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Autore: schwarzlight    26/09/2012    0 recensioni
Ottocento anni fa, dopo la seconda guerra tra umani e draghi, il sovrano di questi ultimi sigillò per sempre l'entrata del loro mondo, del cielo. Da quel momento, nessuna di quelle nobili creature fu più vista sulla terra, portando via con sé la conoscienza della magia.
Si dice, però, che i discendenti della stirpe reale vivano ancora assieme a noi, confondendosi fra la gente, e che solo essi siano in grado di accedere al Thuaidh Caiseal, il Castello del Nord, dove risiede la magia più potente.

Roinn, giovane imperatore che cerca l'ultima, grande magia.
Amaryllis, appartenente al casato degli Amaltheren e incaricata di trovare una persona che non ha volto, né nome: l'ultimo discendente dei draghi.
Ma quando il tradimento si insinua a corte, Amaryllis è costretta a nascondersi, a combattere per la propria verità, coadiuvata dal disertore Saber, il cupo ma affascinante Jag e la bella Nivalis, e Lynx, uno strano ragazzo che sa fin troppe cose.
E l'erede dei draghi è più vicino di quanto sembri.
Una figura dalla raffinata bellezza, fiera, emerse dall'ombra. Il riverbero argenteo dei suoi occhi li incantò, inchiodandoli sul posto, incapaci perfino di muoversi.
- Benvenuti nel Thuaidh Caiseal. - disse con voce morbida e vibrante - Io sono l'ultimo drago di questo mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Heir'
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the heir - cap. 4 Capitolo IV



Il ruggire delle fiamme continuava a rimbombare tra le pareti mentre Amaryllis e il soldato si addentravano sempre più in profondità nella stretta galleria, dopo esser scesi di due livelli in quelle che avevano tutta l'aria di essere le fogne di Varadiél. Strette passerelle di pietra addossate alle pareti si ergevano al di sopra dei canali di drenaggio, formando in diversi punti dei ponti sospesi che si collegavano al lato opposto. Probabilmente un tempo erano servite per la manutenzione dei canali, ma la loro funzione era stata ormai dimenticata, come testimoniavano i diversi punti instabili o crollati del percorso, e più di una volta Amaryllis dovette fare attenzione a non finire nelle acque che scorrevano più in basso, o non sarebbe più riuscita a risalire.
Per un lungo tratto avanzarono entrambi in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. La ragazza ancora non capiva cosa stesse succedendo: continuava a chiedersi perché la Guardia Cittadina le stesse dando la caccia, o chi fosse il mandante dell'uomo che l'aveva salvata. Più di una volta era stata tentata dal chiedere spiegazioni alla sua guida, ma non riusciva a trovare le parole adatte per rompere il silenzio, né il momento adatto per farlo. Forse quello sconosciuto la intimoriva un po', si disse, ora che si trovava sola con lui, senza modo di tornare indietro, se avesse voluto. Era nelle sue mani.
Dove la stava portando, poi?

- Ok, aspetta qui.

Con inaspettata agilità il finto soldato si arrampicò sulla parete sconnessa appositamente, azionando un altro interruttore nascosto e infilandosi velocemente nel passaggio creatosi sopra le loro teste. Qualche secondo e aveva già calato una corda annodata per Amaryllis. Lei si sentì vagamente offesa da quel gesto tutto sommato naturale. Avrebbe potuto benissimo imitarlo e arrangiarsi da sola, ma non le sembrava educato né aveva l'intenzione di mettersi a discutere con un perfetto sconosciuto delle sue abilità atletiche, così si limitò a raggiungerlo al piano superiore ringraziandolo.
Cercò di approfittare di quel frangente per chiedergli chiarimenti su ciò che stava accadendo, ma non ci fu verso di ottenere una risposta: quella non era il luogo adatto per parlarne.

Passarono altri lunghi minuti a percorrere gallerie più o meno illuminate dalla fioca luce di alcune torce, e superarono diversi bivi e scale nascoste in anfratti a cui difficilmente si avrebbe prestato attenzione, se non si sapeva già dove guardare.
Generalmente si trattava di corridoi in rovina, come i canali precedenti, ma alcuni punti avevano subito delle evidenti ristrutturazioni relativamente recenti. Pian piano i corridoi assumevano sempre più l'aspetto di viali sotterranei, non troppo elevati in altezza, ma tanto spaziosi da far passare almeno due carri affiancati.

- Cos'è questo posto? - chiese Amaryllis, ignara dell'esistenza di simili passaggi sotterranei.

- Rifugi ormai dimenticati... sono in pochi a conoscerli. Nemmeno la Gilda di Seor ha idea dell'esistenza di questi posti. Ma ne parliamo dopo, ecco le sentinelle.

Un'ultima svolta ed ecco comparire cinque guardie armate, un paio di torce agganciate al muro che rischiaravano un pesante portone rinforzato in acciaio. I soldati non recavano insegne nobiliari e molto probabilmente si trattava di mercenari o guerrieri o cacciatori.
"O fuorilegge."
Uno si loro si avvicinò al finto soldato che l'aveva guidata fin lì, che a quanto pare conosceva bene. Complice il ssuo non essersi avvicinata troppo e il tono di voce sommesso con cui i due discutevano, Amaryllis non riuscì a cogliere il discorso, ma non le sfuggirono le occhiate alla spada sottratta al bandito quel giorno stesso, che il compagno le aveva consigliato di tenere in bella vista.
Sembrarono trovare un accordo, e una delle guardie rimasta accanto al portone afferrò una cordicella, difficile da notare a una prima occhiata, strattonandola ritmicamente un certo numero di volte. Le pesanti ante si aprirono dall'interno, lasciando libero l'ingresso ai due visitatori.
Oltre il varco l'umidità si fece più tenue e l'arcata del soffitto decisamente più alta. Le pareti erano rivestite in un marmo antico e leggermente rovinato dagli anni, e con ogni probabilità un tempo era ricoperto da decorazioni pittoriche di cui non rimaneva altra traccia se non una lieve ombra di color ocra e a tratti turchese.
Superate anche le guardie all'interno del passaggio, Amaryllis riprese la parola.

- Voi non fate parte della Gilda di Seor, vero?

- Sbaglio o mi pare di aver detto che la Gilda, qui, non ci può arrivare?

- Però la spada che ho sottratto a uno dei suoi membri ha fornito da lasciapassare.

- Mettiamola così... - continuò lui, sospirando e grattandosi la nuca mentre cercava le parole più adatte. - Hai ucciso uno della Gilda? Allora sei un'alleata. Niente di più semplice. Senza quel ferrovecchio sarebbe stato molto più difficile farti entrare nella cittadella.

- Cittadella?

Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni. La galleria si aprì su un terrazzamento che si affacciava su una vera e propria città costruita all'interno della montagna, dietro il palazzo reale. La luce filtrava attraverso dei lucernai naturali, che dall'esterno dovevano apparire come pericolosi burroni che si spalancavano all'improvviso sui fianchi della catena montuosa. L'intero ambiente era avvolto da una costante penombra, che bastava però a rendere visibili le strette vie fra gli edifici scopiti direttamente nella roccia. Molti raggiungevano anche i cinque piani, ma il più sorprendente rimaneva ancora una volta il palazzo reale. O meglio, la copia in miniatura del palazzo reale di Varadiél, addossato alla parete rocciosa sul lato opposto rispetto l'ingresso alla città nascosta. Città che, pur non raggiungendo affatto l'estensione della capitale, poteva ospitarne tranquillamente l'attuale popolazione, e rimaneva abbastanza spazio da poter accogliere le genti dell'altipiano.

- Una volta veniva usata come rifugio durante la guerra dei Draghi... Ma ora, come vedi, è occupata da gente di ogni risma, che in comune ha il bisogno di trovare un riparo sicuro e l'odio verso Seor.

- E tu a quale delle due categorie appartieni?

Un sorriso furbo e forse un po' stanco affiorò sulle labbra del ragazzo.

- Diciamo che in superficie avrei qualche problema. Come te, in fondo.

Amaryllis storse la bocca in una smorfia infastidita. Avrebbe potuto accettare di essere allo stesso livello di un criminale - o almeno, quel che era sempre più convinta fosse un criminale - solo una volta saputo il motivo di quella loro fuga. E doveva essere un buon motivo.
Scesero la lunga scalinata che si snodava scavata nella roccia, fino alle prime abitazioni. La maggior parte degli edifici era vuota, la popolazione del rifugio, in fondo, non era certo così numerosa. Gli abitanti della Cittadella si erano stabiliti soprattutto nella zona centrale, ma non mancava chi preferiva la solitudine delle case più marginali; l'unica zona non abitata era rappresentata dalle abitazioni destinate ai nobili e il palazzo, sigillati da sempre. Eppure, il soldato pareva condurla proprio in quella direzione.

- A proposito, puoi chiamarmi Saber.

- Saber... e poi?

- Solo Saber.

Ognuno dei palazzi del quartiere nobile, leggermente rialzato rispetto al resto della città, portava inciso sullo stipite il blasone della famiglia proprietaria. Diversi erano sconosciuti ad Amayllis, ma allo stesso modo poté constatare come diverse casate fossero sopravvissute allo scorrere del tempo. Probabilmente, se avesse avuto il tempo di cercarlo, avrebbe potuto scorgere pure il simbolo degli Amaltheren, ma il loro percorso terminò di fronte a un edificio quasi diroccato, dal blasone irriconoscibile, i cui primi piani parevano inagibili. Per salire agli ultimi due livelli vi era solamente una scalinata secondaria, probabilmente usata dalla sevitù in origine, nascosta dietro quelle che dovevano esser state le cucine.

- E' un po'... malridotto. - disse Amaryllis, vagamente scettica.

- Ti assicuro - rispose Saber con un leggero sorriso, frugandosi in tasca. - che l'interno è in ottime condizioni. Almeno una parte.

Finalmente trovò quel che stava cercando e, dando le spalle alla ragazza, che intanto continuava a osservare preoccupata le varie crepe sulla facciata, spalancò l'ingresso privo di serratura, stando attento che la lieve luce causata dal gesto non fosse notata dalla compagna. Non era ancora il momento di spiegarle.
Una volta giunti allì'ultimo piano, usato da Saber come alloggio e sorprendentemente in buono stato, l'atteggiamento del rosso cambiò completamente, facendosi serio all'improvviso e causando un leggero disagio e agitazione in Amaryllis.

- Ora ascoltami attentamente, perché ne va della tua vita.

***

Era sveglia già da qualche minuto, ma non aveva la forza di alzarsi dal letto. Continuava a rigirarsi fra le lenzuola, illuminata da una debole luce che giungeva in ritardo rispetto alla superficie, ripensando al discorso avuto la sera prima con Saber.
Suo padre era stato arrestato con l'accusa di tradimento.
Suo padre, che aveva sempre dimostrato una lealtà e un'obbedienza assolute verso la famiglia imperiale, che mai e poi mai avrebbe potuto anche solo pensare di tramare alle spalle del governo. Eppure al momento si trovava nelle prigioni del castello, in attesa di esser trasferito nella fortezza di Dakkar, dove l'aspettavano interrogatori, il processo e la condanna.
Come conseguenza, in città, anzi, in tutto l'impero, era partita una vera e propria caccia agli Amaltheren e ai loro affiliati. Quasi la totalità degli agenti privati del casato era già stata catturata, le imprese commerciali bloccate e i beni sequestrati in blocco.
Del nucleo principale della famiglia mancava all'appello solamente lei, che al momento se ne stava rintanata in una città sotterranea sotto il tetto di un disertore.



- E tu che ruolo avresti in tutto questo?

Saber posò sul tavolino di fronte la ragazza una tazza di thé fumante, tornando a sedersi sulla poltrona posta di fianco.

- Ho conosciuto il marchese quand'ero ancora nell'esercito, e anche dopo che me ne sono andato mi ha aiutato diverse volte. Mi sono offerto di ricambiare il favore ogni qualvolta ne avesse avuto bisogno e... stavolta l'occasione si è presentata.

- ...Te l'ha chiesto lui di cercarmi?

- Esattamente. Credo poi che questa storia non sia altro che una montatura da parte di qualcuno che vi è ostile. Oppure...

- Oppure qualcuno che conosce il nostro ruolo a corte e vuole eliminarci per arrivare all'imperatore.

Il silenzio che seguì alla seconda ipotesi fu una risposta più che eloquente.
Amaryllis si alzò di scatto, recuperando il mantello e le armi riposte su un mobile.

- Devo avvisare subito Sua Maestà, potrebbe essere già...

- Tu non vai da nessuna parte! - La strattonò Saber per il braccio. - Cosa credi di ottenere piombando a palazzo e cominciando a blaterare di possibili attentati, quando tu stessa sei ritenuta un pericolo? Nessuno ti ascolterà!

La trascinò in una camera adiacente, spingendovela dentro bruscamente.

- Ho promesso di tenerti fuori dai guai, al sicuro! E io non ho la minima intenzione di mancare alla parola data lasciandoti libera di attuare qualsiasi idea avventata che ti venga in mente! ...Tantomeno che qualcuno ti trovi prima delle guardie imperiali e ti uccida. Perché è questo il vero problema.

Si fermò un attimo per riprendere fiato e calmarsi della sfuriata con la giovane, prima di concludere.

- E ora dormi. Domani vedremo di trovare un modo per risolvere questa situazione, se è questo che vuoi.

Si chiuse la porta alle spalle, lasciando Amaryllis da sola a metabolizzare la nuova situazione.



Riacquistata un po' di lucidità grazie al sonno, la giovane Amaltheren poté constatare come alcuni suoi dubbi ora trovavano delle risposte. Primo fra tutti il perché il padre avesse affidato a lei, ancora inesperta, una missione di ricerca così' importante e complessa come quella dell'erede dei Draghi. Suo padre sapeva. Sapeva cosa gli sarebbe successo, e aveva voluto allontanarla, da sola e senza che nessuno potesse contattarla e quindi ritrovarla, perché almeno lei si salvasse dalla cattura.
A mente fredda pensò anche che se Seridan avesse davvero voluto tradire l'imperatore, non si sarebbe certo fatto scoprire.
Un sorriso amaro le solcò le labbra mentre si alzava dal comodo giaciglio. Suo padre l'aveva protetta esponendola ad altri rischi e pericoli, e ora stava scontando le conseguenze di un'accusa infondata.
Almeno lei sperava fosse realmente così.
Non voleva dubitare, anche se le era stato insegnato fin da piccola: dubita sempre. Di ogni cosa. Di chiunque.
Dubita anche di te stessa: spesso si mente al proprio cuore più di quanto si menta al mondo intero.

Un rumore la distolse dalle sue riflessioni.

- Saber?

Non ottenne risposta.
Afferrò uno dei suoi pugnali, nascondendolo nell'ampia manica della casacca, percorrendo poi il breve corridoio che la separava da un vecchio salotto, ora adibito a cucina. Man mano che vi si avvicinava i rumori si facevano più distinti: vetro - dei bicchieri forse -, una sedia che veniva spostata, dei leggeri passi. Un lieve odore di tabacco, un odore in qualche modo familiare, cominciava a farsi sentire, sempre più forte, finché non l'investì in tutto il suo pungente calore una volta spalancato l'uscio socchiuso.
Sgranò gli occhi. Non era Saber l'uomo seduto sul davanzale a fumare tranquillamente. Non era Saber che si voltò a guardarla con un'espressione di impercettibile sorpresa, riacquistando poi subito il controllo. Non erano di Saber quegli occhi verde muschio, cupi e vagamente ostili.
Amaryllis quasi non si accorse di essersi appoggiata alla parete per sostenersi. Improvvisamente non sapeva più cosa dire, o cosa fare. Cominciò ad avvertire l'agitazione prender possesso della sua mente, e il respiro riprendere all'improvviso dopo che l'aveva trattenuto quasi in automatico.
Il giovane piegò le labbra in un sorriso sarcastico, prima che la sua voce dal tono ironico la risvegliasse bruscamente dall'intontimento.

- Buongiorno.

Dopo esser svanito nel nulla al loro primo incontro, ora il misterioso ragazzo della taverna era lì, di fronte a lei.

---

Viva i cliff hangers �/
Scusatemi. y_y
Tanto per la cronaca prima o poi i draghi arriveranno davvero, datemene solo il tempo, perchè ci sono ancora un paio di personaggi che devono avere la loro bella presentazione (tra cui il signore qui sopra, coff) e uno deve ancora apparire XD
Un'altra cosa importante: ho rivisto i capitoli precedenti aggiustando qualche frase, ma il cambiamento più evidente è l'aggiunta di un pezzo alla fine del prologo. Vi consiglierei di darci un'occhiata, ecco u.u
Gli errori di questo capitolo li rivedrò un'altra volta, ora non ho testa.

Grazie per essere ancora lì a seguire la stupida che non sono altro!;A;
Fatemi sapere che ne pensate 8D

Alla prossima! Grazie per aver letto <3

PS:
Cioè, no, dimenticavo.
Ho pubblicato una oneshot appartenente allo stesso universo di The Heir, vi consiglio di leggerla se volete vedere i draghi X°D

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