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Autore: Lushia    22/04/2007    2 recensioni
Avviso: la storia si svolge parallela alla vita di Asakura Yoh, fino ad incrociarsi verso la metà. Ha personaggi nuovi e storie nuove.
Un amore, un assassino, un onmyoji. Una storia, una leggenda e strani realtà. Perchè esiste lo Shaman Fight? Cosa accade nel mondo, mentre tutti sono impegnati a parteciparvi? Qual'è il segreto del Grande Spirito?
Una storia che porta a riempire ogni piccolo dubbio e a creare nuove emozioni e nuovi sentimenti.
"- Nel cielo risplenderà sempre la nostra Stella… Si dia inizio al gioco!...- - ..Folli Angeli di Hao. -"E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Shaman Voice

Credits-------------

Fiction dal Fan Manga Shaman Voice di Princess Miyuki (Lushia) Questa è una storia che si svolge parallelamente alla vita di Yoh. Tutti i personaggi NON inerenti al manga o all’anime di Takei-sensei, sono © di Princess Miyuki e degli utenti del forum dello Shaman Diary, compresa la loro storia, i nomi, le armi, gli oggetti, i luoghi, le tecniche e non devono per nessun motivo essere copiati anche solo parzialmente.

Ringrazio tutti i membri dello Shaman Diary e coloro che mi hanno aiutato nello svolgimento di questa storia.



Avviso i lettori che non sapevo come mettere "tutti" i personaggi più altri, per cui sappiate che ci saranno anche i protagonisti XD


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Il cielo era limpido e azzurro. Il rumore dell’aereo era molto forte ma conciliava il sonno, per cui molte persone in quel momento erano addormentate beatamente nei loro posti. Le nuvole, bianche come la panna, scorrevano fuori dai finestrini. Sembrava di essere il padrone del mondo. Sembrava di essere al di sopra di tutti. Le città erano troppo lontane per essere notate, le persone erano tante formiche, mentre i passeggeri dell’aereo erano i giganti. Scorrendo paesi, città, continenti, oceani, finalmente l’aereo arrivò a destinazione. La gente si svegliò dai loro dolci sogni, iniziava l’atterraggio, la città si vedeva ora sempre più grande, le formiche erano tornate ad essere persone. I passeggeri non erano più i giganti padroni del cielo.
Le rotelle dell’aereo toccarono finalmente la pista, dopo pochi secondi, esso si fermò definitivamente.
La gente scese pian piano dal velivolo, percorse quelle scale fino all’aeroporto. Una folla immensa si trovava all’interno, decine di persone venute a salutare i parenti o gli amici tornati dal lungo viaggio.
In mezzo a tutto quel trambusto, tre ragazzi trascinavano le loro valige con fare frettoloso, avanzando con passo svelto tra la gente. Finalmente uscirono dall’aeroporto e respirarono un po’ d’aria pulita.
Un ragazzino dai capelli biondi non molto corti, vestiva un paio di pantaloncini corti azzurri e portava una camicetta bianca. Accanto a lui, una ragazzina molto carina dai capelli violetti, raccolti in una lunga treccia. Aveva gli occhi del medesimo colore e indossava un elegante abito lilla. Per ultimo, accanto alla ragazza, c’era un bambino molto grazioso, aveva i capelli castani e gli occhi rossi, portava sul capo un berretto con due orecchie a mo di gatto di colore arancione, come quella specie di tunica lunga sopra i pantaloni bianchi.
Il ragazzo biondo si guardò attorno. Tokyo era una città davvero molto grande, molta gente, molte macchine, molti palazzi. Una vera metropoli confusionaria.
-Beh…devo dire che un po’ me la ero immaginata così….- disse il ragazzo alzando un sopracciglio.
-In fondo non è poi così grande…dai…- continuò, come se volesse convincersi del contrario.
-Oh suvvia, Shin, sarà una scherzo trovare un appartamento qui! Fidati!- disse la ragazza in modo molto ironico. Il bambino piccolo rise. Shin diventò rosso.
-Oh per la miseria, Mistral, ma è possibile che tu debba criticare tutto ciò che dico???- Le urlò dietro. Mistral, di tutta risposta, si voltò e fermò un taxi.
-Muovetevi, voi due, se non volete farvela a piedi!- disse, salendo sul taxi.
-Oh per l’amor del cielo, ma farcela a piedi dove????? Dove cavolo dobbiamo andare???- urlò Shin adirato.
Mistral, fece una smorfia e si rivolse al conducente. — Ci scusi, - disse — Dove possiamo trovare un “posto dove dormire e mangiare” che costi poco?-
-Vi ci porto io, non temete!- disse come se sapesse benissimo dove andare.
-Allora andiamo!- esclamò il bambino.
Lo strambo trio salì in auto e il taxi partì.
-Da dove venite?- chiese il conducente curioso. -Sapete parlare bene il giapponese!-
-Beh si, i nostri antenati erano giapponesi, infatti abbiamo cognomi e nomi giapponesi!- disse Shin rovistando nella sua borsa.
-Shin è cresciuto a New York, infatti parla correttamente l’americano.- disse Mistral. -Per quanto ci riguarda, io e Kodi siamo cresciuti a Barcellona.- finì la ragazza.
-E come vi siete conosciuti?- aggiunse il conducente.
-Le nostre famiglie si conoscono da secoli!!!- esclamò il piccolo Kodi sorridendo.
Finalmente il taxi si fermò. Shin non avrebbe sopportato oltre la curiosità del conducente, che continuava a chiedergli quale fosse un tipico pranzo spagnolo e se lui avesse mai incontrato Julia Roberts in qualche locale importante.
Mentre il taxi spariva lungo la strada affollata di veicoli, i ragazzi fissarono quella sottospecie di condominio sporco e rozzo, dove avrebbero potuto trovare prezzi bassi e un mini appartamento.
-Ancora mi chiedo perché stiamo facendo tutto ciò- disse Kodi fissando l’ingresso del palazzo, pieno di muffa, umidità e con i vetroni delle finestre incrinati.
Shin e Mistral gli lanciarono un occhiataccia, il piccolino si intimorì e stette zitto.
Ad accoglierli, arrivò una signora molto robusta, coi capelli legati in uno chignon e che indossava un orribile abito viola sgargiante.
-Voglio essere pagata ogni inizio mese e non faccio ne debiti ne accetto cambiali. CHIARO?- il chiaro ruppe i timpani dei ragazzi, che si limitarono ad annuire con il capo.
-Bene. Nome e cognome e firma qui sotto, prego!. Continuò, facendo finta di nulla.
-Shinichi Mikawa, Mistral Miyazawa e Kodi Midora.- disse Shin. La signora segnò tutto.
-Tutti che iniziano con “Mi” , eh? Cos’è, i vostri padri si sono messi d’accordo?-
I ragazzi risero piano.
Dopo aver firmato ricevettero la chiave dell’appartamento 149 e salirono le scale diretti lì.
-Quella vecchiaccia sembra un bignè al cioccolato!- esclamò Kodi imitandola alla perfezione: “Voglio essere pagata ogni mese!”, e facendo scoppiare a ridere Mistral.
Le scale, sporche e infangate, cigolavano ogni due passi, le pareti erano ammuffite e piene di acqua e umidità…quel condominio faceva davvero pena.
Si fermarono davanti ad una porta dalla maniglia arrugginita, dove pendeva una targhetta semi stracciata con scritto 149. Il 9 era stracciato per metà.
-E ora vediamo cosa ci riservano i nostri pochi spiccioli….- disse Mistral pronta a non farsi venire un infarto quando avrebbero aperto la porta.
Shin sospirò.
-E’ così. I “Tre Mi” sono finalmente giunti a Tokyo.- Spalancò la porta.
La scena che gli si parò davanti era raccapricciante. Pareti completamente nere a causa dell’umidità, muffa ovunque, la stanza era minuscola, di fronte c’era una finestra rotta e riparata con il nastro adesivo. Per terra tre futon con coperte sporche e cuscini non abbinati. A destra solo una piccola porticina ed un bagno ovviamente sporco.
-Non c’è neanche un televisore…- disse Shin alquanto scioccato dalla scena.
-Non ci servono gli inutili svaghi umani.- disse Mistral sicura di sé. Shin le lanciò un’occhiataccia.
Kodi prese la coperta e la osservò. C’era un alone grandissimo.
-Chi ha pisciato qui sopra?- disse perplesso.
-KODI!- urlarono in coro Mistral e Shin. —Ma chi ti insegna a parlare in modo tanto volgare?? Hai solo nove anni!-
-Bah…nessuno ci obbliga a parlare bene qui, no?- disse il piccolo Kodi tristemente. —E poi non abbiamo molti anni di differenza…tu ne hai quattordici, Mistral tredici…- disse cercando di aggrapparsi a qualche scusa che tenga.
Shin si alzò e guardò fuori dalla finestra. —Beh, ora la cosa importante è solo una…-
Una strana aura magica si levò dietro Shin, lo stesso dietro Kodi e Mistral.
Apparvero delle strane creature…forse fantasmi. Dietro Shin, quella che doveva sembrare una Chimera, un leone con la coda da serpente. Dietro Mistral, una sirena dai lunghi capelli verdognoli e dietro Kodi, una splendente e fiammeggiante fenice.
-La cosa più importante ora, è ritrovare la Maestra.

I rintocchi della campana erano sempre più frequenti, i ragazzi si dirigevano a scuola in fretta, prima che smettesse di suonare.
Shin, abbattuto perché darebbe ogni cosa per evitarlo, si dirige nella sua nuova classe, 3 — 2, Terzo anno seconda sezione.
C’erano parecchi ragazzi e ragazze, alcune molto carine, pensò. Si diresse verso un banco solitario accanto la finestra e si accomodò, dopo aver accuratamente posato lo zaino sull’apposito strumento al lato del banco.
Si voltò. La giornata era serena, poche nuvole, molto sole. Alcuni uccellini cinguettavano felici mentre svolazzavano tra gli alberi poco più in là…
Un brivido…un forte brivido e freddo. Shin fu colpito all’improvviso da un’ondata di gelo così devastante da farlo rimanere scioccato. Distolse subito lo sguardo dalla finestra e si voltò per la classe. Non poteva essere. Ma era proprio così. Era Furyoku. Un Furyoku molto potente e devastante.
- E se fosse….? — disse voltandosi e scrutando ogni singolo ragazzo della classe. Finché il suo sguardo non si posò su di lei…
Una ragazza seduta solo pochi passi più in là. Il suo sguardo fisso verso la lavagna, apparentemente assorta nei suoi pensieri. Capelli castani lunghi fino alla schiena, due minuscole treccine adornavano i suoi lunghi e lisci capelli. Gli occhi del medesimo colore, un po’ più scuri.
“Non è lei” , pensò Shin. Ma nonostante non fosse la persona che cercava, era comunque colei che emanava un Furyoku così grande e spaventoso. Chi poteva mai essere?
Si alzò, deciso a parlarle. Se era una sciamana, tanto valeva fare amicizia, forse avrebbe persino potuto aiutarlo. Si avvicinò alla ragazza con disinvoltura e quando le fu accanto, fece un inchino e si presentò.
- Piacere! Il mio nome è Mikawa, Shin Mikawa, sono appena arrivato da New York! -
La ragazza dai capelli castani si voltò, con lo sguardo serio e assorto come prima. Scrutò il ragazzo e poi rispose.
- …Hai intenzione di rimorchiarmi? -
Shin ebbe un colpo al cuore che lo trattenne in silenzio per qualche secondo, prima di rendersi conto di cosa avesse detto realmente la ragazza….
- MA COSA??????? NO NO NO NO MA CHE HAI CAPITO??? E’ CHE SONO NUOVO E NON CONOSCO NESSUNO E TI HO VISTA E HO PENSATO DI FARE AMICIZIA E COSì… -
Ma fu interrotto dall’improvvisa risata della ragazza. Prima non l’aveva notato, forse perché preoccupato dal Furyoku, ma ora se n’era accorto. Quella fanciulla era davvero molto bella.
La giovane si alzò e si voltò verso il ragazzo.
- Sei davvero simpatico, sai? Io sono Ayashiko, Ayashiko Yuril, piacere di conoscerti, Shin! -
Shin sentì il cuore battere davvero, per la prima volta, d’amore…

- Tutto a posto? — Domandò Mistral guardando Shin immerso nei suoi più lieti pensieri.
- Oh…cosa? — Shin era ancora immerso nei suoi “lieti” pensieri.
A Mistral si staccò una gocciolina lunga quanto la Torre Eiffel…
- Tornando al discorso, io sono capitata nella Quarta sezione del secondo anno, tu? —
- mm…terzo anno….seconda sezione…. — Shin ancora immerso nei pensieri.
- Io sono alla quarta elementare, la sezione è la terza!!! — disse eccitato il piccolo Kodi.
Intanto Mistral si fermò di botto, così che Shin le andò addosso.
- Ehi ma sono modi??? Fermarti così…ma dico io… - disse arrabbiato il ragazzo che si massaggiava il naso un po’ dolorante per la botta.
Mistral si voltò verso di lui abbastanza arrabbiata.
- Dunque, vuoi dirci cosa ti è accaduto di così eccitante oppure dovrò aprirti quello schifo di cervello per scoprirlo? -
Shin sospirò.
- Mah nulla, ho solo conosciuto una ragazza, nulla di che… -
- Nulla di che, dici??? Tu stai da tre ore guardando il cielo con quella faccia da ebete e tu osi affermare NULLA DI CHE??? -
Ad un certo punto, Mistral parve afferrare le parole “conosciuto” e “ragazza”, perché rimase a fissarlo con uno sguardo che andava tra il disgusto e la paura…
-TU…..HAI….CONOSCIUTO….UNA….RAGAZZA……? — disse lentamente, scandendo ogni singola lettera.
- TU…..TI SEI INNAMORATO DI UN’INSULSA UMANA????????? — urlò stavolta.
- No no no no, Mistral, fermati un sec… - ma non ebbe tempo di spiegare perché Mistral gia stava urlando come un’ossessa.
- HAI DIMENTICATO CHI SIAMO?????? HAI DIMENTICATO I NOSTRI PRINCIPI??????? I NOSTRI IDEALI???? COSA DIREBBE LA MAESTRA SE SAPESSE????? ED IL SOMMO MAESTRO???? —
Ma Shin non ci vide più e le diede un sonoro schiaffo sulla guancia.
- Zitta, vuoi che ti sentano???? — disse preoccupandosi della gente che poteva passare di lì
- Non ho dimenticato i miei principi e quella era una sciamana, potente per giunta. —
Alla parola “sciamana” Mistral rimase di sasso. Non poté fare a meno che scusarsi per l’errore.
- Potente…per giunta? — aggiunse Kodi, che aveva assistito in silenzio alla discussione.
Shin fece cenno di sì col capo.
- Ha un Furyoku devastante. Il suo nome è Yuril Ayashiko. Non sono stato capace di vedere il suo Spirito, però, magari era rinchiuso nella tavoletta. - disse Shin pensieroso.
- O magari è talmente potente da nasconderlo. — aggiunse Mistral, mentre si massaggiava la guancia che era stata colpita dallo schiaffo, ancora un po’ rossa.
- Mah…non saprei…domani vedrò di parlarle…- disse Shin, prima di rimettersi in cammino, con gli altri al suo seguito.

La notte era calata. Nel cielo l’oscurità avvolgeva la luna, notte di luna nuova. Le stelle erano abbastanza visibili, ma non bastavano ad illuminarla.
L’orologio suonava l’una e mezza. Per strada molte auto ancora trafficavano in giro e la gente sembrava non aver sonno. Ma sopra i palazzi, qualcosa si muoveva.
Shin era addormentato rannicchiato nel suo futon, con Mistral accanto. Tutti erano immersi nei loro sogni.
Improvvisamente, dal nulla, un canto. Una melodiosa voce proveniente dall’oscurità della notte.
Shin aprì gli occhi di scatto, come se qualcosa lo avesse svegliato. Una voce rimbombò nella sua testa, nella sua stanza, ovunque…

- Nel cielo risplenderà sempre la nostra Stella… Si dia inizio al gioco!...-
- ..Folli Angeli di Hao. -

Fine Melodia 1

   
 
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