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Autore: LadyPalma    10/09/2012    1 recensioni
Come passeranno Sirius Black e Emma Lupin l'ultima notte al mondo prima della grande battaglia finale? E riusciranno a sopravvivere e scoprire forse che il mondo non è ancora finito?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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L’ultima notte al mondo

 

L’ultima notte al mondo. Certe volte può capitare di pensarci, ma mai davvero. Ci si chiede come si trascorrerebbero le ultime ore prima di morire, ma quando poi ti trovi a viverle, non sai mai che fare, perché poche cose acquistano importanza di fronte alla morte. E quelle poche tuttavia pensi sempre scioccamente che possano ancora essere rimandate, perché c’è un’assurda emozione tutta tipica dell’animo umano che lo logora fino ad una ironica disperazione: la speranza. Alla fine di tutto, quando quella notte è finita, quando anche il mondo è finito, che ne sai che tante volte tu potresti esserci ancora. Insomma, potresti morire, ma anche no.
Sirius Black non pensava di certo di trascorrere l’ultima notte al mondo seduto sul letto nella sua stanza, da solo, a perdersi in certi pensieri filosofici, ma era questo che il Destino sembrava avergli riservato. O forse era lui stesso ad averlo voluto. Il giorno dopo ci sarebbe stata la grande battaglia contro Voldemort, lo sapevano tutti, molti sarebbero stati i morti e lui era convinto che sarebbe stato tra questi. Perché muori per forza quando non te la senti di lottare per la vita, non per la tua almeno, perché lui in fondo era morto già.
“Allora sei qui, cagnaccio…”
La porta si era spalancata all’improvviso e un sorriso malandino aveva accompagnato quel simpatico saluto.
“Emma…” rispose sorridendo anche lui, ma il suo era un sorriso triste.
“Che ci fai qui tutto solo, mentre tutti gli altri sono sotto?” gli chiese la nuova arrivata sedendosi accanto a lui, senza chiedere il permesso.
“Che ci fai tu qui piuttosto, mentre tutti gli altri sono sotto?” disse Sirius rigirando la domanda e lanciandole uno sguardo eloquente.
Normalmente sarebbero scoppiati a ridere tutti e due, ma non stavolta. Non quella sera.
“Sirius… Facciamo l’amore” sussurrò lei improvvisamente, dopo attimi di silenzio.
L’animagus si voltò di scatto e la fissò per un po’ incapace di parlare, come se la ragazza davanti a lui, quella che da due anni era diventata la sua migliore amica, fosse impazzita. Le chiese di ripetere la domanda, non perché non avesse sentito, ma perché voleva darle la possibilità di cambiare le sue parole.
“Ho detto che voglio fare l’amore con te stanotte” ripetè lei testardamente, ricambiando lo sguardo.
“Tuo fratello ci ammazzerebbe…” mormorò l’uomo, tirando fuori il primo impedimento che gli era venuto in mente. E di impedimenti ce n’erano tanti altri, come quindici anni di differenza o la guerra alle porte.
Dettagli di fronte all’amore.
“Domani moriremo comunque Sirius” rispose lei amara, curvando appena le labbra in quello che tutto era tranne che un sorriso.
Dettagli di fronte alla morte.
Quanto sarcasmo la ragazza, nessun dubbio adesso sul perché fosse finita in Serpeverde. Lentamente si avvicinò a lei e la strinse delicatamente tra le braccia, come se potesse spezzarsi da un momento all’altro, perché stava cadendo a pezzi, glielo leggeva negli occhi.
“Non faremo nulla, Emma” le sussurrò all’orecchio, accarezzandole dolcemente i capelli.
“Non te l’ho detto per passare un po’ di tempo sai” ribattè lei tranquillamente con la stessa tipica ironia. “Ma perché è l’unica cosa che voglio fare nel poco che mi rimane e voglio farlo con te!” aggiunse poi staccandosi leggermente per guardarlo negli occhi.
“Non faremo nulla…” ripetè lui prendendole il viso tra le mani “Ma ti prometto che se riuscirò a sopravvivere sarà la prima cosa che farò” promise poi stampandole un veloce bacio sulle labbra.
“Questo non ha senso” mormorò lei lasciandosi scappare una risata.
“Si che ce l’ha… Ho bisogno di un motivo per continuare a vivere” sussurrò lui in risposta, stendendosi.
Lei lo seguì immediatamente e poggiò la testa sul suo petto. Trascorsero così l’ultima notte al mondo.


**


Voldemort era morto in un Avada Kedavra e Harry Potter li aveva salvati tutti: era andata così l’ultima notte al mondo, l’ultima notte di un mondo di paura e senza speranza, eppure Emma Lupin non aveva smesso di trattenere quel respiro che per tutta la sua vita non sapeva neppure di aver preso. Era arrivata la pace già, ma a quale prezzo? Quante vite sprecate? Troppe e lei aveva paura di vedere un ultimo nome aggiungersi alla lista.
“Emma, tesoro, devi mangiare qualcosa” mormorò Tonks appoggiandole una mano sulla spalla.
La ragazza alzò lo sguardo a quel tocco e lanciò una rapida occhiata a sua cognata dalla sedia su cui era seduta: aveva gli occhi pieni di lacrime, ma un sorriso dolce sulle labbra e anche i capelli sembravano rispecchiare questo dualismo nella ciocca rosa schocking nella capigliatura corvina che sfoggiava al momento.
“Non ho fame, Dora” rispose lei atona riportando lo sguardo sul letto davanti a sé e l’uomo che apparentemente addormentato vi stava allungato sopra.
“Ma devi mangiare!” ripetè la metamorfogama in tono apprensivo “Da quant’è che non mangi? E' quasi mezzogiorno…” tentò ancora dando un rapido sguardo all’orologio.
“Come sta mio fratello?” chiese invece Emma interrompendola e ignorando quell’ennesimo tentativo per dissuaderla da quello che credeva fortemente essere adesso il suo dovere.
“Remus sta bene, ha solo qualche ferita, nulla di più” rispose Tonks, concedendosi un sorriso.
La Serpeverde annuì solamente e la stanza cadde per un po’ nel silenzio.
“Sai… Potrebbe non risvegliarsi più” sussurrò debolmente la Tassorosso con un improvviso singhiozzo, coprendosi la bocca con una mano.
“Non dirlo nemmeno!” la rimproverò immediatamente l’altra, senza nemmeno guardarla.
Lei non aveva ancora pianto, forse perché credeva che non ci fosse ancora motivo per farlo. Prese delicatamente una mano di Sirius tra le sue e continuò a fissarlo, sperando di vederlo riaprire da un momento all’altro i suoi occhi grigi.
Eppure lui continuava a dormire, eppure lei continuava a sperare.
Perché c’era una cosa che Emma Lupin sapeva più di ogni altra cosa: avevano superato l’ultima notte al mondo vivi, non poteva morire dopo in un giorno qualsiasi.


**


La festa era appena finita e lo sbattersi della porta indicava l’uscita dell’ultimo ospite che si portava dietro di sé le ultime risate per gli ultimi scherzi. La casa era immersa nel silenzio, rotto solamente dalle urla della signora Black, a cui nessuna delle due persone rimaste sembrava ad ogni modo prestare attenzione. Si fissarono per un po’: lui appoggiato al tavolo del salotto, lei seduta sul divano di fronte; dopo il risveglio di lui in ospedale, anzi dopo la guerra per meglio dire, non erano ancora riusciti a parlarsi da soli ed entrambi non avevano fatto altro che attendere questo momento, anche se adesso sembravano non dare più peso alle parole.
“Come stai?” chiese finalmente Emma senza interrompere il contatto visivo.
“Sto morendo…” rispose lui sospirando quasi rassegnato.
“Che stai dicendo?” lo interruppe lei inarcando un sopracciglio. “Hanno detto che sei completamente guarito” aggiunse poi, cercando di scacciare la preoccupazione che per metà la stava divorando.
L’altra metà di lei invece aveva la strana voglia di ridacchiare.
“Lasciami finire!” esclamò Sirius staccandosi dal tavolo e muovendo lentamente qualche passo verso di lei. “Volevo dire che sto morendo… dalla voglia di fare l’amore con te” concluse sfoderando il sorriso più malandrino che potesse fare.
Emma non disse nulla, allungò una mano verso di lui e lo trascinò sul divano accanto a lei.
Quella notte sarebbe anche potuto finire il mondo, a loro due non sarebbe importato.

   
 
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