Prologo
Nelle acque di Durban ci sono reti galleggianti anti-squalo, lunga ciascuna 200-300 metri che hanno le maglie della misura opportuna
perche’ squali e altri animali riescano ad incastrarvisi ma non piu’ a liberarsene, imprigionati per le branchie.
Il paradosso di queste reti è che essere non “chiudono” affatto le spiagge. Non arrivano alla superficie e non
toccano il fondo, ne’ sono chiuse ai lati per cui gli squali possono tranquillamente passarci sopra, sotto e di fianco.
Il loro effetto protettivo è quindi miserrimo, ma quello mortale sulle specie di fauna marina devastante.
Una conferma della loro insensatezza la si trova negli stessi dati ufficiali dell’autorita’ che le ha fatte installare:
ben un terzo degli squali catturati nuotava verso il largo, e non verso riva! Insomma, uno strumento per
“tenere dentro” gli squali piuttosto che per non farli uscire! Il vero obiettivo di queste reti non è quello dichiarato di
fare una barriera fisica che gli squali non possano superare, ma semplicemente di ammazzarne il piu’ possibile:
senza squali nel mare, non ci sara’ neanche piu’ bisogno delle reti per proteggersi! Non è un caso che spesso tra le reti e
la riva vengano poste delle esche per attivare gli squali e farli imprigionare dalle reti, dove saranno destinati a una lenta
morte per asfissia.
Negli ultimi dieci anni le reti anti squalo sono state responsabili di un’enorme strage nella provincia di KwaZulu-Natal:
oltre 33.000 squali. Piu’ di 2.000 tartarughe, oltre 8.000 razze e 2.000 delfini!
***
Prima di aprire gli occhi e capire quello che realmente stava accadendo ero solo una ragazza che ogni mattina faceva
una nuotata nelle acque azzurre dell'oceano sentendosi confortata da quelle diaboliche reti che avevano il compito
"proteggermi". Andavo a scuola e imparavo ma quello che non mi veniva detto era che migliaia di pesci ogni anno
morivano per la mia sicurezza. Ora sono una Shark Angels e combatto per gli squali con cui nuoto appena ho tempo.
Ma prima di diventarlo ero addormentata e quello che voglio raccontarvi è il mio risveglio.