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Autore: Anya_BlackAngel    13/08/2012    0 recensioni
Alice vive a Durban, in Sud Africa dove sono state installate le reti anti squalo. Si sente protetta da questi dispositivi che le permettono di nuotare tranquilla nell'Oceano. Un giorno al ritorno da scuola si ferma ad ascoltare degli ambientalisti che spiegano che queste reti compiono stragi ogni giorno non solo di squali, ma anche di delfini, tartarughe e razze. Disgustata decide di diventare una protettrice degli squali e un giorno ne salva uno impigliato in una rete che in poco tempo si affeziona a lei. Tra i due nasce un'amicizia sempre più profnda che verrà presto ostacolata dalla madre della ragazza e da chi vuole che quelle reti rimangano in acqua per poter eliminare più facilmente una delle specie più a rischio dell'Oceano. L'amicizia tra Scar, lo squalo tigre, e Alice riuscirà a resistere ai pericoli?
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Completamente inventata e probabilmente inverosimile ma con lo scopo di trasmettere un messaggio a chi ancora non sa di queste stragi che avvengono ogni anno.
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primi Segni di un Grande Pericolo


Ogni tanto mi capita di inciampare mentre mi vesto o mentre attraverso il corridoio così anche

mia madre alle cinque di mattina è già sveglia. Assonnata si mette la vestaglia e scende in cucina

a fare colazione con me.

E' una bella donna di quasi cinquant'anni, pelle scura come l'ebano e capelli neri pettinati sempre

con cura in tante piccole treccine. Non si trucca molto, preferisce lasciare il viso libero da quelle

"cose da giovani", come dice lei. Ha uno spiccato senso della moda. Veste sempre con dei semplici

jeans scuri e delle camicette colorate e svolazzanti che lasciano scoperte le braccia lisce. 

Seduta aspetta tra uno sbadiglio e l'altro, gli occhi semi chiusi e i capelli spettinati che io le prepari un

caffè e le passi i biscotti. Per me invece c'è del semplice latte con cereali. Sono una patita di caffè 

ma considerando che ne berrò sicuramente uno durante l'intervallo, un altro dopo pranzo, e almeno

altri due o tre nel corso del pomeriggio e della sera non trovo saggio cominciare a bere quel liquido

squisito già prima dell'alba.

- Ecco qua! Un buon caffè bollente.

- Odora di bruciato.

La vera ragione per cui non bevo caffè per colazione è che non lo so preparare. Solo qualche volta ho

fortuna e viene buono.

- Ops.

- Quando imparerai a prepararlo? 

Alzai le spalle sorridendo - Chi lo sa. Io riesco anche a sopravvivere con quelli del bar.

Mia madre scuote la testa e vuota la tazzina. Lancio un'occhiata all'orologio.

- Io vado. Ciao mamma.

- Ciao tesoro, non fare tardi a scuola.

Già in sella alla mia bici la saluto con la mano e pedalo verso la spiaggia.

Lasciati i miei vestiti nel capanno corro in acqua con la tavola sotto braccio. Oggi l'Oceano è calmo.

Tra le onde intravedo un delfino solitario così mi avvicino per poter nuotare con lui.

Dopo aver stretto bene la mia bisaccia al petto lego una pietra alla cordicella della tavola e la abbandono

poi mi immergo. 

Il delfino nuota in cerchio intorno a me e si avvicina poco. Un comportamento insolito. Dovrebbe essere

più amichevole, meno schivo. 

Con un colpo di gambe mi avvicino all'animale e gli accarezzo un fianco per fargli capire che non ho intenzione

di fargli del male. Il delfino si lascia cullare dalle mie carezze. Nel girargli intorno noto che il muso sembra 

deformato così provo a guardare meglio.

Delle ferite spiccano vicino agli occhi, alcune sono delle semplici linee, altre si incrociano perpendicolarmente.

Una rete.

Non sapendo cosa fare e avendo con me solo del cibo mi limito a nutrirlo e fargli compagnia. Lo sento stridire

per ringraziarmi. Dopo un'oretta in acqua esco per asciugarmi un pò e andare a scuola.

In classe informo Amina di quello che è successo.

- Segni di rete? Sei sicura?

- Al cento per cento.

- Sarà stato qualche pescatore che lo ha preso per sbaglio.

- O forse quelle reti che ci sono a largo - dico illuminandomi. Non ci avevo pensato quella mattina.

- Quelle anti squalo?

Annuisco.

- Probabile ma se è libero vuol dire che forse non sono pericolose, o no?

- Sinceramente non lo so.


All'uscita da scuola sentiamo delle urla sovrastare quelle dei ragazzi.

Curiosa mi avvicino con Amina alla fonte delle voci.

Due donne sono in piedi su degli scalini, una con dei volantini in mano, l'altra con un megafono.

- Salviamo gli squali! Diventate uno Shark Angel. E' semplice e potete aiutare questi poveri animali anche

da casa, senza entrare in acqua.

Poche persone si fermano ad ascoltare, alcune prendono i volantini ma li buttano via dopo poco.

- Sono delle ambientaliste, lasciamo stare - borbotta Amina.

- No io vorrei ascoltare.

- Come vuoi, a dopo.

Una volta sparita Amina mi avvicno alle due donne.

- Aiutateci a salvare gli squali! Firmate la petizione per rimuovere le reti!

- Le reti anti squalo? - domando.

La donna con i volantini me ne porge uno - Qui c'è scritto tutto. Se ti interessa la nostra causa chiamaci

al numero scritto dietro.

- Oh, grazie. Lo leggerò.

Loro mi sorridono poi tornano a cercare di attirare l'attenzione sulla folla.

- Ah scusate, dimenticavo. Stamani ho trovato un delfino con dei segni di rete sul muso. Forse ha bisogno

di cure.

Come se non esistesse più nessuno smettono di urlare e mi chiedono indicazioni su dove trovarlo, poi corrono

via lasciandomi sola con il mio volantino in mano.

  
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