11/10/2012
3 recensioniSolo nei tuoi occhi
Non si può vivere di sole illusioni... però è grazie ad esse che si continua a sognare!
Cento giorni mi hanno reso più vecchio dall’ultima volta che ho visto il tuo viso.
Quando alla valle mi ero steso su di te, cercando il più disperatamente possibile di incidermi nella mente tutti i tuoi tratti.
Nel covo di Orochimaru, quando mi ero avvicinato per sentire il tuo odore, familiare, come le mille cose che avevo abbandonato in quel posto.
O dopo la morte di quel reietto, quando hai parlato, schiarendomi con la tua voce. Una dolce malinconia delle risate quando stavano tutti insiemi.
Mille bugie mi hanno reso più freddo, e non penso di poter guardare le cose nello stesso modo.
Lento come lo scrosciare della pioggia, giorno dopo giorno, anno dopo anno, la mia mente è diventata più nera, e il tuo pensiero svaniva lento, sempre portato più giù, ma mai cancellato.
Ma tutte le miglia che ci separano scompaiono ora che sto sognando il tuo viso.
L’aria della notte mi sferza il viso, e mi siedo, sospirando.
E sotto a un ciliegio appassito chiudo gli occhi, cingendo le mani in una tecnica, richiamando tutto il chakra che tante volte ho mandato contro di te.
Sono qui senza di te, ma tu sei ancora nei miei pensieri solitari.
Sono qui senza di te, ma tu sei ancora con me nei miei sogni… e stanotte ci siamo solo tu ed io.
***
Naruto si avviò verso casa, pronto a un’altra giornata solitaria.
Quel giorno, anche se ormai il villaggio lo aveva accettato per quello che era, portava a galla ricordi e pensieri mai dimenticati.
Sospirò, grattandosi il capo.
-Usurantonkachi, sempre a dormire in piedi, umh?!
Si voltò di scatto verso quella voce che gli aveva portato nel cuore una strana angoscia.
E quando si voltò, lo vide.
Sasuke era in piedi, appoggiato al muro all’ombra di una casa, vestito con la tuta nera a collo alto.
Naruto aggrottò le sopracciglia.
-Sasuke? Sei tu?
Il moro parve scocciato, e lo fissò con sopracciglio alzato.
-Chi altri? Il sole ti ha fuso quel poco di sostanza grigia che ti era rimasta?
Perché gli erano mancati quegli insulti?
Era strano, in quel momento.
Tutto era strano.
Il tempo, il luogo.
Sasuke.
Naruto stesso, ma non se ne preoccupò.
Gli occhi magnetici di Sasuke continuavano a guardarlo, pieni di emozioni, vivi.
Perché nella sua mente quegli occhi erano persi e vitrei?
Scosse il capo, incrociandosi le braccia al petto e si sporse appena in avanti, facendogli una linguaccia.
-Temeee… perché non vai a prendere in giro qualcun altro?
-Tu sei molto più divertente, dobe.
Ghignò strafottente, avanzando verso il biondo.
Naruto gonfiò le guancie, guardandolo di sbieco.
-Le vuoi prendere?
Sbraitò.
Il ghigno del moro si ampliò ancora di più e le braccia conserte di Sasuke si sciolsero, cadendo sui fianchi stretti.
-Campo sette. Ora.
-Bene… ti farò vedere io. Mai offendere il futuro Hokage di Konoha.
Ridacchiò sommessamente, voltandosi di spalle, mostrando il ventaglio dietro alla schiena.
-Vedremo.
L’allenamento, o combattimento - sfida - fu disastroso, in tutti i punti di vista.
I muscoli di Naruto non erano mai bruciati così tanto come in quel momento, e il suo cuore non aveva mai battuto così tanti battiti e sangue come in quella situazione.
Naruto era cavalcioni su Sasuke, che lo fissava con un cipiglio in volto, le braccia aperte stese sull’erba fresca.
-Ti ho… battuto?!
Mormorò, spalancando gli occhi sempre di più, scioccato.
Aveva sempre sbraitato cose, sul fatto che fosse più bravo e forte dell’Uchiha, ma, fino a quel giorno, non era mai stato in grado di batterlo.
Mai.
Mai.
Sbatté le palpebre, alleggerendo il suo peso, puntellandosi con le ginocchia mentre Sasuke sbuffava.
-Mmmm…
Gracchiò, come se fosse offeso, ma stranamente Naruto leggeva negli occhi di Sasuke una strana forma di felicità e di orgoglio.
Prese a ridere, forte, tanto che la mascella gli doleva e si alzò di botto, prendendo a saltellare felice.
-Ti ho battuto… ahhh…. Te l’avevo detto. Mai sottovalutare il futuro Hokage…
Sasuke guardò il cielo testo sopra alle loro teste e non poté altro che sorridere.
Un piccolo incurvarsi di labbra, spensierato, ma che il biondo non colse.
Si grattò il naso e poi si alzò a sedere, successivamente in piedi, spazzolandosi l’ebra dai calzoni corti neri.
-Tsk. Sei stato fortunato…
-Si si… come no. Ohh… ma quando lo sapranno gli altri… non vedo l’ora di dirglielo. Il grande Sasuke Uchiha, battuto.
Il moro scosse la mano, come a cacciare qualcosa d’invisibile e poi fissò Naruto, che rideva felice.
Quella felicità era troppo contagiosa.
-… non montarti troppo la testa. Ho perso solo perché è il tuo compleanno.
Naruto fermò la sua danza della vittoria, cercando lo sguardo di Sasuke.
-Che!! Che storia è questa. Vorresti dire che questo è il regalo?
Domandò, alzando un sopracciglio dubbioso.
Sasuke chinò il capo, sconfitto.
-Esattamente, stupido. Quindi ora non scocciarmi. Vado a casa.
Si voltò pronto ad andarsene, quando Naruto lo fermò, appendendosi alla maglia e Sasuke ringhiò infastidito.
-Aspetta teme. Ho vinto io e, visto che è il mio compleanno, mi sembra logico che tu mi debba servire una bella cioto…
-Non ti offro niente.
-Spilorcio.
Rispose piccato il biondo, ma senza arrendersi e guardandolo implorante.
-Tiiii pregoooo…
Ruotò gli occhi, le narici si dilatarono e strinse i denti, digrignandoli.
-Muoviti.
Il sorriso di Naruto, però, valse tutti soldi spesi al chiosco Hichiraku.
Si sedettero sopra alle teste degli Hokage a contemplare, sotto di loro, il villaggio.
Le lanterne erano ancora accese, e davano al paesaggio un qualcosa di magico, mentre il sole calava lentamente oltre le colline.
-Mi è sempre piaciuto venire qua …
-Non fare il sentimentalista … mi fanno male i denti.
Lo prese in giro lui, con il suo modo di fare altezzoso, ma Naruto sorrise, fissandolo.
-Mmm… mmm… come se al grande Uchiha non piacesse.
-Tsk!
Naruto rise, e la sua risata si perse nell’aria.
-Ti voglio bene.
Sasuke si voltò verso Naruto, guardandolo e poi fece un piccolo sorriso. Gli occhi si ripempirono di mal celata malinconia.
Un innocuo sorriso che fece spalancare gli occhi a Naruto.
-Sasuke… che…?
Lo sharingan avvolse le iridi di Sasuke, tramutandole.
-Auguri, dobe.
E la mezzanotte scoccò, mentre gli occhi di Naruto si macchiarono di nero.
Trafelato, si svegliò di soprassalto, appena passata la mezzanotte, e si prese la testa tra le mani, rimanendo scioccato quando si sentì le lacrime scivolare giù per le guancie, infrangendosi sulle coperte.
Naruto singhiozzò, stringendo il copri fonte sfregiato al petto e si chinò in avanti.
-Stupido... stupido… ricorrere a uno stupidissimo genjutsu…
Mormorò.
***
Tutto quello che so, dovunque andrò, sarà dura ma non porterà via il mio ricordo che ho di te.
E quando tutto sarà finito, quando tutta sarà stato detto e fatto… sarà dura ma tornerò da te.
In un modo o nell’altro sarò lì, realizzando il tuo sogno.
-________________________________________________________________________-
Per il compleanno di Naruto, ho voluto sperimentare questa cosa, se si può definire così e bip sono in ritardo di 1 ora e 17 minuti e siamo già all'11 Ottobre. Porca paletta.
Bhe! spero solo che vi piaccia e se vi avanza qualche secondino ino ino, potete anche commentare... *^*
Bacio.