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Autore: maude17    13/09/2012    8 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prologo: Trasferirsi

 


Nuova città, nuova scuola, nuovi amici, tutto nuovo.
Alcune persone ritengono il trasferimento un’occasione per ricominciare, per rimediare agli errori passati e per ampliare le vedute; ma per me, Caroline Ryan, il trasferimento significava la fine di tutto.
Non sono mai stata estroversa, popolare, sportiva o brava in qualcosa in particolare, solo la matematica fa eccezione, ma si sa che crearsi una reputazione solo sulla matematica significa partire già in partenza con un’enorme S stampata in fronte.
Sfigata.
E questa è proprio una cosa che volevo evitare; perciò nel mese che precedeva la mia partenza avevo cercato di rimettermi in forma, di rassodare e di modellare come dice sempre Jill Cooper in tutte le pubblicità di Media Shopping.
Ovviamente tutta fatica sprecata.
-Non devi preoccuparti, sei una bellissima ragazza, vedrai che ti troverai bene sotto tutti gli aspetti nella nuova città!-
Certo, era facile per mia madre parlare: lei non doveva subire tutti i giorni i commenti di tutti i ragazzi che frequentavano la Bayville* High School, famosi tra l’altro per la loro stronzaggine. Si esatto, dalle mie ricerche su Google erano saltati fuori vari episodi di bullismo e molte lamentela sugli studenti e i professori da parte di alcuni alunni e genitori. Quando avevo gentilmente informato mia mamma di questa mia scoperta non ne aveva voluto sapere, chiudendo il discorso con un “tua zia di terzo grado mi ha sempre parlato benissimo di quella scuola”.
Allora se è così non parlo più.

Era una grigia domenica mattina, specchio del mio pessimo umore, quando incominciai a fare i bagagli per l’imminente partenza.
-L’unica cosa positiva dei traslochi è che butti tutto ciò che non è più necessario e ritrovi cose che nemmeno ricordavi di avere-, sbuffai rassegnata sedendomi sulla sedia dalla scrivania.
-Potresti venire a vivere da me-, ripeté per l’ennesima volta in quel mese Justin, il mio migliore amico.
-Sarebbe fantastico, ma mia mamma mi ha già severamente proibito di cercare di convincerla in qualsiasi modo a non partire-
-Non è giusto! E ora con chi commenterò tutti i telefilm che trasmettono in televisione?-, esclamò facendo un broncio.
-Siamo nel ventunesimo secolo, c’è il telefono, la webcam, Skype, Facebook, le mail, la posta … troveremo un modo, fidati-, gli sorrisi triste.
Justin e io eravamo migliori amici da non mi ricordo nemmeno quando, molto probabilmente avevamo ancora il pannolino e sapevamo a malapena parlare.
Justin era gay.
Per me, ovviamente, non è mai stato un problema, ma per altre persone ottuse e da rinchiudere, si. Credo che durante il suo coming out la nostra amicizia si sia rafforzata notevolmente, perciò fu un duro colpo per lui venire a sapere del mio trasferimento.
-Non cambierà mai niente vero?-, chiese dopo un attimo di silenzio.
-Cosa intendi?-, domandai non afferrando il filo del discorso mentre piegavo una maglietta.
-Intendo dire che si, siamo nel ventunesimo secolo e la tecnologia per tenerci in contatto non manca, ma siamo realisti: potrebbe durare qualche anno se siamo fortunati ma dopo un po’ si creano nuove amicizie, si ha meno tempo per l’altro, ci si scrive meno e si arriva a farsi solo gli auguri di Natale, Pasqua, Ringraziamento e compleanno se non si dimentica prima. Le relazioni a distanza, di qualsiasi tipo siano, non durano mai tanto. E io non voglio perdere quello che ho con te-, finì di parlare tutto d’un fiato, quasi sussurrando.
Lo guardai per un istante, poi lo raggiunsi sul letto e lo abbracciai di slancio.
-Io, Caroline Shelby Ryan prometto qui, a casa Ryan, Durstend*, Ohio, e ora, in una schifosissima domenica di gennaio, a te, Justin Reynolds di non smettere mai di scriverti né di diminuire le mie lettere, perché ti voglio un mondo di bene e non sono pronta a veder finire così un’amicizia come la nostra. Hai capito? Mignolo-, dissi allontanandomi da lui e alzando il mignolo della mano destra.
Lui mi sorrise dolcemente e intrecciò il mignolo destro al mio.
-Io, Justin Reynolds giuro di rispettare questa promessa qui, a casa Ryan, Durstend, Ohio, e ora, in una schifosissima domenica di gennaio, a te, Caroline Shelby Ryan-, concluse lui il nostro patto.
Risi dolcemente e lo abbracciai di nuovo.
-Non cambierà mai niente. Ti voglio bene-
-Anche io, Car-, mi baciò affettuosamente una guancia.

-Hai preso il passaporto?-, chiese mia mamma per l’ennesima volta.
-Si, mamma. Ho preso tutto: passaporto, documenti, biglietti-, sbuffai.
Andai in camera mia, o meglio nella mia ex camera da letto, per controllare di aver preso tutto.
Era così spoglia ora … le pareti vuote con i segni dei poster e dei mobili smontati. Mi veniva un groppo alla gola solo a pensare che non sarei più entrata dalla porta di ingresso, salito le scale e girato a destra per entrare e buttarmi sul letto proprio sotto alla finestra.
Avrei dovuto ricominciare tutto, anche queste piccole abitudini. Avrei dovuto imparare ad aggirarmi in una nuova città, in una nuova casa, in una nuova scuola, ovunque per me sarebbe stato nuovo.
Non volevo partire e più che altro nemmeno sapevo ancora il motivo di questa scelta di mia madre, ma lei non voleva dirmelo nonostante le avessi fatto dolcemente notare che mi meritavo una spiegazione.
Ero stressata e nervosa da un mese, era definitivo: questa cosa del trasferimento mi avrebbe fatta impazzire.
Mi piegai e raccolsi il manico del trolley che avevo lasciato cadere sul pavimento. Sbuffai e con gli occhi lucidi scesi nell’ingresso.
-Tesoro non fare quella faccia, vedrai che andrà tutto bene-
-Certo, mamma-, ormai ci avevo rinunciato a provare a convincerla che no, niente sarebbe andato tutto bene.
Okay si, forse mi stavo preoccupando e stressando troppo, ma io sono fatta così: sono un tipo abbastanza introverso e decisamente mi preoccupo troppo e mi creo molti castelli in aria. Ma ehi, ognuno ha i suoi difetti.
Qualcuno suonò alla porta e mia mamma aprì costatando che era arrivato il tipo dei traslochi.
Era un omaccione alto due metri e largo tre, moro e con i baffi. Di sicuro non rassicurava molto il suo aspetto.
-Faccia attenzione con quelli scatoloni là, contengono cose di valore e molto fragili e gradirei che arrivassero intatti alla nuova casa-, mia mamma stava già iniziando a dare ordini a tutti e sbuffando nuovamente –ormai non facevo altro- decisi che per il momento non avrebbe avuto sicuramente bisogno di me, così mi andai a sedere sul dondolo e cercai di rilassarmi.
Nel trasloco c’erano anche alcune cose positive, sicuramente, ma erano esattamente le stesse che io vedevo negative: la novità di ogni cosa.
-Ehi, Caroline! Pensavi davvero di andartene senza salutarmi?-, mi chiamò da dietro una voce conosciuta: Justin.
Sorrisi e gli andai incontro abbracciandolo fortissimo.
-Mi manchi già!-
- Bayville non è poi così lontana …-, mi sussurrò.
-Certo, come non lo sono Augusta e Dover-, risposi piagnucolando nell’incavo del suo collo.
Lui sospirò rassegnato da questa verità. Non solo mi toccava cambiare città, ma pure stato e passare dall’Ohio al Tennessee.
E poi diciamocelo: che cavolo c’era in Tennessee?!
-Non voglio che tu parta-
-Nemmeno io. Odio quella bisbetica di mia mamma!-, esclamai lasciando cadere una lacrima che andò a finire sulla maglietta di Justin.
-Che fai? Piangi?-
-No!-, mi asciugai le lacrime che ormai stavano scendendo a ruota libera.
-Ehi, questo non è un addio. Non pensarlo nemmeno, Caroline-
Annuii poco convinta e gli saltai nuovamente al collo.
-Come farò senza questi tuoi abbracci da togliere il fiato?-
-Lo hai detto tu, questo non è un addio, ne riceverai altri e di più soffocanti!-
Ridacchiammo entrambi finché non sentii la voce di mia mamma chiamarmi.
-Caroline, tesoro, è ora di andare-
Sentii Justin stringermi più forte e darmi un bacio fra i capelli.
-Vai, ti voglio bene Caroline! Scrivimi appena arrivi-
-Lo farò!-, sussurrai e cercai di cacciare indietro le lacrime che stavano minacciando nuovamente di tornare a fare la loro comparsa.
Mi alzai in punta di piedi e gli diedi un leggerissimo bacio a fior di labbra.
-A presto, Just!-, sussurrai voltandomi e incamminandomi alla macchina.
-A presto!-
Salii sulla vettura e abbassai il finestrino per poterlo salutare per un’ultima volta.
Mia mamma accese il motore, e mentre io sventolavo ancora la mano, vidi tutto ciò che avevo costruito fino a quel momento scivolare via insieme alla mia vecchia casa e al mio amico che stavano diventando man mano sempre più piccoli.



* Bayville e Durstend sono posti completamente inventati! :D




Spazio autrice:


Salve a tutti! :D
Eccomi qui con una nuova storia! E' solo il prologo questo e non si può capire molto di quello che succederà in futuro, ma questo è l'incipit: da qui cambierà tutto nella vita di Caroline.
Ho già scritto altri capitoli, quindi il prossimo lo pubblicherò fra tre giorni, mentre gli altri li distanzierò di una settimana e forse sceglierò anche il giorno esatto della settimana, tipo lunedì o martedì ecc..., dove pubblicherò :D
Spero che comunque il prologo vi sia piaciuto, grazie a tutti per averlo letto, spero che continuerete a farlo! :D
Se volete lasciare un commento è sempre bene accetto così posso sapere le vostre opinioni e correggerlo dove è meglio! :3

P.S: Il titolo è ancora provvisorio ma con l'andare avanti della storia riuscirò a inquadrarla meglio e quindi a modificarlo e a scegliere quello definitivo! :D


Alla prossima! :D


MaudeScott.
  
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