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Autore: FrankTheBunny    15/10/2012    1 recensioni
...E se i personaggi di Glee avessero partecipato agli Hunger Games?
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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Che la fortuna possa essere sempre a vostro favore!”

La prima volta che Kurt sentì questa frase aveva sei mesi e, nonostante non si ricordi nulla, non fa che pensare a ciò che vide in quel momento: sua madre Ellen, quasi diciannovenne, che si dirigeva verso il palco, salendoci, guardando fissa quel neonato tra le braccia di suo marito, Burt, che cercava di trattenere davanti al bambino le lacrime, nonostante gli cadessero copiosamente sul volto. Con gli occhi lucidi abbozzò un sorriso verso quel bambino, troppo piccolo per capire di essere nato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ellen vide il tributo che venne scelto con lei, John, morire il primo giorno degli Hunger Games, mentre cercava di prendere delle armi dalla cornucopia, ucciso da una freccia. Sei giorni dopo sarebbe morta anche lei, per mano di un ragazzo del distretto uno, dopo ore di agonia. Kurt non ricordava tutto ciò, non ricordava il padre che con il suo lavoro da minatore ogni giorno, dopo la morte della moglie, distrutto dal dolore andava in miniera per garantirgli la cena, non ricordava il funerale, con il corpo della madre irriconoscibile all’interno della rudimentale bara di legno.

Per quattro anni lui era riuscito a scampare agli Hunger Games, ogni anno vedendo morire gli amici e i ragazzi che erano cresciuti con lui, ogni anno vedeva spegnersi il fuoco che un tempo aveva animato gli animi della gente del distretto dodici. Il suo nome era inserito all’interno della boccia nella quale vi erano tutti i nomi dei ragazzi 5 volte: suo padre aveva infatti rifiutato di far inserire il suo nome più volte, rinunciando così a razioni in più di cereali e olio.
Effie Trinket, colei che da anni ha la mansione di accompagnare i tributi del distretto dodici agli Hunger Games, senza sosta continua sul palco a ripetere quanto quella cerimonia sia una vera e propria opportunità per i giovani per riuscire ad acquisire gloria e fama in tutta Panem, ovviamente non menzionando le 23 famiglie che alla fine degli Hunger Games si trovano un figlio e nipote da seppellire. Ovviamente il tributo che riesce a vincere può far vivere la propria famiglia nel lusso e negli agi, ma a che prezzo?

“Dunque diamo inizio a questo periodo di festa scoprendo chi sono i due fortunati ragazzi che potranno partecipare agli Hunger Games. Prima le signore!” L’aria si fa più tesa e si iniziano già a sentire pianti sommessi. Senza fretta Effie Trinket infila la sua mano dalle unghie colorate e brillanti all’interno della boccia trasparente in cui sono contenuti i nomi di tutte le ragazze del distretto dodici dai 12 ai 18 anni. Dopo aver pescato un foglietto arrotolato, lo apre e legge con voce squillante “Tina Cohen Chang!”. In mezzo ai sospiri della maggior parte dei genitori una signora sulla cinquantina si accascia a terra dopo un grido disperato iniziando a sussultare tra i singhiozzi; tutti i ragazzi si girano verso una ragazza dagli occhi a mandorla, piuttosto bassa e magra, che con passo stentato si avvicina verso il palco dove una Effie Trinket sorridente la incoraggia a salire. Aiutata da due Pacificatori Tina riesce a salire tremante sul palco.
“E ora passiamo ai giovanotti!” La testa di Kurt si svuota, non sente più nulla, non prova più nulla, solo vuoto e ronzio, vede Effie Trinket prendere un foglio dalla boccia contenente i nomi dei ragazzi ed esclamare un nome, che non sente, ma vede tutta la piazza voltarsi nella sua direzione. Passano secondi interminabili prima che il cervello riesca a connettersi con il resto del suo corpo e sentire la voce entusiasta di Effie Trinket esclamare “Forza, Kurt Hummel, non essere timido!”. Avanza lentamente verso il palco, sentendo tutti gli sguardi su di lui, non ha il coraggio di voltarsi a guardare suo padre, che per la seconda volta si vede portare via la persona che ama più al mondo.
“Ragazzi, su su, stringetevi la mano, non indugiate” Stringe la mano alla ragazza, senza guardarla, la sua mente è vuota, o troppo piena per riuscire a formulare un pensiero; riesce a vedere suo padre, immobile, nel centro della piazza, che lo guarda, come mai lo aveva guardato con terrore. ____________________________________________________________________________________________________________________


Note: Salve! Questo era soltanto una specie di prologo di una fanfiction che spero riuscirà ad avere più di dieci capitoli. E' da tempo che covavo l'idea di scrivere un fanfiction ispirata ad Hunger Games, dunque eccomi qua! Vi avverto già che l'angst vi sommergerà, è ciò che amo più inserire all'interno di una storia. Cercherò di aggiornare una volta a settimana più o meno. E' tutto, fatemi sapere se vi piace, sono ben accetti sia i commenti positivi, che negativi. :)
  
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