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Autore: Walpurgisnacht    05/10/2012    3 recensioni
Perché gli zombie a noi piacciono, ma i personaggi di Tekken sono di un altro parere!
Ok Jin, calma. Anni passati a giocare a Biohazard ti hanno preparato a tutto questo. Perchè quelle urla fanno pensare a una cosa sola...
...ZOMBIE.
Ed è ora di uscire fuori ed affrontarli.
E smetterla di parlare da solo.

[EIP tra Mana Sputachu, Subutai Khan e Nyappy! Maggiori info all'interno]
Genere: Angst, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Dal tramonto all'alba alla Zaibatsu – di apocalissi zombie, coreani idioti e cervella sparse ovunque

Salve a tutti! Questo è il secondo capitolo di un EIP, ovvero un Extreme Improvisation Project! Manasama, Kaos e io, Nyappy, ci siamo messi su Skype a scrivere un pezzo ciascuno, senza controllo su trama o grammatica. Gli errori sono compresi nel pacchetto, ahimè! Speriamo vi piaccia questa follia :)

Siamo di nuovo barricati nel mio ufficio. Hwoa è seduto a gambe incrociate sulla mia scrivania e si sta grattando la testolina, da brava scimmietta quieta.
Chiudo gli occhi e mi massaggio la fronte. La mia sedia da capo, imbottita e in vera pelle, non mi è mai sembrata così scomoda. Anche se non voglio, riapro gli occhi e li fisso sull'enorme figura in piedi davanti alla porta.
Xiao è la mia ingombrante, scomoda quasi-fidanzata-ma-in-realtà-scopamica alta troppi metri, con troppi muscoli e i codini.
Deglutisco e alzo gli occhi al cielo. Kami, cosa ho fatto di male. In teoria dovremmo raccogliere idee per trovare una cura, in pratica ci stiamo riposando.
"Ragazzi!" Hwoa trattiene il fiato. "Forse ho un'idea!" esclama.
"...già" è il mio commento. Però sì, sono così disperato che anche una sua stronzata-tipo mi va bene, anche solo per risollevarmi il morale. "Sentiamo."
Hwoarang non fa neanche caso all'implicito sarcasmo della mia risposta e prosegue nella spiegazione, eccitato come un bimbo alla sua prima recita scolastica.
Cristo compagnone, fa che Xiao torni normale al più presto, che di sfogare i miei istinti pucciosi sul coreano comincio ad averne abbastanza.
"Se riuscissimo ad arrivare ai laboratori da dov'è partito sto casino forse troveremmo una spiegazione e, soprattutto, un vaccino! O magari troviamo il vecchio Bosconovitch ancora vivo e facciamo fare a lui!"
Stranamente mi devo ricredere.
Cioè, è la più logica delle idee a ben pensarci, ma è pur vero che io ero così sconvolto da non aver nemmeno formulato quel pensiero.
E poi per lui è già un pensiero complesso, eh.
"Beh, i laboratori sono parecchio in profondità e occupano un intero piano..." rifletto ad alta voce.
"Vuoi dire che rinunci?"
Ora lo pesto a sangue. No che non rinuncio, merda.
"Certo che no, idiota. Ma al contrario di te preferisco non gettarmi in pasto ai casini senza un minimo di strategia. Che a far così finiamo a leccare resti di zombie dal pavimento."
Hwoarang fa una smorfia imbarazzata. Suppongo non gradisca che gli venga rimarcato quel disgustoso dettaglio.
"Inoltre sarà ancora pieno di zombie e chissà quante altre creature là fuori... io ho ancora la pistola, ma non ho molti proiettili..."
"Oh, agli zombie posso pensare io" interviene Xiao, con quel vocione alla Bruce Banner.
Poco dopo scopriamo che per "ci penso io" intendeva asfaltare zombie a pedate, con noncuranza.
Posso adorarla anche in versione She Hulk, si?
Che domanda del cazzo, Jin. Certo che la puoi adorare anche così. D'altronde non è colpa tua se è così dannatamente dolce e sexy qualunque sia la sua forma.
Avanziamo lungo il corridoio principale. Xiaoyu Banner è più efficente, carina ed economica di un'intera squadra armata. Potrei anche farci un pensierino come...
Taci, coglione. Devi curarla, non lasciarti andare a idee da depravato Mishima. Non sei tuo padre e non sei tuo nonno, non dimenticartene mai.
"Ohi Kazama, qua è una palla se è Cina a far fuori tutte le schifezze" dice a un certo punto Hwoarang, che procede al mio fianco. Mi volto verso di lui e lo vedo guardarmi annoiato, le mani dietro la testa. Ragazzo mio, non ti va mai bene nulla però.
"Hwoarang, non fare il bimbo fastidioso. Anzi, ringrazia che non devi neanche sbatterti. Fossero tutte così le apocalissi zombi, sai che pacchia".
"Sì, ma che due coglioni. Io voglio menare un po' le mani".
"Se ti prometto un duello senza impegno, me e te soli, alla fine di 'sto casino smetti di lamentarti?".
"Mi tappo la bocca con il nastro adesivo, giuro".
"Ecco, a cuccia".
Poi da davanti arrivano dei ringhi ben poco rassicuranti. Ma è solo Xiao che ci sta dando dentro. Vorrei far notare come noi due si sia condotto l'ultimo discorso come se fossimo al bar, con Jeb a prenderci per il culo. È davvero il non plus ultra, la ragazza.
"Graaaaaaaaaaaaaaargh!" ulula mentre prende a sberle un gruppetto di bestiacce. Uellalà, come sei scenografica.
La porta in fondo al corridoio si apre di colpo. Sobbalzo, preso in contropiede.
Quel che vedo non mi piace per nulla.
C'è una singola figura che avanza. Quando riesco a focalizzarla... Nina Williams.
Con metà faccia come se ci avessero tirato addosso una granata di slime.
"Ragazzini, il vostro viaggio di piacere finisce qui".
Un secondo dopo, l'enorme manona di Xiaoyu la afferra e la sbatte contro la parete, bloccandole le braccia.
"Ooohi" commenta Hwoa, correndo verso le due. Lo imito, guardandomi attorno. Sembra una trappola.
"Non così in fretta, voi due." Lo è.
Posso capire chi mi si parerà davanti dalla voce strascicata e divertita: Anna. Cristo, no. Kami, no. Non le due sorelle Williams in una situazione del genere, no.
Pochi metri davanti a noi atterra lei, in tacchi a spillo e vestito cinese scosciato. Però il viola le dona, ecco.
Il che mi riporta alla mia cinesina preferita e alla donna che sta stringendo in mano.
"Anna" sibila questa, glaciale.
"Nina."
No, vi prego, risparmiateci. Ho assistito a quel teatrino fin troppe volte, e i miei compari con me.
"Poche stronzate, voi due, e diteci che sta succedendo." Sono favorevolmente colpito da Hwoarang e dalla sua prontezza di spirito.
"Xiao, lascia andare Nina" le chiedo con gentilezza. Se voglio delle risposte è meglio che non la uccida.
Xiao grugnisce, probabilmente non molto contenta all'idea, ma obbedisce. Nina cade a terra goffamente, tossendo.
"Coff... cosa cazzo è successo... coff... alla tua amichetta?"
"Oh, incidente di percorso" rispondo, inginocchiandomi vicino alla mia suppongo ex collaboratrice "E adesso sentiamo, cos'hai da dirmi su questo casino? E perchè dovemmo desistere dal proseguire - cosa che ovviamente non faremo- di grazia?"
"Cose che è meglio non sapere, ragazzino..." tossisce, con un mezzo sorriso strafottente.
"Questo è tutto da vedere, tette sode" si intromette Hwoarang, che ci tiene a rimarcare che è un porco senza alcuna speranza "E quell'isterica di tua sorella, invece?"
Un tacco dodici piantato negli stinchi è la risposta della più giovane delle Williams.
"Io sono qui perchè ho un conto in sospeso con lei, cocco!"
"Cioè si annoiava e ha ritenuto opportuno venire a rompere le scatole... capitando nel momento meno opportuno."
"Solita solfa insomma" concludo, ben poco interessato alle loro beghe "Bene, allora lascio voi due a scannarvi come preferite, io ho un antivirus da trovare. E magari scoprire cosa cazzo ha scatenato sto putiferio."
"Non è il caso che ti immischi."
Un ringhio bestiale è la risposta di Xiao.
Don't mess with She Hulk, Nina. Non hai imparato proprio niente dai fumetti.
La Williams che appariva sul mio libro paga si scrocchia un po' la testa, sempre sorridendo come una a cui spaccheresti volentieri la faccia.
"Vogliamo giocare a chi ce le ha più sode, bamboccia? No perché tanto vinco io. Allora giochiamo a chi sa diventare più mostruoso. Ti va?".
Fa due passi indietro, alzando nel contempo il braccio verso la sorella. Quando si ferma la sua mano si trasforma... nella canna di un fucile. Gesù, è una cosa grottesca all'inverosimile: non è una canna metallica. È fatta di carne e poltiglia verdastra.
Dio santissimo cotto lentamente a vapore.
BANG.
Le cervella di Anna si spargono sul pavimento mentre cade a terra con la fronte perforata da un calibro 710. Il pavimento si tinge di rosso.
"Caro Jin, ti sconvolgerà sapere che ho cambiato datore di lavoro. E questa è la mia lettera di dimissioni" dice sogghignando mentre punta il suo Remington casereccio verso le nostre teste.
"Giù tutti, maledizione!" urlo più forte che posso.
BANG BANG BANG BANG BANG.
Ma c'è un rumore ben più strano a sovrastare gli spari.
Rialzo gli occhi. Xiaoyu si è messa di fronte a noi. Se li è presi tutti e cinque.
Mi rimetto in piedi alla velocità della luce e le sono dietro. "Xiao! Xiao!".
"Zut, Jin. Credi che essere alta due metri e mezzo mi permetta solo di pestare degli insignificanti zombi di quarta lega? Non mi sono fatta niente. Al momento la mia pelle è come titanio. E la tua dipendente riottosa avrà la punizione che si merita".
"Fatti sotto, cosa. Vi ho mostrato solo uno dei poteri di cui sono entrata in possesso".
"Mi distruggerai" sbuffo, rivolto al nonsense della mia esistenza. No, davvero, COSA?!
"E ti maledirò finché avrò vita e fiato?" domanda Hwoa. Mi volto verso di lui e sbatto gli occhi. E' serissimo.
"Cosa?" gli domando. Non è da lui un parlare così forbito e fuori luogo. "Ah, niente, stavo citando" risponde.
Bene, cioè male. Abbiamo una Williams morta sul pavimento, una che è una specie di androide con la guancia ricoperta di slime zombie... Cristo.
Lasciare Xiao in avanscoperta e battere in ritirata con Corea è la cosa meno virile da fare, ma anche la più saggia. Afferro il mio amico per la collottola e lo trascino vicino ad una parete. "Lasciamole spazio."
Nina, ovviamente, ci punta. Xiao si para con un balzo davanti a lei, facendo tremare il terreno.
"Kazama, sii uomo." Hwoa si divincola dalla mia presa con una gomitata e mi fissa, disgustato.
"Hwoarang, attiva il cervello. Xiaoyu al momento ci è superiore."
Lui non mi risponde: mi afferra per le braccia e mi spinge di lato, facendomki cadere a terra. Posso ammirare tre fori fumanti nella parete, proprio dietro alla mia testa.
"Cazzo!" mi esce quasi con un acuto. Pugni e calci sono una cosa, cazzo di pistole, un'altra. "Un attimo."
Mentre Hwoa rotola via e rimane a terra, senza staccare gli occhi dalle due, il mio cervello elabora.
Nina ha mutato la sua mano in una pistola. I proiettili provengono dal suo corpo. Ciò vuol dire che non ne può sparare più di un tot? Visionare i rapporti di alcuni esperimenti mi ha fatto decisamente bene.
Ricordo abbastanza bene certi documenti che mi erano finiti sulla scrivania, esperimenti di biogenetica riguardanti armi batteriologiche e possibile alterazione del DNA umano per farlo diventare l'arma perfetta.
Cazzo, vivevo già dentro Biohazard e non l'avevo nemmeno capito.
In ogni caso avevo cestinato quei documenti, col benestare di Boskonovitch. E' sempre stato una persona estremamente corretta lui. E spero non abbia fatto una brutta fine o...
No, Jin. Piantala. Per ora piangerti addosso per Xiao non serve a nulla.
Riflettiamo. Quei proiettili di carne -yuck!- sono limitati, e lei ne ha sparati almeno cinque. E dubito possa arrivare ad emetterne più di una decina, finchè rimane in forma semiumana almeno.
Mi chiedo brevemente se sia il caso di salvarla una volta messa fuori gioco. Difficile dire se parlasse per via dell'infezione, o abbia davvero deciso di fare il doppio gioco. Non che mi stupisca, in realtà, ma mi chiedo con chi possa essersi alleata in tal caso... la G-Corp? Difficile visto che Anna lavora per mio padre, ma non impossibile. Mio nonno? Hmm... Escludo invece a priori lo zio Lee, lui si occupa solo di robotica.
Sono ancora immerso nei miei ragionamenti, quando la porta da cui abbiamo visto entrare Nina esplode. Quest'ultima finisce per terra a diversi metri da noi, apparentemente priva di sensi. O morta, ma non vedo sangue...
"Obiettivo fuori combattimento."
Riconosco la voce. Il volto di Xiao si illumina, inevitabilmente.
"Alisa!"
E poco dopo un'altra figura fa il suo ingresso. Sembra un pò ammaccato, e anche lui è lercio di resti di zombie, ma è sano e salvo.
"Ah Jin, io te l'avevo detto che di una bionda irlandese frigida non c'è da fidarsi..."
Oddio, potrei mettermi a piangere dalla gioia.
"Credo di non essere mai stato così contento di vederti, Lars!"
Hwoarang si rialza, si avvicina al corpo di Nina e si china su di lei. Le mette una mano sulla giugulare.
"Andata".
Uhm. Dovrei essere felice o triste di fronte a questa notizia? Non lo so a dire il vero, e neanche mi interessa più di tanto.
Ho altro per la testa e le due ubriacone non ha fatto altro che distrarmi.
"Lars, dimmi che hai qualche spiegazione per questa invasione di merda ambulante" gli chiedo implorante. Lui guarda Alisa, guarda me, guarda di nuovo lei e guarda di nuovo me.
"Temo di non saperti rispondere. Io e la mia... cara amica ce ne stavamo tranquillamente per i fatti nostri quando siamo stati aggrediti da 'ste schifezze. Arrivavano a frotte e siamo riusciti a scamparla per miracolo".
'Fanculo. Possibile che un posto come la Zaibatsu possa venire riempita di zombi senza che nessuno se ne accorga.
"Piuttosto... questa cosa chi è?".
"Lars, non mi riconosci? I codini non ti dicono nulla?".
"Xi... Xiaoyu?".
"In persona. Fascino, cinesità e tutto quanto".
"Co... cosa ti è successo?".
"Qualcosa a cui voglio porre rimedio" mi intrometto. Stiamo perdendo tempo. Troppo tempo.
"Ti vedo agitato, Jin. Questione di cuore?".
"Vaffanculo Lars".
"La prossima volta ti lascerò in mano alle ex collaboratrici infette".
"Va bene, va bene. Ma invece di recriminare... Boskonovitch? L'avete visto?".
E come non notare il velo di tristezza che immediatamente copre il volto di Alisa?
"Mio padre... è... ".
"...morto?" chiede Hwoa, sgranando gli occhi.
Alisa si torce le mani e stringe le labbra. "Uno zombie."
Porca puttana - e adesso che faccio? Mi volto a guardare in viso Xiao, con i codini scompigliati e i vestiti a brandelli.
"Ditemi che avete un piano B" interviene Lars, ma scuoto subito il capo. Nessun piano B - non ne avevamo nemmeno uno A, figurarsi la riserva.
"Possiamo elaborane uno al momento" propone Alisa, fissando un punto davanti a sé. Qualcosa mi dice che il suo sistema operativo sta macinando un qualche milione di dati, collegando ogni dettaglio che a noi è sfuggito.
"Le sorelle Williams..." inizia lei. Xiao la fissa con speranza e le mani strette al petto. "Nina Williams è stata assunta da una sottounità segreta della G Corp" recita Alisa.
Soffoco un ringhio. "Quel pezzo di merda." Ma certo, una bella idea di mio padre, pasticciare con la genetica e usare la Zaibatsu come campo di prova. Credo che la mia sia una ricostruzione abbastanza fedele dei fatti.
"Uh, quindi ci basta uscire di qui, raggiungere i laboratori della G Corp, massacrare di botte un paio di sottoposti e tutto torna alla normalità?" chiede Hwoa con gli occhi luccicanti. Sembra quasi un cucciolo.
"E trovare una cura." Xiao si appoggia alla parete e le spunta un leggero sorriso.
"Non mi sembra la più brillante delle idee, ma confermo che è nei loro sotterranei che è stato sviluppato il virus" conferma Alisa. "E con tutta probabilità, è nei loro laboratori che troveremo una cura."
"Uno, due..." Lars ci conta sulle punte delle dita. "Cinque. In cinque contro la G Corp." Non sembra molto esaltato e lo capisco, diamine se lo capisco.
Hwoa si sfrega le mani. "Si può fare!"
"Certo, e noi della Tekken Force andiamo in guerra cavalcando i My Little Pony" commenta Lars, sarcastico, ma rimane perplesso di fronte allo sguardo stupito di Hwoarang.
"Non digli queste cose che poi ti crede" sussurro, ridacchiando. Lars mi fissa con uno sguardo che sembra dire "Ma davvero è così credulone?".
Eeeeh zietto, si vede che non conosci il coreano. Sono abbastanza sicuro che creda ancora all'esistenza di Babbo Natale.
"Comunque, sarebbe il caso di spostarsi da qui" annuncio, attirando di nuovo la loro attenzione "la Zaibatsu non è più sicura, e se dobbiamo darci all'invasione della G-Corp dobbiamo almeno trovare qualche arma e un paio di stracci per coprirci..."
Lars e Alisa si scambiano uno sguardo, poi sorridono.
"A questo possiamo porre rimedio noi."

"Ti ho mai detto che sei il mio zio preferito?" commento, mentre sistemo la mia divisa militare.
"Magari perchè sono l'unico con cui hai confidenza, visto che non hai molti contatti con Lee Chaolan" commenta Lars, sorridendo.
Non so come - e non è nemmeno il momento di chiederselo, ma il magazzino contenente armi e attrezzature della Tekken Force è rimasto praticamente illeso. Il che è un bene, perchè vuol dire divise pulite e armi cariche pronte all'uso.
Dal breve riassunto che Lars e Alisa ci hanno fatto durante il breve tragitto verso i magazzini, è qui che sono rimasti nascosti per un pò, per poi uscire allo scoperto quando hanno sentito i primi spari.
"Belle queste divise, mi fanno venire nostalgia dell'esercito coreano..." commenta Hwoarang, ammirando la mimetica che indossa. Fortunatamente sono divise più comode rispetto a quell'ambaradan pacchiano che è solito indossare Lars. Sono più che sicuro di non aver approvato io quel design improponibile con la testa di leone sul petto, vorrei proprio sapere chi ha avuto la geniale idea...
"Ora che siamo vestiti e armati, qual'è il piano?" chiedo a Hwoarang e Lars. Gli esperti di strategia militare sono loro, quindi lascio che decidano il da farsi, coaudivati da Alisa che ha recuperato le mappe della G-corp dal suo database personale.
"Piano? Che piano? Entriamo dal portone principale, spariamo a qualunque cosa si muova, prendiamo tuo padre e lo scotenniamo. Fine dei giochi" dice il mio buffone preferito.
Lars sospira. Per lui dev'essere stato come vedere un randagio pisciare su una copia de L'Arte della Guerra di Sun Tzu.
"Senti, se sei qui per ridicolizzare Subutai e compagnia ci stai riuscendo benissimo. Lascia lavorare gli esperti, ti prego, prima che qualche generale del passato risorga e venga a sbranarti per le eresie che hai appena pronunciato" è l'ululato di dolore dell'ufficiale Alexandersson, colpito nel suo orgoglio di militare.
Scaccia con un ampio gesto del braccio le bambinesche rimostranze del ragazzino di Seoul per poi rivolgersi a Xiaoyu: "Cara, posso farti una domanda?".
"Ma certo, mio buon signore dotato di un notevole fascino nordico". Non appena termina questa frase io e Alisa ringhiamo in perfetto sincrono. Oooooh, non sono l'unico ad essere geloso, allora.
"Rilassatevi voi due mastini, si scherzava" si affretta ad aggiungere. E giurerei che, sotto i chili di muscoli facciali, stia sorridendo. 'Sta stronzetta.
"Possiamo tornare seri, per piacere?" chiede Lars, ormai completamente calato nel ruolo di Grande Maestro Stratega di 'Staceppa.
Ci azzittiamo.
"Meglio così. Allora, vorrei sapere se sei in grado di stimare quanto potresti reggere da sola come diversivo. Se, ipoteticamente, sfondassi l'ingresso della G-Corp attirando l'attenzione di chiunque nel raggio di chilometri pensi di reggere?".
Cosa cosa cosa? Stai seriamente proponendo a Xiao di fare ulteriormente da agnello sacrificale? Dopo quello che le è già successo?
"Zio, quel che hai detto non mi piace" commento glaciale. Non mi piace. Non mi piace per niente.
"Hai idee migliori, piccolo Jin?" ribatte con sicumera "Mi preme ricordarti che siamo in nettissima inferiorità numerica e non è prudente irrompere come dei kamikaze strafatti di steroidi".
La sua contestazione mi getta nello sconforto. No che non ho idee migliori. Mi sono rivolto a te proprio per questo, maresciallo dodici stelle.
"...vero."
Siamo seduti in cerchio sul pavimento. Xiao accoccola le (enormi) gambe contro il suo enorme (ma ancora misteriosamente piatto) petto. Riesce a risultare carina anche se è circa trenta volte lei.
"Andiamo?" chiede Hwoa, alzandosi in ginocchio. Gli è tornata voglia di menare le mani, ergo ha disattivato il cervello.
Incrocio lo sguardo preoccupato di Lars; le possibilità di fallire sono altissime. Alisa accarezza i capelli di Xiao e questa solleva il viso. "Lars, sono pronta a fare da diversivo. Credo di poter durare almeno cinque minuti."
Hwoa batte le mani sulle gambe. "Perfetto! Si va."
Alisa scambia un'occhiata con Lars e questo si alza in piedi, prima di porgerle il braccio. Xiao si rialza da sola e così faccio io.
"G-Corp, arriviamo!" esclama Hwoa, balzando in piedi.
"Hush, o ti usco come scudo umano contro i proiettili, così magari duro dieci minuti, non cinque."
E la minaccia sembra fare effetto, dato che il coreano deglutisce, alza gli occhi al cielo e si ficca le mani in tasca.
Pugni e calci sono una cosa, le armi da fuoco un'altra. E dato che non stiamo affrontando il Torneo, ma la G-Corp, ho paura che le cose non andranno come previsto.
   
 
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