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Autore: mey chan    16/10/2012    3 recensioni
Sasuke ringhiò e Naruto catturò quella rabbia nella sua bocca, premendola su quella del compagno. Lo baciò, e non ci fu tempo di respirare, non con Sasuke che gli succhiava il labbro inferiore, tirandolo poi con la punta dei denti.
“Amavo Jiraiya,” confessò, dopo che il bacio ebbe consumato entrambi “era il padre che non avevo ancora conosciuto. Amavo i miei genitori pur non avendoli mai incontrati, ero certo che mi avessero riempito d’amore, ed era davvero così.”
Sasuke fremette, lanciando avvertimenti con gli occhi.
“Tu sei il mio migliore amico, il mio compagno di squadra, la mia aspirazione, sei tutto. Non permetterò che ti portino via. Non gli darò l’opportunità di togliermi la mia famiglia per la terza volta.”
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Naruto Uzumaki aveva passato la sua esistenza a rincorrere dei sogni. Li aveva sfidati, afferrati e poi catturati. Diciannove anni in cui non era passato un solo giorno in cui non avesse trovato la forza di provare e riprovare. Adesso, con Madara e Obito sconfitti, la guerra si era conclusa e lui era riuscito a salvare i suoi compagni e, più importante, a ritrovare il suo migliore amico. Sasuke aveva minacciato di ucciderlo, aveva ringhiato insulti, sferrato pugni e alla fine gli aveva salvato la vita. Se non fosse stato per lui, Kurama sarebbe finito fuori controllo per colpa di Obito e probabilmente i morti sarebbero aumentati drasticamente.





“Siamo pronti?”
“Cinque minuti Tsunade-sama, i consiglieri del villaggio della Nebbia sono appena arrivati e si stanno accomodando.”
“Perfetto,” ironizzò, stringendo le labbra lucide “tanto siamo solo qui per bere un tè e farci una chiacchierata, vero?”
Shizune deglutì, abbassando gli occhi.
“Se vuole, posso—”
“No. Lascia stare e vieni con me, andiamo dagli altri Kage.”





Invece erano ancora vivi. Certo, malconci ne erano usciti; lui credeva di avere un buco in pancia da quanto il sigillo premeva sulla carne mentre Sasuke teneva aperti gli occhi contornati di sangue per miracolo. Dopo una riabilitazione di due mesi i medici avevano evitato ogni grave complicazione, e ora era autorizzato a camminare per le vie del villaggio senza temere che qualche infermiera gli staccasse le gambe per obbligarlo a restare a letto. Con Sasuke fu più complicato; gli occhi bruciavano troppo e l’addome aveva riportato ustioni piuttosto grandi, senza contare che il personale dell’ospedale si era dapprima rifiutato di assisterlo e in seguito, costretto dall’Hokage, temeva che Uchiha si ribellasse e li sterminasse tutti.





“Ci sono tutti?”
Shizune annuì, diligente.
“Bene,” rivolse una breve occhiata agli altri Kage, indurendo lo sguardo “cominciamo.”
Tsunade si alzò in piedi, avvicinandosi al pubblico per mostrarsi all’intera platea.
Le persone fremettero, incollando gli occhi sull’imponente figura dell’Hokage.
“Diamo inizio,” urlò, osservando poi alla sua destra diverse unità di Anbu accerchiati intorno a una sedia “al processo per il giudizio su Uchiha Sasuke, nukenin di livello S e ricercato mondiale.”






“No!” gridò, sbattendo i pugni sulla scrivania “Non potete farmi questo! Ci ha aiutato, mi ha salvato, lui—”
“Naruto.” Tsunade lo interruppe nuovamente, osservandolo grave. “Sapevi il suo destino fin dall’inizio.”
“Sasuke non è un assassino! Non ha fatto del male a nessuno, l’unico di Konoha era Danzo, ma non mi pare abbiate pianto la sua morte!”
Kakashi posò una mano sulla sua spalla, trattenendolo.
“Calmati, Naruto.”
“No! Non potete ucciderlo, non potete portarmelo via!” urlò ancora più forte, la gola che pulsava e le lacrime che spingevano per uscire. “Lui è l’unico che mi abbia mai considerato e accettato!”
“La sentenza è fissata per domani a mezzogiorno.”
Naruto spalancò le palpebre, guardando Tsunade con aria smarrita.
“Quale sentenza?” sussurrò, incapace di accettare la realtà.
“Sarà deciso il destino di Uchiha Sasuke. Verranno qua i Kage e i loro consiglieri, più le scorte di ninja. Potrai essere presente fra il pubblico ma non intervenire se non interpellato. Chiaro?”
Naruto strinse i denti, mordendosi le labbra. Kakashi rafforzò la presa sulla sua tuta, quasi a volersi scusare per non essere stato in grado di fare il suo dovere di maestro ancora una volta.
“Non posso fare altrimenti. Lo sai.”
La fissò negli occhi.
La fissò, e per la prima volta vide davanti a sé l’Hokage di Konoha e non la cara Tsunade.






“Le votazioni riportano tali conclusioni,” annunciò la Godaime, rompendo i mormorii diffusi “la maggioranza dei consiglieri di Konoha non accetta il ritorno di Uchiha Sasuke al suddetto villaggio.”
I sospiri di sollievo si diffusero nella grande sala, mentre l’eroe di Konoha strinse i pugni.
“I consiglieri restanti fanno appello al fine che Uchiha Sasuke rimanga nelle prigioni per un tempo pari all’ergastolo.”
Un singulto si diffuse, e Naruto riconobbe la voce soffocata di Sakura alle sue spalle.
“Infine,” concluse, dirigendo lo sguardo verso il ragazzo che la guardava dal basso con i suoi occhi azzurri scintillanti “I Kage non favorevoli alla morte di Uchiha Sasuke, sono…” si fermò, portando stavolta gli occhi alla figura seduta a pochi metri da lei “la sottoscritta e il Kazekage. Dichiaro, pertanto, che la maggioranza ha stabilito che Uchiha Sasuke, nukenin di livello S, sarà condannato a morte entro l’alba di domani.”






“Li fermerò. Assolutamente. Anzi, magari stanno solo ingigantendo la cosa e ti faranno restare in prigione qualche giorno e basta.”
Sasuke, sguardo vacuo e mente assente, riposava sul letto dell’ospedale. Il chakra era talmente debole che lo sentiva appena, eppure erano decine i ninja fuori dalla porta che aspettavano un suo solo passo per catturarlo.
“Hai capito? Ti proteggerò io!”
Naruto gesticolava a pochi centimetri dal volto di Sasuke, preda del timore per il giorno seguente.
“Ehi, sono serio! Non ti accadrà nulla, cred—”
“Non m’interessa.” La voce era bassa, e Naruto avvertì un brivido.
“Che cosa intendi?” domandò, con una punta d’ansia “Non scherzare, dai!”
“Possono uccidermi anche subito.”
“Non dirlo!” urlò, afferrandolo per il colletto della maglia “Mi hai salvato la vita! Come puoi pensare che—”
“Non ingigantire la questione, non volevo affatto aiutarti.”
“Bugiardo.” Sillabò, rabbioso “avevo promesso di farmi carico del tuo odio. E tu, tu l’hai capito in quell’istante, vero Sasuke?”
Uchiha portò la mano al polso dell’altro, esercitando una breve pressione.
“Preferisco che la testa mi sia tagliata, piuttosto che marcire in un villaggio che ha le mani sporche del sangue della mia famiglia.”
Naruto ringhiò e in un attimo diede una testata a Sasuke, portando le loro fronti in contatto.
“Non vorrebbero vederti così, non l’hai ancora capito? Itachi ti amava più di ogni altra cosa al mondo, eri suo fratello, come avrebbe potuto non farlo? E pure tu, Sasuke, lo amavi fino a volerlo uccidere pur di non pensare più a lui e alla sofferenza che ti aveva causato il suo tradimento. Sono stato io lo stupido a dirgli che ero stato un fratello migliore di lui per te.”
Sasuke ebbe un sussulto violento, le mani andarono ad artigliare le braccia del compagno, e la bocca si contrasse.
“Non ti azzardare a giudicare cose che non conosci!”
“Conosco te, Sasuke! Ti ho rincorso per anni, come puoi escludermi così?”
Si guardarono, frementi di rabbia e rancore.
“Mi salvasti quella volta contro Haku, ricordi? Tu che mi odiavi e mi consideravi una palla al piede! Nemmeno allora avrei potuto accettare di perderti! Come pensi che possa riuscirci adesso?!”
“Questo villaggio desidera solo di vedermi con un cappio al collo, possibile che non te ne rendi conto? Hanno mandato Itachi alla morte e faranno lo stesso con me!”
“Non lo permetterò!”
Sasuke ringhiò e Naruto catturò quella rabbia nella sua bocca, premendola su quella del compagno. Lo baciò, e non ci fu tempo di respirare, non con Sasuke che gli succhiava il labbro inferiore, tirandolo poi con la punta dei denti.
“Amavo Jiraiya,” confessò, dopo che il bacio ebbe consumato entrambi “era il padre che non avevo ancora conosciuto. Amavo i miei genitori pur non avendoli mai incontrati, ero certo che mi avessero riempito d’amore, ed era davvero così.”
Sasuke fremette, lanciando avvertimenti con gli occhi.
“Tu sei il mio migliore amico, il mio compagno di squadra, la mia aspirazione, sei tutto. Non permetterò che ti portino via. Non gli darò l’opportunità di togliermi la mia famiglia per la terza volta.”
Sasuke chiuse gli occhi, soffiando aria calda sulle labbra dell’altro.
“Perché?” esalò infine, stringendo i pugni “perché ti dai tanta pena per me?”
Naruto sorrise appena, addolcendo i lineamenti.
“Perché voglio proteggere la persona che amo.”
Le nocche divennero bianche e il nero degli occhi sembrò concentrarsi in una tonalità più scura.
“Ami anche Konoha.” Sputò fuori, forse senza accorgersene.
“Devo scegliere. Itachi aveva ragione. Tuo fratello era una persona straordinaria, ma lo sai già. E poi, tu hai già preso la tua decisione, e io non ti sono mica da meno!”
“Cosa intendi?”
Naruto sorrise ancora, di più stavolta.
“Hai scelto di salvarmi. Forse non mi consideri la tua famiglia e non lo farai mai, ed è giusto così, non voglio prevalere su nessuno, non è una competizione d’affetto. Io però ti consideravo come la mia famiglia prima di conoscere i miei genitori e Jiraiya, quindi è un po’ diverso credo.”
“Sei un idiota.” Mormorò, facendo combaciare le loro labbra con lentezza.
“Credo che la questione sia un’altra,” disse, staccandosi appena “mi hai chiarito tu le cose, dopo lo scontro con Obito. Eri a terra svenuto, potevi morire da un momento all’altro, e lì ho capito. Il legame, ciò che ci univa, tutto. L’amore che provo per te è grande e, seppur con sfumature diverse da quello della tua famiglia, non è né più grande né più piccolo. Ti amiamo, solo che io intendo quel tipo d’amore che mi spinge a pensare cose che ti farebbero venire il voltastomaco. Capisci?”
Annuì. Sasuke capiva davvero, lo sentiva a pelle.
“Potrei respingerti.”
“L’avresti fatto prima del bacio.”
“Non cambia il fatto che detesti ancora questa tua ostinazione e sicurezza.”
Rise, e in quel momento avvertì gli occhi pizzicare.
“Sono pronto a sfidare tutti, Sasuke. Posso fare qualsiasi cosa per te.”
L’altro cinse la sua nuca con la destra, stringendo le ciocche chiare.
“Konoha è la tua casa.”
“No. Casa è dove c’è qualcuno che ti ama. Posso avere centinaia di Konoha solo con te al mio fianco.”
“Dove è andato a finire il tuo sogno? Qualcuno voleva diventare Hokage, qui.” Pronunciò, avvertendo quasi staffilate al cervello pensando in una probabile risposta.
“Non posso essere Hokage senza averti con me.”
“Non lo saresti nemmeno insieme con me. Come puoi pensare che ti eleggano?”
Naruto ghignò.
“Non sarò l’Hokage di Konoha ma insieme potremo crearci qualcosa di più grande. Così mi accetterai, e lo farà anche chi riconoscerà il nostro legame.”
Sasuke inspirò, serrando le palpebre.
“Sei sicuro?”
“Sì. Non sono mai stato così sicuro. Sei la mia certezza, dovresti saperlo ormai.”
Si guardarono nell’istante che seguì, e fu come se si videro davvero per la prima volta dopo tanto tempo.
“Sei tremendamente facile da leggere, Naruto. Lo sei stato da bambino fino a quando, prima di svenire, avevi gli occhi rossi e urlavi il mio nome.”
“Beh, tuo fratello l’avevo capito, voglio dire, ti ha affidato a me, per questo non potevi respingermi, ti conosceva troppo bene per sbagliare!”
Sasuke si accigliò.
“Itachi era troppo intelligente per mettermi nelle mani di un idiota.”
“Forse aveva capito che non mi avresti mai ucciso.”
“Mai dire mai.”
Naruto ridacchiò.
“Gli anbu si staranno innervosendo per questa mia visita prolungata.” Azzardò poi, pensieroso.
“Avranno di che annoiarsi fino a domani mattina.”
Gli occhi azzurri rotearono, indecisi.
“Posso restare qui?”
“Qui dove?”
“In questa stanza. Con te.”
“Non scapperò.”
“Mai dire mai.” Lo scimmiottò, beccandosi un pugno leggero sull’avambraccio.
“Non farti troppo illusioni,” Aggiunse dopo Sasuke “probabilmente mi accerchieranno e spereranno di catturare anche te, solo che io finirò alla ghigliottina e a te faranno il lavaggio del cervello.”
“Non se scappiamo appena non accettano le mie condizioni.”
“Che sarebbero?”
“Permetterci di andare a vivere da un’altra parte, magari isolata e lontano abbastanza da ogni nazione. Così non nuoceremo a nessuno. Se non accettano, chiedo a Kurama di darmi una mano e ci defiliamo.”
“Così i nukenin diventeranno due.”
“Giurerò di non sfiorare con un dito un singolo abitante di ogni villaggio. E che tu, uhm, agirai solo in caso di legittima difesa.”
“E poi magari ci augurano anche buon viaggio.” Ironizzò malevolo.
“Oh, dai, siamo tra i più forti ninja che mai siano esistiti, sarà un gioco da ragazzi. Quindi, non preoccuparti. Non ti abbandonerò.” Rassicurò d’istinto, provando a cingerlo in un abbraccio.
“Non l’hai mai fatto.” Arrivò il sussurro, inaspettato, al suo orecchio.
Sorrise. Aveva finalmente accanto a sé la sua famiglia.






“No.”
Quella parola echeggiò tra le pareti, provocando l’inizio del cambio dei programmi.
Naruto, sguardo fermo, si alzò in piedi, affrontando gli occhi stupiti e arrabbiati di tutti i presenti.
“Uzumaki Naruto, nessuno ti ha interpel—”
“Ritengo sia ingiusto e davvero di basso livello ciò che avete scelto. Senza contare che non mostrate più giustizia nei confronti di chi ci ha salvato. Chiedo, pertanto, di ritirare la condanna e permettere a Sasuke e a me di lasciare il villaggio.”
Singulti, stupore, smorfie e obbiezioni andarono contro le sue parole.
Naruto cercò gli occhi di Sasuke, trovandoli. Erano vivi, e lo trapassavano con la loro intensità.
Sorrise. Avrebbero vinto anche quella battaglia.













Ammetto che Naruto e Sasuke sono piuttosto “focosi”. Hanno un temperamento forte, spero non eccessivo, purtroppo non ho il tempo di rileggerla attentamente, lo farò nel fine settimana e correggerò probabili errori, mi scuso quindi per eventuali strafalcioni, solitamente sto più attenta, solo che il tempo mi scarseggia e dovevo pubblicarla prima di stasera tardi, perché ho avuto un forte dibattito sull’amore che provo per Sasuke e Naruto. Diciamo che parlando ho evidenziato le emozioni che Naruto fa emergere ogni volta che si tratta di Sasuke, sia negative sia positive, e allora, mettendo ciò per iscritto in uno scenario post guerra, ho tratto ciò. Ciò che volevo far emergere è proprio questo sentimento che Naruto si porta appresso da tanto tempo: diciamo che se provo a immedesimarmi in lui mi sembra di soffocare certe volte per questa intensità, non oso immaginare Naruto stesso. Itachi poi, beh, i riferimenti a lui erano necessari. Sasuke ha capito tutto, forse l’aveva fatto nel momento in cui ha visto Obito attaccare Naruto e si è messo in mezzo, ha protetto lui e quel sentimento che provava. Ci sarà un altro capitolo in cui i flashback saranno sugli spaccati della battaglia finale, più incentrati su Sasuke e si capirà meglio perché in questo capitolo ha agito così con Naruto. Non è caduto dalle nuvole insomma, non ha tirato pugni nel muso dell’altro per il bacio, ci sarà una spiegazione XD poi si sa che tra il capirlo e l’ammetterlo ci vuole un pochetto.
Basta adesso, altrimenti mi dilungo più che del capitolo XD
Non è stato facile mantenere dei toni forti, lo ammetto, probabilmente perché vado più per le cose leggere in genere, ma era una mia prerogativa non smorzare l’intensità manco per un istante, quasi a rasentare troppo forte, altrimenti avrei perso la carica di sottofondo.
Basta sul serio! ^^”
Grazie per la lettura e per eventuali recensioni.
  
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