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Autore: LadyPalma    15/10/2012    1 recensioni
Basato sulla canzone "Breakeven" dei The Script.
Enrico ha finalmente capito quanto dolore ha causato a tutte le persone a cui tiene e quanto nonostante tutto ami ancora Caterina... Ma se fosse troppo tardi?
[Enrico/Caterina/TommasoMoro]
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Una delle prime storie scritte per il fandom, con una canzone che amo e un triangolo un pò particolare ma che mi piace tantissimo... Spero vi piaccia ;) XD

 


 

BreakEven


 
I’m still alive but I’m barely breathing
Just praying to a God that I don’t believe in…


 
Mani giunte, occhi fissi sul pavimento e grandi lacrime che fuoriuscivano da essi: non si trattava della devota e pia Caterina d’Aragona e neppure del suo nuovo marito Tommaso Moro; nessuno avrebbe immaginato che la persona inginocchiata da più di un’ora davanti al Crocifisso della Cappella Reale fosse proprio il Re Enrico, che negli ultimi anni di fede sembrava essersene importato ben poco. E forse neppure adesso gliene importava davvero poi tanto di quel Dio, se non come unico confidente e amico a cui forse poteva rivolgersi.

 
‘Cause I got time while she got freedom
‘Cause when a heart breaks no it don’t break even


 
Era finita. Anna Bolena, la donna che gli aveva rubato il cuore e anche il cervello, e per cui aveva messo in discussione tutto era morta ed era stato lui stesso a condannarla: aveva aperto finalmente gli occhi ed aveva visto quanto male aveva causato in realtà al suo popolo, alla sua dolce figlia Maria, la perla del suo mondo, ai suoi veri amici e soprattutto alla sua prima Regina. Era finita, e adesso lui si sentiva svuotato. Era come se si fosse svegliato dopo una parentesi durata dieci anni, e adesso era tornato sui suoi passi, era di nuovo l’Enrico che era prima di quella primavera del 1526 in cui aveva conosciuto la più giovane Bolena; ma il mondo nel frattempo intorno a lui non si era fermato. Adesso lui aveva solo tempo, ancora tempo che però non gli ridava quello passato e Caterina era libera da ogni obbligo verso di lui, aveva ottenuto la libertà. E aveva deciso di usarla.

 
Her best days will be some of my worst
She finally met a man that’s gonna put her first;
While I’m wide awake she’s no trouble sleeping
‘Cause when a heart breaks no it don’t break even

 

Il dolore che il Re provava si acuiva ogni volta che ripensava alla cerimonia che si era tenuta solamente una settimana prima, l’ultima cosa a cui avrebbe voluto partecipare, ma alla quale si sentiva in dovere di esserci. Perché ci sarebbe stato da oggi in poi per lei, come non c’era stato prima, solo che non avrebbe occupato più nella sua vita lo stesso posto. Le aveva donato proprietà, il titolo di duchessa, l’aveva resa improvvisamente la donna più ricca e importante d’Inghilterra ed aveva anche favorito il matrimonio con il suo amico Tommaso, che aveva elevato anch’egli ad una nobile condizione, solo perché sapeva che lui l’avrebbe trattata con tutto il rispetto e l’affetto che lei meritava e che l’amava veramente come nessun altro poteva fare. Come non aveva mai visto nessun altro amare qualcun altro.

“Io Caterina prendo te Tommaso come mio sposo…”

Le parole che aveva pronunciato la sua ex moglie all’altare in quel momento si confondeva con quelle che aveva pronunciato anni prima, solo che il nome sulle sue labbra era diverso, ed anche il sorriso. Il sorriso che  aveva rivolto a Tommaso era quello di una donna libera, che chiedeva solo di essere felice. E che sapeva lo sarebbe stata.

 
What am I supposed to do when the best part of me was always you?


 
“Vostra Maestà, sapevo vi avrei trovato qui…”

Enrico alzò velocemente lo sguardo nell’udire quella voce e quando si ritrovò davanti la figura della donna su cui i suoi pensieri si erano concentrati tutto quel tempo, non potè evitare di sorridere amaramente.

“Non c’è bisogno di queste formalità quando siamo soli, Caterina” la ammonì dolcemente alzandosi in piedi e bloccandola dal fare un inchino.

Lei annuì semplicemente, poi si avvicinò a lui e gli posò le mani sulle braccia con un’espressione dispiaciuta. Il contatto più intimo che avessero mai avuto da tanto tempo, anche da prima della fine del loro matrimonio.

“Mi dispiace per Anna…” mormorò guardandolo.

Enrico non poté evitare di sorridere ironicamente stavolta: non riusciva a capire come Caterina riuscisse a dirgli quelle parole e a intenderle veramente, quando lui, che aveva amato Anna per dieci anni o così almeno pensava, non riusciva a provare il minimo rimorso.

 
What am I suppose to say when I’m all choked up and you’re ok?
I’m falling to pieces..


 
“Anche a me dispiace…” sussurrò allora lui in risposta “Ma non per Anna” aggiunse prendendole le mani.

Era il suo modo per chiedere “scusa”, anche se scusa non l’avrebbe mai chiesto.

Caterina gli accarezzò il volto addolcendo ancora di più la sua espressione, e lui non si tirò indietro. Era come se per un attimo fossero di nuovo com’erano una volta, ma fu solo un attimo. Perché c’erano solo due persone a cui aveva mostrato il suo essere dolce e fragile: una era lui e l’altra Tommaso, che sicuramente avrebbe avuto modo di vederlo più speso quel lato e avrebbe saputo anche apprezzarlo di più.


“Non devi dispiacerti, per me… Adesso siamo pari” disse Caterina togliendo la mano dal suo volto e lasciando scintillare la fede all’anulare sinistro.

 
(One still in love while the other one’s leaving)


Enrico scosse la testa impercettibilmente mentre la guardava andare via.


…Oh it don’t break even no…
 
 
                                                                                                                                                               
   
 
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