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Autore: LadyPalma    30/09/2012    2 recensioni
Anna Bolena riesce a fuggire dalla Torre, con un aiuto inaspettato ** Naturalmente AU e a mio avviso anche un pò senza senso... //
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salvee! Chi non muore si rivede (in questo caso vale per me e per uno dei due personaggi! LoL) Questa è un'altra storia scritta per il fandom inglese, e ancora una volta sono state le parole magiche della mia migliroe amica ad aiutarmi! Dovevo inserire queste parole: nero - gatto - finestra - luna - foglie.

Spero vi piaccia :)



Black Freedom
 


 

 
Anna Bolena non poteva credere ai suoi occhi. Non aveva mangiato molto in quei giorni e non era riuscita a chiudere gli occhi nemmeno per un secondo, forse era questo che le procurava le allucinazioni. Ma la donna che le stava in quel momento di fronte, l’inaspettato ospite che si era recato a farle visita nella Torre di Londra, non era solo frutto della sua immaginazione.

Come una fenice che risorge dalle sue ceneri, come un gatto dalle nove vite, Caterina d’Aragona era lì in carne ed ossa, e le stava anche sorridendo!

“Aprite la finestra! Non riesco a respirare!” gridò dopo infiniti minuti di silenzio l’attuale Regina d’Inghilterra alle sue dame che erano attonite da quell’apparizione almeno quanto lei.

“Se non mi darete ascolto, adesso, tra poco non potrete respirare più per davvero” disse semplicemente l’altra donna, anticipando la sentenza di morte a cui di sicuro l’avrebbero condannata per un reato che neppure aveva commesso.

Intanto, Anna non riusciva ancora a respirare, ma le parole successive che Caterina pronunciò le procurarono conforto e inaspettatamente speranza. Possibile che la donna che più aveva odiato e che più l’aveva odiata, fosse lì per aiutarla? Eppure sembrava proprio così, ma perché lo stava facendo, perché stava rischiando la libertà che, fingendosi morta, si era guadagnata solo per salvarla, era una ragione sconosciuta persino all’Ex – Regina. Già, Regina, era assurdo come in quella cella in quel momento c’erano due Regine d’Inghilterra e presto non ce ne sarebbe stata più nessuna. O forse si, ma non sarebbe stata nessuna delle due.

E due ore dopo, nel buio di quella notte senza luna, quelle due Regine erano sole a correre insieme verso una libertà che non pensavano avrebbero raggiunto lontano da Londra. Correvano semplicemente, certamente non mano nella mano, ma vicine ed entrambe con il sorriso sulle labbra e quando raggiunsero l’imbarcazione che come un anti-Caronte le avrebbe trasportate dall’Inferno al Paradiso, si fermarono un attimo e si voltarono indietro.

Non si vedeva niente, tranne il nero di un cielo che appena intravedevano; non si sentiva niente, tranne il rumore del vento tra le foglie.

E nessuna di loro si era mai sentita così felice e libera.
 

   
 
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