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Autore: maybeme    09/08/2012    3 recensioni
Questa è la mia prima FF, una Dramione. Dal prologo: "Quando la trovó intrecciò le dita con le sue. Hermione fu colpita dal quel gesto, ma ricambió la stretta. Non era cosa da tutti i giorni vedere Draco Malfoy fare il tenero con qualcuno. Aprí gli occhi azzurro-grigi e intercettó lo sguardo della ragazza. Le sorrise teneramente: « Avevi ragione. Il mondo Babbano non è poi cosí male». Hermione sorrise di rimando.
Sí, era in paradiso."
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ciao a tutti. Scrivo all'inizio perché vi devo avvisare: in questo capitolo scoprirete che Draco è molto OOC. Direi che è completamente diverso da quello che ci ha descritto la Rowling. Per scrivere questa Dramione ho dovuto un po' stravolgere il suo personaggio. Be', buona lettura! Cheyenne x









Dall'altra parte del mondo magico, Draco viaggiava spedito sulla sua scopa ultimo modello. Non aveva la minima voglia di tornare a casa.
Oramai non la sentiva più come tale. Villa Malfoy era tanto grande quanto vuota. I colori più cupi riempivano pareti e mobilio. Passavano dal verdone scuro alle più tristi sfumature di grigio. All'ingresso, poi, troneggiava un enorme stemma di Salazar Serpeverde, come a ricordare che i Malfoy facevano tutti parte di quella casata da generazioni orsono.
Se solo Lucius, suo padre, fosse venuto a sapere quello che il cappello parlate gli aveva detto la notte dello smistamento, sarebbe andato su tutte le furie.


"Mmh, un altro Malfoy... Sei un ragazzino dalle grandi qualità. Possiedi molto potere e sei un purosangue. Questo mi fa pensare che il tuo posto è a serpeverde, se non fosse che... Non staresti male nemmeno a Tassorosso,sai? Nonostante tu lo nasconda, tieni molto ai tuoi amici. Hai un cuore grande, Draco."
sussurrò in modo che solo lui lo sentisse. Il ragazzo spaventato all'idea di come il padre avrebbe potuto reagire se non fosse stato un serpeverde, si affrettò a dissimulare:
"Non è vero! Non ho un cuore grande, e i miei amici sono degli incompetenti!" cercò di non strillare, esibendo il tono più sgarbato che era riuscito a trovare.
"Se cosí vuoi...." aveva detto il cappello, con un grande sospiro.

"SERPEVERDE!" aveva sentenziato infine.


Ogni volta che ci ripensava, Draco capiva quanto l'oggetto magico avesse ragione. Prima di arrivare ad Hogwarts aveva due magnifici amici con cui giocava tutti i pomeriggi nel retro di casa Malfoy. Teneva molto ad entrambi. Ma dopo il suo trasferimento ad Hogwarts, non si erano più visti.
Ed andando avanti con gli anni non aveva fatto altro che costruirsi un personaggio che soddisfasse le aspettative del padre. Si era circondato di persone che fossero degne di frequentare un Malfoy.
E cosí si era ritrovato senza veri amici. Quelli che aveva lui erano tuttalpiù dei seguaci.
Quanto aveva invidiato il legame che avevano Harry, Ron ed Hermione? Con il tempo,poi, a forza di fingere di essere un ragazzo che non era, si era inacidito. Era diventato scontroso e infelice. Fino a quando una ragazza dai capelli castani e vaporosi non aveva risposto alla sua richiesta d'aiuto.


Atterrò nel vialetto della villa con questi pensieri che gli frullavano in testa. Una donna alta e sinuosa gli venne incontro.
<< Draco! >> lo abbracciò forte << Come è andata da Pansy, caro? >> chiese con un sorriso mellifluo.
<< Bene, Madre. Mi sono divertito. Ma non vedevo l'ora di tornare a casa. Sai, in quella casupola non c'era abbastanza spazio vital>>  inventò al momento.
In realtà la casa di Pansy Parkinson era molto grande, certo non come la villa in cui viveva lui ma sicuramente più grande di una qualsiasi altra casa. La donna sorrise compiaciuta.
<< Caro,non essere cattivo >> ridacchió portandosi alla bocca una mano dalle unghie smaltate di rosso. << Non tutti hanno la fortuna di essere un Malfoy! >> 
Draco sfoderò il suo miglior finto sorriso da Prince delle Serpi. Poi con un gesto della bacchetta fece sparire la firebolt e il baule nella sua stanza.
<< Ora vai pure a riposarti. Manderò la domestica a chiamarti per la cena. >> lo congedò la madre.
Lui ne fu molto contento, e si rifugiò nella grande camera da letto il più velocemente possibile. Quanto gli mancava giá l'allegria del mondo babbano?
Ma specialmente le mancava lei, la sua Hermione. Si lasció cadere sul letto bianco e rimase immobile fino  all'ora di cena, immerso nei suoi pensieri.
Quando fu chiamato dalla voce stridula e impastata della domestica fu come riportato alla realtá. Scese di malavoglia dal letto, si sistemò i capelli e si stampò sul viso il suo tipico ghigno di indifferenza.

Raggiungendo la grande tavola si accorse che era apparecchiata per tre. Si chiese il perchè, dal momento che suo padre stava marcendo ad Azkaban. Cercò sua madre e quando la trovò fu sorpreso. Aveva cambiqto radicalmente umore. Aveva le gote pallide e gli occhi persi nel vuoto. Sembrava invecchiata di qualche anno nel giro di due ore.
<< Che c'è mamma? Ti senti male?>> chiese visibilmente preoccupato, dimenticandosi dell'appellativo che era solito darle, ovvero un semplice e distaccato 'Madre'.
Lei si accorse appena della presenza del figlio. Si limitó a squotere la testa, incapace di proferire parola.
Qualche minuto più tardi, seduti entrambi a tavola, riuscí a dire: << Stasera si unirá a noi la zia. Ha...>> si fermò titubante, << Ha una notizia importante da darti>>.
Draco rabbrividí cercando di non darlo a vedere. Qualsiasi cosa avesse da dirgli Bellatrix Lestrange, ex mangiamorte come suo padre , non poteva essere nulla di buono.

Quando la prediletta del Signore Oscuro, suonò il campanello Draco e Narcissa sobbalzzarono, spaventati. Bellatix si fece avanti, scortata dalla servitù, con un sorriso trionfante sul viso.
<< Draco, caro! Non immagini nemmeno quello che ti devo dire! >> trillò allegra, sventolando la bacchetta informe.
<< Ciao, zia .>> fece per tutta risposta il biondo, che nel frattempo l’aveva raggiunta. Le baciò le guance e la fece accomodare sulla sedia vuota.
<< Ciao Narcissa >> disse lei rivolta alla sorella, piegando leggermente la testa e chiudendo un poco gli occhi, come per cercare di guardarla meglio. La donna, che era rimasta seduta immobile fissando il piatto, fece un piccolo cenno con la mano a mo’ di saluto, ma nulla più.
Cenarono piuttosto silenziosamente, interrotti soltanto da qualche commento di Bellatix riguardo a quanto Il Signore Oscuro fosse magnifico e potente. Arrivati al dessert, la mangiamorte fece per alzarsi.
<< Seguimi Draco, è giunto il momento che ti dica il perché della mia visita .>>  disse solenne. Draco obbedì, spaventato. L’idea di rimanere solo con lei lo terrorizzava. Entrarono nel salotto e Bellatrix chiuse la porta.
<< Dunque, caro il mio nipotino .>> iniziò. << Il motivo per cui sono qui, è perché sei stato scelto per ricoprire una carica di grande onore.  Il Signore Oscuro, il potente re delle tenebre, colui che sta finalmente “ripulendo” il mondo magico dalla feccia babbana >>  continuò sbrodolando quelli che per lei dovevano essere grandi complimenti su Lord Voldemort.
<< Vuole che tu, mio caro Draco, segua le orme di tuo padre, vuole che diventi un mangiamorte! >> esclamò infine con emozione, agitando le mani.                                                                 Draco impallidì improvvisamente. Un mangiamorte, lui? Lui non voleva diventare una delle marionette di Voldemort. Lui odiava essere sempre dalla parte del male. Odiava dover fingere di odiare una persona solo perché aveva un o entrambi i genitori babbani. Cosa poteva importagliene? Quell’estate poi, aveva imparato persino ad amare i babbani. Voleva più bene ai genitori di Hermione che hai suoi. Come poteva passare al Lato oscuro? Avrebbe dovuto combattere contro Silente, il mago più potente del mondo magico, contro Potter, Wealsey…. Contro Hermione!
<< Che ne dici, Draco? Non sei felice? >> il ragazzo tentò di nascondere il terrore che stava provando. Fece un enorme sforzo ed annuì vigorosamente.
<< Lo sapevo! Ora ti espliciterò il tuo compito. Tutto quello che devi fare, è tenere d’occhio Silente. Sei quello che più si avvicina ad una spia per noi. Sarai la nostra risorsa oltre a Piton. Sai, nessuno è ancora completamente convinto della sua fedeltà. In più dovrai trovare un modo per farci oltrepassare ila barriera di protezone che giace su Hogwarts. Dovremo trovare un modo per impossessarci del castello. Una volta abbattuto quello, prendere in mano il mondo magico, sarà un gioco da ragazzi. Tutto chiaro? >> sentenziò solenne.                        Draco strabuzzò gli occhi. Non aveva scelta davanti al Signore Oscuro. Cosa poteva fare se non inchinarsi e obbedire? Non poteva certo rifiutare.

<< Bene, ora avvicinati, devo marchiarti, per tenerti in contatto con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. >> le brillavano gli occhi ogni volta che accennava a lui.
Draco sbiancò ancora di più, se possibile. Gli passò per la testa di fuggire , ma si rese conto che la porta era troppo lontana. Non restava altro da fare che diventare quello per cui era destinato.

Bellatrix alzò la bacchetta  e pronunciò le parole di un antico incantesimo che Draco non aveva mai sentito, forse era in antiche rune, perché non riusciva a riconoscere quella lingua. Una nuvola nerastra ed infuocata uscì dalla bacchetta. Il ragazzo chiuse gli occhi e lasciò che la magia si compiesse. Sentì la bacchetta premere sul braccio.
Avvertì qualcosa di orribile, caldo e liquido penetrargli la pelle e diffondersi per tutto il corpo, come stesse strisciando.
Da Villa Malfoy quella notte, si librò in cielo un agghiacciante urlo di dolore.
 




Eccomi di nuovo qui! [Yeeh!]. Volevo solo rongraziare tutti quelli che leggono la mia FF e se avete voglia, scrivete una piccola recensione. Grazie mille C:
Cheyenne x
  
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