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Autore: Lonely soul    04/08/2012    4 recensioni
Quanto vale la pena di essere vissuta una vita senza gioie né dolori, senza affetto, senza studio, senza nulla?
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vivi la tua vita


 

Un’altra giornata scolastica era passata. Mark Smith impiegava tutte e sei le ore scolastiche per farsi una bella dormita. Non appena la campanella suonava il ragazzo si svegliava e si catapultava fuori dalla classe, mentre i suoi compagni di classe cercavano di intercettarlo per chiedergli se un giorno avesse voluto fermarsi al bar con loro, o andare tutti insieme al mare, o semplicemente per invitarlo a casa propria, per il semplice piacere di stare in compagnia e per conoscerlo un po’. Ogni volta Mark rispondeva la stessa frase: oggi proprio non posso, ho da fare. Cosa facesse i suoi “amici” proprio non lo sapevano. E come sarebbe potuto essere il contrario?

Nessuno sapeva nulla di lui.

Appena uscito dall’edificio scolastico il ragazzo si affrettava a casa a piedi, in quanto l’autobus era  “pieno di persone”, a detta sua. A nulla valevano i tentativi dei vari mendicanti che incontrava, che lo vedevano ben vestito e sicuramente di buona famiglia, di strappargli qualche spicciolo, lui non li degnava di uno sguardo e dentro di sé pensava a quanti parassiti invadessero il mondo. Arrivato a casa, dove nessuno lo attendeva dal momento che entrambi i genitori lavoravano fino a tarda nottata, Mark mangiava un panino al volo e poi si chiudeva in camera sua. Al sicuro nel suo piccolo rifugio il giovane disadattato accendeva il computer e apriva la sua pagina di Facebook, ovviamente mantenendosi offline, altrimenti la “gente” avrebbe potuto disturbarlo. Cosa se ne facesse di un social network non lo sapeva nemmeno lui, visto che non pubblicava mai nulla, né si interessava di quello che pubblicavano gli altri. Fatto ciò, il ragazzo si metteva a giocare a qualche flash games su internet. Passa così l’intero pomeriggio, fino all’ora di cena, quando mangiava un altro panino al volo e poi si metteva  a guardare la televisione fino a notte, ovviamente tutti programmi inutili, privi di qualsivoglia fondo culturale o educativo.

Questa era la sua vita, ogni giorno uguale.

Così i suoi amici smisero di provare ad integrarlo nel gruppo classe, i soliti mendicanti smisero di provare a muoverlo a compassione e anche i professori che, sicuri che come ogni giorno stesse all’ultimo banco con la faccia sul banco, completamente coperto, lo mettevano perennemente presente senza nemmeno contarlo nell’appello, privando così il ragazzo di tutti i rapporti sociali possibili, tanto che coloro che lo circondavano arrivarono addirittura a dimenticare che suono avesse la sua voce.

Un giorno, mentre Mark era davanti al computer, sentì un vuoto nel suo stomaco. Rompendo la solita routine andò a fare merenda. Mangiò una tazza di cereali, un pacchetto di patatine, un pezzo di torta, una merendina, una mela, una pera e una banana.

Ma il vuoto nello stomaco non si colmò.

Il ragazzo allora provò a passare una mano sul busto, ma questa vi passò attraverso. Inizialmente il ragazzo si stupì e la fece passare più volte attraverso il costato, ma poi, capita la gravità e la stranezza della cosa, fu preso dal panico. Raggiunse lo specchio più vicino a sé e quale non fu la sua sorpresa nello scoprire che non rifletteva la sua immagine. Sempre più spaventato il ragazzo uscì di casa e cominciò ad urlare come un pazzo. Ma nessuno dei suoi vicini accorse. Subito andò in giro, nella speranza di incontrare qualcuno. Ma le persone non sembravano accorgersi di lui. Una di loro gli passò attraverso.

Che fine abbia fatto Mark proprio non ve lo so dire, ma posso dirvi che ancora nessuno sembra essersi accorto della sua assenza. 

 

  
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