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Autore: Rain e Ren    26/08/2012    5 recensioni
Konoha brucia. Konoha urla .Konoha piange. Konoha… cade… ?! [La fiamma della speranza, della volontà…cola rovente nei loro petti …scioglie le ultime catene rimaste …forgia legami nuovi e i risalda i più vecchi... Arde! Brucia! Illumina!]
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Lottare uniti. Una volta ancora.

 

 

 

 

 

 

 

 

Konoha brucia.

Fuoco sulle case, sugli alberi, nelle strade. Fuoco nel cielo.

Fuoco anche nelle loro anime.

Konoha urla.

Grida disperate, impaurite, stremate. Grida di rabbia e dolore. Grida di vecchi e bambini.

Grida, anche, di Sopravvissuti.

Konoha piange.

Lacrime di vecchi, troppo stanchi.

Lacrime di uomini e donne, incapaci di darsi un perché.

Lacrime di bambini, che non comprendono davvero.

E le Vostre, di lacrime?

Guance asciutte. Occhi asciutti. C’è solo il vuoto, in quella notte, dentro di Voi.

Parole vane. Promesse effimere. Sogni calpestati.

Konoha… cade… ?!

 

 

 

 

Non sente niente. Non vuole sentire niente.

Non le voci stridule di chi grida, spaventato; non le voci tremanti di chi cerca di rassicurare, nella speranza di convincere più se stesso che altri; non le voci imperiose di chi impartisce ordini a destra e manca, nel tentativo incerto di arginare quell’inferno.

No, Sakura non vuole sentire.

 

Sakura non vuole ascoltare!

 

Ascoltare chi? Ascoltare cosa?

 

Parole vuote!

Rassicurazioni inutili!

Meri discorsi sul quel dannato “andrà tutto bene”!

 

Perché no, non va tutto bene. E non andrà tutto bene. Le cose andranno peggiorando. Quella situazione arriverà all’esasperazione, e tutti ne soffriranno.

 

C’è chi già soffre…

 

Sakura si porta entrambe le mani al viso e ce lo nasconde dietro.

Nella sua mente, rapidi, passano due occhi azzurro intenso, che tanto assomigliano a quelli di un bambino. Ma un bambino cresciuto troppo in fretta, dietro al cui sguardo si mescolano e intrecciano dolore, amarezza e disincanto.

“ Naruto…”

Se fosse una donna come tante altre, sicuramente, Sakura si metterebbe a piangere, forse correrebbe da lui e lo implorerebbe di non farlo, di non lasciarla. Ma Sakura non è una di quelle donnette che si vedono nelle telenovele che a sua madre tanto piacciono!

 

Ninja…

Kunoichi…

 

Eppure corre comunque, Sakura. Corre perché da lui deve arrivare. Ad ogni costo.

Ed è consapevole di cosa lascerà dietro di sé: una scia di tradimento e pena!

“ Perdonami… Sasuke…”

 

 

 

 

Sasuke non è certo di aver compreso cosa stia succedendo, ma non per questo rimane immobile.

Ha una bambina tra le braccia, 4 anni o giù di lì, con la fronte insanguinata e una brutta scottatura sul braccia destro. Piange, strilla e scalpita, spaventata e ferita.

“ Yamanaka!” Ino si volta a quel richiamo; ha la fronte imperlata di sudore, gli abiti e le mani imbrattate di sangue e gli occhi lucidi dalla fatica. È cominciato solo da poche ore, quel macello, eppure ha l’impressione che la situazione perduri da anni, come se la Quarta Grande Guerra non si fosse mai conclusa.

“ Sasuke.” Gli va incontro e prende la bambina che lui le porge, appoggiandola sua una barella vuota, lasciata lì da chissà chi nella frenesia del salvare più vite possibili. Impasta il chakra e piano inizia a sanare la ferita alla testa. “ Come vanno le cose?”

“ Non so che dirti! È tutto un immenso casino!” Bercia lui arrabbiato: dove cazzo è finita l’organizzazione? “ Sono tutti che corrono qua e là! E nessuno ha idea di cosa deve fare! Quella testa di cazzo poi è…”

Ino trassale continuando il suo lavoro. Non c’è una… strategia…?

 

Non c’è neppure Shikamaru!

 

Già, da parecchio tempo ormai…

Ma un altro pensiero la sfiora, rapido, e le mani tremano improvvisamente.

“ Perché Naruto non sta dando gli ordini? Cazzo! È l’Hokage!” Sbotta rapida, interrompendo un attimo il proprio lavoro di guarigione.

“ E io che vuoi che ne sappia? Quel coglione è sparito!”

Ino trema, spalancando gli occhi. Poi stringe i pungi e deglutisce un paio di volte; un attimo dopo è nuovamente padrona di se stessa, e impasta nuovamente il chakra ricominciando da dove si era interrotta, mentre la sua mente lavora rapida.

 

I tasselli iniziano ad andare al proprio posto…

 

“ Sasuke… dov’è Sakura?” Chiede poi, la voce ridotta ad un sussurro. E si sorprende che lui l’abbia davvero sentita, nel frastuono che li circonda.

“ Vallo a sapere.” Borbotta lui, e alla donna non sfugge quello strano lampo che gli attraversa lo sguardo.

 

I tasselli si allineano…

 

Ino sa! Sa perché Sakura è la sua migliore amica; perché la verità era troppo evidente per non essere vista; perché loro due stanno attraversando la stessa situazione, con i medesimi, devastanti sentimenti nel cuore.

 

Sopportare!

 

“ Sasu-…”

“ Le ho chiesto di sposarmi. Questa sera, prima che ci attaccassero.” [Lo so…] “ E lei non ha risposto!” [So anche questo…]

Ino ha lo sguardo insistentemente fermo sulla bambina, benché quelle ferite non siano poi così difficili per una Kunoichi come lei. Ma non ha la forza di fissare gli occhi neri del suo interlocutore.

“ Sasu-…”

“ Avrei dovuto capirlo, vero?”

Si…

“ Era chiaro, vero?”

Si…

“ Che stupido!”

Le labbra di Ino tremano, le sue mani anche.

“ Lo sapevi, dico bene? Sapevi fin dall’inizio come stavano le cose. Ino!” Non c’è rabbia nel tono di Sasuke, solo rammarico. Perché è stato così cieco da non vedere!?

 

Non volevi vedere!

 

“ Sakura è la mia migliore amica.” Non è una vera e propria conferma, ma Sasuke capisce che equivale ad un sì, lo sapevo dall’inizio. E Ino prova un dispiacere immenso a sbattergli in faccia la verità a quel modo, ma sa che non si può addolcire la pillola.

La ragazza sospira profondamente. Una mano si stacca dal braccio ustionato della piccola e si chiude a pugno per poi scontrarsi senza forza sul petto dell’Uchiha. “ Sparisci! Torna là furi che qui mi sei solo d’intralcio!” Borbotta brusca, spingendolo leggermente indietro. E lui ghigna, mellifluo.

“ Credi di potermi dar ordini, Yamanaka?”

“ Evapora!”

E lui se ne va davvero, con un ridacchiare che non sembra appartenergli. Veloce, si confonde nella calca. Veloce, torna all’inferno che divampa rapido per le strade di Konoha, che nuovamente si tingono di rosso scarlatto.

 

 

 

 

Ino non si muove. Immobile, osserva la bambina distesa su quella barella; è tranquilla, ora, ed è caduta in un sonno profondo dal quale la donna spera si svegli quando tutto quell’inferno sarà finito.

È stanca, Ino. È tremendamente stanca. E ha perso ogni motivazione per continuare a combattere per quel Villaggio che tanto ha amato; ha perso la voglia, andatasene con lui ormai quattro anni prima.

 

Povera, piccola Ino…

Sei sola!? Lui non c’è!? Se n’è andato!?

 

Si compatisce da sola. Fa schifo!

 

Povera, piccola Ino…

 

Stringe i pugni, nuovamente. È la rabbia che monta violentemente nel suo petto a darle la forza di fare ciò che vuole fare, di prendere quella decisione che la vedrà una volta ancora sul campo di battaglia, in prima linea.

Chiama una ragazza lì vicino – una collega – e le dice di occuparsi della bambina. Un attimo dopo corre – proprio come Sakura! – per i corridoi dell’ospedale, cercando di uscirne il più velocemente possibile. Sa dove deve andare. Sa cosa deve fare.

E chi se ne importa se Shikamaru non c’è, se è a Suna, se ha preferito Temari. Chi se ne frega se in quel momento lui non c’è, è lontano, è ignaro di quanto sta succedendo al suo Villaggio natale. Chi se ne frega, anche, del fatto che quella testa ad ananas abbia infranto la promessa più importante, quella fatta al loro Maestro; non si è preso cura del figlio di Asuma e Kurenai, non gli ha fatto da guida, e non si è preso cura di lei e di Choji. Chi se ne frega di tutto questo!

Choji è nelle strade di Konoha, così come tutti i Ninja, a combattere per la difesa di tutto ciò che gli è caro. E Ino è al su fianco che vuole stare. Perché anche se Shikamaru non c’è, loro sono comunque il Team 10.

 

 

 

 

Sakura ha il fiato corto, i polmoni in fiamme e gli spasmi alle gambe. È stanca. È impolverata. È a pezzi. Eppure i suoi occhi splendono ancora.

Dalla Montagna degli Hokage la vista di Konoha in fiamme fa ancora più male. È il loro Villaggio, la loro casa, e non sono stati in grado di difenderla come meritava.

 

Un altro fallimento!

 

“ So a cosa stai pensando, ma se lo fai sei più testa quadra di quanto immaginassi!”

Naruto si volta di scatto; il volto sciupato, gli occhi spenti, il mantello da Hokage svolazza lento così come i capelli, il coprifronte abbandonato ai suoi piedi.

“ Sakura…” Non c’è sorpresa nella sua voce, solo rassegnazione – la stessa che è trapelata dal tono di Sasuke! Sapeva che, per quanti sforzi avesse fatto, lei lo avrebbe trovato, lei gli si sarebbe parata davanti, pronta a fermarlo.

“ Ti vuoi piegare a loro, Naruto? Vuoi chinare la testa proprio a loro?” Tagliente. Questo è l’unico aggettivo associabile alla voce di lei.

“ Quindi sai tutto.”

“ Non era poi così difficile da capire. Così offendi la mia intelligenza.”

E Naruto sa che sarebbe un’offesa bella e buona, visto e considerato che Sakura è sempre stata un’ottima osservatrice. Era ovvio che avrebbe capito.

“ Non posso non farlo. Loroloro… vi colpiranno. Ti colpiranno. E io non posso perdervi! E non posso perdere te.”

Sospira, Naruto, e la sua voce è così pregna di dolore che non sembra più lui. Eppure Sakura sa che chi le sta davanti è proprio Naruto Uzumaki. Lo stesso Naruto Uzumaki che ha conosciuto tanti anni addietro; solo non c’è il suo sorriso aperto e solare, né la sua risata sguainata e contagiosa, né i suoi occhi limpidi e sinceri. Semplicemente, davanti a lei, non c’è più il Naruto sedicenne, carico di sogni e aspettative, ma un giovane uomo di appena ventun anni, con un fardello come quello di Hokage a gravargli sulle spalle.

Sakura gli si avvicina, e una volta arrivatagli davanti gli prende il viso con entrambe le mani e fa scontrare le loro fronti. Socchiude gli occhi, imitata da lui, e respira a fondo il suo profumo.

“ Siamo Ninja, Naruto. È la strada che abbiamo scelto di seguire.” Dice lei piano, affermando con così tanta tranquillità qualcosa di così ovvio che Naruto se ne sorprende. “ Siamo Ninja. Sappiamo come difenderci. Radice o non Radice. ANBU o non ANBU.”

Le mani di Naruto scattano rapide, afferrando la vita di lei e stringendola.

“ Non sono disposto a perdervi…”
“ Non ci perderai. Combatteremo!” Afferma lei con forza. “ Combatteremo. E porremo fine a questa follia una volta per tutte!”

 

Frase già detta…

…intenti trasformatisi in polvere…

 

Non questa volta!

La Radice deve sparire definitivamente. Gli ANBU, che ancora gli sono fedeli nonostante la morte di Danzo avvenuta quattro anni prima, devono sparire definitivamente.

“ Hanno detto che… se mi sacrifico per il bene del Villaggio, non torceranno un capello a voi. Hanno detto che… basta che io muoia.”

“ Fanculo!” Sbotta Sakura. La rabbia cresce a dismisura in lei, e i denti perforano la tenera carne del labbro inferiore. “ La pace non va bene, vero? Vogliono la guerra, i bastardi!”

 

Pace e Guerra…

Perennemente in bilico.

 

Naruto sorride un poco e le prende il viso tra le mani. Il suo profumo è lo stesso di sempre, lo stesso che aveva quand’erano sedicenni, e si amavano nonostante il mondo non lo sapesse. O almeno loro credevano che fosse così.

“ Naruto… ti ricordi cosa ti ho scritto in quella lettera?”

 

 

 

 

Hinata ha le mani che tremano così come le labbra.

Come ha fatto a non accorgersene? E non sa che si sta ponendo le stesse domande di Sasuke.

Abbassa nuovamente lo sguardo su quella lettera trovata per caso, in uno dei tanti scatoloni che Naruto ha portato a casa sua quando si è trasferito da lei, e che non ha mati svuotato, vuoi per mancanza di voglia o vuoi per mancanza di tempo.

 

“ …che sia la scelta giusta!?

Dio, Naruto! Cosa stiamo facendo? Tu lo sai? Io credo di non saperlo più!

Lo so che ne abbiamo parlato già mille volte, però continua a sembrarmi una cazzata. E sono stata io a proporla.

Ma in fondo di cosa mai mi sto preoccupando? Nessuno sospetterà mai niente. Nessuno capirà mai che… Non devono sospettare. Non devono capire. E così sarà. Dopotutto, siamo sinceri, tutti si aspettano che io finisca con Sasuke e tu con Hinata. Li accontenteremo, tutto qui. È la cosa giusta da fare.

Ti amo, Naruto! Ti ho amato prima, ti amo adesso e di amerò dopo. Non importa se ufficialmente io starò con Sasuke e tu con Hinata: continuerò ad amarti.

È la cosa giusta: allevieremo il dolore di uno e daremo forza all’altra. È la cosa giusta per tutti.

Ora devo andare. Ino mi aspetta sotto cosa per attaccare il turno all’ospedale.

Ti amo!

Sakura.”

 

L’hanno fatto per loro. Solo ed esclusivamente per loro. Per lei e per Sasuke.

 

 

 

 

Naruto riapre piano gli occhi, uscendo dal flusso di ricordi.

“ Certo che me lo ricordo. Hai detto di amarmi.”

“ Ti amo. E resterò al tuo fianco.” Dice lei con un leggero sorriso ad incresparle le labbra. “ Quindi niente puttanate!

Combatti! Combatti insieme a tutti noi per salvare Konoha. E dopo ricostruiscila insieme a noi. Un volta ancora.

Sei l’Hokage, ora, ma sei sempre tu, Naruto. So come sei arrivato qui. So quali ideali hanno mosso le tue azioni. Fa che sia così una volta ancora.”

 

Sogni e speranze di bambini,

bruciano come lava incandescente…

 

“ Sakura…”

“ Non ti sono stata accanto per vederti buttare tutto via. Non ti ho portato fino a qui per poi vederti abbassare la testa davanti a delle teste di cazzo. Se qualcosa di simile alla pace esiste, io lo raggiungerò!, questo avevi detto. Fa che non siano state solo parole vane!”

E Naruto sorride. Il primo vero sorriso. E la bacia, con foga, con passione, con amore. E quando si staccano è come se il tempo avesse riavvolto i suoi preziosi secondi. Sono pronti. Ancora una volta.

 

 

 

 

Hinata stringe forte la carta e le lacrime escono libere dai suoi occhi. Per quei quattro anni Naruto e Sakura hanno…

 

Quanto dolore…

 

“ Hyuuga!” La voce di Sasuke Uchiha precede la sua entrata nella stanza dove si trova la donna, che immediatamente si alza, senza capire. “ Che cazzo ci fai qui? Konoha è sotto assedio! Tutti i Ninja devono…”

“ Leggi questa.” Hinata non è mai stata così decisa in vita sua. Con un gesto secco gli porge la lettera, e il su sguardo non ammette repliche. E vede gli occhi di Sasuke rimanere imperturbabili, così come la sua espressione. Non una piega, in quel Ninja che sembra fatto di ghiaccio.

“ Sasu-…”
“ Lo sospettavo già. E Ino mi ha già dato la conferma.” E si volta, rapido. “ Muoviti, Hyuuga! Non c’è tempo da perdere. Ci serve tutto l’aiuto necessario!” E la precede, seguito dopo pochi secondi.

Corrono veloci, uno accanto all’altro, cercando di raggiungere i loro compagni il prima possibile.

“ La sai una cosa?” Chiede improvvisamente Sasuke, rompendo il silenzio. Lei rimane in attesa. “ Quei due sono proprio due teste di cazzo! Idealisti! Schifosamente buonisti! Due coglioni!”

“ Delle belle persone, quindi. Ti stanno simpatici.”

E benché sia strano sentire Hinata Hyuuga pronunciare una simile frase, Sasuke non può che darle ragione.

 

 

 

 

Ino rotola su un fianco per evitare un attacco e l’ennesimo taglio si apre sul suo fianco destro. Ne sta facendo una bella collezione, non c’è che dire.

“ Ino!”
“ Sto bene, Cho! Pensa a sistemare quelli intorno a te!”

Non ricordava che combattere le portasse via così tante energie, eppure i nemici che li hanno attaccati non sono per niente forti!

Scatta di lato e inarca la schiena, evitando l’ennesimo attacco e scaglia diversi Kunai e Shuriken. Non si accorge, però, che ce ne sono anche dietro. Li vede troppo tardi. E ha solo il tempo di coprirsi il viso con le braccia e sentire Choji gridare nuovamente il suo nome aspettando che il colpo la raggiunga. Ma non sente niente, e sbircia rapidamente per vedere per quale motivo è ancora tutta intera. La risposta la lascia senza fiato.

“ S-Shikamaru…”

“ Seccatura, ti pare che debba venire a salvarti? Mendokuse!”

Ino scoppia a ridere, felice come non mai di sentirsi appioppare quel fastidioso soprannome e sentire lui imprecare a quel modo tutto suo.

Choji abbatte i nemici bloccati da Shikamaru mentre questi tende una mano a Ino, aiutandola ad alzarsi.

“ Non dovresti essere a Suna?”

“ Ma tu guarda un po’! Uno la salva ed è così che viene ringraziato!”

“ Buoni voi due. Alle chiacchiere ci penseremo dopo. Ora pensiamo a questi.”

“ Ino-Shika-Cho al completo?”

“ Ino-Shika-Cho al completo!”

 

 

 

 

Shikamaru sorride, sereno nonostante la battaglia infuri. È a casa. È finalmente a casa.

 

Sei da lei!

 

Ha fatto una stronzata, ed è pronto ad ammetterlo. Andarsene a Suna è stata la più grande cazzata che abbia mai fatto, seconda solo a non averle mai detto cosa provava per lei. Lei che, forse, in loro ci aveva creduto. Ispirata anche solo dai propri sogni.

Ma ora è da lei. Ora è da loro.

 

Sei a casa!

 

E combatte al loro fianco, una volta ancora.

 

Ino-Shika-Cho al completo!

 

Combattono proprio come quando aveva sedici anni, con sogni e ideali troppo grandi e la consapevolezza di non essere più bambini. Combattono proprio come allora.

 

I sogni bruciano, ardono…

 

E così i loro cuori.

E combatte affianco a tutti i suoi amici, quelli che dall’infanzia lo hanno accompagnato. Quelli che non sono mai mancati. E anche in quel momento ci sono tutti.

 

 

 

 

Sasuke e Hinata hanno raggiunto gli altri, richiamati dal caos che solo quei Ninja possono fare, anche in mezzo ad una battaglia.

E ora combattono. Combatto al fianco di quelli che sono sempre stati i loro compagni. Combattono in nome di qualcosa in cui un tempo credevano, ma che hanno finito con il dimenticare mentre i giorni si trascinavano lenti. Combattono perché ora stanno davvero in piedi sulle proprie gambe, e mai più permetteranno che qualcuno – qualcuno che amano! – si sacrifichi per loro.

 

 

 

 

 

 

Shikamaru e Ino si appoggiano l’uno all’altro, eseguendo con precisione e affiatamento le loro tecniche, associate a quella di Choji.

Combattono insieme agli altri. Combattono con chi un tempo chiamavano traditore, con chi un tempo non avevano fiducia. Combattono perché sono stati separati per troppo tempo. Combattono perché sono nuovamente insieme. Combattono perché non vogliono più lasciare la mano dell’altro.

 

 

 

 

Naruto e Sakura arrivano dove si trovano gli altri con un’entrata in scena degna del biondo. E sorridono, sorridono veramente. Non più smorfie mal riuscite, sorrisi tirati e vuoti, inutili tentativi di sembrare allegri. È un sorriso vero quello che dipinge le loro labbra.

E combattono. Combattono accanto ai loro amici di sempre. Combattono fianco a fianco con persone a cui hanno mentito per quattro lunghi anni, ma che non sembrano serbare rancore nei loro confronti. Combattono perché ci credono ancora. Combattono perché i sogni non sono svaniti, e gli ideali non si sono spenti. Combattono!

 

La fiamma della speranza, della volontà…

…cola rovente nei loro petti…

…scioglie le ultime catene rimaste…

…forgia legami nuovi e i risalda i più vecchi…

Arde! Brucia! Illumina!

 

Naruto e Sakura combattono!

Sasuke e Hinata combattono!

Shikamaru e Ino combattono!

Tutti combattono! Perché la Volontà del Fuoco divampa!

 

 

 

 

Kakashi osserva da lontano, continuando a combattere, quelli che un tempo erano bambini. Non lo sono più. Sono cresciuti.

Vede i nemici che li hanno attaccati rabbrividire, riconoscendoli. Sì, perché loro sono i Ninja della Foglia. E i Ninja della Foglia non si arrendono.

E Kakashi è fiero di loro.

 

 

 

 

I Volti di Pietra degli Hokage guardano benevoli verso Konoha, che piano ritorna alla tranquillità. Si sono spente le fiamme. Si sono taciute le grida. Si sono asciugate le lacrime.

Konoha non è caduta.

 

Sopra la Montagna degli Hokage un gruppo di ragazzi se ne sta tranquillamente seduto a fissare il Villaggio, lo stesso sorriso ad incorniciare ciascun volto. C’è serenità, in quel sorriso, e desiderio di una nuova rinascita.

Ognuno di loro ha parlato con chi di dovere, ha spiegato e chiesto scusa. E ognuno di loro ha compreso le motivazione degli altri. E hanno riso, tutti insieme.

“ E ora… cosa succederà?” Chiede Rock Lee, lo sguardo che passa su Naruto.

“ Gli ANBU ancora fedeli alla Radice saranno esiliati, così come i Consiglieri che hanno appoggiato questo attacco.” Risponde il biondo con espressione amareggiata. Mai avrebbe voluto o immaginato quanto sarebbe successo.

“ E per quanto riguarda quelli che ci hanno attaccati?” Chiede Neji, le braccia incrociate al petto e la testa di Ten Ten appoggiata alla sua spalla.

“ Verranno tutti portati in una prigione di massima sicurezza. Si tratta di mercenari e così via.” Dice Sakura ripensando alla riunione a cui ha dovuto partecipare quella mattina.

“ E ci hanno pure messo in difficoltà!” Nota Sasuke, il volto che sembra quasi sereno però.

“ Se siamo dei coglioni abbiamo poco da lamentarci!” Gli risponde Sakura, alzando gli occhi al cielo e sentendosi in colpa per la mancanza di organizzazione della notte precedente.

“ Almeno nessuno si è fatto male.” Nota dolcemente Hinata, bloccando quello che sembra un battibecco con i fiocchi. E tutti sorridono, nuovamente.

Naruto abbassa lo sguardo e intreccia le dita con quelle di Sakura. Lei sorride raggiante, serena, e appoggia la testa sulla spalla di lui. È così luminosa, Sakura. Come non è lo stata per molto tempo.

E Sasuke lo nota, e quello che assomiglia ad un sorriso gli incornicia il volto. È per loro, quel tenue sorriso. È per loro che hanno messo da parte se stessi per l’affetto verso altri.

Anche Hinata sorride in direzione loro, e piano avvolge il braccio di Sasuke con il proprio. E lui non si ritrae.

Ino ridacchia, nascondendo poi il viso nel petto di Shikamaru, che l’avvolge stringendola a sé. E sorride in direzione di Choji, la cui espressione tradisce tutta la felicità per i proprio amici.

E sorridono anche tutti gli altri, stringendosi con lo sguardo e i sorrisi in un collettivo abbraccia che li fa sentire vicini come non mai. Uniti come mai prima.

 

 

C’è un gruppo di ragazzi sulla Montagna degli Hokage, i cui volti di pietra osservano benevoli Konoha.

C’è un gruppo di ragazzi, ancora un po’ bambini e già uomini al contempo. Hanno gli occhi rivolti al loro amato Villaggio, alle persone che vi vivono. E quegli occhi, quegli sguardi che differiscono per forma e colore, sono tutti uguali in quel momento.

C’è la Volontà del Fuoco, nei loro occhi. E ci sono i loro sogni, e i loro ideali. E fintanto che questi continueranno a bruciare, Konoha non avrà nulla da temere.

 

 

Konoha non cadrà, non finché ci saranno quegli occhi a proteggerla.

Konoha non cadrà, perché altri occhi come questi sorgeranno.

Konoha non cadrà, perché la Volontà del Fuoco non si spegnerà mai.

 

 

 

 

 

 

 

Finita! Ehm…no, non ha idea da dove sia uscita! Lo ammetto.

Vabbè, era un’idea venutami in mente così, nel cuore della notte. E quando ho iniziato a scrivere le parole sono uscite da sole.

Me lo lasciate un commentino per farmi sapere che ne pensate??

ByeBye

   
 
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