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Autore: MegamindArianna    09/10/2012    4 recensioni
'Megamind vuole fare un grande passo avanti... un graaaaande passo avanti. La tensione sale, le incertezze sono tante... finalmente si sfogherà... e sarà un bene?' Finalmente sono tornata con una nuova FanFiction su Megs e Roxy... spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nell’auto, Minion si era messo un cappello da autista e un panciotto in acciaio verniciato di nero. Era ridicolo, ma per una volta voleva essere elegante. Lo lasciai fare. Roxanne era un po’ arrabbiata per il ritardo esagerato, ma ci saremmo scusati dopo con tutti
 
Arrivati avanti al ristorante, Minion uscì dall’auto per aprirci la portiera. L’insegna Leroux penzolava attaccata ad un telaio elaborato con due catene. Un venticello leggero la muoveva avanti e indietro. Adocchiai il cassetto segreto sotto al volante.
 
“Ehi? Siamo arrivati.” Disse Roxanne affacciandosi all’interno dell’auto. “Vieni fuori.”
 
“Si, scusa. Mi ero distratto.” Se avessi avuto tempo, sarei tornato a riprendere l’anello e i mini walkie-talkie, ma Minion, quando misi fuori il primo piede, mostrò tra le sue mani robotiche il sacchetto di plastica estratto da una tasca del panciotto. Sorrisi. “Grazie.” Sussurrai.
 
Roxanne, quando mi appoggiai all’Hudson Hornet, mi afferrò intrecciando il suo braccio con il mio. “Andiamo, su. Penso stiano aspettando solo noi..” e si incamminò decisa.
 
Minion mi mise di nascosto nella mano libera la custodia e l’auricolare. Finsi di grattarmi l’orecchio e infilai l’apparecchio.
 
“Sei pronto?” disse Roxanne spingendo la porta del ristorante.
 
“Più o meno.” Risposi incrociando il suo sguardo.
 
Un fulmine freddo mi attraversò la schiena. Sotto il bagliore del sole che tramontava, vidi dei brillantini sopra le palpebre mobili di Roxanne. Emanavano una luce delicata e sensazionale. I suoi occhi brillavano come non mai.
 
“Roxanne…” la chiamai prima di farle aprire la porta. Sentivo che forse, quello, era il momento adatto. Non feci in tempo. Lei la aprì.
 
Si spalancò una sala ornata di rose, striscioni rossi e tavoli apparecchiati con elaborate posate d’argento, bicchieri in cristallo e piatti di porcellana. I tovaglioli erano messi al centro, uniti in un cuore, accanto ad un vaso di fiori che le coppie avevano scelto per riconoscere i propri posti.
 
Il nostro tavolo stava sopra un piccolo rialzo, al centro della sala, sotto il lampadario grandiosamente luminoso e di uno stile delicato, perfettamente adatto per un ristorante francese.
 
Non c’era nessuno nel ristorante. Non si sentiva neanche il solito rumore della cucina di padelle e fornelli.
 
“Siamo sicuri di essere nel luogo giusto, Megs?” chiese Roxanne tirandomi la manica.
 
“In teoria si… in pratica non lo so…” risposi indietreggiando per raggiungere la porta d’ingresso.
 
“Dove vai?” domandò mentre mi muovevo furtivamente verso l’uscita.
 
“Ehm… a vedere se fuori c’è qualcuno.”
 
Codice: mi riceve? Passo.” Sentii sussurrarmi nell’orecchio. Saltai. Minion aveva attivato i walkie- talkie .
 
“Codice: Si, forte e chiaro.” Risposi senza ricordarmi di trovarmi con Roxanne.
 
“Con chi parli?” mi chiese lei guardandomi storto.
 
Deglutii. “Con nessuno. Pensavo solo che… mi sembra forte e chiaro che in questo locale non ci sia nessuno… “ dissi sfuggente. Era stupido quello che avevo detto, ne ero al corrente.
 
“Vuoi smetterla! Mi sembri strano oggi… come in queste serate passate… ma non come questa!” disse quasi urlando. La sua voce si espanse in tuta la stanza.
 
Mi appoggiai le mani al petto “Ti assicuro che sto bene.”
 
“Me lo assicuri o.. me lo giuri?”
 
-NO! Il gioco del giuramento no!- pensai sentendo l’occhio destro tremolare.
 
Signore, ecco cosa deve dire…
“Insomma… me lo giuri o mi stai mentendo?”
“…mi raccomando… deve ripetere dopo di me e capire bene…
“Megamind? Svegliati!”
Ha capito quel che le ho detto? Perché non ripete?
“Ho capito che c’è qualcosa che non va! Smettila a tenermelo segreto.”
Signore, si sbrighi! Così la signorina Ritchi si arrabbierà di più!”
“Megamind! Non fare finta di niente!”
 
Sentivo la testa esplodere. Uno stress mi saliva come un ragno nella camicia, la paura strisciava come un verme e la gola mi bruciava come un fuoco ardente. Strinsi i pugni.
 
In troppi mi stavano mettendo pressione. Sapevo che lo facevano per il mio bene, ma stavano esagerando. Roxanne continuava a sgridarmi per farmi parlare. Minion mi diceva tutte frasi che io neanche capivo.
 
Con rabbia, afferrai l’auricolare, sbattendolo a terra. Poi lo pestai per distruggerlo. Allargai le braccia e urlai “BASTA! E’ COSI’ STRESSANTE VOLER FARE UNA RICHIESTA DI MATRIMONIO?!?!”
 
Tutto si bloccò. Presi un bel respiro profondo e abbassai le braccia. Piegai la schiena in un movimento quasi di abbandono, come se mi fossi sgonfiato di tutto quel peso. Voltando la testa di lato, notai una persona nascosta dietro ad un tavolo; poi un’altra e un’altra ancora.
 
Si erano nascosti per fare uno scherzo, ma a quanto pare lo avevo rovinato.
 
Spalancai gli occhi quando tutte le coppie di Metro City uscirono alcuni dai tavolini, altri dalla cucina e altri ancora dai bagni.
 
Alcuni si misero a ridere per il mio grido, altri tenevano la bocca aperta e la maggior parte delle donne avevano gli occhi che brillavano, come per piangere.
 
“Signore?” disse Minion toccandomi la spalla.
 
“S-si?” risposi girando la testa verso di lui.
 
Indicò alle mie spalle. Mi voltai. Roxanne tremava, con gli occhi lucidi, le guance rosse. Le cadde la pochette dalle mani.
 
“Roxanne, io… non volevo spaventarti. Scusa.” E abbassai lo sguardo. Sicuramente non mi avrebbe più parlato. L’avevo fatta grossa. Non dovevo scoppiare così.
 
“Megamind…” disse alzando una mano.
 
“Cosa?” era sicuramente il suo addio.
 
“Per questo eri così nervoso? Per questo non volevi dirmi niente?”
“Si, Roxy! Io… io… non potevo dirti niente. Ho paura di un tuo rifiuto. Io ti amo troppo e non sapevo se chiederti di… sposarmi… o no…” ero in bilico tra il pianto e lo svenimento. Avrei preferito scappare ma decisi di rimanere lì, a farmi urlare in faccia. “A quanto pare, però, la mia boccaccia mi ha impedito di non sfogarmi. Ero troppo stressato e lo tenevo da tre giorni questo segreto. Dovevo assolutamente liberarmi. Mi sono reso conto che avrei dovuto farlo da un’altra parte e…”
 
Roxanne avanzò. Il suo petto si alzava e si abbassava ripetutamente. Delle lacrime delicate le scendevano lungo le guance. “Si…”
 
“Lo sapevo. Va bene, Roxy. Io ancora ti amo ma sono d’accordo con te. Non dovevo comportarmi così… ora vado…” e pensai alla Metro Tower. Mi dispiaceva per la città ma non avevo più una ragione per vincere contro il crimine.
 
“No, Megamind… si…” e sorrise togliendosi i guanti.
 
“SI cosa? Che vuol…?” ma capii subito.
 
Roxanne stava rispondendo alla mia domanda, a quella che avevo paura rispondesse di no. Le gambe cominciarono a tremare, stringevo i pugni ripetutamente, sudore e lacrime si mischiavano, la testa girava e un larghissimo sorriso si espandeva sulle mie labbra “D-davvero?”
 
Invece di rispondere, si fiondò su di me. I cittadini di Metro City nel ristorante era scoppiata in un fragoroso applauso. Tutti urlavano, piangevano e afferravano i fiori per lanciarli.
 
Avevo ritrovato le forze. La afferrai per i fianchi e cominciai a roteare mentre la sostenevo. Le sue lacrime dolci bagnavano la giacca. Era poi scoppiata a ridere.
 
“Oh, Roxy…” e la appoggiai a terra. Mi inginocchiai e tirai fuori la scatola bordeaux. La aprii. Guardai Minion e gli feci l’occhiolino. Si era messo a piangere e applaudiva insieme agli altri. I leggeri singhiozzi scoppiavano in piccole bollicine che risalivano verso l’alto.
 
“Roxanne, Vuoi sposarmi? Sarà per sempre! E per sempre prendila pure come una minaccia! Ma io ti amo e voglio che tu resti la ragione della mia vita.”
 
Fu la migliore richiesta che il mio cuore volle esporre alla mia amata. Altro che Minion! Io dovevo sposarla e io dovevo fare la richiesta!
 
“Si!” disse scoppiando a piangere. Allora tutte le mie paure erano infondate. Lei voleva sposarmi e vedersi come unica realtà con me.
 
Guardandosi intorno, Roxanne mi porse la mano sinistra tremante. La presi tra le mie e le infilai l’anello all’anulare sinistro. Mi alzai in piedi e la guardai dritto negli occhi. Il suo azzurro divenne più scuro, simile a quello dell’anello.
 
“Mi dispiace per questi giorni, ma ora non devo più preoccuparmi, amore mio!” e la abbracciai di nuovo, cingendole i fianchi.
 
“Temevi un mio rifiuto? Perché mai ci avresti pensato?”
 
“Non lo so, Roxy. Ma lo sai che la mia mente elabora troppe ed esagerate possibilità. Comunque dovevo solo ascoltare il mio cuore.”
 
“Bravo il mio Megguccio!” e si mise a ridere sciogliendo tutta la tensione.
 
“Un ‘urrà’ per i nuovi sposi!” gridò il sindaco. Tutta la gente lo seguì in un coro di tre urrà e tappi di spumante volare qua e là. I veri festeggiamenti erano iniziati.
 
“Ti amo, Megamind.” Disse lei prendendo il mio viso tra le sue mani. Appoggiò le sue labbra alle mie con delicatezza. La sollevai di nuovo da terra.
 
Era una sensazione bellissima. Sentivo il cuore palpitare frenetico insieme al suo. Roxanne era mia e di nessun altro. Finalmente potevo vivere per sempre con lei. Avrei scoperto il nostro futuro, affrontato ostacoli.
 
“E così… è per sempre, Roxy.” Dissi intrecciando la sua mano alla mia.
 
“Si! È per sempre.”


FINE

Bhe... che dire... ho sempre sognato queste scene nel film... magari un seguito, un altro cortometraggio oppure un episodio a parte.... fatto sta che la mia Musa mi ha incitato nel scrivere questa FanFiction. Non so cosa ne pensate voi ma solo al fatto di immaginarlo mi vengono le lacrime... li adoro come coppia! Che ci posso fare! Spero anche a voi sia piaciuto leggerla come a me è piaciuto scriverla... Fatemi sapere! <3
  
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