Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: Walpurgisnacht    09/09/2012    2 recensioni
Perché gli zombie a noi piacciono, ma i personaggi di Tekken sono di un altro parere!
Ok Jin, calma. Anni passati a giocare a Biohazard ti hanno preparato a tutto questo. Perchè quelle urla fanno pensare a una cosa sola...
...ZOMBIE.
Ed è ora di uscire fuori ed affrontarli.
E smetterla di parlare da solo.

[EIP tra Mana Sputachu, Subutai Khan e Nyappy! Maggiori info all'interno]
Genere: Angst, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dal tramonto all'alba alla Zaibatsu – di apocalissi zombie, coreani idioti e cervella sparse ovunque

Salve a tutti! Questo è il secondo capitolo di un EIP, ovvero un Extreme Improvisation Project! Manasama, Kaos e io, Nyappy, ci siamo messi su Skype a scrivere un pezzo ciascuno, senza controllo su trama o grammatica. Gli errori sono compresi nel pacchetto, ahimè! Speriamo vi piaccia questa follia :)

Con un principio d'incazzatura non indifferente mi dirigo verso le porte.
"MA LA PIANTI DI FARE LA PASSARELLA COL PIPINO AL VENTO?!"
E si, volutamente nudo come mamma buon'anima mi ha fatto. Per far schifare il signorino un altro pò.
Questo ti meriti, per avermi rovinato dieci minuti di meritato sollazzo.
Mi azzardo a mettere fuori il naso dalla porta, ma non vedo nessuno. Sento però i loro versi, ma la conformazione dei corridoi di questo piano mi impedisce di capire esattamente dove sono.
"Fuori non si vedono zombie, ma purtroppo non riesco a capire da dove arrivano i versi" annuncio ai miei compagni di sventura, mentre sbarro le porte delle docce dall'interno, con un chiavistello "ma data la situazione direi di perdere ugualmente cinque minuti per darci una ripulita ed evitare di rimanere infettati."
Mi dirigo di nuovo verso le docce, e inevitabilmente incrocio Xiao, ferma dove l'ho lasciata. Ci scambiamo un breve sguardo d'intesa, poi si infila dentro una delle docce libere.
"Giuro che questa me la paghi Hwoarang, se non ti mangia una di quelle cose ci penso io a ridurti come loro!" lo apostrofa, lanciandogli una saponetta.
"AHIA! Brutta stronza!"
Che va decisamente a segno.
Sospiro, e mi appresto a fare la doccia.
La mia vita fa schifo, l'ho già detto?
Suvvia. Alla fine non fa poi così tanto schifo. Sono nelle docce perché dobbiamo ripulirci dalla melma zombi, visto che abbiamo dei non-morti che scorrazzano per la Zaibatsu. Ma, e c'è un grosso ma, si stava approfittando della disgraziata situazione per un incontro ravvicinato del primo, secondo e terzo tipo tutti assieme con la mia cinesina preferita. Prima che quell'altro concentrato di buzzurreria coreana non ci rompesse le uova nel paniere.
...
Chi voglio prendere in giro? La mia vita fa proprio schifo.
E come se non bastasse quell'animale si diverte a canticchiare. Abbastanza normale sotto la doccia, non lo nego. Ma non è bello quando vengono coinvolte canzoni rionali di Seoul, di quelle volgari e orribili per un palato musicalmente fine come il mio.
Ed è pure stonato, l'incompetente. Tsk.
Guarda te cosa mi tocca sopportare.
No ok, basta stupidaggini. C'è chissà cosa là fuori, non è il momento di fare i critici d'arte. Mi guardo attorno per cercare qualcosa che possa eventualmente fungere da arma. Un bastone, una chiave inglese, qualcosa. Mi rendo conto che il posto non è dei più adatti ma oh, vai a dirlo quando ottocento zombi mi saranno sopra cercando di azzannarmi ovunque.
"Jiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin" sento alle mie spalle "allora, questa doccia la facciamo o no?" cinguetta quella provocatrice mignon.
Oh, se non fossimo in un momento tanto disgraziato.
Ma, come ho già avuto modo di verificare, questo non è davvero il momento adatto. Apro il rubinetto dell'acqua calda e sono investito da un getto gelido.
Cazzo.
Stringo i denti e resisto l'impulso di stringermi in me stesso. L'acqua sta già diventando tiepida e copre eventuali moine della disgraziata.
Alzo lo sguardo e la finestra è ricoperta di melma zombie. Decomposizione. Schifo alla massima potenza. Un attimo, come hanno fatto ad arrivare alla finestra?
Mi volto di scatto. Xiao è sparita. Abbasso lo sguardo. A terra, una scia putrida si mescola con l'acqua. Faccio due più due.
Vorrei urlare qualcosa a Hwoarang, dato che gli zombie sono penetrati nelle docce, ma attirerei solo l'attenzione. Perché non mi hanno notato? Forse per lo scroscio dell'acqua?
Xiao. Dov'è finita? Stavamo ridendo assieme un minuto fa, adesso ho i muscoli tesi e sento il sangue pompare nelle vene. Potrebbe aver colpito lo zombie--gli zombie--ma l'avrei sentita. Toccarli con la pelle bagnata mi sembra ancora peggio che toccarli a secco.
Sono nei casini. Devo recuperare lei e sperare che non raggiungano Hwoarang, che sta tentando di fare la doppia voce, finendo per suonare come una gallina strozzata.
L'intelligenza delle persone...
Ma la miseria ladra infame e stronza, nemmeno la doccia in santa pace.
E poi seriamente, da dove sono entrati? Sono abbastanza sicuro che da quelle finestre non possono passare, né possono romperle perchè hanno il vetro rinforzato.
Poi, un dubbio mi assale.
Alzo lo sguardo al soffitto.
-GHAAAAAAAA....
Ciò che rimane di una testa mi osserva dalle grate dei condotti di areazione.
Che sono aperte.
Meglio, che IO ho dimenticato aperte, dato che sono stato l'ultimo a scendere.
Bravo Jin, beccati sto Mongolino d'Oro per l'incoscienza assoluta.
Noto che è rimasto con la testa penzoloni e un braccio putrescente puntato nella mia direzione, che mi segue ad ogni mio spostamento - e sbava. Faccio attenzione a non passare direttamente sotto la grata, e mi dirigo verso il mucchio di vestiti, dove frugo finchè non metto le mani sulla pistola.
E' tempo di fare un pò di tiro al bersaglio.
"Sacco di idiozia coreana, vieni fuori da quella maledetta doccia. Sono qui" urlo più forte che posso, sperando di soverchiare la voce baritonale del mio intelligentissimo amico.
Ovviamente fallisco.
Al che, preparandomi mentalmente ai peggiori spettacoli, mi avvicino in modo circospetto alla doccia che sta ospitando i suoi soavi gorgheggi. Ci arrivo davanti e, per mia gigantesca fortuna, è di spalle. Non sono dell'umore adatto per vedere il suo uccello.
"Usignolo del menga, mi hai sentito? SONO QUI".
Fa per voltarsi, poi Madama Fortuna continua a posare il suo sguardo su di me e si blocca. Forse si è reso conto che lo spettacolo non avrebbe fatto piacere a nessuno dei due.
"Come sono qui? Che succede, Kazama?".
"Succede che sono un coglione e ho dimenticato la grata aperta. C'era uno zombi lì e probabilmente ce ne sono altri. E hanno preso Xiao. Lavati di fretta e aiutami a cercarla prima che succeda l'irreparabile".
La cornucopia smette di bagnarmi perché si gira del tutto e mi afferra per le spalle: "Kazama, se succede qualcosa alla nanetta preparati a un ripassone epocale. E non sto scherzando. Stavolta ti ammazzo sul serio".
Deglutisco. Non l'ho mai visto così serio. Mai.
"Va bene, ma invece di minacciarmi alza le chiappe e aiutami a trovarla".
Ci vestiamo come possiamo--lui con i pantaloni al contrario, rimarco che tengo a fare--e iniziamo il briefing prima della missione di salvataggio.
"Allora, hai idee?" Mi rendo conto nel momento esatto in cui pronuncio queste parole che... no, Hwoarang non può avere idee.
"Contavo su di te." Si accuccia a terra e guarda male la scia di schifo sulle piastrelle. Assomiglia vagamente a Tarzan in questo momento, con il grugno da scimmietta curiosa. Oh, ovviamente. Dato che mi manca Xiao, ripiego sull'ultimo coreano in giro per sfogare i pensieri pucciosi--ma per piacere.
"Abbiamo appurato che separarsi non è una buona idea" inizio. "Però abbiamo anche raccolto dei dati interessanti. Più che all'udito, si affidano alla vista. Probabilmente i loro timpani si degradano prima degli occhi."
"E quando anche gli occhi sono KO?" Domanda vagamente intelligente. Raccolgo le idee sparse. "Potrebbero puntare sul sistema nervoso, sul tatto" rispondo. "Percepire le vibrazioni del terreno, che sentono di più dato che gli altri sensi sono eliminati. Poi, alla cieca, agguantano la vittima e le succhiano via il cervello come un lollipop."
"Ringrazia che non ho appena mangiato" grugnisce Hwoa, sollevandosi in piedi. Siamo ancora bagnaticci dalla doccia, con un membro in meno ed una missione che è un enigma. E devo ancora scoprire perché gli zombie hanno invaso la Zaibatsu.
"Seguiamo la traccia verde e stiamo all'erta."
Hwoa si scrocchia le nocche con un ghigno. "Ho proprio voglia di tornare a menare le mani!"
E via, parte a seguire la scia come un cane da caccia. La traccia si ferma sotto una delle finestre. Il che non ha senso: quelle finestre sono poste in alto, e dubito seriamente che uno zombie sia riuscito ad acchiappare Xiao e trascinarla dall'altro lato. E non credo che si sia arrampicata lei stessa, lanciandosi volutamente tra le braccia dei non morti. E poi, come altezza, sono anche fuori dalla sua portata...
 Rimango a fissarle per qualche minuto, camminando avanti e indietro riflettendo, quando il mio sguardo si posa sulla parete in fondo. Nell'angolo a destra, in basso, dove la parete in fondo e quella con le finestre si incontrano, c'è un buco. Non è grandissimo, ed è coperto da attrezzi di vario genere, ma c'è. Ed 'è vicino alla scia... Non credo ci sia un nesso, la scia finisce sotto la finestra e il buco è solo nei pressi, ma... forse... o forse no.
Comincio a non capirci più nulla...
Ok Kazama, rifletti. Se la finestra è fuori discussione per questione di altezza e il buco, per quanto improbabile, è l'unica soluzione fattibile... la soluzione è il buco.
Come diceva Sherlock Holmes: una volta escluse tutte le ipotesi impossibili quel che rimane, per quanto incredibile, è la risposta. Lui o Batman, non lo ricordo.
"Hwoarang" abbaio chiamando il mio unico compagno "vieni un po' qui". Lui arriva di buon trotto e si avvicina al luogo del presunto misfatto.
"Kazama, quella striscia di melma...".
"Sì, penso che siano arrivati da lì. Hai voglia di fare lo speleologo?".
Non lo vedo entusiasta, quindi è tempo delle maniere forti: sculacciate sull sedere e mano sull'orecchio. "Su bambino difficile, andiamo".
"Ma... ma...".
"Finiscila o niente caramelle prima di andare a dormire".
Sbuffa mentre mi aiuta a spostare gli ostacoli e si accovaccia davanti a me, perché ad avercelo dietro non mi fido proprio per nulla. Poi apre la strada.
"Kazama, qua non si vede nulla di nulla" guaisce.
"Su, avanza in silenzio che l'eco mi assorda. Tanto la strada è unica, non rischi di sbandare fuori corsia".
"Questa te la faccio pagare, sappilo".
Gnè gnè. La solita minaccia vuota del fine settimana. Che barba che noia che noia che barba.
Il suo culo e le sue imprecazioni a mezza voce mi guidano nel buio.
"Schifo!" sibila, strusciando la mano sui jeans. Vorrei tanto non vedere il filamento verde che rimane appiccicato sulla sua gamba, vorrei tanto non vederlo. Il mio stomaco si contorce, ma decido molto stoicamente di ignorarlo.
"Ehi, Kazama, quanto abbiamo ancora?" Hwoarang si ferma all'improvviso e il mio naso riesce a non sfiorargli il culo per un millimetro. Kami, che schifo--gli zombie non potevano rapire lui invece che Xiao?
"Ci credi se ti dico che non ne ho idea?" Stiamo andando leggermente in profondità, anche se i detriti sono sempre pezzi di legno e muratura.
"Non dovresti essere il grande capo che tutto sa e tutto vede?" mi domanda, beffardo.
"I condotti di areazione sono un conto, ma permetti, ho il diritto di non conoscere a menadito la planimetria della cantina" ribatto. Anche perché stiamo andando nella direzione opposta dei laboratori, che conosco abbastanza bene.
"Uh."
Torna a zampettare, ma aspetto un po' prima di imitarlo. Distanza di sicurezza, come per le macchine.
"Ohi, vedo la fine del tunnel!"
In effetti il muco viscido appiccicato dappertutto si riesce a scorgere più chiaramente; un paio di metri davanti a noi, una fioca luce indica l'uscita del cunicolo.
L'adrenalina inizia a circolare nel sangue.
Hwoarang raggiunge la luce e ne viene inghiottito. Prima di cadere.
"Cazzoooooo!" l'eco del suo urlo mi raggiunge, assieme al suo tonfo. Cazzo sì.
...ma guardare prima di buttarti nel vuoto no, eh?
"MA DIO CATRAMEEEEEEEEEEEEEH!!!!"
Mi sporgo con cautela, e dò uno sguardo attorno. A quanto pare il cunicolo porta direttamente nello scarico fognario. Hwoarang sta allegramente sguazzando nelle vasche di depurazione dell'acqua - che al momento di puro hanno ben poco, a giudicare dal colore marroncino e le sfumature cangianti non proprio salutari. Una doccia inutile... oh beh, l'idea di Xiao di lavarlo col tubo dell'acqua potrebbe tornare utile.
Dò un'altra occhiata alla zona sottostante, cercando il punto migliore in cui atterrare. L'unica cosa buona dell' avere poteri demoniaci è l'essere diventato molto più agile di prima. Mi sporgo in avanti e, poggiando le mani sul bordo inferiore, mi dò la spinta in avanti. Atterro sulla piattaforma di fronte, dove trovo Hwoarang che sta mettendo in pratica la mia idea del tubo. Uff, mi ha tolto il piacere di annaffiarlo come un cane.
"Stronzone con le lucette..." borbotta, guardandomi torvo.
"Diventa anche tu un demone e potrai fare questa ed altre magie" rispondo, mentre mi guardo attorno. C'è una postazione con vari comandi, presumo per gestire la depurazione delle acque; sulla destra ci sono due porte e una scala a pioli che porta verso delle passarelle, poste a diverse altezze.
Hwoarang mi si avvicina, fradicio.
"Allora, che si fa?"
Lo guardo pensieroso, non sapendo cosa rispondere.
Porte o scala? Questo è il dilemma.
Il silenzio viene interrotto da una risata inquietante.
"Che cosa... cazzo... è?" domanda Hwoarang, guardandosi attorno.
"Non ne ho idea..."
Rabbrividisco. Sembra la risata di una bambina, ma con una nota strana che la rende agghiacciante.
Nonno, che cazzo di esperimenti facevi?
Da una delle porte entra nella stanza un... che cosa cazzo sto guardando?
Un essere uscito dal peggiore incubo del vecchio Heihachi: alto, con la pelle biancastra tranne attorno alla bocca dove la carne è esposta e soprattutto con l'occhio destro coperto da un lembo di pelle cucito grezzamente. Impugna nella destra un uncino.
"Benvenuti nel mio regno" dice senza preavviso. E la voce è quella della risata di prima. Quindi... oddiosantissimo impalato sui nostri peccati infiniti.
"Tu... tu cosa cazzo sei, si può sapere?" chiede Hwoarang, decisamente spaventato. Fa due passi indietro tenendosi le mani nei capelli. Difficilmente l'ho visto così scosso.
Non che in realtà io sia tanto più tranquillo, eh. Cerco di mantenere un contegno ma una simile visione farebbe cagare addosso chiunque. Tranne forse lo psicopatico che l'ha partorita. Forse.
"Cercate la vostra amichetta, per caso? Tranquillizzatevi, i miei fratellini la stanno custodendo con tanta cura. Se la rivolete" e alza l'uncino minaccioso verso di noi "dovrete passare su di me".
La buttiamo sul pesante, coso? E buttiamola sul pesante. Dall'istante in cui mi hai detto che Xiao è in mano tua mi si sono iniettati gli occhi di sangue. Levati dai coglioni, mi ostacoli e basta.
"Jiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin" mi risuona una voce nella testa mentre sto per avanzare verso di lui "fai giocare me con questo pupazzone, su".
Devil. Ma sempre nei momenti peggiori, santo cielo?
"Fottiti" penso ad alta voce. Che poi, si può pensare ad alta voce? Ascolto la mia voce dire questo con un tono abbastanza alto, ecco. Tutto esercizio mentale, contando che non posso perdere di vista il Davy Jones dei poveri ed il coreano tamarro. E' difficile essere il capo.
"Maddai, lo sai che hai bisogno di me per pestarlo davvero" ribatte Devil-Me con voce petulante. La cosa buona della sua evoluzione è che adesso ha una personalità e non è più impulso cieco. Ma ovviamente ha lo spessore intellettuale di un bambino di tre anni.
"Ohi, Jin" mi fa Hwoarang, lanciandomi una rapida occhiata. Credo che conti su di me.
Due secondi per elaborare il piano e decidere che no, non ho bisogno dell'aiuto di Devil-Me.
"Vuoi favorire?" Ghigno, ma Hwoarang esita e stringe i pugni. No, idiota, quella è la tecnica sbagliata! Devi sempre sembrare padrone di te. "Giusto, giusto" aggiungo, come se mi avesse risposto. Mi sento idiota a parlare con me stesso, ma serve tutto per costruire bene la scena.
Zombie Davy Jones spalanca le braccia e fende l'aria con l'uncino. Ok, non sarà una cosa troppo divertente.
Fletto le ginocchia e carico, prima di rilasciare tutta la mia potenza nelle gambe e scattare verso di lui. Ha le gambe ridotte male, macilente ed in generale più marce del resto del corpo. Puntare a quelle mi sembra la mossa migliore da fare. Conficco il pugno nudo nella carne verdastra e cerco di afferrare qualcosa, un osso, un muscolo, qualsiasi cosa, prima di strappare. Se riesco ad atterrarlo, metà del lavoro è fatto.
"Ohi! Aspettami!"
Mi giro giusto in tempo per vedere la gamba di Hwoarang affondare completamente nell'arto marcia della cosa - ok, forse è meglio se oggi rinuncia del tutto a rimanere pulito, non mi sembra abbia troppa fortuna.
Però il calcio ha sortito il suo effetto: l'abominio lancia un urlo agghiacciante e si accartoccia sulla gamba spezzata, agitando le braccia... e lasciandosi sfuggire l'uncino di mano, che vola via come un boomerang.
"Oh cazzo!"
Hwoarang riesce ad abbassarsi velocemente, evitando per un pelo il ghigliottinamento. "Ma brutta merda ambulante!" urla, con in mano una ciocca dei suoi capelli tranciata di netto.
Sto per tirare un sospiro di sollievo, convinto ingenuamente che la lama si sia andata a conficcare da qualche parte... invece la vedo tornare di nuovo indietro, dritta verso di me.
"Merda!"
Salto via, e neanche mi accorgo che ho istintivamente aperto le ali. Ma stranamente sono ancora cosciente e ho il controllo di me stesso. Buon per me, ma meglio non cantare vittoria. Rimango qualche secondo in sospensione, per assicurarmi che la lama non faccia altri danni. Rimbalza un paio di volte tra le pareti, per poi conficcarsi nel cemento, vicino a un tubo di scarico. Bene.
Atterro accanto a Hwoarang, che ancora brontola in coreano, per i capelli immagino. La cosa è ancora lì che rantola.
"E quindi Kazama, che si fa?" mi chiede, osservando la cosa.
"Vorrei poterti rispondere che i cervelli sono due e che quindi non vedo perché tocchi a me decidere il da farsi, poi mi ricordo con chi ho a che fare e mi passa" borbotto. Lui mi guarda piccato ma non reagisce. Incredibilmente... che abbia capito che non è il caso di azzuffarci fra di noi? Miracolo.
"Ripeto la domanda: che si fa?".
"Qual è il tuo motto?".
"Mi prendi in giro? Lo sai a memoria".
"Dillo e basta".
"Il mio motto è Sono il Migliore in quello che Faccio... e quel che Faccio non è Bello, Cocco".
"Ecco. Allora fammi vedere che è vero".
Sorride in maniera inquietante, si scrocchia le dita e si volta verso l'ammasso di carne putrida. Poi si getta a peso morto su di lui caricando un calcio rotante.
Oh, ma che bravo ragazzo. Basta buttargli l'osso e trotterella felice per riprenderlo.
Qualcuno potrebbe chiedersi perché ho mandato in avanscoperta il nostro ometto tutto muscoli e niente cervello. Domanda legittima. È che sto sopprimendo con una discreta fatica lo stronzone con le lucette, il quale mi ha gentilmente imprestato le ali ma pare volersi prendere tutto il pacchetto. E questo non è bello.
"Dai piccolo Jin, levati dalle scatole e lascia a me il timone della baracca. Sarà tutto più facile e divertente".
"Svanisci. Sei l'ultimo essere di cui voglio sentire la voce in questo momento".
"Perché?" mi chiede in falsetto, e in quello stesso istante realizzo che lo voglio morto, e se non fossi nel bel mezzo di una situazione abbastanza critica, mi strangolerei solo per fargli assaporare il gusto della morte--ma ho una Xiaoyu da salvare. Sempre che non abbia già fatto fuori da sola l'intero esercito zombie e stia sbuffando sulla pila di resti, aspettando me ed il Thermos Vuoto.
Hwoarang, nel frattempo, sta facendo volare via pezzetti di faccia al supercattivo con una serie di calci precisi e rapidi. In equilibrio su una gamba, piega solo il ginocchio e colpisce ogni volta. Sta facendo un ottimo lavoro, per una volta.
Sono io quello che deve reprimere la sete di sangue di un bambino capriccioso con occhi laser, ali e artigli.
"Ohi, Jin." Hwoarang non si volta nemmeno verso di me, impegnato a squarciare sistematicamente il resto dei tessuti epidermici che penzolano dal teschio di Mr. Stronzone Lucettoso. "Tutto bene?"
Mi prendo due secondi per pensare. "Su, Jin, digli che  se mi lasci libero andrà tutto bene" ridacchia Devil-Me nella mia testa. Odio sentirmi un mentecatto psicopatico.
"Sì, Jin, va tutto bene?" Chiede una voce che conosco fin troppo bene. Oh-oh-oh.
No, tutto ma non questo. Vi prego.
"Kazama..."
Hwoarang sbianca, e indica qualcosa dietro di me. Qualcosa che purtroppo immagino già.
Mi volto.
Xiao ci osserva, a qualche passo di distanza. Apparentemente illesa, non sembra avere morsi, graffi o altro, a parte qualche macchia sugli abiti succinti. Quando è sparita era ancora mezza svestita, in effetti.
"Piuttosto dovrei essere io a chiederlo a te..." chiedo, con cautela. Ha un incarnato funereo e gli occhi cerchiati da occhiaie nerissime. E iridi bianche come cataratte, tristemente familiari.
Che mio nonno abbia giocato anche col mio dna? In fondo è per questo che l'ho avuto per anni alle calcagna...
O forse è tutt'altro?
Non lo so, non ne ho idea.
Spero solo che ci sia un modo di salvare Xiao, perchè piantarle una pallottola in testa è l'ultima cosa che voglio.
Improvvisamente mi sorride.
E non chiedetemi come, ma so che ora siamo seriamente fottuti.
"Che... che ti è successo?" chiedo, tremando un pochino ma cercando di evitare che se ne accorga.
Non sembra intenzionata a togliersi quel sorriso da Joker. Si passa il braccio sul naso, come ad asciugarselo e fa un passo in avanti nella mia direzione.
"Sai come si accoppia la mantide religiosa, piccolo Jin?" miagola con una voce... o santissimi kami, quella voce. L'indurimento in mezzo alle gambe può confermarne la carica sexy.
Si avvinghia con le braccia dietro il mio collo e appoggia la testa sul mio petto, la guancia a contatto con i miei pettorali.
Sono... sono paralizzato. Sudato. Eccitato.
E per fortuna sono ancora abbastanza in me da collegare il riferimento alla mantide religiosa.
"Xiao... Xiaoyu... per favore, non... non è il momento per le sconcerie...".
"È sempre il momento per le sconcerie. Sai da quanto volevo assaggiare il tuo forzuto frutto dell'amore?". Le sue mani partono come serpi e coprono in rapida successione ogni singolo centimetro del mio corpo.
Cedo. Sto cedendo. Sto cedendo.
Poi la salvezza arriva in maniera del tutto inaspettata.
Una mano le copre la faccia e la allontana da me. Un cespuglio di capelli arancioni passa come un fulmine davanti ai miei occhi.
"Kazama!" urla Hwoarang mentre la butta a terra e lì la tiene "Si può sapere che cazzo fai? Questa non è normale!".
E, senza tante cerimonie, le rifila uno sganassone sul naso.
Sono ancora paralizzato, ma per un'altra ragione. IL SUO NASINO. COME HAI OSATO, HWOARANG.
Il mio cervello deve fare un riassunto della situazione: c'è un mega zombie mezzo sconfitto a terra, siamo nelle fogne della Zaibatsu, Xiao è mezza nuda e probabilmente infetta, Hwoa le ha spappolato il naso, Devil-Me mi sta proiettando in testa un'immagine del mentecatto coreano con la fronte spappolata.
Tregua, qualcuno mi dia due attimi di tregua.
"Kazama, a cuccia il cazzo, qui abbiamo un apocalisse zombie da eradicare!" mi urla Hwoarang, balzando via da Xiaoyu e mettendosi in guardia. Come siamo professionali, abbiamo iniziato a leggere il vocabolario prima di andare a dormire?
"Corea, fatti da parte" ringhia Xiao, sollevandosi in piedi. Anche se il suo pallore è spettrale, non vedo lesioni o liquami verdi appiccicati su di lei. Sto disperatamente cercando di sperare per il meglio, anche se so che è perfettamente inutile.
Una cosa viscida mi sfiora la guancia e mi fa voltare di scatto. Mr. Cattivone è in piedi. Il suo corpo si è rigenerato--più o meno--trasformandolo in un patchwork vivente di marciume. E mi ha appena lanciato una pallina di liquame essiccato.
...ho bisogno di una vacanza.
"Kazama davvero, non vorrei insistere, ma come la mettiamo adesso?"
"A parte che dovrei fartela pagare per averle spaccato il naso, ma penso che tra cinque minuti lo farà lei stessa" ringhio in direzione di Hwoarang "vedi se riesci a tenerla a bada qualche minuto, magari senza pestarla che vorrei provare a salvarla. Io mi occupo del grande schifo deambulante."
"E se lei cerca di pestare me?"
"Lasciala fare."
"Come lasciala fare?!"
Ignoro le sue lagne e mi volto verso la cosa.
"Ok merda, vediamo di farti schiattare in maniera veloce..." borbotto, in posizione d'attacco.
"Mi hai fatto male..." biascica "...meriti di morire!"
"Non oggi, ho altri programmi!" urlo, evitando una manata. Non avevo mica notato gli artigli luridi - che probabilmente mi infetterebbero al primo colpo.
"Adesso basta ragazzino, qui lo spettacolo si sta facendo noioso. E' ora di darsi il cambio!"
E senza nemmeno il tempo di replicare, mi trovo ad osservare come uno spettatore il me demoniaco far fuori la schifezza a colpi di laser. Mi rode il fatto che ci sia riuscito, lo ammetto.
Ora però, devo cercare di farlo tornare a cuccia.
E sperare che Hwoarang sia ancora iintero, e Xiao non irrimediabilmente infetta.
La mia vita fa sempre più schifo.
"Senti un po' bestio, qui non ci capiamo. Sei stato carino e gentile a sventrare l'omaccione brutto e cattivo, ma adesso devi levarti dalle scatole".
"Sennò cosa mi fai, mi sculacci? Taci impiastro, che se non ci fossi stato io quell'affare ti avrebbe aperto in due come una mela".
"Ascolta, non farmi girare i coglioni. Torna a dormire".
"Obbligami".
"Volentieri".
SCRONCH. KATHUD. BIFF. ZUNG. SDABABRAM.
Ecco, sacchetto di merda. Fatti un riposino che ne hai bisogno.
Quando ho di questi incontri metafisici nella mia testa con la mia metà demoniaca rimango sempre pericolosamente fermo come un palo della luce. E quando sei nel bel mezzo di un'apocalisse zombi può essere deleterio. Ma dev'essere il mio giorno fortunato perché, quando riapro gli occhi, tutto sembra tranquillo. Il corpo del mostro più grande e più butterato degli altri mostri giace sempre a terra, bucherellato dai laser del mio alter ego.
Poi mi ricordo che ci sono problemi pressanti.
Mi volto verso i miei due compagni.
...
La minchia.
Hwoarang è stirato per terra, la faccia macchiata di sangue. Pare svenuto. O forse morto, da qui non riesco a stabilirlo.
E Xiao... oddio, Xiao. Che cosa ti è successo?
Angolo nerd: avete presente i tarkata di Mortal Kombat? Baraka e Mileena, per la precisione? Con quelle loro belle dentature che sarebbero l'incubo di ogni odontoiatra? Ecco, la mia cara cinesina ci assomiglia paurosamente in questo momento.
"Jiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin, ho fame. Perché non mi fai da antipasto, primo, secondo, dessert, caffè ed ammazzacaffè? Sei un gentiluomo, non essere scortese verso una dama" trilla con una voce che potrebbe tranquillamente uscire da un film di Romero.
Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo. Ora cosa faccio?
Lei mi si lancia addosso a pesce e faccio l'unica cosa che mi è stata tramandata geneticamente di bisnonno in nonno a padre. Stringo il pugno, carico indietro il braccio, concentro la mia energia nei muscoli e colpisco. Xiao non riesce a raggiungermi, cade a terra come un sacco di patate.
IL SUO NASO. L'ho colpita in pieno viso, se non le è partito un dente, non ha più uno zigomo.
All'interno del mio cervello, Devil-Me sta ululando dal ridere.
"Bel gancio" biascica Hwoa da dietro.
Mi volto di scatto verso di lui. "Ok. Idea: uccidiamo il mostro brutto e cattivo, sistemiamo la faccenda."
Mi fissa come se gli avessi parlato in giapponese. Xiao sta ringhiando. L'urgenza rende telegrafici solo perché il cervello inizia ad essere più veloce del resto degli organi.
"Mi è venuta un'idea" gli spiego, spendendo più parole. "Proviamo a vedere se ammazzando il bestione riusciamo ad indebolire tutto il ceppo e ripulire la Zaibatsu."
E con un calcio laterale mando Xiao a sbattere contro la parete della fogna.
Scusa, mi dispiace, ma credimi: meglio un calcio da nulla che doverti far fuori. Davvero. Davvero davvero.
Hwoarang si solleva a fatica, la faccia pesta.
"Cazzo ci è andata pesante eh..."
"Eh sai com'è, se non ti decidi a darglielo..." biascica, accennando un ghigno.
Se riesce a sfottermi, allora non è poi tanto grave come sembra.
"Visto che hai la forza di prendermi per il culo vedi di darmi una mano" lo incito, osservando la cosa che, ero convintissimo, il mio inner self demoniaco aveva ucciso.
Bravo Jin, fai ancora affidamento su di lui.
"Fottiti." è la sua infantile risposta, prima di eclissarsi del tutto, lasciando me nella merda.
"Kazama, perchè quella cosa si rigenera?" mi chiede Hwoarang, avvicinandosi "Stronzone con le Lucette non l'aveva fritto?"
"Così credevo, ma a quanto pare anche lui fa cilecca a volte."
La cosa intanto comincia ad emettere suoni disgustosi di ossa spezzate che cercano di ricomporsi, muovendosi al di sotto della pelle macilenta e putrescente.
Cristo, sto per sentirmi male.
"Ti prego, dimmi che hai un idea" pigola Hwoarang "quell'enorme polpetta di mostro mi sta facendo risalire il cenone di capodanno..."
"Taci, sto pensando! Capisco che per te è qualcosa di insolito, ma lasciami fare eh!"
"Vaffanculo e pensa alla svelta!"
"Chiudi quel cesso!"
"Kazama, quella cosa STA STRISCIANDO verso di noi, dici che non ti devo mettere fretta?"
In effetti il polpettone striscia verso di noi come Nemesis nel combattimento finale di Biohazard 3. Peccato che al contrario di Jill Valentine io non abbia una rivoltella con cui farlo fuori, nè un enorme raggio laser. E poi abbiamo appurato che i laser gli fanno il solletico.
Cosa cazzo faccio, cosa...
"Kazama, quella cosa avanza! Dio catrame, se muoio per colpa sua giuro che verrò a cercarti personalmente all'inferno per darti fuoco!"
Ancora che parli a vanvera, tu e il fuoco del piffero...
...FUOCO!
"Sei un genio!" urlo, dandogli una manata, e dirigendomi verso la balaustra che affaccia sulle acque fetide.
"Lieto di saperlo... ma perchè?" mi chiede, giustamente.
"Vedi quella patina cangiante sull'acqua?" chiedo, indicandogli l'acqua "Probabilmente è qualche sostanza oleosa scaricata da chissà dove..."
"...e se ci spingiamo dentro il polpettone zombie, e gli diamo fuoco..."
"...vedo che hai capito."
"Prendiamolo finché non si è ancora rigenerato del tutto" dico al coreano che, in maniera del tutto non preventivata, si limita a un cenno affermativo con la testa. Porca vacca, il mondo è sempre pieno di sorprese.
Corriamo verso di lui e lo afferriamo per le braccia, una per ognuno di noi. Il tipo è pesante e facciamo un po' di fatica a trascinarlo, senza contare che ad ogni istante che passa il suo corpo pare riavvicinarsi allo stato iniziale in cui l'abbiamo conosciuto. Cioè, se non vi piacciono le perifrasi, si sta rimettendo a posto. Piuttosto velocemente. E la cosa non mi piace per nulla.
"Su coreano loffio, alza le chiappe".
"Hai poco da fare il figo. E vorrei farti notare che io sono più avanti di te, quindi ci sto mettendo più impegno".
Cazzo, ha ragione. Lo ammetterò solo con me stesso, ma per la prima e ultima volta nella sua vita mi ha fregato.
"Mpf. Dai, ci siamo quasi".
'Sto coso peserà una tonnellata, comunque. Non so lui ma io sto sudando anche dalle orecchie.
Finalmente, dopo un tragitto che pare durare secoli, arriviamo di fronte alla ringhiera che ci separa dalla fogna vera e propria. Lo solleviamo, sbuffando e bestemmiando, e riusciamo a buttarlo giù.
"Ora, dato che io non fumo, dovresti far tu gli onori di casa" gli dico, soffocando un risolino. So che ha un insano feticcio per gli accendini.
"Ohi, non vorrai mica che sacrifichi il mio adorato Zippo placcato d'oro!".
"Tu hai spaccato il naso a Xiaoyu. Se non vuoi che io ti spacchi le palle farai quel che devi".
Mi ci vuole un po' ma alla fine lo convinco. Getta l'accendino acceso e l'acqua prende immediatamente fuoco.
Speriamo sia sufficiente.
"E questa è andata" dichiaro, una punta di soddisfazione. Ora possiamo recuperare Xiao e togliere il disturbo.
Quando però mi avvicino a lei... kami, è ancora mutata. Ha ancora la deliziosa dentatura di un tirannosauro.
Mi chino e le accarezzo il volto tumefatto. Piccola...
"Ciao Jin, ti sono mancata?".
Che cosa dove perché quando.
Non riesco a reagire mentre lei si rialza come un missile e mi morde al collo.
La puttana lurida.
La spingo via e un brivido viscido mi scende lungo la schiena. Avere metà genoma infettato dal Demonio aiuta: Devil-Me probabilmente calcerà fuori dal mio corpo il materiale infetto, proteggendomi.
"Ah!" Ma brucia come un dannato lo stesso--e non è lo stesso dolore di un pugno o un calcio, è fuoco che arde la carne viva, la gola, la spalla.
"Cazzo, Kazama! Non voglio uccidere anche te!" grida Hwoarang con un musetto da scimmietta disperata. Tenero, lui.
"Sono OK" rispondo, stringendo i pugni, in guardia da Xiao. "Tu, invece, sta' indietro."
Poi mi viene in mento questo pensiero bislacco: Devil-Hwoarang. Calcolando la maturità di Devil-Me e rapportandola al mentecatto individuo... kami. Non ci voglio nemmeno pensare. Un paradosso statistico.
"Che facciamo?" chiede.
Beh, Xiao è l'ultima rimasta, a quanto vedo.
...e si sta ingrossando. Nel senso, i suoi muscoli si stanno gonfiando come palloncini e mi sta rapidamente superando in altezza.
Aiuto.
Hwoarang mi fissa con occhi sgranati, pieni di terrore. E senza neanche una battutina sarcastica.
Allora siamo davvero fottuti.
"Kazama, la tua triste vita da nerd non ti ha insegnato nulla riguardo cinesine infette da virus sconosciuti che diventano sosia di Hulk? No perchè a noi nell'esercito ste cose fantascientifiche non le spiegavano..."
Ritiro quanto detto prima. Chiaramente il suo unico neurone vive su piani di esistenza diversi dai nostri.
"Se trovassimo un vaccino, magari..."
"Esiste un vaccino?"
"Non ne ho idea. Ipotizzavo."
"...fanculo."
Nel frattempo, la cosa che fino a cinque minuti fa era Xiao mi fissa ringhiando, con quel bel sorrisino da squalo e il corpo enorme di Hulk.
E i codini.
Se la situazione non fosse critica, quel dettaglio mi farebbe scoppiare a ridere, ma mi pare inopportuno farlo adesso.
"Kazama, io non voglio uccidere la nana cinese. Ok? Quindi per favore, pensa, visto che a te riesce meglio!"
Mentre parla, mi ricordo che ci sono due porte che non abbiamo nemmeno aperto. E una scala a pioli.
"Senti, provo a tenerla a bada. Tu vedi cosa c'è dietro quelle porte, magari abbiamo una botta di culo."
Senza nemmeno rispondere, corre verso le porte.
"Ok Xiao" mi avvicino con cautela a ciò che rimane della mia cinesina preferita "che ne dici di fare due chiacchiere? Dimmi che ci sei ancora, sotto quello strato di muscoli..."
Ringhia.
Lo interpreto come un si?
"Cosa. Cazzo. Vuoi?".
Maddai. Allora sono fortunato.
"Xiao" dico alzando le mani e facendo un passo indietro. So di star giocando con dell'acido solforico radioattivo, ma dato con chi sto parlando vale la pena rischiare "non ti voglio far del male. Ma se vuoi che ti aiuti devi dirmi cosa ti è successo e come posso riportarti indietro. Odierei dover ammettere di essere innamorato di un brutto cosplay di Hulk".
Occazzo. Occazzo. Cos'ho appena detto.
Lei si blocca, come se l'avessero rinchiusa in un blocco di ghiaccio. Ora che ho un istante per respirare mi accorgo che la trasformazione le ha sbrindellato reggiseno e jeans lasciandola mezza nuda. E il forzuto frutto dell'amore torna a farsi sentire.
Stupido testosterone.
"Jin... io... non lo so... mi hanno portata via... dalle docce... e poi... mi sono ritrovata... qui ma senza... sapere... bene... cosa o dove...".
Se la situazione non fosse grave, se lei non fosse di tre taglie più grande di me e se non avesse ancora la voce di Boris Karloff potrei persino trovare questa cosa piacevole.
Poi l'inaspettato: comincia a piangere.
"Jin... ho paura... di rimanere così... per sempre...". Singulti incontrollabili la fanno tremare come una bimba di cinque anni, nonostante la stazza.
Non lo permetterò. Se dovesse servire mobiliterò l'intera Zaibatsu pur di trovare una cura.
Mi avvicino con circospezione, le mani sempre alzate: "Mi assicuri che sei davvero in te, almeno come coscienza? Che non cercherai di sbranarmi appena sarò a tiro?".
Lo sguardo che mi dà, tralasciando i lineamenti alieni, è quanto di più dolce possa regalarmi: "Sì, sono io. Almeno in spirito".
Mi fido. La mia mente razionale urla che mi sto gettando in una trappola ma il calore al centro dle petto non ne vuole sapere.
Avanzo e la abbraccio in una maniera goffissima. Sento una mano grossa come quattro campi da baseball accarezzarmi la testa.
Troveremo una soluzione, te lo giuro. Ci dovessi spendere tutti i soldi dell'azienda e ogni singolo minuto della mia vita.
Richiamo Hwoarang e gli intimo di tornare alla civiltà.
"Ma Kazama! Te la porti dietro conciata così?".
"Taci, Corea. Sono orrendamente mutata ma sono sempre io. E, considerate le mie dimensioni, posso trasformarti in un comodino con il solo pollice".
"Cazzo. Per una volta devo darti ragione. Chiedo scusa".
"Ecco, bravo bimbetto".
Ce ne andiamo, un'atmosfera funerea che ci avvolge e la paura di non poter rivedere mai più il suo splendido viso.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Walpurgisnacht