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Autore: Aoimoku_kitsune    06/09/2012    4 recensioni
Storia partecipante al contest Couples' War - Per dare un senso agli errori di Flyonclouds. 3° classificata.
****
Un urlo concavo, macabramente algido, si perse nella notte, mentre il demone, con violenza che mai gli era appartenuta, distruggeva tutto quello che rappresentava il Villaggio della Foglia, nello stesso momento in cui due anime, dopo tanto tempo, si ricongiungevano.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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STORIA PARTECIPANTE AL CONTEST Couples' War indetto da Flyonclouds

Nickname sul forum/Link profilo su EFP:
Aoimoku_kitsune
Titolo:  Within the Rain
Avvertimenti: One-shot / Shonen-ai / What if?
Rating: Giallo
Pairing: Sasuke x Naruto
Pacchetto scelto: NINJA
Parte del testo: Un urlo concavo, macabramente algido, si perse nella notte, mentre il demone, con violenza che mai gli era appartenuta, distruggeva tutto quello che rappresentava il villaggio, nello stesso momento in cui due anime, dopo tanto tempo, si ricongiungevano.



Within the Rain
§C’è chi aspetta la pioggia per
non piangere da solo.§




La giornata era stata dura, occupata, frenetica ma noiosa.
Il ragazzo dai capelli biondi se ne stava sul bordo di una radura: il suo corpo di fronte a un vecchio albero appassito, dove, in un impeto di rabbia improvvisa, aveva perforato il tronco.
Il suono che aveva fatto il pugno contro la corteccia che si era sgretolata lentamente sotto il suo potere, gli aveva dato una soddisfazione eterna ma, dopo l’attacco, il pugno si era andato a rifugiare contro il suo fianco.
Naruto era stanco.
Occhi vuoti esaminavano l’albero danneggiato e un sospiro sfuggì dalle sue labbra quando la pioggia cominciò ad abbattersi sopra di lui in modo più violento, facendogli sentire sulla pelle il suo gelo pungente e Naruto si chiese se dovesse tornare a Konoha.
A casa sua.
Per Sakura, Sai e Kakashi, che sicuramente si sarebbero preoccupati quando non lo avrebbero trovato.
Ma le gambe non si muovevano, non avevano la forza di volontà per muoversi verso quella strada, perché accanto a quell’albero, da solo, il ninja si sentiva… calmo.

Sereno.
In pace.

Quel giorno sarebbe stato celebrato il 4o anno del tradimento di Sasuke. I ninja erano partiti per cercarlo ma non voleva che Sasuke fosse braccato da altri.
Solo lui poteva portarlo indietro.
Solo lui avrebbe rinsavito quel ragazzo confuso.
I suoi occhi azzurri si riempirono di dolore e tristezza e il suo sguardo si fece acquoso quando le lacrime rotolarono già per le sue guancie sfregiate, mescolandosi con la pioggia pungente e l’immagine dell’albero cominciò a confondersi con la radura.
Perché non era tornato?
Il biondo alzò entrambe le mani per asciugare le lacrime, sforzandosi di trattenersi dal gridare di rabbia. Frustrazione.Urlando tutte quelle emozioni che lo stavano facendo impazzire, che lentamente lo stavano corrodendo dentro.

Dopo attimi di quiete, Naruto lasciò le braccia scivolare al suo fianco.
Il suo corpo era stato stordito dalla pioggia fredda e sentiva che era tempo di rincasare, di andarsene.
Abbassò lo sguardo sulla giacca (che era stata precedentemente gettata di lato dalla frustrazione ) e sospirò, scuotendo i capelli bagnati, sentendo poi un terribile mal di testa.
Alla fine si chinò, prendendo la giacca da terra, e un sorriso amaro e debole si formò sulle labbra, mentre guardava, senza realmente vederlo, l’albero in frantumi davanti a lui.

-Dovrei andare a casa.

 La sua voce era tranquilla, rauca e piena di disperazione.
Un altro giorno era andato, un altro giorno in cui non era riuscito a catturare Sasuke.
Il ninja dai capelli corvino era diventato il suo obiettivo. Naruto non aveva neanche più a cuore l’Akatsuki (ciò che ne rimaneva di esso) né aveva particolarmente a cuore di diventare Hokage.
Sasuke Uchiha era diventato la sua vita.
Ogni giorno di quella separazione, in modo contorto, aveva percepito il loro legame diventare sempre più forte. Sasuke lo spronava, fuggendo. Ma il biondo desiderava solo che finisse.

-Dovrei andare a casa.

Sussurrò ancora una volta.

-Non andare.

Una voce liscia di velluto, sconvolse Naruto.
Sebbene non osasse voltarsi, un corpo sorprendentemente caldo racchiuse il suo, e Naruto guardò le braccia pallide che erano avvolte senza sforzo intorno alla sua vita sottile.
L’odore era così familiare.
Naruto sentì un sorriso crudele tirargli le labbra, perché sapeva come sarebbe finita anche quella volta.
Sasuke lo avrebbe lasciato di nuovo, dopo averlo abbracciato per un paio di minuti.
Era successo un’infinità di volte, che Naruto faticava a rammentarle tutte.
L’Uchiha immerse il viso nel cantuccio del collo del ragazzo biondo e il suo abbraccio divenne più forte.

-Questa volta sono qui per rimanere.

Sussurrò, dolcemente, come una ninna nanna.
Il sorriso di Naruto crebbe, diventando più genuino, e intrecciò le sue mani con quelle di Sasuke.

-Sas’ke.

Sussurrò.
La giornata si era trasformata da un fallimento, a una gioia completa.
Naruto non sentiva più il suo corpo stanco, che ora era eccitato dal calore che emetteva quello di Sasuke.

-Naruto… io ti…

Quelle parole; quante volte, nei suoi pensieri più profondi, nascosti anche alla volpe, aveva sperato di sentirsele dire.
Naruto sorrise ancora, stringendo la presa su Sasuke.
Anche sotto la pioggia fredda, l'aria intorno a loro era calda.

Naruto sorrise; un sorriso folle di una persona senza più una ragione di vita, che sopravvive grazie a un ultimo sogno. Non il suo.
Così come la pioggia lo aveva reso felice, mesi orsono, così ora la pioggia lo avvolgeva, cullandolo ed estraniandolo dal mondo, mentre i suoi occhi grigi di solitudine e disperazione fissavano il villaggio in fiamme, sotto la furia animalesca di Kurama.
Aveva sacrificato la sua vita per il villaggio. Tutto.
Aveva combattuto, pianto e riso per quel posto che solo pochi giorni fa gli aveva sterminato l’unica cosa che aveva reputato veramente importante.
E una risata agghiacciante uscì dalle sue labbra, quando la volpe si voltò verso di lui, pronta a colpirlo.

-Quando finirai, ti prego uccidimi.
La volpe abbassò lo sguardo, per un attimo, e poi lo alzò annuendo col capo.
-Farò come vuoi, Naruto.
Rispose, e Naruto sorrise amaramente, dissolvendosi davanti alla gabbia di legno del demone, mentre quest’ultimo ringhiava, cercando di estraniarsi dal dolore della perdita del suo vessillo.

Quando caricò il colpo, Kurama chiuse gli occhi, e pregò di non aprirli mai più.

-… Uchiha Sasuke, per ordine dei cinque Hokage e i Daimyo, sei condannato a morte…

Naruto chiuse gli occhi per sempre, e solo una lacrima, l’ultima di quel pianto disperato sotto la pioggia, si perse nella sua guancia.

-… Amo.

Un urlo concavo, macabramente algido, si perse nella notte, mentre il demone, con violenza che mai gli era appartenuta, distruggeva tutto quello che rappresentava il villaggio, nello stesso momento in cui due anime, dopo tanto tempo, si ricongiungevano.

-Sono a casa.

-Finalmente, Naruto.


§
Owari
§





   
 
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