione amandosi liberamente.
 
 
 
 
 
Microangoletto autrice
Prima di partire ho deciso di postare questa storia… che ne pensate?
E’ la mia prima Rose/Scorpius, ed è anche la prima storia un po’ “spinta” che scrivo.
Tutti i pretendenti (tranne Scorpius) sono di mia invenzione e sono ispirati a vari personaggi di Harry Potter.
Spero che vi sia piaciuta.
Baci,
emiguggy

 
 
  
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