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Autore: arty98    31/07/2012    3 recensioni
questa è la battaglia finale e le possibilità di vincere sono scarse
di chi ci si può fidare?
la situazione si complica e uscirne illesi sarà impossibile
Genere: Azione, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1   una situazione complicata
“Forza, non posso mollare proprio ora, deluderei le persone che sono morte per me e quelle che ancora sperano nella mia vittoria”. L’elfa si trascinò stancamente dietro un grosso masso e sospirò, mentre i ricordi di ciò che era successo le apparivano dietro gli occhi chiusi.
 
Flashback
- No, non aiutarmi, pensa a metterti in salvo - disse il ragazzo accasciato a terra in fin di vita. Con le lacrime agli occhi si voltò e corse via, lasciando lì l’unica persona della quale le importava veramente qualcosa.
Fine flashback
 
Ora era lì, dolorante e senza più la voglia di continuare, non senza il ragazzo che lei stessa aveva abbandonato, non senza Artemis.
 
 
Artemis sollevò la testa e guardò in direzione di dove era corsa via l’elfa; non poteva lasciarla da sola, non proprio ora che lei (seppur fosse in gamba) aveva così bisogno di lui. Si sollevò con le braccia e con tutta la determinazione possibile: non lo fece per vincere, lo fece per amore, l’amore che provava da tempo per Spinella.    
 
Flashback
- Corri Artemis, non fermarti - Spinella si voltava spesso indietro per controllare che il Fangoso non rimanesse ferito dai proiettili laser di una Neutrino 4000 che sparava a tutta potenza verso di loro. Pensò che il pericolo fosse scampato, ma quando si voltò vide il ragazzo alle sue spalle cadere a terra colpito ad una gamba da un colpo mirato a recidere la sua arteria. Prima ancora di realizzare che cosa avrebbe potuto fare, Artemis cadde sul terreno in una pozza di sangue. In quel momento il mondo le crollò addosso: Artemis era ferito e non lievemente e lei cosa poteva fare?
\Fine flashback\
 
 “Devo tornare indietro a prenderlo, almeno per riportarlo alla sua famiglia, hanno già temuto di perderlo nel Limbo, un’altra volta sarebbe troppo”. E così decise di tronare sui suoi passi, dove aveva lasciato Artemis, dove l’aveva abbandonato a morire.
 
 “Spinella è andata da questa parte, no? o era l’altra?” ragionare con una ferita alla gamba ancora in brutte condizioni era difficile; stava perdendo troppo sangue e se non avesse fermato subito l’emorragia poteva dire addio a quella che era anche solo una remota possibilità di trovare la persona che avrebbe voluto aiutare. Si mise dietro a un cespuglio e cercò di controllare la ferita; ora che ci aveva “camminato sopra” sembrava più una squarciatura che un buco di proiettile laser, in effetti, aveva un taglio lungo tutta la coscia che, seppure fossero passate più di quattro ore, sembrava molto fresco. Considerando che l’idea che si potesse cicatrizzare da solo era da escludere, l’unica cosa che poteva fare era procurarsi un laccio emostatico…”Ne dovrei avere  sicuramente uno nel kit del pronto soccorso che avevo messo nella tuta” pensò, ma il kit si trovava da qualche parte disperso nel sottobosco e quindi si sarebbe dovuto arrangiare con ciò che c’era in giro.
 
 “Che cosa farò quando lo troverò là disteso a terra senza vita, o peggio: in agonia?” “O forse gli animali selvaggi avranno già dilaniato le sue carni?” Quel pensiero la colpì: “Che cosa avrebbe fatto con lui?”. Morto sarebbe stato solo un peso, ma magari non è morto, magari è solo ferito, o svenuto, forse posso riuscire a guarirlo. Stava seguendo i passi che lei stessa aveva lasciato, quando si accorse di una cosa: sul terreno non c’erano solo orme di scarponi, ma anche una scia di sangue; un pensiero che le fece venire i brividi si distese nella sua mente, il terrore che chi pensava di avere ucciso fosse solo ferito e stesse venendo a cercarla per placare la sua sete di vendetta. Seguì le tracce fino a quando sparirono dietro ad un cespuglio, avanzò cauta e con uno scatto colpì alla tempia la persona che si trovava dietro l’arbusto, la quale perse immediatamente i sensi.
 
Mentre si medicava, sentì dei passi alle sue spalle e cercò di rimanere immobile per non farsi individuare, ma aveva già un fucile nucleare puntato in testa e, prima ancora di realizzarlo, delle macchie nere gli comparirono davanti agli occhi e svenne.      
 
  
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