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Autore: Walpurgisnacht    27/08/2012    1 recensioni
La Mishima Zaibatsu, capeggiata dal prode e baldo Jin Kazama, si è imbarcata in una missione... particolare. Recuperare artefatti bizzarri e pericolosi disseminati un po' ovunque in giro per il mondo.
Alcuni finiscono con l'uccidere chiunque sia abbastanza avventato da usarli. Altri fanno di molto peggio.
[EIP tra _Mana e Kaos]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu, Nina Williams
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ennesimo AU targato _Mana e Kaos! Si, ci si annoia parecchio da queste parti, e abbiamo neuroni tarlati da accontentare. Come buona parte delle idee malate di questi AU, nasce a causa mia, dato che in questo periodo ho rivisto le prime tre serie di Warehouse 13, in assoluto una delle mie serie TV preferite... e puff! Ecco l'idea di trasformare la Zaibatsu in un Magazzino di artefatti! Se non sapete cos'è Warehouse 13 Wiki is your friend, giusto per avere un'idea di ciò che leggerete :p
Gli artefatti elencati sono presi dalla serie, tranne alcuni che abbiamo inventato noi per pura goliardia. A voi scovare quali sono inventati e quali "ufficiali" :p
E al solito, in quanto EIP, eventuali errori sono compresi nel pacchetto ahimè!
Prima che mi dimentichi: se scrivete su Tekken (o vi piace leggerne ff) passate da Tekken EFP, pagina fb gestita da me e alister_, dove vogliamo raccogliere scrittori e storie di qualità su questo povero sfigafandom!
And now, enjoy!
_Mana





"Ne abbiamo recuperato un altro."
La voce di Nina mi distoglie dalla mole di scartoffie che ho sulla scrivania. Metto da parte quelle già firmate, rivolgendomi poi a lei.
"Di cosa si trattava, stavolta?"
"La spada di Anne Bonny." risponde, avvicinandosi a me con un fascicolo che probabilmente contiene il resoconto sulla missione di recupero. 
"Cosa fa, esattamente? Le informazioni che avevamo al riguardo erano piuttosto vaghe..." chiedo, scorrendo velocemente il fascicolo.
"Chiunque la impugni si comporta come un pirata."
Alzo lo sguardo, inarcando un sopracciglio.
"Oltre ad essere capace di affettare chiunque come fosse una motosega" aggiunge "ma l'effetto principale è il più esilarante. Quel poveretto di Lars avrebbe dovuto fare più attenzione e maneggiarla coi guanti appositi..."
Cerco di immaginarmi Lars comportarsi come un pirata, e per assurdo la cosa non mi riesce del tutto difficile. Mi scappa un sorrisetto, inevitabilmente.
"Spero che tu o Eddie abbiate ripreso la scena" rispondo, dirigendomi verso il portadocumenti "quei cellulari ipertecnologici messi appunto dal dottor Boskonovitch servono ANCHE a questo."
"Ah beh, soldi dei contribuenti ben spesi" ironizza Nina, dirigendosi verso l'uscita "Vado a controllare il settore Santa Claus, mi hanno avvisato di alcuni problemi con la tazza Tormenta di neve. Spero non ci voglia un'eternità come l'ultima volta che le guardie sono finite per sbaglio sotto il Vero Vischio...".
E alzando gli occhi al cielo, se ne va.
Ridacchio ripensando alla faccenda del Vero Vischio. Quell'affare è potentissimo, e se ci finisci sotto con la persona sbagliata, beh... gli effetti possono essere esilaranti, davvero.
Finisco di sistemare i documenti firmati, e mi concedo un minuto per sgranchire la schiena. Dovrei decisamente ricominciare i miei allenamenti, questa vita sedentaria dietro la scrivania mi ha rallentato parecchio, oltre ad avermi scocciato non poco.
Ma almeno ora, con questa nuova... attività di recupero artefatti, le cose si sono fatte meno noiose.
E aiutiamo l'umanità, anche se non lo sa nessuno.
Tzè, e poi dicono che la Mishima Zaibatsu porta solo distruzione.
"KAZAMAAAAAAAAAAAAAA".
Che cosa... cazzo è?
La porta del mio ufficio viene abbattuta e si alza una cortina di polvere e detriti.
Siamo sotto attacco? Eppure la voce... era distorta ma familiare.
Mi copro la faccia con una mano per impedire che mi entri roba negli occhi. Per precauzione allungo l'altra mano sulla scrivania, tastando un po' alla cieca alla ricerca della pistola che tengo sempre vicina per precauzione. Per casi come questo.
La impugno e la alzo istintivamente verso il macello.
CLING.
Che... rumore strano.
Jin, abbassati. È il tuo istinto a ordinartelo.
Non faccio quasi in tempo a buttarmi a terra che sento con chiarezza un proiettile sibiliarmi appena dieci centimetri sopra la testa.
Sempre da accovacciato vedo un buco nella mia poltrona, proprio all'altezza della mia fronte.
Alzo la linea visiva appena al di sopra del tavolo. Voglio capire che cazzo sta succedendo.
E quel che vedo... oggesù impalato da tutti i peccati del mondo.
Di fronte a me, in un innaturale turbinio di sassi e frammenti vari, c'è Hwoarang che tiene nella destra un fucile. Non sono particolarmente ferrato in materia ma mi sembra un modello molto, molto vecchio. Forse della Seconda Guerra Mondiale o giù di lì.
Ma non è quello che mi inquieta. Figurati. Hwoarang con un'arma in mano? Non proprio comunissimo ma neanche impossibile, tutto considerato.
No. La cosa orribile è che sembra un Terminator.
Attorno al suo occhio destro c'è una zona coperta di metallo. E, se la vista non mi sta ingannando, pare andare espandendosi.
Che diavolo di artefatto può creare una roba simile?
"Kazama, ti ammazzo".
Dei del cielo, ma cosa ho fatto di male per meritarmi Hwoarang in versione T1000?
Davvero, ho già avuto una vita di merda anche senza di lui, perchè infierire...
BUM.
Un altro proiettile a pochi centimetri dalla mia testa interrompe il mio momento di autocommiserazione, per fortuna non in maniera definitiva.
"Kazama, ti ammazzo" ripete, meccanico. 
"Ti informo che inizi a stancarmi, ciccio..." azzardo una risposta, per distrarlo mentre a tastoni sotto la scrivania cerco la mia ancora di salvezza...
Sento i suoi passi pesanti avvicinarsi.
"Vivo o morto, tu verrai con me."
Mi cita anche Robocop, adesso? 
Vedo il suo brutto muso affacciare dalla scrivania, proprio sopra di me, pronto a fare di me una poltiglia informe.
"Vivo o morto, tu verrai con-" "Non oggi, mi spiace!"
BZZZZZZZZZZZZZZZZZZZJZKGKZK!
E finisce giù per terra, rosolato come un filetto. 
Mi rigiro tra le mani la piccola pistola dall'estetica deliziosamente steampunk - uno dei tanti motivi per cui la adoro, appuntandomi mentalmente di ringraziare Boskonovitch e i suoi esperimenti ispirati a Nikola Tesla, che hanno portato a risultati assai interessanti, tra cui questa piccola meraviglia che spara scariche elettriche; ovviamente, è stata ribattezzata Tesla.
Mi avvicino cautamente al TermiHwoarang, svenuto e fritto sul pavimento del mio ufficio. Da un cassetto della scrivania afferro un paio di guanti viola, di quelli che usiamo per maneggiare gli artefatti ed evitare di rimanere contagiati dai suoi effetti. Un Lars pirata per oggi basta e avanza.
Sfilo dalle mani di Hwoarang il fucile, e poco a poco quella specie di esoscheletro d'acciaio comincia a sparire, lasciando che il suo brutto muso torni normale.
Nel frattempo esamino l'arma.
Non sono del tutto sicuro, ma sembra il fucile di Simo Häyhä, leggendario cecchino finlandese. In effetti lo stavamo ancora cercando... come diamine ci è finito tra le mani di quel buzzurro coreano?
"Uuuuh che mal di testa... Kazama, che ci fai tu qui?"
"Buongiorno raggio di sole."
"Gaaaaaaaaaaaaah, emiocrania fottuta. Cazzo è successo?".
"No, nulla di che. Hai solo cercato di farmi esplodere le cervella col fucile di Simo Häyhä che, a quanto pare, trasforma chi lo utilizza in un cecchino talmente bravo da diventare robotico. Posso sapere, appena ti passa l'emicrania che si dice senza o stupido ottuso che non sei altro, perché ci hai messo tanto a ritrovarlo visto che la missione ti era stata affidata cinque settimane fa? E un'altra cosa: il protocollo te lo sei dimenticato nelle mutande dell'ultima squillo? I guanti viola faranno esteticamente schifo ma sai com'è, tendono a essere utili quando maneggi cose pericolose come quelle che cerchiamo di raccogliere".
Si rialza piano. È evidentemente stordito. Quindi, nel complesso, tutto va bene.
"Potresti abbassare la voce, tanto per cominciare. Mi sta ancora scoppiando il cranio. Per il fatto che non ti ho avvisato è perché i telefoni satellitari non prendono tanto bene lassù a Rautjärvi, sai com'è. Per l'altra cosa... beh, sono stato un po' impulsivo. Ma vedi, era in un museo insieme a tanti altri suoi simili, mi è finito fra le mani per puro caso e... il custode che continuava a ripetere Kollaa kestää come un invasionato... insomma, non ero al meglio della mia forma".
"Va bene, va bene. L'importante è che non sia successo nulla. Adesso la cosa importante è...".
"Jin! Jin! Che diavolo è successo qui?". È Xiaoyu. Entra da quel che resta della porta del mio ufficio, guardandosi attorno come se avesse appena visto una legione di fantasmi.
Mi avvicino a lei, ignorando bellamente il coreano tinto che sento mi sta osservando. Conoscendolo con uno sguardo torvo che vuole esprimere una frase tipo "come cazzo ti permetti di ignorarmi?".
Stringe nella sinistra una fiaschetta.
"Tutto bene adesso, tranquilla. Piuttosto... è quello che penso?".
Sorride maliziosa. Poi agita la fiasca di fronte a sé come se fosse un trofeo.
"Ci puoi scommettere. Finalmente abbiamo messo le mani sulla fiasca di Ulysses Grant. Ormai ci mancano pochi artefatti".
"Oddio, pochi non direi" rispondo, mentre le avvicino un sacchetto viola in cui lei cautamente immerge la fiasca, che subito emette elettricità... viola. Neutralizzato. 
"Il mondo è ancora pieno di artefatti, alcuni nemmeno li conosciamo probabilmente... ma di sicuro siamo a buon punto." rispondo, avviandomi fuori dal mio ufficio "E ora andiamo a disinnescare il fucile, prima che a Thermos Vuoto venga di nuovo in mente di giocarci senza guanti..."
"Hwoa, di nuovo? Ma lo fai apposta?"
Il commento di Xiao lascia intendere che non è la prima volta che maneggia artefatti senza guanti. Come se la cosa mi stupisse, poi... non voglio nemmeno immaginare cosa ha combinato in mia assenza. E' grazie a lui (e al povero Eddy) se abbiamo scoperto i portentosi effetti del Vero Vischio. Ma non è una cosa che né lui né Eddy ricordano volentieri.
"Vedi di non infierire Nana" borbotta lui "non ci credo che a te non è mai successo di dimenticare i guanti. E comunque io sono a quota tredici artefatti ritrovati-""Venti. Tondi tondi." lo zittisce Xiao, sorridendo.
Un giorno mi ucciderà a suon di sorrisetti stronzi, me lo sento.
"Non ti credo neanche un pò, nano da giardino!"
E ricominciano.
Vi starete chiedendo com'è che gli unici al mondo che posso effettivamente considerare amici siano finiti a lavorare per me recuperando artefatti. E soprattutto com'è che la Mishima Zaibatsu è finita a collezionare artefatti, diventando un magazzino assai particolare.
L'ultima cosa è presto spiegata. Un paio di anni fa... anzi, a voler essere pignoli sono due anni esatti fra un mese e mezzo... ho casualmente scoperto, nelle profondità dei laboratori segreti della Zaibatsu, il primo artefatto. Era stato trovato in maniera del tutto accidentale da mio nonno, il caro Heihachi, ormai vent'anni fa e nascosto alla carlona da qualche parte. Il vecchio non trovava nessuna utilità bellica nei sandali del Mahatma Gandhi. E posso capire il suo ragionamento, visto che il loro unico effetto consiste nel calmare la persona che li calza. Calmarla tanto da farle fermare il cuore.
Come abbiano potuto maneggiarli senza subirne gli effetti è al di fuori della mia comprensione.
Fatto sta che non ha voluto sbarazzarsene.
Poi, una volta scoperto cos'erano davvero, sono venuto a sapere che il mondo è stracolmo di oggetti simili. Carichi dell'energia psionica dei loro proprietari, o degli eventi di cui sono stati testimoni, sono delle bombe a orologeria che infestano i quattro angoli del globo.
Mi è sembrato terribilmente irresponsabile, una volta venuto a sapere di tutto questo, far finta di nulla. In quanto CEO della Zaibatsu mi sono preso il compito di radunarne il maggior numero possibile per renderli innocui.
E queste due teste calde?
Per Xiaoyu non è stato troppo difficile, alla fine. Le ho esposto la questione e lei si è offerta volontaria nell'aiutarmi. Di sua spontanea volontà. E senza pressioni da parte mia. Non ho assolutamente dovuto... concedermi. In quel senso. No no, proprio no.
Tutt'altro discorso per Hwoarang. L'ho sfidato a duello per convincerlo. Avevo bisogno di gente fidata ma, vedendo i risultati, forse gli ho concesso troppo fiducia. Anche se almeno so che non corro il rischio di vedermelo sparire dall'oggi al domani con qualcosa di pericoloso fra le mani. In quello è abbastanza affidabile.
"Insomma, la smettete di litigare come due bambini? È così importante stabilire chi ha collezionato più artefatti?" sbotto, un poco alterato.
"Certo che sì!" mi rispondono all'unisono quei due mocciosi.
Sigh. Che vita difficile.
Lascio i novelli Legolas e Gimli fare a gara a chi ce l'ha più lungo, metaforicamente parlando. Non li interrompo nemmeno in ascensore, mentre ci avviamo nelle profondità della Mishima Zaibatsu, dove risiede il cuore del Magazzino, e dove pochissimi possono entrare. Ogni tanto mi dico che non dovrei lasciar entrare Hwoarang lì dentro, ma in fondo non ha mai fatto nulla di dannoso... non troppo. E comunque non ho mai lasciato che entrasse lì dà solo: preferisco seguirlo come la sua ombra in quei corridoi infiniti piuttoso che lasciarlo solo tra quegli oggetti che sa il cielo cosa possono fare. Alcuni hanno effetti relativamente innocui, come molti del settore Santa Claus; altri... brr. Non volete sapere cosa è capace di fare certa roba, credetemi.
Arrivati nelle viscere della Zaibatsu stanno ancora contando e ricontando i relativi ritrovamenti; non si sono ancora annoiati?
Finalmente arriviamo al'uffcio Smistamento Artefatti, dove trovo Nina intenta a cazziare un paio di guardie ricoperte di... polvere di marshmallows. Oh, l'artefatto Tormenta di neve in tazza. Uno dei miei preferiti, ma che la bionda non venga mai a sapere che ogni tanto lo uso per me... finirebbe per scuoiarmi, fregandosene del fatto che la pago profumatamente per lavorare qui.
"Buone notizie, il fucile di Simo Häyhä e la fiasca di Ulysses Grant entrano a far parte della nostra collezione!"
Nina si volta a guardarmi, osservando Hwoarang e Xiaoyu alle mie spalle.
"Oh, i bambini sono stati bravi..." li provoca, e subito un ringhio che poco ha di umano e molto di bestiale emerge dalla gola di Xiao.
L'ho già detto che Xiao non sopporta Nina ed è gelosissima del fatto che lavora per me? Non che ne abbia motivo, non sono proprio un cultore delle milf... ma spiegatelo a lei e alla sua gelosia.
"Tieni giù le tue rughe da Jin, residuato della guerra del Vietnam" sibila.
Ommadonna, ti prego. Non attaccare anche con lei, bastava la discussione insensata con Hwoarang. Il quale peraltro, se perde lo sparring partner, si rivolgerà al sottoscritto per sfogare l'adrenalina in eccesso.
Che qualche divinità strana me ne scampi, vi prego.
"Nina, non una parola. O il tuo assegno di questo mese piangerà come un bimbo del Biafra". Vediamo se questo la zittisce.
Le sfrigolano i denti ma rimane in silenzio, incenerendo me e Xiao con il collaudato sguardo da regina del ghiaccio Williams. Eh già, pure quell'altro bell'elemento di sua sorella lo sa sfoderare a volontà.
"Renditi utile e metti via questi due nuovi artefatti, và. O fai in modo che qualcuno lo faccia per te".
Me li strappa di mano, scocciata oltre ogni dire. Però, a quanto pare, i soldi contano più dell'orgoglio ferito per la signora. Poi li scarica a due inservienti.
SBRAAAAAAAAAM.
La porta si apre all'improvviso. Comincio a essere stufo di porte che si sfondano o vengono aperte in questo modo.
Bosknovitch, sorretto da due guardie armate, si avvicina a noi. Suda come un porco e la sua faccia non è per nulla rassicurante.
"Tragedia padron Kazama, tragedia! La campana di Catherine O'Leary si è messa a suonare da sola! Va tutto a fuoco di là!".
...
...
Da quando gli artefatti si attivano da soli, specie dopo essere stati neutralizzati dalla sbobba viola?
"Dottore, com'è possibile che la campana abbia ripreso a suonare anche dopo essere stata neutralizzata?"
"Oh questa è un ottima domanda, padron Kazama" annuisce, pulendosi il camice dai residui di fumo "...a cui però non so rispondere. Non ancora, almeno."
Fantastico. 
Mi massaggio le tempie, cercando di alleviare il leggero mal di testa. 
"Ha almeno qualche idea su come neutralizzarla definitivamente? Sa com'è, vorrei evitare che anche altri artefatti decidano di seguire il suo esempio..."
"Perchè ne parli come se fossero esseri viventi, Kazama?" chiede Hwoarang, mentre all'insaputa di Nina si riversa in bocca una massiccia dose di marshmallow usando la Tormenta di neve in tazza. Sempre fine, lui.
"Una campana incendiaria che è stata apparentemente neutralizzata ha ripreso a funzionare da sola" rispondo "se non è proprio un essere vivente, direi che ha almeno una sorta di volontà propria. E non è un bene."
Anche il coreano buzzurro ne conviene, e fa un cenno con la testa in segno d'approvazione, impegnato com'è a masticare tormenta di toffolette.
Mi rivolgo di nuovo al Dottor Boskonovitch, sperando in una risposta positiva.
"Dovrò ricontrollare la struttura molecolare del neutralizzatore" ammette "magari è andata a male..."
"Ah la sbobba viola ha una data di scadenza adesso?!"
"Non dovrebbe" mi risponde stizzito "ma non si sa mai. Magari una partita di neutralizzatore è riuscita male, o semplicemente ne serviva di più per la campana. In ogni caso serve qualcosa per spegnere il fuoco, l'acqua non basta e la mia povera Alisa da sola non ce la fa..."
Oh già, Alisa. Il mio robot da guardia personale - nonchè "figlia" del dottore. 
In effetti sarebbe carino non si sciogliesse.
"Ok ok" annuncio, avviandomi verso l'interno del Magazzino "Dottore, lei vada a ricontrollare la pappetta viola e faccia quel che deve; Nina, tu vai con altre guardie ad aiutare Alisa - e magari vediamo di rintracciare Lars, che sembra essere sparito. Io, Hwoarang e Xiao andiamo a cercare un artefatto che possa spegnere quell'incendio!"
Dopo aver assegnato i compiti io e gli altro scendiamo all'interno del Magazzino; è un labirinto, ma ricordo abbastanza distintamente dove si trova l'Erogatore spara ghiaccio; se un normale idrante non funziona contro il fuoco di un artefatto, il ghiaccio di un altro artefatto deve per forza neutralizzarlo!
"Sei sicuro di sapere dove si trova... qualunque cosa tu stia cercando?" mi chiede Xiao, trottando al mio fianco.
"Erogatore spara ghiaccio" rispondo senza rallentare "dovrebbe trovarsi vicino al reparto Farnsworth e... Hwoarang non è il momento di giocare con l'ombrello del Pinguino!"
Colto sul fatto, il coreano rimette subito l'ombrello al suo posto. Dimenticavo che ha un debole per la sezione con gli artefatti ispirati ai fumetti. Non che possa dargli torto, sono il primo che fatica a trattenersi di fronte all'arco di Freccia Verde... ma in mano sua pure uno stuzzicadenti diventa pericoloso, e non perchè lo voglia lui.
Arrivati alla Sezione Farnworth, proprio qualche scaffale più avanti, trovo ciò che mi serve... più una sgradita sorpresa.
Lars che, tanto per cambiare, gioca a ping pong con il suo riflesso.
Imbecille.
Mi avvicino di soppiatto alle sue spalle, per poi urlare improvvisamente "QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON GIOCARE A PING PONG CON LO SPECCHIO DI LEWIS CARROLL?"
"Uaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!" fa lui, un principio di infarto. Ben ti sta, lavativo che non sei altro.
"Anf anf anf! E io quante volte te l'ho detto che non devi prendermi alle spalle in questo modo? Lo sai che ho il cuore sensibile!" balbetta, il viso ferito dalla mia cattiva cattiveria.
Non ne voglio sentire di baggianate, non quando il Magazzino si sta riducendo come un fiammifero consumato. Senza dargli il tempo di dire né "ah", né "bah" lo afferro per un orecchio e lo trascino via da lì. Giuro che se lo becco ancora mentre si masturba con quell'affare glielo sfacio sul cranio.
Faccio prendere l'erogatore a Xiaoyu, perché mettere un affare come quello in mano a Hwoarang vuol dire scatenare l'apocalisse. E ne abbiamo già una in corso di svolgimento un po' più in là, direi che mi basta.
Trascinando il mio ostaggio e facendomi seguire dai miei degni compari ci avviciniamo al luogo del misfatto recuperando un idrante lungo la strada.
E... per la miseria ladra ingozzatasi di caramelle ipercaloriche.
Ora capisco tante cose. Capisco come quella campanella del cavolo possa aver scatenato gli incendi di Londra del 1666 e di Chicago del 1871.
Foresta messa in mano a un piromane psicopatico? Peggio.
Girone infernale cristiano con i laghi di fuoco? Peggio.
Le fiamme coprono tutto. Ma davvero tutto. Proprio tutto. Si estendono fino al soffitto, enormi lingue che lambiscono il tetto in più punti.
Perdonate il nerdismo ma questo sembra un lavoro di Ace Pugno di Fuoco.
"Cara mia, se vuoi fare il tuo dovere..." cinguetto verso Xiao. Lei mi sorride, agita il moschettone dopo averlo montato, lo dirige verso quel groviglio inestricabile di rosso e...
PUFF. Cilecca.
"Uuuuh, Cina ha sparato a vuoto..." è l'intelligentissimo commento di Hwoarang, che ovviamente si becca un calcio sugli stinchi da parte di Xiao.
"Ok ferro vecchio, vediamo di andare d'accordo" si rivolge al moschettone sparaghiaccio, e con fare non proprio aggraziato comincia a sbatterlo contro il muro.
"Xiao, ti prego non credo sia il modo-"
SBAM!
"Però, picchia forte il Nano da giardino!"
SDENG!
"Jin, che ne dici di toglierle di mano quel coso prima possa far danni?"
E lo dice quello che giocava a ping pong col suo riflesso usando lo specchio di Alice. Pare che Lars lo ami così tanto da dimenticare che lo specchio rinchiude lo spirito della vera Alice Liddle, e che la signorina è un pelo incazzata col mondo. 
SCHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
E vedo Xiao venire sballottata qua e là dal moschettone, che sputa fuori ghiaccio a velocità impressionante. Cielo.
"Visto, che vi-hnnnng-dicevo?" ringhia, cercando di dirigere il getto verso le fiamme "con la gentilezza si ottiene sempre tutto!"
Certo, spero solo che dopo le tue carezze funzioni ancora a dovere...
Mi avvicino e cerco di darle una mano a dirigere il getto, che leggera com'è finirebbe per volare via.
A proposito di volare, vedo Alisa planare vicino a noi. Il suo abito rosa sembra un pò bruciacchiato, e ha delle macchie nere qua e là sulla sua epidermide sintetica, ma mi sembra tutto sommato in buono stato.
"Ho messo al sicuro gli artefatti della sezione Tesla" mi comiunica "mentre gli Archivi Antichi... beh, si sono messi in salvo... da soli."
Sgrano gli occhi, involontariamente. Non dovrei più stupirmi, ma una piramide - ovvero gli Archivi Antichi - che si... sposta da sola in caso di pericolo mi lascia sbalordito ogni volta.
Questo lavoro non smetterà mai di stupirmi.
Ok, ora basta chiacchiere da bar. Abbiamo una montagna di fuoco da spegnere.
Stringo Xiao da dietro, cercando di aiutarla a direzionare al meglio il getto di ghiaccio. Casualmente, molto casualmente, del tutto casualmente urtiamo Hwoarang direttamente sul naso. Povero piccolo. Lars e Alisa, invece, sono più furbi e si scansano. Sospettosamente vicini uno all'altra.
Vai a capire certa gente e i suoi gusti.
"Bene piccola, ora..." dico, ringalluzzito.
"PADROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOON KAZAMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!" è la squittente voce che sopraggiunge dalle nostre spalle. Una sola persona mi chiama in quel modo, e non sono sicuro di essere felice di sentirlo ora.
Ci giriamo, assicurandoci di tenere l'Erogatore puntato verso il basso.
Ossanta. Boskonovitch è spalmato sulla schiena di Nina che lo sorregge con uno sguardo omicida stampato in faccia. Onestamente? Posso capirla.
"Non lo faccia, la prego! Padron Kazama, sarebbe il finimondo se due artefatti venissero in contatto!".
Uh? Cos'è 'sta novità adesso?
"Di grazia, perché dice così mio buon dottore?".
"È una cosa complicatissima da spiegare e non abbiamo il tempo. Sappia solo che, se ci fosse lo scontro fra le energie di due artefatti, l'intera Zaibatsu crollerebbe come un castello di carte".
"Vaffanculo, paralitico!" è il gentilissimo commento di Hwoarang. Il solito fine diplomatico. "Mi dici come cazzo lo spegniamo quell'inferno, allora?".
"Non lo so" è la costernata risposta di Boskonovitch.
Sette sguardi impotenti si piantano di fronte a quel muro scarlatto che, quasi dotato di volontà propria, prende ad avvicinarsi.
Cribbio. Dovrò farmi una doccia, finito tutto questo. Sempre che abbia ancora qualcosa da lavare.
"Dottore" mi avvicino, guardandolo dritto negli occhi "questa regola di non fare venire in contatto due artefatti vale per TUTTI gli artefatti, o solo per questi due?"
"Uh beh..." si ferma a riflettere, sempre sulle spalle di Nina "in effetti non sono sicuro..."
"Sa com'è, certi artefatti vanno usati insieme, altri ancora annullano gli effetti di un altro... non è che FORSE - e dico FORSE ha interpretato male i suoi documenti?"
"Beh..." balbetta, e il dubbio finalmente sembra assalirlo.
Sospiro pesantemente.
"Alisa, potresti per piacere interpretare gli scritti-" "Secondo il mio sistema di traduzione la suddetta regola vale solo per questi due artefatti - scusa papà, ti sei sbagliato!"
E' bello quando il tuo personale robot da difesa personale è così efficiente.
"Bene, ora che abbiamo appurato questo, che si fa?" chiede Xiao.
"Ragazzi scusa-" "Taci Hwoarang, dobbiamo pensare!"
"E non è cosa per te."
"Oh ma vaffanculo Kazama! E comunque volevo dire che-" "Sicuri che non ci sia qualche artefatto natalizio che possa servire? Non so, qualcosa che crei della neve?"
"Non che io ricordi" rifletto. E' difficile tenere a mente tutte le cianfrusaglie di questo magazzino.
"Nella Zona Oscura non c'era un ventaglio?" chiede Lars, ingenuamente.
"Se sta nella Zona Oscura c'è un motivo" risponde Nina, liberatasi della zavorra che risponde al nome di Boskonovitch "Lì ci sta la roba pericolosa. Ma cosa lo dico a fare a te, che giochi a ping pong con Alice Liddle?"
"Oh ti prego, non fare la santa che non ti si addice, frigidona! Come se non ti avessi vista provare le calze di Mata Hari!"
"Ragazzi, per favore!" provo a zittirli, invano.
"Si però io volevo dire che-" "Magari c'è un altro ventaglio, o un estintore?"
"Xiao davvero, non so se abbiamo davvero roba del genere-EAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!"
Pioggia.
Gelida.
Perchè piove dentro il magazzino?!
E cosa ci fa Hwoarang accanto agli interruttori di emergenza?!
"E comunque volevo solo dirvi che, tra tutte le cianfrusaglie esoteriche, alla Zaibatsu avete anche dei comunissimi allarmi anti incendio."
...Oh.
Ecco, la doccia da vestiti fuori stagione mi mancava proprio.
Però diamo a Cesare quel che è di Cesare: per una volta Hwoarang ha avuto un'idea quasi umana. In effetti ci sarebbe voluto tanto poco ad arrivarci. Solo che noi ormai siamo entrati nell'ottica per cui serve un artefatto per neutralizzarne un altro, cosa che abbiamo appena appurato non è necessariamente vera.
Il sistema antincendio, difatti, sta facendo un buon lavoro nel contenere le fiamme della campana e, pur non riuscendo a spegnerle del tutto, le contiene piuttosto bene e impedisce che si espandano ulteriormente.
Penso che si possa considerare risolto il problema. Guardo Nina, facendo uno sforzo per non abbassare il viso sul suo petto, e le dico di recuperare qualche uomo munito di estintore per corroborare l'opera spegnitrice.
Xiaoyu dev'essersi avveduta di qualcosa che non avrei dovuto fare, data la gomitata che mi arriva sul fianco. Ehi, sono un bravo ragazzo io.
"E questa a cos'era dovuta, nanetta?".
"Il signor Kazama guarda le tette delle signore di mezza età, adesso? Porco".
"Preferisci che guardi le tue? Con la maglietta bagnata devono essere ancora più appetibili".
Il tutto, ci terrei a sottolinearlo, dandole le spalle. Perché non si dica in giro che Jin Kazama è un maiale.
"Didodidodeeeeeeeeeeeee" è quello che mi distrae dal pur piacevole siparietto. Proviene dalla mia destra. Quando dirigo lo sguardo in quella direzione... no, ti prego.
Lars si è messo i baffi di Freddie Mercury.
"...non sta facendo quello che penso... vero?" chiede Hwoarang, con una faccia a metà tra il divertito e lo sconvolto. La stessa che probabilmente sto facendo anche io.
"I GET LOOOOOOOOOOOOOOOONELY SO LOOOOOONELYYYYYYYYYYYYYYY"
"Si, lo sta facendo..." 
"Oddio, è fantastico..." sussurra Xiao, che non riesce a trattenere una risata - e io ne approfitto per lanciare di nascosto uno sguardo alla sua maglietta bagnata.
Poi però vengo di nuovo distratto da Lars che sculetta e si lancia in imitazioni sopraffine - merito dei baffi di Freddie, mica suo - del mio cantante preferito.
"Nina, dimmi che lo stai riprendendo."
"L'ho già inviato agli indirizzi email di tutti i dipendenti della Zaibatsu. Esercito compreso." sorride maligna.
"Questa te la potevi risparmiare..." ammetto. Poi i suoi soldati non lo prenderanno mai più sul serio.
Spero però che quel video sia arrivato anche alla mia mail, sarà un piacevole diversivo nei momenti di noia.
"GOT TO BE  SOME GOOD TIMES AHEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAD!"
 
"Allora, piaciuto il video?"
"...come avete potuto?"
"Guarda che li hai presi tu i baffi di Freddie, mica te li sei trovati incollati magicamente in faccia!" apostrofo Lars, lanciandogli un'asciugamano.
Una doccia calda e un'asciugamano sono il mio ideale di paradiso in questo momento, dopo la pioggia gelida degli allarmi anti incendio.
"Ma li stavo solo provando..." mugugna come un bambino di cinque anni.
"Si, come Hwoarang e il Vero Vischio. O il fucile di Simo Häyhä. Tu e lui avete seri problemi comportamentali, dovrei farvi fare un corso di autodisciplina prima di farvi maneggiare altri artefatti."
"Oh come sei bacchettone!"
La voce di Xiao mi giunge dall'altro.
Alzo gli occhi al soffitto, e la vedo con addosso una delle mie magliette - e un paio di mutande. Solo quelle.
Si sta dimenando al ritmo del master originale di Jump in the line di Harry Belafonte - si, proprio come nella magnifica scena finale di Beetlejuice.
L'unico effetto di quell'artefatto è, appunto, farti dimenare in aria al ritmo di musica.
"Ma si, ogni tanto dovresti lasciarti andare anche tu Kazama, o morirai di noia!" 
Vedo Hwoarang dimenare il suo culo in aria, a pochi centimetri da me.
Perlomeno è vestito.
Con una delle mie magliette dei Cure. Se me la rovina lo uccido.
Urgono misure preventive. Quella maglietta è uno dei miei tesori più preziosi. C'è anche uno sgorbietto disegnato da Robert Smith in persona.
Prendo un paio di guanti viola dal più vicino tavolo, sotto gli occhi di Nina che, ci giuro un testicolo, ha già capito a cosa sto pensando e se non avesse un'immagine da difendere starebbe per scoppiare a ridere.
Mentre il coreano continua a ballare come una scimmia impazzita io mi dirigo verso un'altra sezione del Magazzino. Torno dopo qualche minuto, stringendo nella destra quel che cercavo: un palloncino rosso.
Ma ovviamente, essendo questa Warehouse Tekken, non è un palloncino qualsiasi.
Mi avvicino a lui e glielo metto furtivamente in mano.
Il nuovo artefatto azzera totalmente l'effetto del precedente, quindi torna coi piedi per terra. Poi si volta verso di me, un ghigno creepy in volto, e mi dice "Ehi Georgie, lo vuoi un bel palloncino colorato?".
Sapendo perfettamente che lo avrebbe fatto mi ero già preparato la risposta: "Il mio papà mi ha detto di non accettare nulla dagli sconosciuti".
"Io sono Pennywise il clown. Tu sei Georgie. Ora ci conosciamo".
"Sì, è vero. Ma il tuo palloncino del cavolo non lo voglio. Prova a offrirlo a quella bella signorina che sta ballando a cinque metri da terra".
Et voilà, problema risolto. Almeno, ingobbendosi mentre si avvia sul suo nuovo bersaglio, so che la mia maglietta è al sicuro.
Lo vedo avvicinarsi davvero a Xiao, arrampicandosi sullo schienale di una poltrona e aspettando che lei si abbassi un pò, mentre si dimena.
Ogni tanto mi osserva. Brrrr. Avevo dimenticato che il palloncino di Pennywise ti trasforma anche la faccia. E mi riporta alla mente il motivo del mio astio verso i clown.
Che tu sia dannato Stephen King, maledetto distruttore di infanzie.
"Ciaooo Georgieeeee lo vuoi un bel palloncino colorato?"
Xiao lo guarda dal basso verso l'alto - in senso letterale.
"Io non mi chiamo Georgie, e il palloncino sai dove puoi mettertelo?"
"Eh ma che classe la tua amichetta, nipotino!" ride Lars "Ha studiato ad Oxford?"
"Passare troppo tempo con Hwoarang ha i suoi effetti collaterali persino su di lei..." rispondo "...anche se lei ha sempre avuto alcuni momenti di poesia anche prima di conoscerlo, devo ammettere."
Torno ad osservare la scena, e noto che Hwoa-Pennywise è riuscito ad agguantarla, mentre lei si dimena. 
"Galleggiano! Galleggiano tutti! E se vuoi galleggerai anche tu!"
"Lo sto gia facendo genio del crimine, non vedi?"
E bam, pedata sul grugno.
L'ho già detto che mi farà morire con le sue trovate fantastiche, si?
La pedata ha fatto cadere Hwoarang per terra, che bestemmia in coreano.
Rido della sua idiozia, e mi volto alla ricerca di un pettine per sistemare quella scultura surrealista che sono i miei capelli.
"Jin..."
Oh. Questa sfumatura gutturale nella voce Xiao non l'ha mai avuta...
"...lo vuoi un palloncino?"
Oggesù. Xiao come Pennywise perde un sacco di punti. Specialmente la pittura bianca. La voce, poi, mi sgonfia un sacco.
Però, a ben guardare, io sono immune a quel dannato palloncino. Io l'ho portato qui senza subirne le conseguenze, io lo rimetterò al suo posto senza subirne le conseguenze.
"Guarda e impara, zio. Gli artefatti si gestiscono così" dico con un sorriso sbruffone rivolgendomi a Lars, che ancora rosica per lo specchio di Lewis Carroll.
Mi faccio sotto, sicumera che trasborda da ogni mio poro: "Cara Pennywise, perché no? Mi piacciono molto i palloncini. Temo però che tu debba scendere da lì, sei al di fuori della mia portata".
"Dai che lo vuoi, il palloncino. Se davvero lo vuoi trovi un modo per raggiungermi" bisbiglia cercando di suonare ammalliante. Come se la voce di un cocainomane sessantenne possa ammalliare qualcuno.
Mentre cerco un sistema per farla scendere, o alternativamente per salire io, trovo il tempo di chiedermi perché Hwoarang si fosse completamente immerso nel ruolo al punto di chiamarmi Georgie come nel libro, mentre Xiao ha usato il mio vero nome. Oh beh. Presumo sia perché Thermos Vuoto è talmente tonto da dimenticarsi persino i nomi.
Passa qualche minuto e lo stallo permane. Lei non sembra intenzionata o nelle condizioni per poter scendere, io non ho proprio la minima idea di come poter salire.
Poi, improvvisamente, il palloncino le sfugge di mano.
Ohi. È giallo, non rosso. Lo seguo con lo sguardo mentre fluttua e, disobbedendo a ogni legge fisica, va scendendo invece di salire.
Mi volto di nuovo verso di lei.
Ha ancora quello rosso in mano.
...
Il palloncino di Pennywise... si moltiplica da sé?
Ok, questo non me l'aspettavo.
"E' interessante la tua spiegazione Jin, ti prego continua..." mi deride Lars.
Fanculo, ti scordi la tredicesima quest'anno.
La signorina mi fissa ancora dalla sua postazione aerea, e quell'unico palloncino rosso pare essersi trasformato in un intero mazzo di palloncini.
"Lars, chiama Alisa e chiedile informazioni più dettagliate sul palloncino di Pennywise il clown, mentre io tengo a bada Xiao" sussurro, e tempo zero sta già digitando il numero. Bravo zietto, ti sei ri-guadagnato la tredicesima che non sapevi di aver perso.
Intanto il palloncino giallo è proprio davanti a me. Fermo, a parte un lieve ondeggiare.
Ricordo abbastanza bene sia il libro che il film, quindi, prima che esploda in un mare di sangue, lo impacchetto con uno dei sacchetti neutralizzanti.
"Oh, che peccato, era per te! Non si fa, non si fa!" sbuffa Xiao, scuotendo la testolina e agitando i capelli - lisci, senza codini. Uno dei benefici della doccia. Stupido palloncino, pure i miei brevi momenti di sollazzo dovevi rovinare. Doveva solo distrarre quel cretino... è sempre colpa sua, ecco.
"Beh ma ne hai tanti altri vedo..." provo a continuare il discorso, avvicinandomi a lei con cautela. Per sicurezza non ho tolto i guanti viola.
"Ho appena parlato con Alisa" mi si avvicina Lars "dice che il palloncino si moltiplica a discrezione del clown. Quindi potrebbe essere potenzialmente... infinito."
Ma che belle cose da sapere, sul serio.
Mi avvicino un altro pò, notando che lei è scesa fino a sedersi sullo schienale della poltrona che aveva usato Hwoarang per raggiungerla.
Mi fissa con quella faccia da clown che... dio sceso in terra per redimere i miei peccati. Stanotte prevedo incubi a go go e lucina Chicco accesa.
"Allora... dicevamo dei palloncini."
"Loro galleggiano... galleggiano tutti" gracchia, con quel tono di voce da Gozer il Gozeriano che ti ammazza qualunque istinto primordiale.
"Ma che soave vocina da soprano leggero" mi scappa, inevitabilmente. Sono un nerd che vive di citazioni, fatemene una colpa.
"Mia bella... signorina" chiedo, dubbioso - lei è sicuramente una donna, ma non so cosa ne pensi l'artefatto in questione "che ne dice di darmi i suoi palloncini?"
Conoscendo il libro, sto richiando di essere divorato da It. Io spero che non sia poi così fedele, ecco.
"Galleggiano tutti... e tra poco galleggerai anche tu..." ghigna, mostrandomi una dentatura aguzza da squalo che rivedrò nei miei incubi per giorni.
"Sticazzi!" rido.
Le ho fregato i palloncini.
"Uh? Che diavolo è successo?" dice mentre si porta una mano alla fronte, finalmente con il suo tono naturale. È bello risentirla parlare come una ragazza e non come un vecchio sdentato.
Sogghigno, ora che il pericolo è passato. Conto i palloncini che, nelle sue deliziose manine, erano arrivati a essere sette. Sto tenendo in mano l'equivalente di una fiala di vaiolo ipervirulento.
"No cara, nulla. Ti eri solo trasformata in un clown assassino. Cose che qui vediamo tutti i giorni grazie al nostro testa arancione preferito".
"Piccolo Jin" sento una voce alle mie spalle "devo ringraziarti per aver tentennato più del necessario. Grazie a ciò ho potuto riprendere tutto per filo e per segno col mio smartphone, digrignamento e voce catacombale incluse. Saranno un gran bel passatempo nei momenti di noia".
Nina. Non avresti dovuto. Proprio no.
Senza neanche voltarmi le intimo di cancellare il filmato.
Rifiuta.
Xiao è ancora intontita. Credo sia per questo che non le è ancora saltata addosso cercando di sbranarla.
"Te lo ripeto, signorina Williams. Cancella quel filmato. Seduta stante".
"No, signor Kazama. Non lo farò. Non mi puoi obbligare. Se anche mi licenziassi ne sarebbe valsa abbondantemente la pena".
Non stai cercando di provocarmi per farti cambiare i connotati, vero? Non lo stai facendo, vero?
"Nina, molla quel cellulare."
"Mai. Sai che divertimento vedere la tua pupilla posseduta da un clown mentre cerca di sedurti con voce indemoniata?"
"Lei ha fatto COSA?" ringhia Xiao, finalmente consapevole di ciò che le sta accadendo attorno.
"Ehi non avrà ripreso anche me spero!"
Hwoarang, dov'è stato il tuo neurone negli ultimi dieci minuti?
Avanzo verso di lei, che indietreggia, sempre sorridendo.
"Nina, non ti conviene provocarmi, lo sai."
"Sono abituata ai tuoi... sbalzi d'umore, non credere di riuscire a impressionarmi" ghigna "E poi che reazione, neanche avessi ripreso te in momenti particolarmente scabrosi!"
La odio quando si prende tante libertà con me. 
Ma so io come fargliela pagare.
Continuo ad avanzare verso di lei, che sta quasi per raggiungere la parete alle sue spalle. Il dottor Boskonovitch, seduto su un divanetto, osserva la scena dalla visuale migliore: altezza culo di Nina. Lo ha proprio di fronte agli occhi - ne sarà felice.
"Io ti suggerisco davvero di fermarti e darmi il cellulare."
"Perchè, se no cosa fai? Chiami il demone con le lucette?"
"Oh, che simpatica" mi fermo proprio davanti a lei con le braccia incrociate, serafico.
"Non ti ho detto che ho tirato fuori gli addobbi di Natale prima del previsto, vero?"
Nina sgrana gli occhi, e alza lo sguardo verso la trave sopra la sua testa.
Il Vero Vischio pende placido dal soffitto.
E accanto a lei ha solo il buon dottor Boskonovitch.
Sorrido, agitando la mia tazza tormenta di neve e spargendo marshmallows su tutti, mentre Nina lancia un urlo.
Oh, come mi piace il mio lavoro!
Riesco giusto a tirar fuori il cellulare e a immortalare con una foto l'attimo in cui le labbra di Nina fanno l'approfondita conoscenza di quelle del buon dottore.
Momento epico.
Boskonovitch, devo ammetterlo, non viene sommerso dalla sorpresa come mi sarei aspettato. Se non lo conoscessi abbastanza potrei persino dire che... l'ha fatto apposta.
La maggiore delle Williams arretra inorridita e arriva a cascare all'indietro. Il dottore sorride come il più consumato dei marpioni.
Dal retro arrivano applausi scroscianti. Xiaoyu e gli altri avanzano ridendo e dandosi pacche sulle spalle, deliziati da quanto hanno appena visto.
"Allora Nina" le dico sventolandole il mio apparecchio di fronte al viso "vogliamo ridiscutere la situazione? Cancelli tu che cancello io?".
"Che colpo basso, Kazama. Sei un infame".
"Io non ho mica fatto nulla. Ringrazia i tuoi piedini di giada che ti hanno portato in acque pericolose. Ripeto: cancella quel filmato e ti assicuro che questa foto sparirà dalla memoria del mio cellulare".
Sbuffa, ammettendo la sconfitta.
Le impongo di farmi vedere mentre lo fa, che di lei mi fido quanto mi fiderei di una faina. Ma fa la brava bimba e non tenta scherzi strani.
Io, al contrario, sono un infido bastardo e prima di eliminarla riesco a passare la foto via SMS a Xiao con un eloquente messaggio: "Qualunque cosa succeda non cancellarla MAI". E io, essendo il capo e millantando ignoranza di questi trabiccoli, riesco a mascherare l'operazione come un banale errore di procedimento.
Abbiamo risate assicurate da qui al 3012.
   
 
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