Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Blue_Bones    03/10/2012    9 recensioni
Gli Alpha sono in città. Tutti quelli coinvolti in cose sovrannaturali a Beacon Hills si mettono in guardia e girano, in maniera apparentemente casuale, per le vie della città tentando di carpire qualcosa. Un lupo e un umano, al limitare della riserva. [Sterek]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '« If you say one word...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
To Stiles,



Whispers in The Dark.

Derek si rifiutava categoricamente di rispondere. Stiles, d'altro canto, non gli levava gli occhi di dosso. Quei maledettissimi occhi da cucciolo smarrito. Lui non era un lupo, si rimproverava sempre Derek, quando pensava ai suoi occhi in quei termini. La loro curiosità lo faceva sentire claustrofobico. Derek sapeva di dover ringraziare qualche buona stella quando Stiles non riusciva anche a fargli uscire il mal di testa, riempiendolo di chiacchiere. In caso, però, si preoccupava sempre di qualche catastrofe imminente e incontrollabile. Tutto questo, perché Stiles, in realtà, non chiudeva mai la bocca. Non prendeva nemmeno fiato, probabilmente. Derek non si era mai concentrato su quel dettaglio, naturalmente. Anzi, solitamente, Derek tentava di concentrarsi il meno possibile su quello che usciva dalla bocca di Stiles e, qualora fosse possibile, evitava proprio di guardare la bocca che si muoveva senza sosta, o il naso che si arricciava infastidito da questo o quello. Quello che gli riusciva difficile evitare, per una serie di imprevedibile sventure che non riusciva ancora a spiegare, erano i suoi occhi. A volte, per sfuggirgli era costretto ad abbassare gli occhi e, di solito, vista la vicinanza a cui erano soliti parlare, finiva sempre per guardargli le labbra. Derek non aveva paura di Stiles. Il problema era la sensazione fastidiosa che gli occhi del ragazzo gli trasmettevano ogni volta che lo sfioravano, anche per sbaglio. Anche in quel momento le cose stavano seguendo il loro solito corso. Derek sapeva di non dover alzare lo sguardo, così stava guardando la casa avanti a sé. Avrebbe potuto rispondergli con una delle sue minacce, ma si rifiutava di spendere fiato per replicare al ragazzo. Di solito non avrebbe esitato, ma quella domanda non meritava risposta. Quando si erano accordati per i turni Scott aveva espressamente affidato la vita di Stiles nelle mani di Derek. Quello era un problema bello grosso visto che i due non riuscivano a coesistere pacificamente. Derek era infastidito dai modi di fare di Stiles che lo mettevano a disagio. Quando il ragazzo lo scrutava si sentiva sempre troppo osservato. Era come se Stiles riuscisse a invadere il suo spazio privato solo con gli occhi. Il fastidio derivava dal sincero interesse che Stiles provava per qualsiasi cosa gli fosse estranea. La maggior parte delle volte questo coincideva con qualcosa di estremamente pericoloso, come, per esempio, fare quella domanda alla persona che lo aveva ripetutamente minacciato di morte. Non che il suo istinto di sopravvivenza fosse inattivo, tutt'altro, ma di solito la sua mente e la sua bocca lavoravano in contemporanea ad una velocità sfiancante, per chi si trovava ad ascoltarlo, naturalmente. Derek non riusciva proprio a capire come riuscisse ad essere così attivo. Non che si fosse mai messo d'impegno per farlo. Di solito, però, le domande di Stiles consistevano più in domande retoriche a cui il ragazzo finiva per rispondersi da solo, ad alta voce, dilungandosi in collegamenti improbabili.

Per questo quella domanda lo aveva spiazzato e aveva richiamato in un colpo tutta la sua rabbia. Come aveva potuto seriamente pensare che lui gli avrebbe risposto? Nessuno lo aveva fatto prima. Stiles continuava a guardarlo e Derek poteva giurare di aver sentito i suoi battiti aumentare quando aveva strinto i pugni in un tentativo di controllarsi. Lo spaventava. Questo lo aveva sempre fatto sentire potente, ma non con Stiles. Lui provava paura solo per una frazione di secondi e aveva imparato che, in realtà, le sue erano solo intimidazioni. Non lo avrebbe mai ucciso e Derek si pentiva ogni volta che si lasciava sfuggire l'occasione di farlo. Ogni volta evitava di chiedersi cosa lo trattenesse dallo squarciargli la gola. La prima volta che si era risposto che lo faceva per Scott una voce nella sua testa gli aveva dato dell'idiota. Quella voce aveva il timbro di Stiles e Derek voleva evitare di sentirlo più del dovuto. Salvarlo tutte quelle volte non poteva proprio attribuirsi al voler legare Scott al branco. Derek aveva già chiara l'ostilità di Scott da molto prima della sera della trasformazione di Jackson, sapeva che non lo riconosceva come Alpha. Quella volta non era poi tanto sicuro di riuscire a trattenersi. Lo sentì respirare più velocemente e sperò di non doverlo vedere durante un attacco di panico. Scott lo aveva avvisato. Anche Stiles ne aveva sofferto, quando era morta sua madre. Anzi, a Scott era capitatao solo una volta. Stiles sapeva esattamente come ci si sentiva. Il campo visivo che si restringeva e gli occhi che si velavano rendendo tutto sfocato, la sensazione di oppressione al petto, l'ansia inspiegabile che precedeva il finto soffocamenteo che gli rendeva difficile la respirazione. Le vertigini, la sensazione di impotenza. Quando lo vide tremare si pentì di aver mostrato i suoi pensieri. Sì, a Stiles bastava una minuscola azione, un indizio che i suoi occhi avrebbero colto e analizzato. Stiles non stava parlando, la sua voce non faceva da sottofondo a quella sera scura e umida. Agì velocemente, estrendo un inalatore, sperando che ci sarebbe cascato e ebbe fortuna « Non ti ucciderò ». Tentò di rassicurarlo « Respira, Stiles ». Il ragazzo riprese il solito colorito e ci mise un po' ad articolare un discorso, ma non si smetì « Ti ho solo fatto una domanda! Ok, magari non è stata un'idea geniale. Ok, non è stata un'idea geniale, decisamente... Ma non è questo il punto. Insomma, perché nessuno mi risponde? Non è corretto! Io lo so, so di essere fastidioso, ok? Però non potete trattarmi, anzi, non dovete proprio permettervi di trattarmi come uno sfigato. Solo perché non ho il vostro stesso problema peloso. Ok, magari non mi spuntano le zanne una volta al mese e... Insomma, non dovete e basta. Sono qui perché vi sono utile, lo so. Perlomeno fate finta di ascoltarmi ».

A quel punto Derek era certo di aver sentito abbastanza « Sta zitto! » L'altro parve offendersi « No, Derek! Non è colpa mia sei sei un misantropo asociale. Devo ancora capire perché non è Scott che fa il turno con me ». Derek non rispose, la sensazione dei suoi occhi, determinati, lo faceva sentire in trappola « Scott non è il più forte di noi. Voleva che fossi protetto al meglio ». L'altro sbuffò « No, lui voleva avere Allison al suo fianco, come Erica se ne andata con Boyd e Deaton è andato con Isaac anche se non sono ancora di chi proteggerà chi in caso di attacco. Dimmi la verità... Perché non sono andato io con Deaton? » Derek esalò un respiro pesante « Perché lui e Isaac se la possono cavare assieme. Tu e Deaton, no ». Lo guardò negli occhi giusto il tempo di fargli capire che diceva sul serio e Stiles annuì « Ci tieni molto a far cambiare idea a Scott. Sappi che è un tipo testardo. Non si lascerà abbindolare da te come ha fatto con gli Argent ». Derek lo sapeva e sapeva di non essere lì per quello « Sta zitto ». Stiles trovò opportuno continuare la sua descrizione di Scott, per giustificare il suo amico. Ad un certo punto le tempie di Derek stavano per scoppiare e nemmeno tutta la concentrazione del mondo riusciva a distrarlo da quel momento di diarrea verbale. « Stiles! » Non ringhiò, per attirare la sua attenzione, ma quel richiamo bastò a fare in modo che il ragazzo alzasse lo sguardo e, di nuovo, Derek si domandò perché finissero sempre a una distanza talmente irrisoria da poter essere reputata equivoca. Tentò di sfuggire ai suoi occhi indagatori e lo sguardo gli cadde sulle labbra del ragazzo con una pevidibilità che lo scosse. Stiles disse qualcosa che non registrò subito, impegnato a memorizzare, inconsapevolmente, ogni dettagli di quella bocca dal taglio sottile, ma dalle labbra più carnose di quanto ci si possa aspettare. Quando il suo cervello reagì alle parole di Stiles, Derek si era già tuffato su quelle labbra con un impeto che non gli era mai appartenuto, con una foga che non riusciva ad ammansire. La bestia famelica dentro di lui il quel momento era diversa dal lupo, che riposava tranquillamente nelle profondità della sua coscenza. Quando gli mancò il fiato si staccò, ma la lucida razionalità con cui affrontava sempre tutto si era volatilizzata « Sì » esalò sulla bocca di Stiles.

* * *

Call Me Maybe:
Giusto per cambiare il titolo alle note. Indovinate quel è la domanda che Stiles ha posto a Derek! Spero che questa OS vi sia piaciuta e mi scuso immensamente per essere ancora ferma con la mini-long, tornerò presto, promesso.
R&R!
   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Bones