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Autore: Evaney Alelyade Eve    16/09/2012    5 recensioni
Essere soli, ma esserlo insieme.
Essere diversi, ma parallelamente identici. Stiles e Derek, devo dire di più?
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Stiles&Derek

 

Now there's no holding back, I'm making to attack; my blood is singing with your voice, I want to pour it out. The saints can't help me now, the ropes have been unbound.
I hunt for you with bloody feet across the hallowed ground. And I howl 'cause I want tear out all of your tenderness.

 

 

 

- Com'è possibile che alla fine mi ritrovo sempre TE, tra i piedi? - lo apostrofò Derek, mentre gli si avvicinava con la solita espressione corrucciata. Stiles sussultò, colto di sorpresa.
Quel pomeriggio era stato abbastanza intenso: avevano inseguto un Rugaru che aveva scambiato Beacon Hills per il suo McDonalds privato, e aveva scelto, tra tutti, dopo tre vittime, come prossimo Happy Meal proprio Stiles, il quale si era ritrovato nel bel mezzo dello scontro tra il mostro, che una volta si chiamava Henry Bale, e Derek, nella sua forma di lupo, e certamente sarebbe morto se l'Alpha non avesse avuto la prontezza di spingerlo via, mentre il buon vecchio Henry attaccava.
- Ehi! Non prendertela con me! Ho prestato la Jeep a Scott perchè doveva riaccompagnare Allison. - si giustificò piccato, passandosi nervosamente la lingua sulle labbra; Derek fece violenza su se stesso per non seguire il movimento con gli occhi.
- Beh, che ci fai ancora quì? - grugnì, tanto per distrarsi. Stiles alzò un sopracciglio in un'espressione che voleva significare "Sei scemo o cosa?"
- Mi sembra ovvio, SuperLupo! Aspetto che Scott torni a prendermi. - replicò, seccamente. Derek fece un piccolo suono che poteva benissimo essere uno sbuffo scettico, poi prese a squadrarlo da capo a piedi come se stesse decidendo se mandaro via a calci o entrarsene in casa e farsi gli affari propri. Per fortuna di Stiles, scelse la prima opzione.
- Beh, buona fortuna.- mormorò ghignando, mentre entrava in casa. Stiles lo trovò a dir poco irritante.
- Al diavolo, stupido lupo! - borbottò in risposta.
- Ti.Ho.Sentito! - gli urlò Derek, mentre si chiudeva la porta alle spalle. Il castano sbuffò pesantemente, prima di andarsi a sedere sui gradini che portavano al portico della vecchia e distrutta casa Hale. Aveva il terribile sospetto che Scott l'avrebbe lasciato lì, da solo, a marcire su quelle stupide scale, con un lupo odioso dentro casa. Non sapeva, seriamente, stabilire cosa fosse peggio tra l'essere divorato da un Rugaru o avere alle spalle un dannato Alpha stronzo e lunatico. Una donna in menopausa, in pratica. Si trovò a ridacchiare per quello stupido paragone.
Forse era un po' ingiusto nei confronti di Derek, visto che quel pomeriggio  aveva rischiato di farsi uccidere dal Rugaru per salvargli la pelle.
Beh, l'essergli grato non significava che doveva per forza farselo piacere, no?


Derek si agitava dentro casa, come un lupo in gabbia. Aveva deciso di riposarsi, quella sera, e magari rilassarsi, giusto un paio di ore prima di tornare a fare il Papà Lupo del suo Branco di Cuccioli Imbranati, ma per sua "fortuna", Scott aveva deciso di lasciargli come regalino Stiles.
Okay, non che fosse colpa del ragazzo se Scott era un totale idiota, ma che diavolo! Poteva prima riaccompagnarlo a casa con la sua Jeep, e poi portarci Allison e farci quello che voleva, no? Comunque aveva deciso che quelli non erano affari suoi, e si era diretto al piano di sopra, in camera sua, per riposare. Vorrebbe tanto esserci riuscito. Il fatto era che la sua coscienza pungolava il suo senso di colpa, facendolo sentire come un padrone crudele che aveva lasciato al freddo, fuori casa, un cucciolo. Ed era assolutamente disturbante pensare a Stiles, quel moccioso logorroico, in quel modo. Seccato, si alzò dal letto, dove si era steso cercando di riposare, e si era diretto al piano di sotto, per accomodarsi sul divano. La verità era che da quando aveva messo piede dentro casa, aveva constantemente tenuto sott'orecchio il battito del cuore di Stiles, in modo da essere pronto ed intervenire in caso...beh, in caso fosse successo qualcosa. Qualsiasi cosa! Non era mica colpa sua se Stiles era una tale calamita per i guai, anzi, a volte pensava che questo si divertisse a trovarsi in situazioni pericolose che mettevano a rischio la sua vita; proprio come nel pomeriggio, quando era spuntato all'improvviso, tra gli alberi, mentre lui attaccava quel dannato mostro. Di solito si riteneva un tipo calmo, riflessivo che non si lasciava mai influenzare delle emozioni, ma quando Stiles si era ritrovato a tanto così dall'essere ucciso sia da lui che dal Rugaru..beh, aveva perso un battito. O forse anche di più. Non si preoccupava affatto del ragazzino, assolutamente!, il fatto era che non voleva macchiarsi le mani di altro sangue. Soprattutto non del sangue di Stiles. Era stato anche per quello che, una volta ucciso Henry Bale, Derek aveva fatto la ramanzina più lunga della sua vita a quel ragazzino. Era frustrante non riuscire ad essere veramente infuriato con Stiles, non quando sfoderava quella sua stupida faccia mortificata e ti abbagliava con quegli occhi da Bambi. Impossibile, sul serio, e questo lo rendeva nervoso, lo faceva sentire ancora più stupido e lo faceva doppiamente arrabbiare. Stupido, stupido Stiles Stilinski. Fuori dalla finestra il tramonto lasciava spazio alla sera che colorò, in poco tempo, il cielo delle sue tinte scure. L'aria si era sensibilmente abbassata e Derek non si mosse dal suo divano, finchè non sentì i denti di Stiles battere tra loro per il freddo.


"Che freddo!" pensò Stiles, abbracciandosi più che poteva per riscaldarsi. Non era proprio l'ideale indossare semplicemente una felpa e una maglietta a mezze maniche, non di sera, tra i boschi. Erano passate tre ore da quando Scott era andato via, e una da quando Derek l'aveva lasciato lì da solo, sul portico. Perchè aveva la stupidissima sensazione di essere come un cucciolo abbandonato?  Per distrarsi decise di prendere il telefono. In verità non sapeva esattamente cosa farsene, in quel momento, visto e considerato che chiamare Scott McAll mentre era con Allison e sperare di ricevere risposta era pura utopia. Insomma il cellulare di Scott si auto-spegneva per l'imbarazzo di trovarsi davanti scene poco...abbastanza disgustose, o almeno era questa la spiegazione che si era dato, perchè credere che il suo migliore amico gli attaccasse il telefono in faccia nel momento del bisogno, faceva male, diavolo se faceva male.
Ad un certo punto aveva persino pensato di chiamare suo padre, sul serio, ma poi come gli avrebbe spiegato la sua presenza, lì, sul portico della casa di Derek? Era sempre stato fortunato, nulla da dire.
- Sei ancora quì? - gli arrivò alle spalle la voce burbera di Derek, e per la seconda volta lo fece sobbalzare come una suora davanti ad un film porno.
- Che diavolo, amico! Hai deciso di farmi venire un attacco di cuore?!- urlò, spaventato, portandosi una mano sul petto per sottolienare il concetto. Persino nella penombra potè vedere Derek roteare gli occhi.
- Melodrammatico. - commentò soltanto l'Alpha, sedendoglisi accanto. Stiles si leccò le labbra, tanto per fare qualcosa mentre pensava a cosa  dire.
- Stupido lupo! Non avevi un riposino di bellezza da fare? Perchè sei quì? Ho sentito che voi lupi perdete il pelo...- ma Derek stroncò il resto della frase con una sola, semplice occhiata alla...beh, alla Derek Hale.
- Sta zitto, Stiles. - grugnì il moro, scuotendo la testa. Perchè sembrava che alla fin fine tutto questo lo divertisse? Insomma Stiles credeva di essere un puntino irritante nella vita perfetta di Derek Hale, ed invece era un puntino irritantemente comico. Non era esattamente gratificante.
Scese uno strano silenzio tra di loro, mentre pian piano, il cervello del ragazzo registrava l'assenza del freddo pungente di prima. O per lo meno, la temperatura non era più così bassa, e credeva di sapere il perchè. Lui e Derek erano ad una distanza irrisoria, spalla contro spalla, e il corpo del licantropo emanava un calore avvolgente. Si, esattamente! Sembrava avvolgerlo, come una specie di coperta, ed era terrificantemente rassicurante. Come sempre, quando vedeva apparire Derek, nasceva in lui quella strana ed assurda convinzione che poi tutto, da quel momento in poi, sarebbe andato per il meglio. Derek arrivava e tutto si risolveva.
- Non credo che Scott arriverà. -  commentò all'improvviso Derek, distogliendolo dai suoi pensieri.
- G-già - balbettò, arrossendo lievemente. Si sentiva leggermente stupido ad avvolgersi in quel modo, come in un bozzolo, nel calore di Derek, e ancora peggio, perchè una vocina nella sua testa non faceva altro che aumentare la sua convinzione che il lupo fosse uscito dalla tana perchè aveva sentito i suoi denti battere. Ed era molto imbarazzante. E pregò con tutto il cuore che Derek non notasse l'aumentare dei suoi battiti.


No, davvero, non era uscito fuori casa, con la giacca di pelle addosso, per tenere al caldo quel dannato idiota di Stiles con il proprio calore. Assolutamente no! Aveva solo pensato che ritrovarsi il figlio dello Sceriffo morto stecchito per il freddo, sul portico di casa, non avrebbe giovato ai suoi già precari rapporti con la legge. Solo per quel motivo era uscito fuori casa e aveva deciso di sedersi accanto a Stiles Spina-Nel-Fianco Stilinski. Inoltre non si era assolutamente sentito in colpa nell'averlo lasciato così, da solo, come un povero idiota, un'ora buona, seduto su quei gradini a pensare chissà a cosa. Si, perchè quando Stiles Stilinski pensava c'era sempre da preoccuparsi.
Comunque, si annotò mentalmente di prendere a calci il culo da adolescente arrapato e senza speranza di Scott, perchè sul serio non poteva mollare Stiles ovunque gli capitasse e fregarsene come se nulla fosse, soprattutto perchè poi finiva sempre lui a fargli da balia.
Quel ragazzino blaterava e blaterava su cose senza senso facendogli venire un gran mal di testa, senza contare che non aveva mai paura di lui.
Per quanto lui lo trattasse male, con arroganza, lo prendesse in giro e lo minacciasse, quell'involtino primavera dalla felpa rossa non faceva altro che sfidarlo con il suo sarcasmo tagliente, avendo la battuta sempre pronta. Derek non voleva ammetterlo, nemmeno a se stesso, ma in un certo modo contorto, lo trovava divertente. Il che era preoccupante oltre ogni dire, e più di una volta si era chiesto se fosse  il caso di andare da un'analista e scoprire quale fosse il suo problema. Perchè doveva essere masochista nel trovare attraente il modo in cui gli occhi di Stiles si accendevano quando si avvicinava più del dovuto, invadendo il suo spazio personale. Oppure doveva essere pazzo nel trovare ipnotico il modo in cui il suo cuore accellerava i battiti, o ancora, il modo in cui le sue labbra si sfioravano, quando parlava. Completamente pazzo, sì, per voler assaggiare, in qualsiasi modo, quelle guance che si arrossavano ad ogni occhiata, ogni parola, ogni gesto. Come in quel momento.
Derek poteva avvertire il sangue affluire, e anche se essenzialmente non aveva fatto nulla di che, poteva intuire che quella vicinanza rendeva nervoso quel ragazzino almeno quanto lui. Non erano abituati a quel tipo di distanza, non in quel modo pacifico, almeno.
La cosa più incredibile era sentire come il lupo dentro di lui si agitasse, come se fosse scontento della cosa, come se la distanza fosse troppa. Lo sentiva spingersi verso quel ragazzino, cercare di ricoprirlo con il proprio pelo, trasmettergli più calore possibile; avvolgerlo come fosse..


- Mi dispiace - sussurrò, senza sapere esattamente il motivo. Derek accanto a lui stringeva il pugno così forte da farsi diventare le nocche bianche, e lui avrebbe soltanto voluto afferrargli la mano e costringerla a rilassarsi. Lo innervosiva vedere com'era teso, perso in chissà quali oscuri pensieri.
- Per cosa? - aveva domandato in risposta il moro, aggrottando le sopracciglia. Stiles si prese solo una manciata di secondi, prima di rispondere, per elaborare quanto suonasse bella, profonda e affascinante quella voce, se non era distorta da un ringhio o dal solito tono corrucciato.
- Per questo. Scott...dovevo aspettarmelo in fondo. Quando si tratta di Allison non capisce più nulla. - e non capiva bene perchè, sentiva il bisogno di giustificarsi in qualche modo. Si sentiva, in un certo senso, in colpa, come se Derek stesse stringendo così forte i pugni a causa sua.
- Scott è un'idiota, e questo oramai si era capito. Ti riaccompagnerei con la mia macchina, ma credo che tuo padre mi ucciderebbe e ti chiuderebbe in una cella, per sicurezza. -
- Suona molto come una cosa alla Romeo e Giulietta - si trovò a scherzare, nonostante tutto, facendolo sbuffare.
Il fatto era che Stiles amava stuzzicare Derek in una maniera che doveva essere definita poco lecita. Amava decifrare le espressioni su quel viso, il graduale cambio di tono che, per qualche strana ragione, era associato al colore dei suoi occhi. Un colore impossibile, seriamente, da catalogare, senza alcun termine di paragone. Passava da un verde-grigio chiaro, nei momenti in cui era parzialmente tranquillo, ad un grigio scuro quando era arrabbiato. Umanamente, arrabbiato. Quando era preoccupato le sfaccettature dorato-marroni prendevano il sopravvento sul verde e il grigio. Quando rideva, e Stiles poteva contarle sulle dita di una mano, quelle rare volte, i suoi occhi diventavano azzurro chiaro, o acquamarina, a seconda del tempo, e ricordavano tanto il mare. Eppure, quello che preferiva di più, era il rosso da Alpha, che, nei momenti di rabbia e trasformazione, prendeva progressivamente il posto del verde-grigio. Era la prova visiva e reale della Bestia che divorava l'Umano, reclamando il controllo di quel corpo. Per Stiles era lo spettacolo più bello a cui potesse assistere. Quegli occhi, come ogni parte di Derek, sapevano di selvaggio, di immense ed indomabili foreste. Quelle con tutti quegli alberi antichi, dal legno scuro e l'aria di essere indistruttibili. Quegli occhi imperscrutabili rendevano Derek un tale mistero, e Stiles, curioso com'era, non poteva fare a meno di desiderare di scavare sempre più a fondo. Sempre più in basso e magari scoprire che lui e quel lupo troppo cresciuto non erano poi così diversi. Il problema era stabilire in cosa non fossero diversi, perchè sia lui che Derek portavano alle spalle un passato non proprio allegro.
- Sai, non è la prima volta che mi ritrovo in una situazione del genere. - commentò poi, senza pensarci. Era un pensiero che s'era nascosto lì, sotto pelle, ed aspettava il momento migliore per uscire fuori. Era qualcosa che Stiles aveva disperatamente cercato di evitare. Non voleva parlare del suo passato, non voleva, non con Derek, non in quel momento, perchè sapeva che il lupo si sarebbe incupito e allora si sarebbe allontanato ancora una volta da lui. D'altro canto non potè evitarlo, perchè sapeva che tra tutti quelli con cui avrebbe potuto parlare, Derek era l'unico che avrebbe davvero capito come si sentiva.
- Che vuoi dire? - gli chiese, distogliendo lo sguardo dagli alberi, oramai immersi nel buio e riportandolo sul viso di Stiles.
- Dico che sono già stato lasciato da solo, ad aspettare qualcuno che non sarebbe arrivato. Avevo sette anni e..e mia madre, beh, è stato il giorno che lei è morta. Io ero a scuola e non sapevo niente, quel giorno toccava a lei venirmi a prendere. Sono rimasto fuori scuola per ore ad aspettarla. Non è mai venuta. - e la voce gli si spense, persa in quel ricordo. Il giorno più brutto della sua vita. Uno di quei giorni che non vorresti mai vivere. Uno di quei giorni che, anche se hai sette anni, ti fa desiderare di non essere mai nato. Sua madre era stata il centro del suo mondo. Suo e di suo padre. Era il Sole, ma oramai Stiles si era abituato all'idea di essere uno che correva al chiaro di Luna.














 

Note Autrice:
Ed eccomid i nuovo quì, con una Sterek, divisa in due parti! So che state aspettando l'Extra n 2, ma abbiate pazienza, dovevo prima lasciar andare questa piccoletta! Inoltre sto aspettando il benestare di....NON VE LO DICO, GNè GNè.
Allora, tornando a questa, il titolo è preso da Howl - Florence+TheMachine e VI PREGO, fatelo per me, ASCOLTATELA E LEGGETEVI IL TESTO.
E' divisa in due parti, perchè era seriamente troppo lunga per fare un capitolo solo! E..nulla, spero vi piacerà!
Veniamo alle dediche adesso:
-Kae è dedicata, with all of my love, a te, che stavi aspettando una mia Sterek, sperando che ti aiuti a superare questo difficile momento di dieta ç_ç
- Marti_OBrien a te, o carissima, che hai recensito con dovizia tutta RedLines! Un abbraccio e un baaaacio u.u/

E poi a tutte voi, care/i, che leggete, commentate e non-commentate, ma soprattutto apprezzate!

Evaney.


Piccolo Bestiario :
Il Rugaru - preso direttamente da Supernatural - è una mutazione gentica che, quando si esprime, causa nell'essere umano un'insaziabile fame di carne umana.
Ve ne do una spiegazione molto generale! Se volete sapere altro, c'è Supernatural Wiki!


 

   
 
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