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Autore: Monster inside me    28/08/2012    5 recensioni
«Vorrei dimenticare, vorrei cancellare tutto ciò che ho vissuto così non proverei più niente. »
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1

 

"Non posso fare tardi un'altra volta! Oh merda. Oh merda. Se la proff mi becca saranno guai sia per me che per Sophie. L'ultima volta è riuscita a coprirmi,ma questa sarà difficile. Oh cazzo,mi devo sbrigare...”

Mi sveglio.

Ecco,un'altro inutile sogno che mi ricorda la mia vecchia vita...

Che stronzata...

Vorrei dimenticare, vorrei cancellare tutto ciò che ho vissuto così non proverei più niente.

E' meglio dimenticare,ma questa stupida mente non vuole farlo.

La mia vita di prima era migliore certo, ma il passato è passato e il presente è presente.

Non posso rinvangare i ricordi e sperare che tutto passi,che tutto ritorni.

Ora io non sono più Sunshine Marie Martinez, detta anche “S” sono solo uno stupido numero,una stupida marionetta che per restare in vita deve sottostare ai burattinai.

Quanto li odio merda!

Odio loro,odio sta vita,odio la nuova me.

"Devo svignarmela" dico ad alta voce

Ed ecco entrare Sophie

"Dov'è che vuoi andare?"

"Lasciami in pace Sophie."

" Io ti lascio anche in pace,ma tu stai ferma e buona li dove sei. Lo sai benissimo cosa accadrebbe se ti lasciassimo andare.."

"Accadrebbe solo una cosa:sarei LIBERA"

"Certo,per quanti giorni? Due,tre? Poi te ne andresti docile e non ti risveglieresti più. Dai,alzati un po' che ti sistemo il cuscino.."

Sophie appoggia una cesta di frutta sul comodino affianco all'entrata.

Quanto odio stare qua.

Poi si avvicina.

Mi alzo.

All'improvviso forti dolori mi pervadono il corpo. Le gambe non reggono e cado. Atterro di faccia.

All'istante Sophie spaventata mi prende per le braccia doloranti e mi rialza.

Questa volta non cedo.

Ho però ancora tutto il corpo indolenzito; La testa mi fa male,la schiena mi brucia, ho la cervicale e il cuore... bhe il cuore regge.

Per ora.

Si accerta che sia stabile e mi sistema il cuscino.

Mi fa segno di sedermi.

Eseguo per l'ennesima volta gli ordini.

La vedo dirigersi verso la cesta blu metallizzata che aveva appoggiato un attimo prima vicino alla porta. E' piena di frutta. Potrebbe essere un qualche regalo.

Me la porge.

" E' di tua zia,mi ha chiesto di dartela"

" Oh,e dove sarebbe la mia cara zietta?" Dico con aria di sufficienza e un leggero tono ironico.

"Non è potuta venire"

"Ah,e come mai te l'ha data?"

"L'ho incontrata ieri,al supermercato dietro casa mia. Ha detto che non avrebbe avuto tempo e voleva fartela avere al più presto.Così mi sono offerta..”

Non la lascio finire di parlare che intervengo.

"Quindi mi stai dicendo che a mia zia non gli importa niente di me?!"

"No,lei ha detto..."

"Smettila,Cazzo! "

Silenzio.

"Non serve a niente mentire. A lei,come alle altre cento persone che mi sono venute a vedere o che mi hanno donato qualcosa non importa un bel niente di me." continuo

Mi scende una lacrima.

Non riesco a trattenerla.

Non so perchè mi scenda.

Io non provo niente.

"Odio vederti così..."

"E io invece odio vederti dire stronzate!"

Mi faccio coraggio.

Cerco di fare affidamento sulle poche energie che mi sono rimaste.

E' difficile,ma ce la faccio.

Sono riuscita a rialzarmi.

Ora mi sto reggendo al comodino con la sola forza di una delle mie braccia.

L'altra ormai non la sento più.

Colpa di quella fottuta terapia.

Prendo coraggio e un'altro po' di forza.

UNO...DUE … E TRE!

Riesco a prendere il controllo delle mie deboli gambe.

Ora riesco anche a muoverle.

Un passo,poi un'altro e in poco tempo sono sull'orlo della porta.

Sophie si avvicina e mi sussurra.

"Che cosa hai intenzione di fare? Lo sai che non puoi allontanarti da qui. Altrimenti..."

"..Caput!" Finisco la frase per lei

"Allora se lo sai che intenzione hai? Vuoi finire di nuovo in una clinica specializzata? Lo sai che lì sono severissimi. E' come un manicomio per malati di...”

"E allora? Anche se fosse?" La interrompo nuovamente

"Fai come ti pare,io ti ho avvisato" sostiene lei

La sento bofonchiare qualcosa di incomprensibile sottovoce.

"E comunque" Continuo " Sto andando in bagno"

Esco dalla porta.

  
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