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Autore: zia Molly    04/08/2012    4 recensioni
Si avvicinò a lei con strane intenzioni: con un ghigno sul volto, lo stesso ghigno che aveva quando la lama del suo rasoio tagliava la gola di quelle povere anime dannate che avevano la sfortuna di entrare nella sua bottega.
Lei rimase pietrificata solo a vedere quel ghigno folle, timorosa che prima o poi anche la sua povera anima venisse tranciata dalla morte fatta persona, da LUI, quel lui di cui lei era terribilmente e follemente innamorata.
|| One-Shot su Sweeney - Nellie
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mrs Lovett, Sweeney Todd
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Demonio e Il Pericolo

 

 

Lo scoppiettare del camino evidenziava le loro ombre.
Lei era lì, vicino a quel mobiletto all’ingresso di quel piccolo salone con la carta da parati vecchia e poco allegra, anche se secondo quella donna dai folli boccoli imprigionati con difficoltà dai due codini era la cosa più colorata e allegra che vedesse nella sua vita da anni…
Viveva a Londra infondo, in Fleet Street Probabilmente ..e i cieli di quelle vie di certo  non erano avvolti dai raggi più splendenti del sole, come i cieli vicini a quel devoto e infinito mare che lei amava.
Lui era appena entrato in stanza, come un folle, come sempre con passo svelto, come un demonio, in compagnia di quelli che lui definiva i suoi unici e fedeli compari, i suoi amici.;  quell’anima nera che nonostante inquietasse il cuore della donna riusciva a farlo battere forte, riusciva a regalarle un emozione che forse era paragonabile a quell’amore che una volta provava per il giovane barbiere Benjamin Barker… ma ora lui non esisteva più, esisteva Sweeney Todd, colui che avrebbe avuto la sua vendetta!

 
Sweeney scoccò uno sguardo a Nellie attraverso la specchiera in cui la donna si rispecchiava dandogli le spalle.
Gli occhi neri di entrambi brillavano, ma come sempre di due luci diverse:
Quelli di Nellie sembravano stelle: stelle che brillavano di luce propria, una luce potente, paragonabili al sole.
Quelli di Benjamin di luce diversa: una luce tetra e maligna, sembravano rossi mentre riflettevano la luce del fuoco nel camino, rossi come gli occhi del demonio.
 
Si avvicinò a lei con strane intenzioni: con un ghigno sul volto, lo stesso ghigno che aveva quando la lama del suo rasoio tagliava la gola di quelle povere anime dannate che avevano la sfortuna di entrare nella sua bottega.
Lei rimase pietrificata solo a vedere quel ghigno folle, timorosa che prima o poi anche la sua povera anima venisse tranciata dalla morte fatta persona, da LUI, quel lui di cui lei era terribilmente e follemente innamorata.
Si avvicinò a lei mentre giocherellava col rasoio tra le mani, roteandolo tra le dita, lei lo osservava accigliata e col cuore che le tartassava il petto (come sempre), lentamente si voltò e si sentì afferrare i fianchi, poi spingere contro il mobile, ritrovandosi poggiata a esso con occhi sbarrati, col rasoio puntato alla gola, il fiato sospeso, come una persona sul precipizio di un burrone.
Ora le loro ombre erano svanite nell’oscurità lontano dalla luce debole del fuoco.
I loro sguardi si incrociavano e i loro fiati si mischiavano.
<< Signor T…siete ubriaco…>>
Mormorò Nellie arricciando in naso al piacevole odore del Gin che dominava l’alito di Sweeney.
<< Lo so…>>
<< No… non credo ne siate completamente consapevole… ora da bravo, metta via quel rasoio>>
Ma lui non si mosse, anzi, avvicinò ancor di più la lama al collo della donna che chiuse gli occhi e prese a respirare lentamente, deglutì, mentre lui lentamente faceva salire la mano che le stringeva il fianco e stringeva con l’altra il manico del rasoio.
<< Perché dovrei? >> domandò lui con sibilando come una vipera pronta a uccidere.
<< Vi servo e io i-io… v-vi amo>> Sarebbe morta, lo sapeva, ne era certa, e se l’era ripromesso, prima di morire avrebbe dovuto dichiarare quella verità che assillava il suo cuore da troppi anni.
<< Anche io vi amo>> mormorò l’uomo guardandola negli occhi. In quell’attimo Nellie aprì gli occhi, sgranandoli incredula. Con una mossa veloce, repentina, una mossa che neanche lei credeva capace di fare scansò il braccio dell’uomo che teneva il rasoio, l’arma cadde in terra proprio nell’attimo in cui le loro labbra si incrociarono con foga e desiderio.

 

***

 
Quella sera i cieli di Londra erano grigi; era tardo pomeriggio e la pioggia batteva sul grande finestrone che illuminava la tetra bottega del Barbiere Sweeney Todd in Fleet Street.
Le gocce correvano veloci sui vetri, come se facessero a gara a chi riuscisse a fuggire per prima dall’orrendo spettacolo che stava per cominciare.
Un cliente era appena entrato in bottega… ma chissà se ne fosse uscito.
<< Buona Sera…>> Mormorò l’uomo dai capelli chiari e gli occhi limpidi.
<< Signore! Che piacere…si accomodi e mi dica come posso viziarla!>> Domandò con un ghigno il barbiere mentre bramava dalla voglia di prender tra le mani i suoi amici e vedere il sangue correre tra le sue dita provando un piacere immenso.
<< Mi vizi con della colonia e una rasatura perfetta, dicono che siete il migliore in tutta Londra>>
<<…e non è per vantarmi ma… non si sbagliano! Venga, venga>> mormorò quasi frettoloso, non vedendo l’ora, non attendendo altro che esso, anima sfigata, che si sedesse sulla sedia e si lasciasse viziare per l’ultima volta.
L’uomo si accomodò e lentamente, con calma, mentre si godeva quel momento, colui che una volta era Benjamin Barker, si apprestava a ungerlo con la schiuma.
<< Sapete questa sera vedrò la mia amata! E per la prima volta le dirò che la amo!>> disse l’uomo con tono orgoglioso e fiero di se, come se quella sera sarebbe riuscito a compiere una grande impresa.
<< Mi congratulo con voi già da ora e vi auguro un ottima riuscita>> 
Peccato, pensò il barbiere mentre affilava sulla cinghia in cuoio il suo rasoio, peccato che la vostra amata morirà sola e senza mai sapere del vostro amore… ma d’altronde anche la mia è morta non sapendo ciò che io provavo per lei, godendo parzialmente delle mia attenzioni nei suoi conforti.
<< e.. voi signore, d’altronde siete più grande di me e più esperto con le donne, avete mai detto vi amo?>>
Quella domanda lo lasciò interdetto e lo pietrificò.
Solo una volta nella sua vita aveva detto quelle parole, ma era ubriaco, e per giunta le aveva dette a una donna che non le meritava, secondo lui.
Nellie Lovett…
Avrebbe desiderato dirle alla sua mata Lucy, la donna dai capelli dorati, come quelli del suo cliente, la donna che con un sorriso riusciva a rasserenargli il cuore, la donna che amava davvero.. e che per colpa di quel mostro! Del Giudice Turpin, di quell’essere, di quell’animale, aveva perso per sempre…
<< Si …una volta>> Mormorò alzando pacato il rasoio verso la finestra per osservarne la lama e la sua divina lucentezza.
Quel uomo sarebbe morto da li a pochi istanti e confidarsi con lui forse non avrebbe turbato nessuno, avrebbe portato i suoi segreti nella tomba ..o forse nel tritacarne e successivamente nello stomaco di un altro povero dannato che avrebbe fatto la stessa fine!
<< chi era? …se posso sapere ovviamente>> Benjamin scoccò uno sguardo alla porta d’ingresso, quasi avrebbe desiderato esser interrotto.
<< una…>> sussurrò mentre riprendeva ad affilare la lama pacato
<< una? …non era Una signore, se lo fosse stato non le avreste detto che l’amavate>> Disse il giovane guardando avanti a se.
Quelle parole fecero rizzare i peli delle braccia di Todd: come se qualcuno gli aveva appena dato un forte pugno e l’avesse svegliato, come se gli avesse fatto aprire gli occhi e lo avrebbe reso cosciente di una spaventosa verità.
Lo guardò e strinse le labbra adirato, poi tornò a guardare il suo rasoio e ancor più desideroso di prima, continuò l’operazione pronto a togliere la vita a quel giovane impertinente.
<< Nellie Lovett… eccovi rivelata la donna>>
Il giovane si voltò e lo guardò accigliato.
La bella panettiera dell’emporio di sotto. Sorrise dolcemente e poi tornò a guardare avanti a se.
<< …Ma ero ubriaco>> disse portando al lama del rasoio sulla gola del giovane e cominciandolo a sbarbare.
<< Da ubriachi si è sinceri, si è se stessi>> Mormorò il giovane chiudendo gli occhi rilassato dal tocco del rasoio sulla sua pelle.
Per Sweeney quella frase fu una seconda pugnalata, un secondo pugno che ebbe su di lui lo stesso effetto della frase precedente.
Lentamente la lama del rasoio si avvicinò pericolosamente al collo del ragazzo, premendo forte senza tagliare.
<< Portate questo segreto nella tomba>>

Il ragazzo si accigliò non capendo, ma pochi istanti dopo, quando il suo sangue incominciò a schizzare per ogni dove, quando la lama lo trafisse tagliando la sua gola da orecchio a orecchio, il ragazzo capì e in quell’attimo capì anche Sweeney: capì che forse Nellie era un pericolo per lui; se si fosse innamorato di lei avrebbe dimenticato Lucy e lui non voleva, era questo che credeva, e che nonostante il corpo della donna gli risultava irresistibile dopo la notte passata, doveva astenersi da esso, ancor più pericolo di lei in se per se… doveva starle lontano almeno fino a quando, dopo l’ultimo bacio, l’avrebbe uccisa, perché si! Un giorno Nellie Lovett non sarebbe più esistita e lui si sarebbe liberato di lei, rincontrandola forse, solo tra le fiamme dell’inferno.

   
 
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