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Autore: LadyPalma    01/09/2012    6 recensioni
Remus, Sirius e il piccolo Teddy vengono trascinati da un'euforica Tonks all'inaugurazione di un negozio babbano: l'IKEA! E per Sirius sarà l'occasione di rincontrare una persona che non vedeva da tempo... [Un momento di follia, chiedo venia!!]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Chiedo assolutamente venia per quanto segue! E' ispirato alla mia giornata all'inaugurazione dell'Ikea di San Giovanni Teatino (Chieti) di qualche giornno fa... E tra la noia e la follia che non mi abbadona mai, è nata sul mio telefonino una prima bozza di questa storia... Che ne pensate? Mi farebbe piacere sapere il vostro parere, anche solo per dirmi che sono da rinchiudere in un manicomio xD Buona lettura!
 




 

 L’INAUGURAZIONE DELL’IKEA
 


 

 
“Forza, dai! Non siate così lenti! Vi volete dare una mossa?”

Tonks non faceva altro che ripetere questi incitamenti cercando di raggiungere  l’entrata del negozio, tenendo il piccolo Ted per mano. Ma la sua voce giungeva decisamente attutita per la folla che divideva la strega dai due malandrini. Remus sospirò pesantemente seguendo con lo sguardo (fisicamente sarebbe stato impossibile) sua moglie, riconoscibile solo per l’eccentrico colore dei capelli, ma il più disperato sembrava Sirius, decisamente contrario all’idea di passare una giornata nell’Inferno terrestre dell’inaugurazione di un centro commerciale babbano (che poi non era neppure un centro commerciale vero e proprio).

“Dai Felpato, non fare quella faccia, la giornata non è ancora iniziata!” esclamò l’amico divertito mettendogli una mano sulla spalla e trascinandolo nella folla.

Mentre i due tentavano ancora di farsi largo, udirono nuovamente la voce di Tonks adesso decisamente più acuta. I due la fissarono confusi notando un foglio tra le mani della giovane, ma ben presto la loro espressione diventò terrorizzata quando si accorsero che i suoi capelli avevano compiuto in mezzo secondo il giro completo dei colori dell’arcobaleno. Fortunatamente nessuno sembrava essersi accorto di quel dettaglio, ma incuriositi dal giubilo improvviso, sembravano tutti aver rallentato il passo così da permettere ai due maghi un passaggio.

“Amore, che è successo?” chiese Remus ostentando la sua solita calma.

“Oh Remus, Remus!” esclamò lei al settimo cielo buttandogli le braccia al collo “Guarda!” disse poi, staccandosi e passandogli tra le mani un cartoncino colorato.
L’uomo lo scrutò per qualche istante e lo colpirono immediatamente le parole vinto cucina omaggio.

“Si, hai capito benissimo!” annuì sua moglie sorridendo con aria orgogliosa “Per i primi cinque visitatori c’è una cucina in omaggio!”

L’impiegato all’entrata del negozio, impegnato intanto a far entrare i clienti, confermò le parole di Tonks e bastò darsi un’occhiata intorno per scorgere gli altri quattro fortunati vincitori con la stessa espressione trionfante della strega.

“Perfetto! Quindi possiamo anche tornarcene a casa adesso!” esordì Sirius, intravedendo in quel premio inaspettato, un’insperata via di fuga.

“Stai scherzando?” lo interruppe la cugina quasi scandalizzata “Dobbiamo fare prima tutto il giro dell’IDEA! Che poi che bel nome, ti fa proprio venire in mente un’idea come  lo pronunci!” aggiunse ripetendo sottovoce la parola idea ancora per un bel po’.

“Si chiama IKEA, Ninfadora!” esclamò Sirius ridacchiando, sicuro che chiamandola per nome sarebbe riuscito a farla innervosire.

Ma lei non lo ascoltò neppure, o perlomeno finse di non averlo fatto, e sparì verso l’area riservata alle esposizioni dei tappeti. Ok, questo era decisamente grave.  Ai due malandrini non restò che lanciarsi un’occhiata: quella sarebbe stata davvero una lunga giornata.


**



Sirius Black si stava sentendo male e non era una battuta. Erano entrati all’IKEA alle 9 e adesso, alle 4 del pomeriggio, si trovavano solamente alla sezione delle cucine (che poi che senso c’era vederle se ne avevano già vinta una?).

“Senti Remus, io me ne vado” bisbigliò all’orecchio dell’amico mentre Tonks scrutava attentamente alcuni utensili.

“Sei pazzo? Mi lasci qui da solo!” sibilò lui in risposta con un’espressione terrorizzata alla sola idea.

“Senti Rem, io devo andare in bagno, quelle polpette svedesi mi hanno messo mal di stomaco!!” esclamò alzando le spalle “Ehi Tonks io vado a prendere Ted!” esclamò poi ad alta voce.
La ragazza annuì distrattamente, mentre Remus apparve confuso.

“Ehi ma tu non dovevi andare in bagno?” gli urlò dietro, capendo il doppio gioco dell’amico, ma Sirius ormai non lo sentiva più.


**



“Buonasera, devo riprendere quel bambino” disse Sirius sorridendo avvicinandosi al centro giochi dove l’avevano lasciato mentre si cimentavano nella visita turistica del negozio.

La donna che gestiva al momento tutti i bambini, si voltò con un sorriso sulle labbra pronta ad accogliere il nuovo genitore, ma il sorriso le si congelò sulle labbra. A Sirius non andò meglio dato che per un momento smise di respirare.

“Sirius…” mormorò lei senza smettere di fissarlo “Ti ricordi di me?” chiese poi un po’ incerta.

 “Katherine, sei cambiata, ma sei… uno schianto come sempre” esclamò immediatamente spostando lo sguardo dalla sua testa ai piedi. E viceversa. Per almeno tre volte.

Erano passati anni, tanti anni, è vero. Ma chi se la poteva scordare? Katherine Sawyer, Corvonero, un anno dietro ai Malandrini e ragazza ufficiale di James prima che riuscisse finalmente a conquistare Lily. Cielo, quanto ci aveva sofferto Kat! E Sirius era stata la spalla su cui aveva pianto tutte le sue lacrime, ma niente di più, solo un amico. La ragazza, anzi la donna che aveva di fronte rappresentava il suo maggior rimpianto, c’era stato un tempo in cui ci aveva perso letteralmente la testa, solo che non glielo aveva mai detto, non quando era sparita nel mondo babbano e l’aveva persa di vista.

“Sempre il solito malandrino eh…” scherzò lei ridacchiando “Però a quanto pare hai messo su famiglia…” aggiunse poi indicando Ted che si stava avvicinando a loro.

“Nono!” si affrettò a negare “Lui è il figlio di Remus!” spiegò con un sorriso.

“Remus…” ripetè lei perdendosi per un attimo nei ricordi “Sono così contenta per lui allora. Era un ottimo amico, ma tu lo eri di più” disse facendogli poi un occhiolino complice.

Restarono a fissarsi ancora per qualche secondo, incapaci di dirsi altro. Era come se tutto quello che non c’era mai stato tra loro fosse riaffiorato all’improvviso. Troppe parole non dette, troppe emozioni lasciate appese ad un filo… che non si era spezzato.

“Allora andiamo zio?” chiese Ted interrompendo il momento e tirandolo per una manica.

“Certo!” esclamò lui riscuotendosi “Allora ci si vede Katherine” disse poi guardandola un’ultima volta.

“Certo, ci si vede” ripetè lei poco convinta scuotendo la testa, mentre lui fece per andare.

Chi volevano prendere in giro? Entrambi sapevano non si sarebbero rivisti, era stata solo una fugace conseguenza voluta dal destino. Ma se a volerlo era il Destino magari…

“Katherine aspetta!” esclamò voltandosi nuovamente verso di lei “Ti va di venire stasera a casa mia?” propose un po’ esitante “Così rivedi Remus…” aggiunse cercando di convincerla.

Ma Katherine non aveva bisogno di scuse e annuì immediatamente con un sorriso raggiante sul volto, lo stesso sorriso che aveva anche Sirius mentre le dava tutte le informazioni necessarie per raggiungerli.

“Ma zio Sirius, davvero la signorina Katherine viene a cena da noi stasera?” chiese il piccolo Ted osservando l’espressione assorta dell’uomo.

“Si Teddy, si!” disse lui prendendolo in braccio e facendogli fare un piccolo volo, in preda all’euforia, un’euforia che non provava da tanto, troppo tempo.

E si, in fondo non era stata una cattiva idea andare all’IKEA.

 



 

   
 
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